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Autore: Jade Tisdale    13/06/2014    2 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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20. Ottimismo.

 

 

Una volta ritornata alla Kame House, le giornate ritornarono lentamente quelle di una volta. Iniziando a fare freddo, uscivamo poco di casa e saltò fuori momentaneamente il mio lato materno. Mentre Crilin aiutava Bulma con un lavoro per guadagnare qualche soldo e Muten faceva i suoi pisolini, io rimanevo in casa a giocare con Marron. Non le dissi nulla riguardo alla mia immortalità. Era ancora troppo presto.
Quella sera Crilin mandò Trunks ad avvisarmi che ci sarebbe voluto più del previsto e che quindi sarebbe tornato la mattina seguente. Mia figlia insistette affinché il sayan si fermasse a cena da noi.
Non ero abituata ad avere degli ospiti in assenza di Crilin, ma per la prima volta, la presenza di un estraneo non mi irritò. Anzi, provai un senso di gratitudine verso di lui, perché riusciva a far sorridere Marron. Probabilmente si è presa una cotta mi dissi. Ma forse, trattandosi di due bambini, mi sto sbagliando.
Comunque sia, avevo notato un cambiamento radicale nel carattere del piccolo sayan. Quando eravamo con gli altri guerrieri Z, faceva il duro e lo sbruffone, ma tra di noi, si comportava in modo educato e gentile. Un po' come Gohan quando aveva all'incirca la sua età.
Dopo cena, poco prima che lui tornasse a casa, gli diedi l'opportunità di chiacchierare un po' con Marron sulla sabbia, rimanendo comunque a devota distanza. Crilin definiva la mia protettività verso Marron esagerata. Ma io non la pensavo affatto così.
Mi sedetti sulla sdraio e provai una leggera fitta alla schiena, una cosa da poco. 
«I tuoi genitori litigano mai?» chiese ad un tratto il bambino dai capelli lilla.
«No.» rispose Marron. «Cioè, ogni tanto. Poco. Perché me lo chiedi?»
«Così.» continuò, posando lo sguardo verso il mare. «Ieri i miei si sono messi a litigare.»
«Come mai? Li hai fatti arrabbiare?» domandò ingenuamente la piccola.
«No, non è colpa mia. Ho sentito che la mamma diceva a papà che vorrebbe una figlia femmina, ma lui ha risposto che non vuole vedere altri marmocchi girare per casa e da allora non si parlano più.»
«Tu la vorresti una sorellina?»
Ci ragionò un po' su.
«Se è capricciosa come te, no!»
Marron fece una smorfia e il sayan scoppiò a ridere. 
«Eddai, sto solo scherzando!» continuò Trunks, alzandosi in piedi per far capire che presto sarebbe andato a casa. «E tu la vorresti una sorella o un fratello?»
«Non saprei. Se anche mamma e papà lo vogliono, allora sì!»

 

Crilin rientrò la mattina successiva verso le undici. Mi salutò con un grande sorriso.
«Ho parlato con Bulma della tua immortalità.» esordì. «Ha detto che ha ancora i tuoi progetti, ma visto che da quando è nata Marron il tuo corpo è cambiato un po', preferisce farti ulteriori analisi per scoprire se c'è un modo per annullare tutto ciò. Ti va di andare oggi pomeriggio?»
Annuii.

 

Giunta a casa Brief, sentii nuovamente quel dolore alla schiena che mi fece irrigidire. Non ne avevo parlato a Crilin. In fondo, per me era una cosa di poco conto.
Bulma analizzò il mio corpo in poco tempo e mi promise che avrebbe fatto delle ricerche. Ma, prima di uscire dal laboratorio, si mise ad osservarmi.
«Cosa c'è?» chiesi, sentendomi in soggezione.
Fece un mezzo sorriso e diede un'occhiata furtiva al computer.
«Nulla. Solo che...» 
«Bulma, odio chi temporeggia. Avanti, parla!»
Emise un sospiro.
«Sei di nuovo incinta, C18.»
Abbassai lo sguardo.
«Già, l'avevo dedotto, ma non ne ero completamente sicura.» ammisi. «Ho delle fitte alla schiena troppo frequenti.»
«E' proprio di questo che ti voglio parlare.» continuò la scienziata. «La gravidanza è all'inizio, insomma, il computer si può sbagliare, ma dice che è iniziata da circa un paio di mesi. Eppure, sembra che il feto non abbia un corretto sviluppo...»
«Che intendi dire?» Inarcai un sopracciglio.
«Non volevo dirtelo per non farti preoccupare, però... Ecco, anche se non si può ancora stabilire bene, può darsi che il bambino possa subire delle malformazioni o addirittura morire prima che la gravidanza giunga al termine. Il motivo mi è ancora sconosciuto, ma farò delle ricerche. E' davvero presto per dirlo con sicurezza, dovremmo aspettare fino al quinto mese, però... C'è un alto rischio che possa nuocere anche alla tua salute, 18. Per questo io ti consiglio di abortire.» 
«Ne parlerò con Crilin.» risposi semplicemente, anche se avevo già la risposta pronta. «Decideremo insieme.»
Cercai di non far notare l'agitazione dentro alla mia voce.
Uscii dal laboratorio a passo lento, ancora con la schiena dolorante, trattenendo a stento le lacrime.
Che poi io un altro figlio manco lo volevo. Marron e Crilin erano gli unici a cui io volevo veramente bene. Non me la sentivo proprio di espandere il mio amore ad un terzo elemento. Eppure, Crilin mi aveva chiesto più e più volte di avere un altro bambino e sapevo che a Marron avrebbe fatto piacere.
Ma io un altro bambino non lo volevo. 

 

I sintomi della gravidanza cominciarono ben presto a farsi sentire. Mangiavo il doppio rispetto al normale e provavo spesso una sensazione di nausea.
Dissi a Crilin della mia situazione senza troppi problemi, chiedendogli però di non parlarne ancora con la bambina.
«Che cosa intendi fare?» mi chiese, con un mezzo sorriso.
«Non so. Io altri bambini non ne voglio...»
«Perché no? Sono convinto che Marron sarà felicissima.»
«Lo so Crilin, so bene che sarebbe contenta, ma tu non sai cosa significa avere un peso nella pancia per nove mesi. Non sai cosa significa avere nausea, mal di stomaco, un appetito irrefrenabile e tutto il resto. E' molto stancante essere incinta, più di quanto tu possa immaginare.»
Mio marito alzò un sopracciglio.
«E da quando ti fai dei problemi per la stanchezza?»
Sospirai.
«Crilin... Io non voglio un altro figlio, punto.» Abbassai lo sguardo. «Con Marron sono stata una pessima madre. Non voglio dare una brutta vita ad un altro bambino.»
«Allora è questo che pensi? Che Marron abbia avuto una brutta vita a causa tua?» 
Abbassai lo sguardo.
«Sì.»
Il terrestre si alzò in piedi e chiuse le mani a pugno, assumendo un espressione arrabbiata.
«Smettila C18... Smettila di dire queste stronzate! Non siamo dei genitori perfetti, lo so, ma lei è felice! L'hai protetta, amata e accudita fin dal suo primo giorno di vita. Come può lei non volerti altrettanto bene? Non cercare delle scuse, so bene che hai sempre paura che possa accaderle qualcosa, però... Non è questo il vero motivo. Ne sono sicuro.»
Abbassai lo sguardo. Mi tornarono alla mente i primi giorni di vita di Marron. Dopo solo una settimana ero stanchissima di sentire le sue urla continue e mi lamentavo spesso, ma avrei mentito se avessi detto che non ero felice di vedere quello scricciolo girare per casa.
Marron era nata per caso, forse per una scelta del destino, ma comunque nel momento in cui io e Crilin stavamo dando vita alla nostra famiglia.
«Grazie a voi due ho imparato che cosa significa amare. Ma io... Io non credo di poter amare qualcun altro. Non posso farcela...»
«Certo che puoi. Se ce l'hai fatta con noi, puoi riuscirci con chiunque.»
«Non è così facile per me, Crilin. Una madre ama il proprio figlio indipendentemente da tutto, perché si tratta di suo figlio. Io non penso di...»
Mi bloccò, dandomi un bacio sulla guancia.
«Andrà tutto bene, 18. Ce la puoi fare!»
«E' inutile che fai l'ottimista. Mi conosco molto bene.»
Fece un mezzo sorriso.
«Ti conosci così bene che, sicuramente, avevi previsto che un giorno ti saresti innamorata di un tappetto pelato e senza forze. Non è così?» 
Arrossii di colpo, sentendo le guance pizzicare sempre più. Avrei tanto voluto tirargli un pugno sulla nuca, ma cercai di contenermi e di godermi il momento.
Sospirai.
«E va bene. Terrò il bambino...»
Sul suo viso si formò un amplio sorriso. 
Crilin mi abbracciò forte, iniziando a piangere dalla gioia.
«Lo sapevo che ce l'avrei fatta a convincerti! In fondo, un uomo dalle mille doti come me riesce sempre a persuadere la propria moglie a fare qualcosa...»
Chiusi gli occhi come fossero due fessure e in men che non si dica, gli arrivò rapidamente sulla nuca il pugno che non gli avevo dato poco prima.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

La scuola è finita... Sono l'unica che ha pochissimi compiti!?
*salta allegramente da una parte all'altra della stanza*
Beh, buon per me, almeno avrò più tempo per uscire e per scrivere :3
Anche se non è ancora ufficialmente estate... Come sono iniziate queste vacanze?
Chiudo la parentesi scuola e apro quella fanfiction. Il capitolo è un po' corto, ma come mi dite sempre, meglio poco ma gradevole da leggere ;)
Riguardo alla gravidanza di C18, non ho intenzione di stravolgere troppo la storia principale. In questa fanfiction voglio semplicemente descrivere cosa è accaduto nei momenti non descritti nell'anime, per cui state tranquilli, non ci sarà nessun cambiamento xD
Detto questo, mi auguro come al solito che il capitolo vi sia piaciuto e di non aver fatto errori ortografici.
Ciao a tutti! E buone vacanze ^^ 

   
 
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