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Autore: Matrona    12/06/2014    5 recensioni
Affrontare battaglie sul campo o nel cuore lascia sempre delle cicatrici. Ad ogni azione una conseguenza e Ranma e Akane lo stanno scoprendo a loro spese. Riusciranno a crescere e ad affontare la più grande delle battaglie senza nascondere il cuore e sfoderare i pugni? Spero che sia di vostro gradimento.
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akane Tendo, Ranma Saotome
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Scegli me fra i tuoi re
un vortice ci avvolgera'
ti prendero', se mi vuoi
danzammo in due, lei se ne ando' ed io ora

ho i ricordi chiusi in te
la tristezza dentro me
tra due mani, le mie

di lacrime, poi si bagno'
il regno che ho chiesto a te, ed ora

ho i ricordi chiusi in te
la tristezza dentro me
tra due mani, le mie
sono i cieli neri che, io so
non si scioglieranno piu'    
(cieli neri - Bluvertigo)




L’alba di un nuovo giorno rischiarava i tetti del piccolo quartiere di Nerima.
Il giovane col codino rincasò giusto qualche ora prima, lanciando un ultimo sguardo alla stanza di Akane.

Ranma! Caro… Sveglia Ranma! E’ ora di andare a scuola. -  Non era la solita voce familiare che lo svegliava, o meglio era familiare ma non era lei.
Mmh…ancora 5 minuti Akane. -
Ranma, tesoro farai tardi… dai che la colazione è pronta. - “Tesoro?” - Il moro spalancò definitivamente gli occhi trovandosene due davanti molto simili ai suoi.
Mamma!
Buongiorno caro, dormito bene? - Nodoka sorrise calorosamente al figlio, invitandolo a scendere giù per mangiare.
Mamma ma…Ak..
Oh… so che di solito ti sveglia Akane ma stamattina è uscita prima, dicendo che aveva delle cose da sbrigare.
- Lo sguardo da stupito divenne subito corrucciato.
Che diavolo aveva da fare quel maschiaccio di prima mattina da impedirle di svegliarlo.
Poi si ricordò di tutta la faccenda e ancora più incognite si fecero strada nella sua mente. Lo odiava?
Lo stava semplicemente evitando? Decise di non pensarci e mantenere la calma, il nuovo Ranma non doveva agire d’istinto ma
ponderare ogni mossa con calma se voleva ottenere il risultato sperato.
Ingurgitato la colazione al volo e preso l’ obento  per il pranzo, inforcò la strada verso il liceo Furinkan.

Certo che andare a scuola da solo era davvero strano, si sentiva a disagio come se mancasse qualcosa.
Correndo sulla ringhiera pensava a lei, chissà se l’avrebbe vista a scuola, magari aveva preso delle ore di permesso per fare le sue cose e sarebbe arrivata tardi.
La curiosità lo corrodeva dentro.
Akane era sempre così semplice, lineare, addirittura prevedibile. Non conosceva persona più limpida di lei.
Allora qual era l’impegno vitale che le aveva impedito di dargli il “buongiorno” quella mattina?
Rimuginando su quei pensieri non si accorse che la protagonista era a pochi metri da lui, si stava congedando di fretta dallo studio del dottor Tofu.

Akane! - La mora si voltò sorpresa e arrossì di colpo. Praticamente non si erano parlati dal matrimonio.
Il ragazzo balzò giù dal muretto avvicinandosi.
…Ranma! - Per alcuni minuti si fissarono in silenzio, arrossendo consapevoli.
Co..come va? Sei uscita presto stamattina. - Arrossì ancora di più.
Sì, avevo degli… delle commissioni da sbrigare, passare in lavanderia e portare delle cose al dottor Tofu… -
Disse indugiando nella direzione dello studio. La osservò più attentamente.
Aveva il volto pallido e l’aria un pò sbattuta. Doveva aver passato una nottataccia.
E tu…? Hai una faccia… sei rientrato tardi stanotte…- Possibile che lo avesse aspettato? Non era arrabbiata, piuttosto gli sembrava che volesse  evitare un qualche argomento.
Emh…si ecco, avevo bisogno di pensare. - *Wow sono riuscito ad essere onesto*.
…già.
- La ragazza scrollò il capo come a voler scacciare un brutto pensiero e scattò in un attimo.
Oh kami… è tardissimo!! Corri, altrimenti arriveremo in ritardo! -


Ranma la seguì a ruota contento di quella normalità ma preoccupato perché lei non aveva urlato, sbraitato ne niente di akanesco,
anzi sembrava quasi che non volesse parlare affatto di quello che era successo. Come da copione arrivarono in ritardo.
Fuori dall’aula in punizione, con i secchi in mano, era sceso un silenzio scomodo. Il codinato la guardava sottecchi, sperando in una qualche sua reazione.
Doveva chiarire con lei. Akane dal canto suo cercava di trovare il coraggio per intavolare nel modo giusto una conversazione ed informarlo delle sue decisioni.
Era da circa quarantotto ore che si preparava il discorso e vederlo stamattina all’improvviso gli aveva scosso i pensieri mandando in confusione i suoi piani. 
Ci aveva provato la notte prima, aspettandolo per parlargli ma vedendo che non tornava si era rassegnata a rimandare.
Che lui fosse arrabbiato ancora?
Cosa provava il suo Ranma su tutte le cose accadute in poche ore?
Ecco io… - Cominciarono all’unisono.
dimmi… - Idem.
Comincia tu Akane - Disse in maniera pacata. La ragazza prese un enorme sospiro prima di cominciare.
Senti Ranma, devo chiederti scusa… -
Ma… - Stupore nelle sue iridi.
Zitto, fammi finire altrimenti non credo che riuscirò ad avere il coraggio. - Ora era davvero preoccupato.
Le parole di Ryoga si fecero prepotentemente strada nella sua testa.
Scusami Ranma… non avrei dovuto accettare il ricatto di mio padre. Avrei dovuto parlartene, del matrimonio e dell’acqua della sorgente.
Mi sono comportata peggio delle tue “altre fidanzate” sono una persona orribile… -
Disse d’un fiato. Le mani di lei tremarono impercettibilmente e le guance persero colore.
Siamo così giovani per sposarci… infondo è stato un fidanzamento combinato.
Tuo padre ha sempre deciso per te e io non avrei dovuto fare lo stesso… anche se credevo che…
-
Deglutì questa volta puntando dritto nei suoi occhi dura, spavalda.
Il dojo è una mia responsabilità. Sei stato trascinato in questa cosa per troppo tempo e ti ringrazio per tutte le volte che hai difeso la palestra e tenuto alto l’onore delle nostre arti marziali. -
Ranma la guardò incredulo. Akane era profondamente sincera e lui si sentiva ancora più un verme per tutte le volte che aveva procurato casini ai Tendo.
Solo per quello avrebbe dovuto sposarla almeno mille volte. Forse lei non voleva sposarlo, lo aveva fatto per potergli dare l’acqua della sorgente?
L’ennesimo sacrificio?
Ma… non è mai stato un problema per me difendere il dojo o la tua famiglia… infondo voi mi avete dato una casa… nel senso completo del termine. - La mora era stupita.
Un pensiero  onesto e limpido. Come sospettava lo faceva solo per sdebitarsi con suo padre.
Questo è il nostro ultimo anno di scuola, devo impegnarmi al massimo sia nelle arti marziali che negli studi.
Devo diventare una degna erede della tradizione di famiglia. Non voglio più coinvolgerti o costringerti a nulla.
Ho capito che ora ho…anzi abbiamo bisogno di serenità e stabilità. Ritieniti libero di agire come vuoi, in qualunque ambito.
- Butto fuori in maniera eloquente.
Al ragazzo, un cazzotto in pieno viso avrebbe fatto meno male.
Lo stava cacciando dalla sua vita?
Akane, mi stai mollando? - Disse serio e senza filtri.
Co..cosa? Voglio solo darti la possibilità di scegliere… dopo tutto il casino che è successo.
Tsk…dillo che ti vuoi liberare di me.
Ma cosa dici baka!

Non sei per niente carina! Sempre pronta ad offendermi e sbraitarmi contro!
Se tu non avessi ceduto a quei pazzi dei nostri genitori non sarebbe successo nulla sei sempre la solita impulsiva e testarda!
-
Un’aura blu si impossessò della giovane, i propositi del ragazzo erano andati a farsi benedire in un nano secondo.
Nulla, hai detto bene! Non sarebbe successo mai nulla…e sai cosa ti dico? Sono stanca! Davvero stanca del solito teatrino.
Non sono carina, non ho sex appeal. Sai una cosa? Non me ne frega un accidenti di essere carina.
- Sospiro.
Sono stanca che la mia casa venga distrutta da orde di matti, che invadono la nostra privacy a tutte le ore del giorno e della notte,
sono stanca di rischiare la vita ogni volta per non vedere mai cambiare le cose.
Sono stanca di scuse, di parole dette e poi rimangiate… sono stanca di tutto, di tutti. Si Ranma, sono stanca anche di te!
-
Gli vomitò addosso tutto il rancore ponderato nella notte insonne.
Un secchio di acqua gelida arrivò in pieno viso. Il moro o meglio la ragazza col codino la fissava shoccata ma consapevolmente triste. Era tutto vero.
Il suo incubo era diventato realtà. Akane si era stufata di lui, il giorno era arrivato. Non ebbe il coraggio di fermarla, si afflosciò lungo il pavimento inerme e sconfitto.



Il tramonto colorava di tenui sfumature pesca e oro i tetti del quartire di Nerima. L’aria tiepida e il cielo terso erano il preludio di una bella serata di stelle.
A Ranma importava poco del cielo mentre si trascinava depresso verso casa. Ora che Akane gli aveva detto la verità, doveva lasciare di corsa i Tendo.
Il suo sguardo era furente ma limpido, frustrazione e rabbia danzavano nelle sue iridi nocciola. Ranma rabbrividì al ricordo.
Aveva voglia di sparire magari su un impervia montagna e cercare di morire in qualche allenamento suicida.
Sospirò, svoltando le ultime stradine fermandosi come richiamato da una strana forza, di fronte allo studio del dottor Tofu.
“ Ho finito le mie compresse energizzanti, magari il dottore ne ha qualcuna. Ne avrò proprio bisogno in questo periodo” . Educatamente aprì la porta annunciandosi.
Silenzio completo.
Dottore, la disturbo? Sono Ranma… - Nulla.
Salì la prima rampa di scale che portava all’ ambulatorio.
La porta era leggermente socchiusa e il ragazzo non poté fare a meno di sbirciare.


Immersi nel tramonto, circondati da pile di scartoffie due figure erano sempre più vicine.
Akane stringeva il dottore, piangendo senza ritegno e lui ricambiava cullandola dolcemente.
Un déjàvu; anni prima aveva visto la stessa scena per il brutto taglio di capelli che Ryoga le aveva inflitto. Allora perché sentiva il cuore oscurarsi di gelosia?
Il dottore non poteva avere interesse per il suo maschiaccio, nonostante ciò era li immobile come incollato al pavimento, ad assistere totalmente shoccato.
Piccola Akane, riusciremo a venirne fuori. Te lo prometto.
Dottore… Ono…
  - Da quando lei lo chiamava per nome?
Shhh… - La strinse ancora di più alzandole il mento con un dito.
Non posso dirlo alla mia famiglia, spezzerei loro il cuore! Non dopo tutto quello che è successo… è ancora troppo presto. -
Non hai nessuno con cui confidarti? Al di fuori della tua famiglia intendo.
N..no, non saprei… forse…. oh è tutto così complicato.
In un gesto che il moro non aveva avuto mai il coraggio di fare,
si sedette sulla sedia trascinandosi la ragazza sulle ginocchia, massaggiandole la piccola schiena scossa dai singulti.

Non ti preoccupare, in realtà era prevedibile… dopo tutto quello che hai passato con Ranma. Sei un’eccellente combattente ma infondo sei anche una donna adesso. -
Soffiò gentilmente all’orecchio. Che significavano quelle parole?
Ma… il dojo, l’eredità della palestra…?
Sono sciocchezze davanti a situazioni come questa. Credimi ti capiranno e io ti starò vicino. Lui già lo sa? -
No… non sono affari suoi!
Ma io credevo che insomma…voi…
Perché dirlo ad un essere insensibile come lui? Cosa gli importerebbe?
- Sbuffò con gli occhi carichi di delusione e rabbia.
 L’ho lasciato libero. Non voglio che si intrometta in questa cosa. - Il dottore annuì in silenzio, le carezzò dolcemente il viso asciugandole le lacrime con i polpastrelli.


Ranma bolliva di rabbia. Era questa la considerazione che aveva di lui? Poteva tradire il suo fidanzato ufficiale con chiunque perché tanto a lui non importava?
Ma che ne sapeva quella stupida? Ci aveva messo un attimo a dimenticarsi di lui, correndo tra le braccia del bel dottorino, il suo amore adolescenziale.
Sì bloccò. Infondo lei non aveva mai mentito sui sentimenti che provava per Tofu.
In realtà aveva creduto che Akane non potendo competere con Kasumi si fosse semplicemente arresa.
Il maschiaccio che si arrende? La gelosia di lei per le sue presunte fidanzate allora?
Forse confidandosi sempre con il dottore non è riuscita ad eliminare del tutto i suoi sentimenti e adesso che non è più una bambina
anche lui si è accorto di lei e della sua bellezza. Pensò machiavellicamente, immaginandosi una scena da romanzetto rosa.
Il cuore nel suo petto doleva in maniera lancinante, come aveva potuto mentirgli così per anni. E lui non si vergognava di circuire una ragazza più giovane?
Lo stimava davvero così tanto da non rendersi conto della verità? “Eh no dottorino, non la passerai liscia.”


Se voleva avere Akane  per se, doveva battersi lealmente, con il suo reale fidanzato, niente giochetti e storie clandestine.
Ranma si nascose in bilico sul soffitto, annullando il suo Chii. Avrebbe messo in chiaro le cose una volta per tutte. 
Passarono dieci minuti. La piccola Tendo era andata via un pochino più sollevata.
Il ragazzo allora scese dal soffitto pronto ad affrontare quell’ inaspettato nemico. Il dottore captò dietro la porta una terribile aura combattiva.
Non ne aveva mai sentite di così potenti ma sapeva senza ombra di dubbio a chi appartenesse.
Ranma entra pure. - Si finse tranquillo. Il codinato spalancò la porta con un calcio, guardandolo in cagnesco.
C…cosa posso fare per te? - Era spiazzato. Per lui era un ragazzo in gamba e un ottimo combattente, perché adesso gli faceva quasi paura?
Buona sera dottore, in effetti c’è qualcosa che può fare per me… togliere le sue manacce dalla mia fidanzata!! - Detto questo gli si scagliò contro con violenza inaudita.
Fortunatamente il dottore riuscì a schivare alcuni colpi e a fermare con una scrivania, la potente scarica di pugni derivata dalla tecnica delle castagne.
Che cosa dici, cosa avrei fatto ad Ak… - Non gli diede il tempo di finire che lo prese per la manica scaraventandolo giù dalla finestra.
Fortunatamente Ono era perfettamente allenato ai combattimenti e sapeva come cadere. Il codinato lo seguì atterrando sul morbido prato verde.
Ora entrambi si guardavano in posizione di difesa.


Cre…credo che tu abbia frainteso. - Disse il dottore seriamente, aggiustandosi le lenti.
Oh… non attacca. I Saotome ci cadono solo una volta in questi giochetti. Se vuoi Akane devi batterti con me! Non ti farò sconti solo perché sei un amico di famiglia. -
Tofu annullò la sua aura combattiva e lo guardò seriamente.
Benedetto ragazzo, credi che il mondo giri intorno a te?
Akane è ancora una bimba per me non potrei mai provare qualcosa di più di un sincero affetto. La amo ma come una sorellina credevo lo sapessi*
.
Era sincero, il codinato lo leggeva nei suoi occhi. Allora tutto quel dialogo tra loro cosa significava?
Dottore mi dica la verità, cosa sta succedendo? - La sua espressione mutò diventando drammaticamente seria.
Non dovrei parlartene…
Sono il fidanzato di Akane, ho diritto di sapere!
Tecnicamente avresti il diritto di sapere solo se fossi suo marito e ancora non lo sei purtroppo.
- Puntualizzò.
Anni a proteggerla e sulla carta contava meno di zero.
Mille domande si formularono nella testa del ragazzo. Akane stava male? Doveva saperlo ad ogni costo.
La prego dottore, terrò tutto per me lo giuro! - Una supplica.
Visto che le vuoi bene e che stavi per distruggermi lo studio al solo immaginare una relazione tra noi, te lo dirò…ma sappi che mi costa molto tradire la sua fiducia. -
Sono pronto.  Ranma deglutì rumorosamente.


Beh… c’è poco da dire. Lo sai meglio di me. Akane sul monte Hoo è stata praticamente vaporizzata. Giusto?
G… giusto.
- Non riusciva a respirare regolarmente.
Ecco… sei stato molto bravo a salvarla ad un passo dalla morte ma non credere che non ci siano state conseguenze. Ha passato molto, troppo tempo disidratata.
Ha affrontato le fiamme più roventi e i ghiacci più gelidi in un solo combattimento.   
  
                                           
All’improvviso gli torno in mente la faccia sbattuta di lei che a stento gli sorrideva, il tremolio di quel pomeriggio quando manteneva il secchio.
Tutti i giorni passati in cui lei aveva accusato di essere stanca. Non ci aveva fatto caso.
Anche lui non era tornato propriamente come un bocciolo di rosa ma aveva la scorza dura oramai.
Qualche settimana di terapie e i rimedi giusti l’avevano fatto tornare quasi come nuovo. Ancora una volta si rese conto della sua insensibilità.
Non si era mai chiesto se lei si fosse completamente ripresa. Era forte e violenta ma pur sempre una ragazza.
Ricordava vividamente quanto fosse minuta li tra le sue braccia e quanto
la sua casacca la coprisse fino alle ginocchia avvolgendola tutta.

Oh… - Tremava di agitazione.
E’ fisicamente e psicologicamente provata. Di ferite gravi non è ha. E’ ancora debole. Sta prendendo molte medicine ma il problema è un altro. - Dal sollievo Ranma passò all’angoscia.
Vedi… internamente gli organi si sono ripresi in maniera abbastanza accettabile, il corpo sta riacquistando vigore…tranne una parte delicata. L’utero.
Co…cosa vuole dire dottore? - Le iridi del codinato saettarono terrorizzate.
Akane ha cominciato ad accusare irregolarità, dolori pelvici. Abbiamo fatto alcuni esami e ho notato che il suo utero non si è ripreso bene dal congelamento.
Le sto facendo fare una terapia  e nel frattempo sto effettuando delle ricerche. Al momento non posso escludere che in un futuro sarà difficile se non impossibile per lei avere bambini.


Adesso si che il suo cuore aveva ricevuto il colpo definitivo. Da quando era arrivato a Nerima non aveva fatto altro che creare problemi.
Era solo colpa sua se adesso la felicità della sua amata era compromessa. Rabbia e disperazione danzavano apertamente sul suo viso.
Ora capiva appieno la sua agitazione, la paura di dirlo alla famiglia, il futuro del dojo.
Il fatto che lo avesse praticamente mollato era tipico di lei.
“Come sempre quella stupida mette avanti gli altri invece di pensare a se stessa. Se solo non fosse mai arrivata su quel monte, adesso sarei morto ma almeno lei sarebbe sana e felice”.
Non angustiarti, troverò una soluzione. Fosse l’ultima cosa che faccio. Esistono fonti in Giappone dove le persone s’immergono e guariscono, sto facendo una ricerca approfondita fidati di me.
I due uomini si guardarono intensamente. Uno commosso, l’altro fiducioso.


Gr…grazie dottore. Io non so… cosa farei per poter tornare indietro… non c’è momento che non immagini quello che è successo su quel dannato monte…
Lo so caro Ranma. So cosa provi per lei. Ti do solo un consiglio. Lasciale i suoi spazi, cerca di non farla arrabbiare.
Dovete guarire anche dalle ferite dell’anima. Ha bisogno di pace e anche tu
.  -  Tofu gli sorrise incoraggiante e gli porse tra le braccia un pacchetto.
Le compresse energizzanti. Credo che ti serviranno parecchio. Lo conosceva troppo bene.
Grazie… e mi scusi io non…
Oh non c’è problema. Come darti torto infondo Akane è stata sempre graziosa ma adesso è davvero splendida. Abbine cura… te lo dico come un fratello maggiore.
-

Ranma sorrise grato e si avviò verso casa cercando di assimilare tutte le notizie della giornata, non riuscendo a smettere di pensare alla triste situazione della sua ragazza.
Un bambino…
Probabilmente Akane ne voleva, forse più di uno. Era sempre stata brava con i bambini che venivano al dojo; attenta, dolce e per niente goffa.
Chissà se immaginava dei figli con lui. Arrossì fino alla punta dei capelli. Non ci aveva mai pensato, ma sì anche lui ne voleva.
Certamente non si sarebbe comportato come quell’idiota di suo padre.
Avrebbe protetto i figli suoi e di Akane con la vita se necessario, nessuno stupido allenamento in Cina, nessuna sorgente maledetta.
Era sicuro, sarebbero cresciuti in una famiglia un po' stramba ma piena di amore e arti marziali, un posto da chiamare casa.
Strizzò leggermente le palpebre fissando l’orizzonte e figurandosi un ipotetico futuro.
Nella sua mente si realizzò l’immagine di una Akane più grande con il pancione e la mano stretta ad un ragazzino di circa due anni.
Il piccolo era la sua fotocopia ma aveva i suoi stessi identici occhi nocciola.
Gli correvano  incontro felici, chiamandolo a gran voce. Rabbrividì destandosi. “cosa diavolo vado ad immaginare” era violaceo dall’imbarazzo.
Saltò sulla ringhiera pronto a fare del suo meglio per aiutarla.

* Citazione del mio adorato Harry Potter 7 - Il momento in cui Harry rassicura Ron che tra lui ed Hermione non c'è mai stato nulla.

Angolo dell Autrice: Ma salveeee!! Eccoci al secondo capitolo, dopo un primo un pò in sordina che spiegava gli eventi. Ho sempre adorato il clichè Akane/Tofu perchè lui è davvero fantastico. Figo, dottore, amante delle arti marziali e con un carattere dolcissimo. Ed è proprio il musetto geloso di Ranma nel manga che mi ha fatto pensare a questo paring. Infondo sarebbe un temibile avversario... ah il fascino degli uomini più grandi ahahah. Per quanto riguarda la scottante rivelazione... che ne pensate? Nel manga pensavo (dopo la storia del monte hoo) ma questi subiscono tutte ste cose e manco un mal di testa gli viene? eheheh così volevo far vivere ai personaggi un dramma maturo e silenzioso... la paura di non riprendersi da un sconto e affacciarsi a problematiche future. Che ne dite riuscirà Ranma nel suo intento?
Come sempre critiche e consigli sono ben accetti.

Vi auguro una bella giornata. Karmy.
  
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