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Autore: Dalinda    13/06/2014    1 recensioni
Una ragazza. Un incubo. Una famiglia distrutta. Un ragazzo le stravolgerà la vita. Un'inconveniente li separerà. Un viaggio per affrontare il suo incubo.
Come finirà?
Seguite la storia e lo scoprirete! Fatemi sapere se vi piace! :3 :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Contesto generale/vago
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-A Beautiful Surprise-
 
 
(Emily’s pov)
 
 
“Come, prego?” chiesi, inarcando un sopracciglio, totalmente arrabbiata, una volta raggiunti i due dall’altra parte della macchina.
“Emily…” pronunciò Jake sconvolto.
“Non sono cose che ti riguardano, ragazzina!” sputò la così detta Scar rivolgendosi indiscutibilmente a me.
“Invece mi riguardano, perché stai parlando di me!” ribattei a mia volta seccata. Sul suo viso si dipinse un’espressione a dir poco sconvolta.
“Ah, quindi sei tu la troia che si fa Jake?” mi chiese la donna di fronte a me. Aveva i capelli biondi, lisci, che le arrivavano a metà schiena e biondissimi, gli occhi color ghiaccio, contornati da matita nera molto intensa e un vestitino bianco con fiori rosa leggermente sopra il ginocchio, era più alta di me, e non solo per i tacchi, ed era molto più grande di me, una donna.
Decisi di non risponderle, tenendomi dentro la rabbia e limitandomi a osservarla, schifata dalla sua persona, sì era una bella donna esteriormente, ma non quanto lo era dentro.
“Che c’è non rispondi? Quella troia di tua madre non ti ha insegnato come si fa?” chiese nuovamente.
Prontamente, al sentire quelle parole, mi scaraventai su di lei, incazzata nera. La scaraventai sull’asfalto del parcheggio, e mi misi a cavalcioni su di lei, le tirai i capelli e iniziai a schiaffeggiarla più che potevo, lei reagiva e io continuavo più forte. Ad un tratto sentii qualcuno tirarmi indietro e insoddisfatta del mio lavoro, prima che venissi totalmente portata via, le diedi un calcio. Jake mi caricò su una spalla e mi mise a sedere sulla macchina, chiudendomici dentro. Si chinò verso la ragazza per terra e la aiutò ad alzarsi le disse qualche parola all’orecchio e la lasciò in quel modo.
Entrò in auto, accese il motore e partì velocemente. Teneva stretto il volante ed era molto concentrato sulla strada. Io a mia volta mi concentrai sull’esterno. Osservavo astrattamente il paesaggio che sfrecciava oltre i miei occhi, pensando. La rabbia mi era passata, ormai, ero più tranquilla, ma i miei pensieri non accennavano a volersi calmare.
Perché ‘Scar’ è così interessata a Jake? Perché Jake doveva avere un futuro migliore? Perché a lei importava così tanto? Come ha potuto parlare così di mia madre senza conoscerla, o di me o mia sorella!
Spinta dalla curiosità decisi di rompere il silenzio che prevaleva in quel mezzo.
“Chi era quella donna?” chiesi voltandomi verso di lui in modo da poter osservare meglio il suo comportamento. Mi rivolse uno sfuggente sguardo, prima di riportarlo sulla strada.
“Un’amica!” rispose calmo, mantenendo la sua posizione.
“Non ci credo, se fosse stata un’amica non mi avrebbe dato della troia!” ribattei continuando a squadrarlo.
“È… era la mia fidanzata.” Rispose tranquillamente. Mi rivolse nuovamente un veloce sguardo, studiando la mia espressione, prima di riportarlo sull’asfalto.
“Ah!” riuscì a dire. Non so perché ma quel… ‘è’ mi aveva abbattuta. Non credevo che quell’essere sarebbe potuta essere la sua fidanzata, sì l’avevo supposto, ma non ci speravo, una piccola parte di me sperava che non lo fosse!
“Ti dispiace?” chiese accennando un sorrisetto compiaciuto.
“No! Affatto, figurati! Ti conosco appena!” mentii, utilizzando il tono più convincente che possedevo.
 
 
 


Il viaggio fu poi abbastanza silenzioso, mi ero cacciata in una brutta situazione! Che mi stessi affezionando a Jake? No, non è possibile!
Jake mi aveva portato nuovamente a casa sua, non capivo perché ma sentivo che, per lui, io fossi la sua nuova coinquilina.
“Jake… posso chiederti una cosa?” dissi una volta entrati, ottenendo la sua attenzione. Lui annuii con il capo, incoraggiandomi a parlare.
“Perché mi hai dato una camera e mi hai portato qui?” chiesi finalmente, dopo molto tempo, dato che la questione mi stava assillando.
“Perché da adesso vivrai con me, che tu lo voglia o no! Ho promesso di proteggerti e il modo migliore è averti sempre sott’occhio!” rispose sinceramente, dopo aver esitato un attimo.
“Non mi serve la tua protezione!” affermai sicura a mia volta.
Esitò nuovamente, poi si guardò intorno e si avvicinò pericolosamente al mio corpo. Ora eravamo quasi attaccati. Poggiò le mani sui miei fianchi e mi osservò dritto negli occhi. Il bollore dentro di me si faceva spazio in ogni cellula del mio corpo. Si morse il labbro osservando il mio e si avvicinò ulteriormente. Riuscivo a sentire il suo respiro caldo sul mio viso.
“Io credo di sì, se a inseguirti è Greg!” sussurrò, dopo essersi avvicinato, a distanza millimetrica, al mio orecchio.
Spalancai gli occhi. Non potevo crederci! Sapevo fosse successo prima o poi, ma non pensavo sarebbe capitato così presto! Iniziai ad agitarmi e Jake se ne accorse subito. Mi avvolse fra le sue braccia in un caloroso e confortante abbraccio. Quella notizia, tragica, mi faceva venir voglia di piangere, ma non potevo! Assolutamente! Il suo abbracciò in qualche modo riuscì a darmi un po’ di forza e a risollevarmi. Sciolse l’abbraccio, dopo un bel po’, ma mi rimase ugualmente molto vicino.
“Ti va di andare a mangiare qualcosa fuori? Non ho molto!” ammise rivelandomi un magnifico sorriso, che in un modo o nell’altro riuscì a convincermi.
“È un appuntamento?” chiesi. Quella domanda mi riportò alla memoria l’episodio nello spogliatoio con Zayn, sorrisi timidamente al ricordo e abbassai lo sguardo.
Mise un dito sotto il mio mento costringendomi a guardarlo negli occhi. Si avvicinò al mio viso in modo molto deciso e lento, diminuendo sempre più la distanza fra le nostre bocche. Mi osservò intensamente negli occhi, dando l’impressione di saperli leggere, e dopo essersi mordo le sue labbra, osservando le mie, le baciò.
Unì le nostre labbra con fare deciso e sicuro, esperto. Si muoveva contro le mie labbra in modo molto passionale e io, stupita dalla situazione non rispondevo. Volevo veramente quel bacio? Desideravo la bocca di Jake? Ad un tratto il mio corpo reagì indipendentemente dal mio cervello. Dischiusi lievemente le labbra e Jake senza esitazione vi si fiondò con più passione, leccandomi prima le labbra. Le nostre lingue si unirono poco dopo desiderose le une delle altre, in quello che io avrei chiamato il miglior bacio che avessi ricevuto fin ora!
 
 




 
Jake mi portò in un posto tranquillo in centro, un luogo che non avrebbe dato troppo nell’occhio, avrei dovuto mantenere comunque una certa copertura, dato che Greg mi stava cercando. Eravamo già nel bel mezzo della cena e Jake si era rivelato un ragazzo interessante. Aveva 22 anni e lavorava per Greg insieme a suo padre da quando era piccolo, all’inizio spacciava per lui, poi si è occupato di, come dire, altro… amava le moto e praticare vari tipi di sport e soprattutto amava spassarsela con le ragazze. Avevamo riso tanto e ci eravamo divertiti a parlare e a provocarci a vicenda. Una vibrazione interruppe la mia risata. Presi il cellulare dalla tasca e osservai il mittente del messaggio.
‘Da: Zayn
“Eri sexy con quella tenuta oggi, ma ti ho vista in situazioni in cui lo eri di più! <3”’
Sorrisi come un idiota e risposi.
‘A: Zayn
“Per esempio?”’
Poggiai il cellulare sul tavolo accanto al mio piatto e riconcentrai la mia attenzione su Jake, il quale mi osservava con aria tra il curioso e l’arrabbiato. Andai oltre il suo atteggiamento e diedi un ultimo morso al mio mega gigante hamburger. Il cellulare vibrò nuovamente ma prima che lo prendessi, due grandi mani lo avvolsero fra di esse. Lesse il messaggio e dalla sua espressione si avrebbe potuto dire che n’ era rimasto assolutamente colpito. I suoi lineamenti si irrigidirono e il suo sguardo divenne più duro, il quale, non appena fu su di me, m’inchiodò sulla sedia.
“Sei andata a letto con questo Zayn?” chiese profondamente serio.
“Non sono affari che ti riguardano!” risposi a mia volta. Sì doveva sorvegliarmi e, forse, e dico forse, avrei potuto accettare questa cosa, ma non avrebbe assolutamente potuto dirmi con chi andare a letto e con chi no!
Inarcò un sopracciglio rendendo il suo sguardo più duro di quanto non fosse già, se sempre sarebbe stato possibile!
“Non ti riguarda!” riaffermai decisa a non cedere.
“Su, alzati, andiamo!” mi ordinò alzandosi dalla sedia e invitandomi a seguirlo.
“Dove?” chiesi, ora, timorosa.
Mi condusse fino alla cassa, dove pagò la cena e poi dopo aver salutato amichevolmente il gestore del locale, si diresse fuori, ovviamente seguito da me.
“Non ti riguarda!” rispose, una volta fuori, imitando me poco prima. Bel gesto, grazie! Mi limitai a seguirlo fin dentro l’auto e a stare in silenzio a fissare tutto ciò che fosse al di fuori di quell’auto in cui si respirava un’aria così, ora, fredda e tesa, come una corda di violino.
 
 

 
 
CIAO BELLISSIME!!!
Come va? Io ha da un po’ che sono ferma con questo capitolo, ma finalmente ci sono riuscita spero vi piaccia e spero che me lo facciate sapere! :* Ci tenevo a ringraziare Splashboom_ per i suoi consigli e il suo supporto ma ovviamente anche TUTTE coloro che seguono, leggono e recensiscono la mia storia baci! A presto :*

 



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