Come ogni mattina entro in classe e mi siedo al mio solito posto, nell'angolo in fondo.
Entra il professore di inglese seguito da un ragazzo abbastanza alto e muscoloso, capelli corti e castani e due grandi occhi marroni.
-Ragazzi, da oggi abbiamo un nuovo compagno di classe- disse indicando il ragazzo -Ciao, sono Liam, ho 17 anni e mi sono trasferito dalla scuola di Wolverhampton- si presentò il bel ragazzo -Bene...allora puoi andarti a sedere vicino a Julie-. Il banco vicino a me era sempre stato vuoto.
Una volta che Liam si sedette al banco, il prof. iniziò a spiegare.
-Hey- -Hey- risposi sottovoce -Ti chiami Julie,vero?- m chiese lui incerto -Sì- -Piacere...hai un bellissimo nome-. Mentre parlavamo, il prof mi chiamò alla cattedra -Julie, dato che sei brava, potresti dare una mano a Liam in modo che arrivi al passo con gli altri?- -Certo- risposi prima di ritornare al mio posto e spiegare tutto a Liam. -Potremmo vederci domani pomeriggio, qui a scuola?- proposi -Ottima idea-.
*il giorno seguente*
Suonò la campanella ed uscirono tutti tranne noi.
Liam fece una battuta carina ed io risi. -Sei carina...- disse -Grazie...anche tu- dissi addentando la mela e arrossendo leggermente. Liam fece un piccolo sorriso -Allora...cominciamo?- annuì ed entrambi tirammo fuori i libri ed incominciai a spiegargli gli autori letterari che non aveva studiato nella vecchia scuola.
Verso le 17.30 uscimmo dalla scuola per andare alla fermata dell'autobus.
Nel tragitto parlammo un po' di noi: ho scoperto che pratica la box da quando ha 13 anni, fa palestra 3 volte a settimana e che si è lasciato da poco con una certa Sophia.
Arrivati al pullman, ci salutammo con un abbraccio e poi sentì le sue labbra calde sulle mie. Non avevo solo le farfalle nello stomaco, ma elefanti.
Quando ci staccammo dal bacio ci scambiammo il numero di telefono e andammo ognuno a casa propria. messaggiammo tutta la notte.
Quando entrai in classe, il giorno seguente, non lo vidi. Ero agitatissima, stavo male solo al pensiero di non averlo qui con me.
Arrivata a casa provai a chiamarlo e a mandargli messaggi, ma niente, non rispondeva.
Il giorno dopo fu uguale, avevo perso le speranze.
Alla sera tardi sentì il suo campanello suonare, andai ad aprire e vidi Liam. Era pallido ed aveva il labbro tagliato. Lo feci entrare in casa. Lo feci sedere sul divano e gli disinfettai il labbro.
Finito di medicarlo gli lasciai un bacio veloce sulle labbra prima di sedermi vicino a lui. I miei genitori non c'erano, quindi passammo tutta la notte insieme.