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Autore: scoiattolo17    12/06/2014    2 recensioni
Il ritorno di Kaori porta qualche novità a Shinjuku (e qualche rospo da ingoiare al caro Ryo). una nuova sfida ricca di insidie per i nostri due sweeper, anche se la vera sfida dovranno combatterla i loro cuori... Siate clementi!! Sono sempre alle prime armi!! Spero vi piaccia... Un saluto a tutti!! :D
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Quel pomeriggio Kaori passò di nuovo dal Cat’s Eyes. Ma utilizzò semplicemente la finestrella rotta sul retro per lasciare dentro il locale un borsone pieno di roba ed all’apparenza pesante. Uscendo dal vicolino laterale cercò di non destare sospetti, ma sbadatamente la sua borsetta cadde a terra e lei potè, mentre raccoglieva tute le chincaglierie da terra, controllare il vicinato. Solo una delle auto parcheggiate lì quella mattina era ancora presente. Per il resto sembrava tutto tranquillo. Ed il via vai del traffico caotico di Tokyo trascinò anche lei lontano dal Cat’s Eyes.
 
Per le vie di Shinjuku ebbe modo di riflettere un po’.
Quello che era successo quella mattina non sembrava aver sconvolto molto il suo socio. Ne l’esser venuto a conoscenze delle sue nuove abilità nel combattimento ne tanto il fatto di averle detto che gli era mancata.
Quell’abbraccio l’aveva trasportata nel tempo prima dello scontro con Kaibara, quando la loro relazione sembrava aver preso la giusta piega. Ma poi tutto era tornato come prima, se non peggio. E la maschera d’indifferenza del suo socio l’aveva portata a tenersi lontana da Shinjuku per un anno. Anno nel quale aveva imparato a difendersi; a combattere. Aveva acquisito autocontrollo ed una nuova percezione delle cose.
Ma forse non era cambiata poi così molto se le parole di quella mattina le avevano fatto battere il cuore così tanto da temere che anche Ryo vicino a lei lo potesse sentire. Povera Kaori. Forse non sapeva che l’amore è uno dei pochi sentimenti che non può essere controllato. Puoi tentare di nasconderlo, puoi cercare di scappare, ma quando quello si ripresenta, in svariate modi e forme, ti trascina via con la potenza di un fiume in piena; ed a te non resta che tentare di rimanere disperatamente a galla facendoti trasportare dove i suoi flutti vorranno.
 
Era ancora immersa in quei pensieri quando qualcuno la prese alle spalle e la trascinò in uno dei tanti vicoli di Kabukicho.
-Ehi bellezza vieni qua che ci divertiamo un po’…-
Kaori non ebbe neanche il tempo di riflettere che si ritrovò spalle al muro ed un tizio che, reggendole le braccia, la guardava con famelica voracità.
Per un momento la sua mente sembrò perdersi dentro quegli occhi perversi ma quasi risvegliandosi da un incubo Kaori prontamente reagì.
Prima un calcio ben assestato all’esterno coscia, poi un pestone al piede. Quello alzò d’istinto la gamba e lei potè fargli perdere facilmente l’equilibrio con una spinta.
Nella sua testa ancora le parole di Umibozu:
 
‘Tu non sei molto forte, ma sei veloce e puoi sfruttare il tuo peso; quando sferri un pugno non prendere lo slancio solo con il braccio, ma con tutto il tuo corpo. Sfrutta il tuo peso ed aumenterai la potenza del pugno’
 
Quando quello cadde a terra mollò la presa sulle braccia della donna. Fu come quando la gabbia della tigre viene aperta.
 
‘devi essere più veloce Kaori!! Non aspettare che qualcuno riesca a capire le tue mosse, non lasciargli spazio per pensare…’
 
La ragazza come un fulmine si scagliò sull’uomo colpendolo svariate volte all’addome. Quello cercava di pararsi per quanto possibile ma la velocità con cui lo colpiva non lasciava molto spazio per controbattere.
 
‘quando non hai nessuna arma con te sfrutta lo spazio che ti circonda. Se devi scappare allora trova la via di fuga più adatta. Se devi nasconderti cerca un buon nascondiglio. Se devi difenderti sfrutta quello che hai intorno a te’
 
Il tipo strisciando come un verme e grazie al fatto che la ragazza aveva fermato l’attacco era riuscito a rimettersi in piedi con il saldo appoggio del muro.
Ora guardava quella furia dai capelli rossicci con il terrore negli occhi. Chi diavolo era quella combattente? Da dove era uscita?? Quasi in un ultimo slancio di panico estrasse un coltello a serramanico.
Incurante di quest’ultimo fatto Kaori lo guardava impassibile. Gli occhi fissi su quelli del suo avversario.
-Vorrei tanto sapere chi è stato il tuo mandante ma so che non mi risponderai, e sinceramente, credo già di sapere chi è…- iniziò Kaori con voce ferma ed inalterata –perché io so che nessuno stupido pervertito farebbe una cosa del genere in pieno giorno per le strade di Kabukicho se non fosse perché è stato pagato…- continuò la donna –se solo questo stupido avesse saputo con chi ha a che fare forse avrebbe evitato tutto questo, forse poteva stare buono e rifiutare quell’offerta, forse poteva andare a dire a giro che adesso a proteggere la città oltre a City Hunter c’è anche Sugar Boy- un sorrisetto furbo dipinto sul volto – Bon voyage!- ironizzò infine.
 
Quello se la vide correre incontro e subito alzò il coltello ad altezza torace ma non si accorse che la ragazza  appena arrivata a due passi da lui afferrò il coperchio di un bidone lì vicino col quale lo colpì alla testa facendogli perdere momentaneamente i sensi.
 
Quella raccattò da terra la sua borsetta ed il coltello del tizio richiudendolo. Uscì dal vicolo rassettandosi i vestiti e con nonchalance riprese la strada verso casa.
 
La cosa si faceva pericolosa. Come temeva, probabilmente Marshall l’aveva osservata entrare nel locale la mattina precedente, e, sicuramente, l’aveva vista come un facile modo per scovare Umibozu.
Ebbene. Si sbagliava di grosso. In partenza lei doveva rintracciare lui, ma adesso lui cercava lei. Poteva essere un punto a suo favore. Non doveva nemmeno stanarlo, si sarebbe fatto avanti da solo. Doveva solo tenere gli occhi ben aperti ed essere pronta a tutto. Forse sapeva già come…
 
Questi pensieri la presero talmente tanto che solo quando tornò a casa si accorse di quanto in realtà fosse tardi.
Salendo velocemente le scale trovò Ryo in piedi di spalle di fronte alla finestra. Non avendo nemmeno risposto al suo ‘ciao’ si accorse velocemente che era abbastanza incazzato.
-Dove diavolo sei stata?? Pensavo che saresti tornata almeno per cena!- sentenziò lui senza nemmeno voltarsi (ndA i ruoli si sono forse capovolti?? :D)
-scusa Ryo ma… Ho incontrato una vecchia amica e… ho perso la percezione del tempo…-
-perché mi sembrano tutte stronzate??- disse Ryo girandosi e guardandola con sguardo truce.
Passò qualche secondo di silenzio, attimi in cui Ryo si avvicinò a lei, così come un falco si scaglia su una preda, inchiodandola spalle al muro –e dimmi…- continuò scuro in volto – hai forse fatto a cazzotti con la tua amica???!!- disse, prendendole una mano e portandogliela di fronte agli occhi.
Solo allora Kaori si accorse di avere le nocche tumefatte e taglietti di vario genere sulle mani. Cazzo. Come aveva fatto a non accorgersene?? Non si era accorta di nulla e solo adesso sentiva bruciarle le mani per il dolore. La scazzottata del pomeriggio non era stata delle peggiori, ma le sue mani non lasciavano dubbi a riguardo… I pensieri in testa e l’adrenalina in circolo le avevano di certo giocato un bello scherzetto. E Ryo più che preoccupato per lei sembrava una miccia pronta ad esplodere.
(ndA: se si stava in silenzio si poteva persino sentire tic-tac-tic-tac… :D)
  
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