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Autore: cherubina    12/06/2014    2 recensioni
"Se la sofferenza rendesse davvero più forti, non pochi su questa terra avrebbero raggiunto l'invincibilità degli dei..."
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il sole che batteva sulla pietra dava, al tatto, una sensazione di calore. Era un qualcosa di bello e rassicurante, che arrivava dritto al cuore, che rendeva accogliente un luogo freddo e spento come un cimitero.

I ragazzi si erano aspettati di essere invasi da una sorta di dolore atavico e mai sopito, avevano cercato di prepararsi a rivivere quella disperazione di appena un anno addietro e, inevitabilmente, una sorta di magone impedì loro di compiere qualsiasi gesto innanzi alla foto di Davide.

Una foto dove il ragazzo sorrideva, con la sua aria da finto duro e con gli occhi scintillanti. Una foto da cui, nonostante tutto, pulsava ancora vita.

Cris fu la prima a staccarsi dal resto del gruppo e a fare quei due passi necessari a compiere il primo atto utile ad onorare la memoria dell'amico scomparso: si chinò a deporre il bellissimo e colorato mazzetto di fiori di campo in un vaso e poi fece un passo indietro, incapace di parlare.

Fu Leo, il carismatico Leo, il primo a prendere la parola.

"Ehi sbruffoncello lo so che, a quest'ora, ti starai facendo delle grasse risate nel vederci così impacciati e incapaci di dirti alcunché eppure sono tante le cose che ti vorremo raccontare. Ne sono successe di cose in quest'ultimo anno: ci siamo allontanati, rincontrati, non ci siamo capiti e, alla fine, ci siamo ritrovati. Quando, la primavera scorsa, gli altri sono dimessi ho avvertito un vuoto, lo stesso vuoto che ho avvertito durante la mia festa di compleanno, quando ci hanno detto che non ce l'avevi fatta. Percepivo che quella era la fine del nostro gruppo, che i braccialetti si sarebbero sfaldati e i fatti sembravano darmi ragione. Ho vissuto dei mesi bruttissimi ma, quando tutto sembrava perduto, misteriosamente le nostre vite si sono ritrovate legate lì dove tutto era cominciato. Ho riavuto nella mia vita Cris, Vale, Toni, Rocco eppure sento ancora che manca qualcosa, avverto ancora quel posticino nel mio cuore che resterà vacante per sempre. Quel posto spetterà per sempre a te, amico mio, e la sola parola che mi viene da dirti è grazie!"

Leo si asciugò una lacrima, delineò con un dito i contorni del viso di Davide lì sulla lapide e poi sentì la mano di Vale che si posava sulla sua spalla.

"Leo ha ragione: l'unica parola che possiamo destinarti è un banale grazie. E sappiamo entrambi di quante cose dobbiamo esserti grati. Uscito dall'ospedale, l'anno scorso, ho dovuto reinventarmi una vita, impormi di cambiare fino a diventare una persona nuova. Mi sono allontanato dai miei amici fino a non riconoscermi più. C'è voluto un altro tumore per scuotermi ma soprattutto un fantasmino irritante ma sincero. Non è stata la medicina, non sono stati i dottori a farmi guarire, ma è stata la consapevolezza di poter contare ancora su di te, il sapere di avere ancora i miei amici accanto a me a ridarmi la voglia di lottare e di farcela!"

Vale sorrise malinconico mentre Cris stringeva una mano nella sua e l'altra in quella di Leo.

"Io ho un solo rimpianto: di non averti dato quello che mi ha chiesto quella mattina. Resterà per sempre il nostro segreto eppure vivrò per sempre con il rammarico di non averti regalato una delle sensazioni più belle che un ragazzino possa provare. Forse doveva andare così anche se è ingiusto: è ingiusto non vederti mentre ti fai la prima barba con i rasoi imprestati da Leo, è ingiusto non sentire la tua voce scherzosa cambiare nella voce di un uomo, è ingiusto non vederti prendere la patente o il diploma...Eppure in quelle poche settimane che sei stato con noi ci hai dimostrato di essere un vero piccolo uomo!"

Anche Toni e Rocco fecero un passo avanti.

"Beh io non sarò poetico come questi tre ma, per tua fortuna, sarò molto sintetico: l'anno scorso abbiamo promesso di vivere, ognuno un pezzetto della tua vita. Di fare cose folli, belle, divertenti pensando a te. Appena avrò la moto nuova ti farò provare l'ebbrezza di un vero motociclista!"

Disse euforico, strizzando l'occhio complice alla foto.

"Siamo alle solite, Toni!"

Fecero eco gli altri.

Rocco si limitò a posare un bacio sull'icona dell'amico e a sorridere. Loro non avevano mai avuto bisogno di parole sebbene non avessero mai parlato direttamente.

"Ragazzi! Non è una sorpresa trovarvi qui!"

Lilia aveva un braccio attorno a quello del marito mentre le mani del papà di Davide erano ferme sulla carrozzina nella quale Valentina era addormentata placidamente.

"Ci sembrava doveroso venire a fare un saluto a Davide, in questo giorno!"

Rispose Toni.

"Già è un giorno particolare per tutti noi!"

Replicò l'uomo.

Dopo pregarono tutti insieme e restarono così, in un piacevole silenzio, ciascuno assorto nei ricordi che aveva di Davide. Finché la bambina non iniziò a fare i capricci e Lilia, prima di allontanarsi, rinnovò l'invito di andare a trovarla ogni volta che avessero voluto, ai ragazzi.

"Beh cosa sono quei musi lunghi? Ora dovete andare! Sbaglio o c'è una festa a sorpresa da organizzare?"

La voce che tante volte gli aveva infuso coraggio non sorprese Vale che assentì.

Mentre i cinque si allontanavano, Leo sussurrò a Cris:

"Qual è il segreto che hai con Davide? Non ci avrà mica provato con te?"

Lei rise.

"Si chiama segreto per un motivo e non te lo dirò mai, nemmeno sotto tortura!"

Il loro geloso siparietto venne interrotto da Rocco che aveva notato qualcosa, in controluce.

"Vedete anche voi quello che vedo io?"

Disse additando qualcosa, forse una figura, che si muoveva sotto i raggi obliqui del sole.

Gli altri ridussero gli occhi a piccole fessure per penetrare l'intensità della luce che li accecava ma poi distinsero distintamente.

Davide, avvolto da un alone splendente, agitava la mano per poi correre via sull'erba ben curata.

"Sì, abbiamo visto anche noi!"

Risposero. E quella sensazione di calma, di quiete e di dolce rassegnazione si era fatta più intensa.

**** Ringrazio quanti hanno letto e recensito il capitolo precedente.

  
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