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Autore: myidollawrence    12/06/2014    4 recensioni
Mi sono iscritta a questo sito, lodevole sotto tutti i punti di vista, un po' di tempo fa. Ho iniziato a leggere fanfiction quando erano ancora semplici capitoli di poche parole, e le ho viste trasformarsi in storie perfette, scelte, quasi surreali. Ho pianto leggendo piccole parti di ogni storia, di ogni racconto.
Ed è proprio per questo motivo che ho deciso di provare a scriverne una. All'inizio, ne avevo iniziata una molto simile a quelle già esistenti, che parlava di come Peeta e Katniss siano arrivati ad amarsi, dopo gli eventi dell'ultimo libro. Ma non mi soddisfava, non mi riempiva dentro. Così ho deciso di scrivere questa, una ''And if?'' che voglio portare avanti. Ho già tutto pronto, tutto in mente.
Cosa sarebbe successo se Katniss avesse aspettato davvero un bimbo? Cosa avrebbe fatto?
Come avrebbe reagito il nostro Peeta depistato? Spero che sia di vostro gradimento. Io e il piccolo Thiago vi aspettiamo.
Genere: Drammatico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimbo Mellark, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Otherverse, What if? | Avvertimenti: PWP, Spoiler!
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Peeta si trova nel suo appartamento, a Capitol City. Appartamento gli sembra una parola esagerata, tuttavia. Si tratta infatti di un monolocale, con una cucina striminzita e un piccolo divano per accostarsi, durante la notte. Perché sia così piccolo e poco ospitante, nessuno gliel’ha mai spiegato. Quando parlano con lui, tutti sembrano essere scocciati. No, scocciati non è una parola corretta, diciamo … disgustati. Sì, disgustati è perfetta: tutti credono che lui sia un mostro, una belva umana capace di ferire la sua amata tanto da allontanarla da lui per sempre. Quando, durante la rivolta, i ribelli erano riusciti a prenderlo, a farlo fuggire dalla prigionia di Capitol City, lui non aveva esitato: il suo primo pensiero era stato quello di uccidere Katniss, di cingerle la gola con le sue possenti mani, fino a ucciderla. E ci sarebbe riuscito, se non l’avessero fermato. Avrebbe fatto qualcosa di cui poi si sarebbe pentito eternamente. Tuttavia, le persone intorno a lui iniziarono a odiarlo, da quel giorno. Nei giornali si diffuse la voce che il Peeta dolce, sempre sorridente e allegro, quantomeno esternamente, avesse abbandonato la vita dei comuni mortali per servire Snow. E tutti iniziarono a odiarlo.
Il dottor Aurelius gli ripeteva costantemente che gli dispiaceva, che avrebbe fatto tutto il possibile per farlo uscire da quella situazione, e per permettergli di tornare al Distretto 12. Ciò nonostante, in cinque lunghi anni la situazione non si era nemmeno avvicinata al miglioramento, e Peeta aveva perso le speranze. L’unica cosa che gli permetteva di rimanere in vita era il costante pensiero di Katniss, viva, felice, nella sua casa. Ma lui non sapeva, non poteva sapere. Katniss era più legata a lui di quanto potesse immaginare.
Improvvisamente, Peeta sente qualcuno bussare alla porta. Chi può essere? Nessuno si reca mai a trovarlo, se non il dottor Aurelius, che gli fa inutili promesse mai destinate a essere rispettate. Tuttavia, manca ancora una decina di ore al suo arrivo, indi per cui non è lui la persona al di là di quelle quattro mura.
Esitante, si avvicina allo stipite della porta, cercando di intravedere l’esterno. Tentativo assolutamente inutile. Respirando, apre la porta, e quando vede chi gli è arrivata davanti, emette un verso di stupore che fa sussultare la sua ospite.
Delly sorride e lo abbraccia forte. Peeta tarda qualche secondo, poi si lascia andare, sprofondando il collo nelle spalle della sua amica d’infanzia. Come ha fatto a trovarlo? L’ultima volta che si sono incontrati, la ribellione si era appena conclusa, e di lì a poco si sarebbe ritrovato nel suo ‘’carcere post-guerra’’.
Delly, dal canto suo, non riesce a capacitarsi del suo mutamento fisico: il suo corpo sembra molto più magro, può giurare che abbia delle occhiaie; è chiaro che stia male.
‘’Peeta’’  sussurra dopo qualche secondo ‘’guardami’’.
Il sorriso del biondo in pochi istanti sparisce, lasciando posto a un’espressione triste che raramente aveva visto nel suo volto. È come se quella gioia che aveva inondato il suo viso pochi istanti prima non fosse giunta ai suoi occhi. Manca quella scintilla che aveva soltanto quando guardava una persona. Lei.
‘’Pensavo che l’avessi superata, Peeta’’ gli dice, senza mai distogliere lo sguardo dai suoi occhi. Superare lei. Non esiste cosa più folle al mondo.
Peeta la guarda silenzioso e posa la mano su quella di Delly.
‘’Mi manca, ancora, mi manca come l’aria’’, le confessa sospirando.
‘’Lo so, lo immaginavo’’ gli risponde, sedendosi su un ripiano della cucina ‘’Non ci crederai, ma manca tanto anche a me’’.
Peeta si siede, imitandola.
‘’Sai … A volte mi chiedo dove si trovi. O cosa stia facendo. Come starà? Si…’’
‘’Ricorderà di noi?’’, completa Peeta, una nota di tristezza nella sua voce soffocata.
Delly lo guarda tristemente. Dal momento che Katniss non è più parte della sua vita tutto è cambiato, troppo. La Paylor lo ha ingannato e grazie a lei ora il suo Peeta si trova in quella specie di prigione. La ragazza ha sofferto troppo, e non potevano pretendere che si fermasse a Capitol, luogo di mille torture, timori e paure; tuttavia Delly, in cuor suo, desidererebbe che ora la mora potesse essere a fianco del suo amico. A Peeta ora non importa più nulla. Delly sa tutto, ha ricevuto sue notizie in tutti questi anni: mangia e dorme, e questa è la sua routine giornaliera. Sembra aver perso la sua sola ragione di vita. Ma non lo biasima, la sua unica gioia sarebbe vederla, vedere quel viso che tanta felicità gli ha portato, ma anche sofferenze inestimabili.
‘’Peeta, mi fa male dirti questo, lo sai, ma devi andare avanti. Katniss è lontana, e ... chissà dove ha continuato la sua vita. Tu devi fare lo stesso.’’
‘’Ci ho provato, Delly, ma non è facile. Non posso dimenticarla. Se avessi saputo quanto dolore mi avrebbe causato perderla, non la avrei mai lasciata partire. E poi… come faccio io a ricostruirmi una vita? Non posso, non potrò mai.’’
Delly lo fissa, il dolore nel suo cuore. Peeta ha ragione, anche se volesse riiniziare, non sarebbe possibile. Non può.
‘’Tu potrai tentare di farti una vita, Peeta. Prima o poi uscirai da qui e troverai una donna, e la sposerai, e …’’
‘’No. Ciò non accadrà mai. Anche se dovessi uscire da qui, non la sostituirei. Lei è unica. Io … io la amo. E non amerò mai nessuno come lei. Utilizzare qualcuno per farmela uscire di testa non è giusto. Anche se non sarebbe in grado di prendere il suo posto, in nessun caso perché lei è Katniss... e nessuno sarà esattamente come lei.
‘’Lo so. E’ unica.’’
Delly ride tra sé e sé, e Peeta la scruta con curiosità.
‘’Che cosa c’è?’’, le domanda, non sapendo che cosa stia causando la risata della sua amica.
‘’Niente. Ti ricordi quando, poco dopo il tuo arrivo nel Distretto 13, mi dicesti che non era poi così tanto carina? ‘’
Peeta la fissa, cercando di ricordarsi quello strano momento avvenuto in un epoca tragica della sua esistenza.
‘’Dovevo essere pazzo, allora’’.
Delly ride di gusto e si accomoda meglio sul ripiano. Segue un tremendo e angosciante silenzio, fino a quando Peeta non lo interrompe, bisbigliando, quasi vergognandosene:
‘’Mi piacerebbe cambiare tutte le nostre discussioni, le nostre stupide rivalità, tutte per causa mia, per i buoni momenti che abbiamo vissuto. Magari adesso mi ricorderei meglio di lei.’’
Delly si china dolcemente su di lui e lo abbraccia. Un’ angoscia la tortura interiormente, vedendo quanto male sta il suo amico, e non potendo fare nulla per fermare il suo dolore.
‘’Poniamo fine alla tristezza, Delly. Non voglio annoiarti con i miei problemi. Come va al 13?’’
‘’Incredibilmente bene’’, gli risponde la bionda, ‘’non sai quanto sia bello insegnare a bimbi che non vedranno mai più la guerra, e che non vivranno con la paura di essere estratti per gli Hunger Games. È stupendo, Peeta’’
Il biondo sorride.
‘’Amo vedere le persone stare bene. Amo vederti fare ciò che ti piace.’’
‘’Sì, sento che potrei morire facendo questo mestiere, insegnando loro. Potrei passare il resto della mia vita così.’’
Peeta cinge le spalle della sua amica con un braccio.
‘’Sono tanto contento per te, Delly. Te lo meriti.’’
La bionda guarda il suo amico d’infanzia con tenerezza. Nonostante tutto quello che gli è successo (la prigionia  a Capitol, le torture, due arene e adesso la semi-prigionia qui, l’odio infondato della gente), il ragazzo non smetterà mai di preoccuparsi degli altri, per gli altri. È semplicemente fatto così. Non cambierà mai.
‘’Cosa stavi cucinando?’’, gli chiede improvvisamente.
‘’Una torta al cioccolato.’’
‘’Ha un profumo delizioso. Se vuoi, mi puoi insegnare a cucinare qualcosa, io sono negata. ‘’ risponde Delly, ridendo allegramente.
Peeta le sorride, ed estrae la torta dal forno.
‘’No! Mi ero scordato di avere la torta nel forno! Che stupido!’’, ripete incessantemente, colpendosi la testa con il guantone.
Delly ride di gusto, e successivamente si avvicina a lui.
‘’Beh, menomale che ci sono io qui, ad aiutarti a cucinarne un’altra.’’
alloraa.. ciao a tutti, come richiesto, ho aggiornato *.*
quindi... mi pare di capire che la storia vi piaccia. Non sapete quando mi faccia piacere (avrei scritto 60 capitoli inutilmente). Ora rispondo a tutte le vostre recnsioni. Dunque... questo capitolo è un po' di passaggio, ma ci voleva per risolvere molti vostri dubbi. Dal prossimo rientrerà in scena il piccolo dolce Thiago. fatemi sapre cosa ne pensate, recensitee hahaha :)
al prossimo aggiornamento <3


 
  
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