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Autore: melhopes    12/06/2014    1 recensioni
-SEQUEL DI "FOR A LITTLE WHILE"-
Sono passati due anni.
Melania è ormai all'ultimo anno di liceo.
Harry è sempre più incline al vagabondaggio grazie al successo riscosso dalla band.
Lei non l'ha dimenticato.
Hanno avuto il loro "Per un po' ", ma non è bastato.
Cosa accade quando si desidera il "Per sempre"?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Maggio 2014)
<< Sono contenta che tu sia qui >> gli disse baciandolo per l’ennesima volta sulle labbra.
 
<< Sono più contento io >> le rispose con un bel sorriso quando lei si fu staccata per ammirarlo.
 
 << Ho i miei dubbi >> lo prese in giro.
 
 << Posso farli andare via in qualche modo? >> le resse il gioco.
 
 << Non so, hai qualche idea? >> e il suo tono sfiorò appena la malizia.
 
Lui si morse il labbro e si allungò per sfiorare il suo naso con quello di lei. Si sorrisero poi lui l’afferrò per la vita e l’attirò un po’ di più a sé prendendo a baciarla sul collo e sulla mascella.
 
 Lei gemette appena. << Smettila >> gli sussurrò.
 
 Lui continuò.
 
<< No, dai, smettila >>
 
 << Perché? >> le chiese facendo una piccola pausa dallo stamparle quei baci umidi sulla pelle.
 
 << C’è Justin di là >>
 
 << Non stiamo facendo nulla che non sappia già >> rispose con un sorrisino.
 
Gli diede una lieve pacca sui pettorali e si liberò dalla sua stretta. << Hai fame? >> gli chiese mettendosi a sedere.
 
 << No >> trascinò quella “o” finale dando vita ad un lamento.
 
<< Cosa? >>
 
 << Non alzarti. Non andare via >>
 
 << Rimandiamo a dopo >> lo rassicurò.
 
 << Passeremo del tempo insieme? >>
 
 << Sai come, però… >> rispose a malincuore all’idea che, nonostante volesse, non avrebbe potuto dargli le attenzioni che meritava per via della canzone.
 
<< Ho bisogno di un po’ di tempo da solo con te >>
 
 << Per continuare questo discorso? >> lo punzecchiò riferendosi a quanto accaduto poco prima.
 
 << No, sono serio. Devo parlarti >> si mise a sedere a sua volta.
 
<< Non puoi dirmi una cosa del genere, Harry >> e divenne nervosa al pensiero di cosa potesse trattarsi.
 
 << Sta tranquilla, non è nulla di grave, anzi >> le sfiorò una guancia con la mano.
 
<< Sei sicuro? >>
 
 Lui annuì continuando ad accarezzarla.
 
 Chiuse qualche istante gli occhi, lasciandosi andare al suo tocco.
 
 << Io ti amo. Lo sai, vero? >> le sussurrò nell’orecchio poi le lasciò un delicato bacio sulle labbra.
 
 << Anch’io >> rispose allo stesso modo riaprendo gli occhi.
 
<< Ora vorrei proprio dei pancakes, sai? >> gli sorrise.
 
<< Se li prepari per tutti… >>
 
 << Come sei pigra, oh >>
 
 << Non sapevi lo fossi? >>
 
 << Ora so di avere una ragazza pigra >>
 
 Si sorprese. << Sono la tua ragazza? >>
 
 << Se vuoi esserlo, ovviamente >>
 
 Lei annuì, al settimo cielo.
 
<< Non era già ovvio? >>
 
 Scosse la testa.
 
 << Avrebbe dovuto esserlo >> continuò.
 
 << Scusa se non ti leggo nella mente >>
 
 << Non è lì che avresti dovuto leggere >>
 
 << E dove? >> domandò confusa.
 
 Le prese la mano e se la portò sul cuore. << Qui >> affermò con decisione.
 
Un sorriso inebetito si fece largo sul suo viso. << Sai cosa, Harry? >>
 
 Rimase in ascolto, senza fare un fiato mentre lei ritraeva lentamente la mano.
 
<< Sai essere il ragazzo più dolce e romantico del mondo anche di prima mattina >> proseguì.
 
 << Non è difficile essere me stesso con te >>
 
La sua sicurezza la disarmò. << Sono contenta che tu abbia preso quell’aereo >> affermò lieve, sorridendogli.
 
 << E non volevi nemmeno >> la punzecchiò.
 
 << Non è vero! >> esclamò sconvolta.
 
 << Sì, tu e questa questione della canzone. Tenevi più a questo che a me >> si fece serio.
 
 << Non c’è nient’altro per me. Non metterei mai nulla davanti a te, nemmeno fare musica e tu sai quanto io ami fare musica >>
 
 << Nemmeno fare musica? >>
 
 << Nemmeno fare musica >> ripeté e gli accarezzò il braccio.
 
<< Voglio venire in studio con voi >>
 
 << Non ti lascerei mai da solo con i miei, tesoro >>
 
 << Non so se esserne rassicurato o preoccupato >>
 
 << Cinquanta e cinquanta? >>
 
 << Fa cento >>
 
 << Sai essere anche molto squallido di prima mattina >> lo prese in giro.
 
<< Faccio del mio meglio >> e scrollò le spalle con un altro dei suoi sorrisi radiosi.
 
<< Andiamo dai >> e, con un cenno del capo, gli indicò l’altra stanza.
 
<< A far che? >>
 
 << Preparare la colazione. Cosa, sennò? >>
 
 << Non si può mai sapere cosa ti passa per la testa >>
 
 << Ah, certo >> e scostò le lenzuola per uscire dal letto.
 
 Lui fece per imitarla, poi si bloccò.
 
<< Sei di nuovo nudo? >>
 
 << Mhm…no >>
 
 << Cosa, allora? >>
 
 Apparve visibilmente imbarazzato. << Vai avanti tu >>
 
 << Perché? >>
 
 << Ho un amichetto qui che… >> cercò di dire ma non riuscì a proseguire dalla vergogna che quel momento gli causava.
 
 Lei scoppiò a ridere. << Non c’è bisogno che tu aggiunga altro >> e gli baciò la guancia prima di lasciare la stanza.
 
 Passando davanti alla porta della camera di Justin, bussò, intenzionata a svegliarlo.
 
<< Justin! >> urlò mettendo la testa all’interno e lanciandogli un’occhiata veloce.
 
Lui, per tutta risposta, si girò dall’altro lato.
 
<< Non fare il pigrone >> lo canzonò, poi si diresse in cucina lasciando di proposito la porta aperta.
 
 Di sottecchi le parve di vedere Harry correre in bagno e ne sorrise. Prese il latte dal frigo e, in seguito, tutto l’occorrente per preparare la colazione che Harry le aveva detto di desiderare. Mentre si accingeva a mescolare gli ingredienti, il riccio fece il suo ingresso. Indossando solo un paio di boxer neri aderenti.
 
 << Non puoi metterti qualcosa? >> gli chiese evitando di guardarlo ulteriormente.
 
<< Indosso qualcosa >> e di sottecchi lo vide indicarsi l’intimo.
 
<< Qualche altra cosa >> sottolineò.
 
 Lui l’affiancò, ignorando la richiesta che gli aveva appena fatto. << Dai ti do una mano >> la sua voce rauca ma dolce la calmò appena e decise di lasciar perdere la faccenda.
 
 Avrebbe solo dovuto ricordarsi di non abbassare troppo lo sguardo. Gli passò la scodella in cui aveva separato gli albumi per far sì che li montasse a neve. Lui l’afferrò dopo aver acceso il fornello e messo a riscaldare una padella.
 
 << Ho invitato un po’ di amiche per festeggiare oggi, ve l’ho detto? >> iniziò lei.
 
<< No, a me non di sicuro. Cosa si festeggia? >>
 
 << Oggi è la festa dei lavoratori in Italia e...niente. Siamo soliti organizzare pic-nic o cose simili >>
 
 << Quindi una cosa tranquilla? >>
 
 << Mi conosci >> lo guardò.
 
 Sentendosi osservato, si voltò dalla sua parte e ricambiò lo sguardo, annuendo.
 
<< Buongiorno >> pronunciò Justin assonnato, mettendo piede in cucina.
 
<< Buongiorno dormiglione >>
 
 << Buongiorno amico >> risposero in contemporanea.
 
 Si strofinò gli occhi e sbadigliò un paio di volte prima di parlare una seconda volta e chiedere informazioni su quanto aveva, in parte, sentito poco prima.
 
<< Verranno alcune amiche. Harry ne conosce un paio e tu ne conosci un altro paio quindi non dovrebbe essere un problema >> spiegò mescolando gli albumi all’impasto che aveva preparato.
 
 << Oh, per me è okay >>
 
 << Ci speravo. Nel pomeriggio andremo in studio, anche se è un giorno festivo >> continuò.
 
 << E verrò con voi >> si intromise Harry mentre passava alla pentola, in attesa che la sua ragazza gli passasse la pastella da cucinare. << Se non ti dispiace >> aggiunse rivolgendosi a Justin.
 
 << Per me va bene. E’ tutto okay. L’importante è riuscire a fare questa cosa >>
 
<< Sono davvero curioso di sentirla >>
 
 << E’ una cosa speciale e sarei felice fossi il primo ad ascoltarla >> gli rispose mettendosi a sedere a capotavola mentre i due facevano gioco di squadra per la colazione.
 
 << A proposito…pensavo di aggiungere qualcosa col piano. Cosa ne dici? >> gli propose voltandosi a guardarlo.
 
 << Come mai quest’idea? >>
 
 << Non ti piace? >>
 
 << No, assolutamente. Solo che ieri non hai fatto riferimenti quindi mi sembra un po’ strano… >>
 
 << Stanotte ho sognato questa cosa e…ti sembrerà assurdo ma stavamo cantando la canzone. Io suonavo il piano e tu la chitarra. Le persone urlavano e le luci erano così forti e…è stato bellissimo >> raccontò concitata.
 
 Sentì Harry sorriderne.
 
 << Sembra una previsione, mi piace >> commentò lasciandosi andare ad un sorriso.
 
 << Fantastico! >> esclamò.
 
 << Ancora >> le disse Harry e si voltò di scatto per passargli altra pastella.
 
<< Posso avere il primo pancake? >>
 
 << Sei affamato? >>
 
Lui le fece il musino e, sorridendogli, gli passò il piatto.
 
Addentò all’istante per poi bloccarsi di colpo ed urlare: << Scotta! >>
 
 << Cosa ti aspettavi? Harry l’aveva appena tolto >>
 
 << Acqua >> pregò facendosi aria con la mano, come se potesse servire ad abbassare la temperatura all’interno della sua bocca.
 
<< Un attimo >> e prese bottiglia e bicchiere dai rispettivi posti per correre in suo aiuto.
 
 << Grazie >> disse dopo aver mandato giù un bicchiere pieno fino all’orlo.
 
<< Sapete una cosa? >> entrambi tesero le orecchie per prestarle maggiore attenzione.
 
 << Penso che mi divertirei a convivere con voi >>
 
 << Oh, è solo un giorno. Non puoi saperlo >> le disse il riccio.
 
<< Ho già convissuto con te e con i ragazzi. So come sei e so com’è la vita con cinque ragazzi intorno quindi in parte sono preparata. E’ Justin che potrebbe sorprendermi >> e lo indicò.
 
 << Io? Ma se sono un bravo ragazzo >>
 
 << Devi ammettere di non essere del tutto sano di mente, però >> lo prese in giro.
 
 << Beh, qualche volta non sono proprio normale ma…hey, a chi piace l’ordinario? >> si difese.
 
 << Forse a persone normali come me >>
 
 << Ti ricordo che hai convissuto con i One Direction. Se anche fossi stata normale, dopo quell’esperienza non lo sei più >>
 
 << Grazie, amico >> rispose Harry sarcastico adagiando un altro pancake nel piatto.
 
 << Senza offesa, sia chiaro >> si affrettò Justin e Melania sorrise.
 
<< No, figurati >> rispose continuando a fare il sostenuto e il finto offeso.
 
Gli altri due scoppiarono a ridere.
 
 << Mi sto già pentendo di essere venuto >> commentò alzando gli occhi al cielo.
 
Entrambi sapevano stesse scherzando e continuarono a riderne. Quando ebbe finito di preparare i pancakes, si sedettero tutti a tavola e mangiarono di gusto conversando com’erano soliti fare. Melania scattò anche parecchie foto che si ripromise di pubblicare appena l’avessero lasciata sola.
 
 << Posso andare a lavarmi prima io? >> chiese Justin, alzandosi.
 
<< Per me… >> iniziò, senza concludere, lei, lasciando intuire non ci fossero problemi.
 
 Il canadese rivolse uno sguardo all’amico in attesa che anche lui si pronunciasse.
 
<< Sì, vai >>
 
 << Grazie >> e si fiondò in camera a prendere i vestiti. << Non trovo più l’accappatoio >> le urlò poi, dal bagno.
 
<< E’ nel secondo cassetto >> sentì rumori indistinti e sperò non le stesse buttando giù il lavandino.
 
 << Facciamo una foto? >> le propose nel frattempo, Harry.
 
 Lei annuì felice e, al tempo stesso, sorpresa avesse avuto quest’idea. Prese il cellulare.
 
 << Non lo trovo! >> urlò nuovamente Justin.
 
 << Okay, arrivo >> e fece segno al riccio di rimandare di qualche istante.
 
Recuperò l’indumento perduto e tornò dal proprio ragazzo, pronta per la foto. Ne scattarono tantissime con le espressioni e pose più assurde, divertendosi con poco come non facevano da tempo.
 
 << Posso caricarne una su twitter? >> le chiese dopo che le ebbero controllate tutte e constatato fossero davvero divertenti.
 
 Lei storse il naso, poco convinta.
 
 << Cosa? >>
 
 << Non voglio che la gente sappia che siamo insieme >> ammise.
 
 << Perché? >>
 
 Non gli rispose immediatamente e lui interpretò a modo suo quella reazione.
 
<< Ah, ora capisco tutto. La canzone, il non volermi lasciare da solo con i tuoi, non voler pubblicare le foto. Tu non mi vuoi qui >> sbottò.
 
 << No, assolutamente >> pronunciò con calma.
 
 << Ah, no? E allora perché tutto questo? >> e allargò le braccia gesticolando più del solito.
 
 << Questo cosa? >>
 
 << Non fare la finta tonta, te l’ho appena detto >>
 
 << La canzone? Le foto? Stai davvero parlando di questo, Harry? >>
 
 << E il fatto che tu non voglia lasciarmi da solo con i tuoi >> sottolineò lui.
 
<< Non ti lascerei in balia di due che non riescono nemmeno a comunicare con te. Non ti lascerei da solo con loro perché sono io a voler stare con te >>
 
Lui parve quasi addolcirsi ma aspettò che lei continuasse.
 
 << Sai della canzone dall’ultima volta che ci siamo visti. Justin voleva fare questa cosa e a me andava bene. E’ rimasto in attesa di qualche mio giorno libero come nessun altro avrebbe mai fatto. Non mi dispiace che Justin sia qui, anzi. Non lo trovo nemmeno un ostacolo. No, nemmeno lontanamente. Volevo vederti ma non potevo venire come avrei voluto però tu hai preso un volo e sei arrivato rendendomi la ragazza più felice di questo mondo. Non va bene così per te? Non significa niente? >>
 
 << Significa il mondo per me, Melania >> rispose abbassando il tono della voce.
 
<< Allora puoi semplicemente evitare di farti filmini mentali? Sono stupidi e non hanno niente a che fare con noi. La verità è che ho un po’ paura di quello che la gente potrebbe dire sapendo siamo insieme >> si ritrovò ad ammettere, abbassando lo sguardo.
 
 << Cosa potrebbe dire? Ne hanno dette già così tante… >>
 
 << E’ questo il punto >>
 
 << Va bene. Non pubblicherò niente >> si rassegnò.
 
 Vedendolo così, si sentì male. Lui era così sicuro, così deciso ad uscire allo scoperto. Lei era spaventata, incerta, ma per lui avrebbe fatto di tutto.
 
 << E se…se stasera facessimo una twitcam tutti insieme? >> gli propose.
 
Lui si illuminò. << Vuoi davvero…? >> non continuò, entusiasta qual era.
 
Lei annuì.
 
<< Aww >> e l’abbracciò.
 
 Lei stretta al suo petto, sentendo il battito del suo cuore, capì che non sarebbe mai stata così felice da nessun’altra parte se non tra le sue braccia.
 
 << Lo scrivo su twitter >> sussurrò.
 
 << Sarà divertente >> commentò e lasciò la presa delicatamente.
 
Si sorrisero.
 
 << Voglio quelle foto. Adesso >> affermò lei, ricordandosene e fingendo una lieve prepotenza.
 
 << Cosa mi dai in cambio? >> e avvicinò il suo viso a quello di lei, per provocarla.
 
Per tutta risposta, si morse il labbro e roteò gli occhi mentre pensava a cosa dirgli.
 
<< Un bacio? >>
 
 << Solo? >>
 
 << Due baci? >>
 
 << Puoi fare di meglio >>
 
 << Okay, ti frego il cellulare mentre sei in bagno a farti la doccia >> concluse facendosi un po’ indietro con la testa, decisa a spezzare il contatto visivo che lui aveva creato.
 
 Lui sorrise e, in un istante, le afferrò con dolcezza e decisione il viso e fece in modo che ritornasse alla precedente distanza dal suo per poterla baciare. Fu travolta dal turbinio delle farfalle nel suo stomaco. Ogni suo bacio le risultava il primo, ogni tocco la faceva sciogliere e rabbrividire allo stesso tempo, ogni sguardo la faceva innamorare come se lo vedesse per la prima volta. Trovava incredibile le stesse accadendo di nuovo. Trovava ancor più incredibile che lui fosse reale, ogni singola volta.
 
 << Il bagno è libero >> dichiarò Justin uscendo in accappatoio e i due si staccarono di scatto. << Oh, non volevo interrompere nulla >> aggiunse, quasi dispiaciuto.
 
 I due lo guardarono e gli sorrisero.
 
 << Non hai interrotto nulla >> lo rassicurò lei.
 
<< Oddio, proprio nulla no >> affermò Harry.
 
 << So cos’ho fatto >> e guardò i due piccioncini con uno sguardo eloquente.
 
<< Il bagno è libero! >> esclamò Melania voltandosi a guardare Harry per cambiare discorso.
 
 Justin, intuendo fosse finita lì, li superò e andò nella sua camera a vestirsi.
 
<< Vado prima io? >>
 
 << Come farei a rubarti le foto, altrimenti? >> scherzò e si allungò a baciargli la guancia.
 
 << Va bene ma se volessi unirti a me…non farti problemi ad entrare >> e sorrise di gusto.
 
 << Ti farò sapere >> gli rispose allo stesso modo e lo spinse dentro.
 
<< Non ho i vestiti >> si ribellò, impuntando i piedi.
 
 << Ti porto qualcosa io >>
 
 << Come sei premurosa >> e le scoccò un bacio sulla guancia più vicina per poi entrare.
 
 Gli chiuse la porta alle spalle e si recò in camera facendo ciò che gli aveva appena detto. Quando gli portò dell’intimo pulito, lo sentì lamentarsi.
 
 << Avresti dovuto aspettare >>
 
 << Perché? >>
 
 << Sono ancora vestito >>
 
 << Se si può definire così il tuo essere in boxer >> e sorridendo lasciò il bagno.
 
Si abbandonò sul letto, prese il cellulare ed entrò su twitter. “Waiting for my friends to be here. It’s gonna be a great 1st May! Yay :]” scrisse dapprima. Non fece passare nemmeno un minuto che aprì un altro tweet. “Two amazing pals are here with me. You know them so well but I’m not gonna tell you who they are. Just know that we’re working on a song together” sapeva che sarebbe bastato anche meno per incuriosire i suoi fans ma non le piaceva del tutto dire le cose a metà. Prima di lasciare il social network pubblicò il tweet per il quale si era inizialmente connessa: “Last thing for the morning. My two friends and I will be doing a twitcam tonight. Make sure to be tuned if you wanna know who they are! Have fun today :]”.
 
Quando fu disconnessa, accese il bluetooth e inviò tutte le foto che avevano fatto insieme da un telefono all’altro.
 
 << Mi aiuti a scegliere cosa mettere? >> l’urlo di Justin la fece sobbalzare.
 
<< Non sei mica ospite di un programma importante >> lo prese in giro con una risatina, senza scollarsi dalla sua comoda posizione.
 
 << Lo so, ma…voglio essere carino >>
 
 In quell’affermazione le parve di vederlo a 15/16 anni; di vedere lo stesso Justin che, all’inizio della carriera, era convinto di doversi esibire col vestito della Domenica.
 
 << Sei sempre carino, tesoro >>
 
 << Perché parli come mia madre? >>
 
 << Pattie è una donna intelligente >>  e controllò come stesse procedendo l’invio delle immagini.
 
 << Riferirò, ma adesso…verresti qui? >>
 
 << Va bene, va bene >> si alzò e, in men che non si dica, si ritrovò alle spalle dell’amico intento ad ammirare i vestiti sparsi precedentemente sul letto.
 
Sentendo la sua presenza sull’uscio, Justin si voltò a guardarla e le sorrise.
 
Ricambiò e lo affiancò per poter godere di una panoramica migliore. << A me piace questa >> e afferrò una t-shirt nera a tinta unita con uno scollo a “U”.
 
La osservò penzolare dalle mani della ragazza per poi chiederle: << E sotto? >>
 
<< Una cosa alla volta, Jus. Una cosa alla volta >>
 
 Dal tono intuì lo stesse prendendo in giro.
 
 << Mi ispira questo >> e, dal mucchio, tirò fuori un paio di pantaloni bianchi abbastanza morbidi.
 
 << Okay >> dichiarò infine e le sfilò i capi per indossarli.
 
<< Torno di là >> sentenziò notando che il suo compito fosse finito.
 
Lui annuì rumorosamente infilando la prima gamba nel pantalone, cercando di non incastrarsi e cadere.
 
 << Ah, mi sono appena ricordata! >> esclamò lei tornando indietro.
 
<< Cosa? >> e alzò la testa dalla sua parte.
 
 << Ho deciso di fare una twitcam stasera. Ti va? >>
 
 << Mhm…Harry cosa ne pensa? >>
 
 << E’ d’accordo. Perché? >> chiese stranita dalla domanda postale.
 
Scrollò le spalle. << Curiosità >> aggiunse.
 
 << Allora…che ne dici? >>
 
 << Sì, dai è una buona idea >> e sollevò i pantaloni tornando, così, alla sua stessa altezza.
 
 Lei, per tutta risposta, si limitò ad annuire e si diresse in camera. 








SPAZIO AUTRICE: Buon pomeriggio! Ho deciso di pubblicare oggi perché domani ho il pranzo con i miei professori e non so a che ora tornerò. (Non credo troppo tardi ma prevenire è meglio che curare)
Mi piacerebbe questo capitolo arrivasse a 50 visite. Pubblicherò il successivo solo a quel punto. (Lo sapete, mi serve per prendere tempo. Non sono una che pretende)


Non dimenticatevi di recensire, pls. Ci tengo ma nessuno parla mai. 
Grazie a tutti :)
Buon proseguimento di giornata! :) 
  
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