ecco qui gli altri due capitoli. I finali. Poi ci sarà l'epilogo, diviso in due parti. Prevedo di caricarli presto, non mi piace lasciare il 'discorso a metà'. Questa settimana ho dovuto farlo perchè avevo un esame e dovevo 'concentrarmi'. Quindi...diciamo entro domenica, MASSIMO LUNEDI, la storia sarà finita. Voglio piangere T.T
Questi due capitoli sono veramente veramente corti. Mi spiace :(
Come al solito, lasciate una recensione se vi va,
abbracci stritolatutto, buona lettura
Emma ;)
Capitolo
27 –
1D Midnight Memories-
Una
settimana dopo, mentre la
mamma di Hope l’aiutava a finire una pasta stopposa, senza
sugo, senza
formaggio e senza olio, che non era nient’altro che la sua
cena, il dottor
Cooper entrò in camera con una busta in mano.
“Bene,
Hope. Ho qui la risonanza
del tuo cancro.” disse mentre la mamma di Hope allontanava il
vassoio e Hope
sorseggiava dell’acqua.
Il
dottore sfilò le lastre dalla
busta e le mise sulla lavagna luminosa dall’altra parte della
stanza,
accendendola.
“Cosa?”
chiese Alice, tappandosi
l’orecchio. Si fece ripetere una seconda volta dalla mamma di
Hope le nuove
notizie. Era salita nell'appartamento di Liam, a casa dei ragazzi, per
stare in
privato, mentre i padroni di casa, con Tara e Olivia, finivano di
cenare al
piano di sotto, con la torta al gelato preparata da quest'ultima.
“Okay.”
Rispose Alice. “Riferisco io ad Harry. Mi saluti tanto Hope.
Certo. Va bene. A
domani!”
“Chi
era?” le chiese Harry un po’
apprensivo, appena Alice mise piede in cucina.
“La
mamma di Hope.”
Louis
e Liam, gli unici presenti
oltre alle ragazze e Harry, si zittirono. Olivia, che stava servendo la
torta,
si bloccò. “Notizie?” chiese.
“Si.”
Alice guardò Harry
cercando, con tutte le sue forze, di non sorridere. “Si, ci
sono notizie.” Si
sedette a fianco di Olivia. “Il dottore ha portato il
risultato delle lastre.
Sembra che la chemio abbia funzionato.”
Olivia
trattenne il fiato
sonoramente.
“No,
il cancro non è andato via
del tutto.” La precedette Alice. “ma si
è ridotto. E…” non riuscì a
non
sorridere. Guardò Harry. “E Hannah ha detto che il
medico sembrava quasi
ottimista… ha detto che le probabilità di
successo dell’intervento sono il 50%
adesso.”
Harry
sostenne lo sguardo di
Alice mordendosi le labbra per non sorridere a sua volta e cercando di
non
aggrapparsi a quel misero fantastico dato.
“Be’,
cara Hope” disse Olivia,
prendendo un piatto vuoto e immergendo il coltello nella torta morbida
“Se in
qualche modo ci puoi sentire, sappi che questa torta è per
te.” La fetta di
torta fece SQUASH quando Olivia
la mise
nel piatto. “vedila di fartela bastare per superare
l’intervento.”
L’operazione
venne fissata due
giorni dopo. La mamma di Hope si chiese se non fosse troppo presto: la
sua
bambina aveva appena superato quattro sedute di chemioterapia, una
più forte
dell’altra. Si chiese se non meritasse un po’ di
riposo, dopo quell’inferno.
Il
padre di Hope, invece, pensava
che prima si facesse, meglio sarebbe stato: la chemio aveva ridotto il
cancro
ed era importante cogliere al volo quell’occasione per farlo
fuori del tutto.
Voleva la sua bambina fuori da lì, il prima possibile.
Tara,
Olivia e i ragazzi
organizzarono i loro impegni in modo da essere lì in
ospedale il giorno
dell’operazione. Zayn dovette spiegare a Jessica di questa
Hope e del ruolo che
aveva preso nella vita di Harry; Liam chiamò Fanny e gli
disse di cancellare
tutti gli impegni per quel giorno. “ma si può
sapere che cazzo succede?” gli
chiese per l’ennesima volta: Liam le spiegò di
Harry e del ruolo che lui aveva
preso nella vita di questa ragazza; Niall era felicissimo di poter
passare del
tempo con Tara e non dovette cancellare nessun impegno; Louis si
preparò a
passare un pomeriggio in ospedale a fare da spalla a Harry, in
qualsiasi modo
sarebbe finito l’intervento.
Alice
fissò il soffitto per buona
parte della nottata, cercando di non pensare ad Hope, di non pensare a
come
sarebbe stato se lei… o se lei, invece… Si
alzò e uscì dalla sua camera.
Attraversò il corridoio e aprì la porta della
camera del fratello. A tentoni,
riuscì a raggiungere il suo letto e ci si sedette.
“Spence? Spence sei
sveglio?” sussurrò, picchiettandogli leggermente
la gamba.
“Checassovoi…”
mugugnò lui in
tutta risposta.
“dai
fammi spazio…” Alice lo
spintonò un po’ e lui si mise a borbottare.
“Dai, pigrone, fammi spazio!”
Spence
si rotolò nel letto una
volta, stringendosi contro il muro. La sorella si infilò
sotto le coperte.
“hai
i piedi gelati” disse
Spence, sentendo un ghiacciolo sfiorargli la pancia.
“lo
so.” Rispose Alice. “Scusa.”
Spence
si passò una mano tra i
capelli e sul viso, ormai sveglio, poi si voltò a guardare
la sorella nella
penombra. Lei era
seduta, con le mani in
grembo e guardava di fronte a sè.
“Che
fai lì così?” chiese.
Alice
ricambiò il suo sguardo,
indovinando la figura di suo fratello
nell’oscurità.
“Non
riesco a dormire.” gli
rispose.
Non
ci fu bisogno di chiedere:
Spence sapeva il perché. Con un gesto della mano, le fece
segno di sdraiarsi.
Poi, quando sua sorella si fu sistemata, la circondò con un
braccio tirandosela
vicina. Le diede un bacio sui capelli.
Alice
sorrise. Poi chiuse gli
occhi e tentò di addormentarsi, riuscendoci.
Harry
fissava la luna dal
terrazzo dell’ultimo piano. Inutile dormire, non riusciva.
Non faceva neanche
caldissimo: il vento soffiava leggero. Perfetto, se non fosse stato per
ciò che
sarebbe successo il giorno dopo, a dodici ore
da quel momento.
Sentì
dei passi: era Louis.
“Non
dormi.” disse raggiungendolo
sul terrazzo.
Non
era una domanda e Harry non
rispose.
“Dovresti,
sai.” continuò lui.
“Insomma. Per domani. Per lei.”
Harry
fece un mezzo sorriso. Già.
Per lei.
Louis
appoggiò le braccia sulla
ringhiera del terrazzo e si mise a fissare anche lui il cielo.
“Hope è forte”
gli disse. “Liam ha ragione: ci stupirà
tutti.”
“Liam
e le sue fottutissime
lezioni di vita.”
Louis
sollevò un angolo della
bocca. “Si, Liam e le sue fottutissime lezioni di
vita.”
“tu
non sei così saggio.”
“Lo
sono mai stato? Evidentemente
è un suo dono.”
“Cosa
è un suo dono? Rompere le
palle?”
Louis
fece una piccola risata.
Poi guardò Harry che aveva ancora lo sguardo rivolto verso
il cielo.
“Se
domani non finisce bene, lo
ammazzo, lo sai, vero?” disse Harry. Liam aveva passato la
cena a rassicurarlo.
Louis
sorrise, anche se non era
proprio convinto che l’amico stesse scherzando.
“Be’
sarà la fine degli One
Direction, allora. E per colpa di una ragazza, in qualche
modo.”
Harry
gli lanciò uno sguardo: non
era sicuro che Louis stesse scherzando. Tornò a guardare il
cielo e rimasero così,
i due, per un paio di minuti, in completo silenzio.
“Uhm,
mi è venuta voglia di
svegliare Niall” disse Louis.
Harry
gli lanciò uno sguardo: poi
sorrise.