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Autore: J_R14    13/06/2014    9 recensioni
All’apparenza potrei sembrare una ragazza normale, che non ha mai sofferto e che vive la sua vita felicemente, si è vero, adesso sono felice e spensierata, ma non è sempre stato così. Mi chiamo Rose Evans, ho 17 anni e abito da circa tre anni a Londra. Ho un fratello gemello, Zayn Evans, ma non sembriamo affatto fratelli, ne tanto meno gemelli ... siamo sempre stati felici, contiamo tantissimo l'uno sull'altra, ma non avrei mai pensato che quel giorno, la nostra vita sarebbe cambiata ...
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cinque mesi dopo.

Cinque mesi, erano passati cinque mesi da quando Zayn era entrato in coma.
La scuola ormai era finita ed ovviamente avevamo perso l’anno per aver superato il numero massimo di assenze. Ma non mi importava della scuola, di aver perso l’anno e di dover ricominciare tutto dall’inizio. Si poteva dire che ero felice di aver peso l’anno perché ero stata vicino a mio fratello che aveva bisogno di me. Quando decisi che sarei rimasta sempre vicino a Zayn, che non avrei continuato la mia vita come se niente fosse successo, sapevo che avrei perso l’anno ma non ci pensai due volte e decisi di rimanere in quell’ospedale tutto il tempo necessario. In quei mesi insieme a me c’era stata mia madre mentre Robert ,a stento, era venuto un paio di volte a fare visita a Zayn.
Mia madre stava male, troppo male per quella situazione ma chi poteva darle torto?
Aveva un figlio in coma, da cinque mesi ormai e non sapevamo se si sarebbe svegliato …  In quella situazione poi, avevo trovato anche il modo di dire a mia madre di me e Zayn.
Come?
Perché un giorno mia madre disse: << Se non si sveglia mi uccido anche io. Non ha fatto quasi niente di quello che fanno i ragazzi della sua età … non ha nemmeno avuto una ragazza … ho sempre desiderato vederlo all’altare mentre guardava con gli occhi pieni d’amore, la sua ragazza avanzare >> e fu a quel punto che glielo dissi.
Gli dissi che ci stavamo provando, che non ci importava di essere fratelli e che credevamo davvero di amarci.
La sua reazione?
Quella mi spaventò.
Pensavo che si sarebbe arrabbiata e avrebbe detto “Rose ma ti rendi conto che è tuo fratello? Come fai a dire di amarlo?” Avrei anche scommesso sulla mia stessa vita che ci avrebbe cacciati entrambi di casa e ci avrebbe divisi: chi a casa di una zia e chi a casa di un’altra, dando il preciso ordine di non farci incontrare.
E invece?
E invece accadde tutto il contrario.
Mi sorrise, mi abbracciò e mi disse: << sono contenta per te Rose >> Ero sicura al 100% che sotto c’era qualcosa. Stavo ancora pensando al perché mia madre avesse reagito in quel modo quando qualcuno bussò alla porta della camera interrompendo i miei pensieri.
Entrarono due infermieri dicendo:  

<< Scusate ma dobbiamo portare il paziente al piano di sopra per alcune visite >> e si avvicinarono al letto sul quale era disteso Zayn.

Io uscii da quella stanza senza dire niente mentre vedevo mia madre, seduta sul letto vuoto, sorridere amaramente mentre Zayn veniva portato fuori. Scesi le scale, percorsi due o tre lunghi corridoi e poi finalmente mi trovai di fronte l’entrata dell’ospedale. Uscii fuori e presa una sigaretta, l’accesi aspirando profondamente quel fumo grigio.
Si, avevo iniziato a fumare, ma più per la troppa ansia e disperazione che per altro.
Fumando riuscivo a calmarmi e molto spesso in quei pochi minuti, riuscivo a dimenticare di quel maledetto ospedale, di Zayn … di tutto.
Ero a metà sigaretta quando vidi in lontananza Logan avvicinarsi all’ospedale.

<< La devi smettere di fumare Rose >> disse appena arrivato vicino a me, prendendo la sigaretta dalla mia mano per poi buttarla a terra. 

<< Ehi! >> dissi infastidita dandogli un leggero pugno sul petto.

<< buongiorno anche a te >> disse dopo dandomi un bacio sulla guancia e stringendomi al suo corpo. Era lui quello che mi era stato più vicino negli ultimi cinque mesi e che cercava sempre di farmi stare bene senza pensare troppo a tutta quella situazione.

<< Come sta Zayn? >> mi chiese dopo quell’abbraccio mentre si sedeva su un muretto. Indicò con una mano le sue gambe e capii che voleva che mi sedessi su di lui. 

<< Non c’è nessuna novità. Adesso lo hanno appena portato a fare una visita … di nuovo >> dissi sedendomi sulle sue gambe.

Iniziò ad accarezzarmi la schiena mentre io torturavo le mie mani per i troppi pensieri che avevo in testa.
Avevo troppe domande che mi stava uccidendo, dovevo lasciarne andare almeno una e così:

<< Quando pensi che si sveglierà? >> dissi incontrando i suoi occhi con i miei. 

<< Presto, Rose, presto >> mi disse abbracciandomi. 

<< Non ce la faccio più Logan, vorrei tornare a casa con Zayn sveglio più solare di prima. Ho bisogno di tornare alla vita di prima senza nessun cambiamento >> e con quel “senza” volevo dire con Zayn al mio fianco.

<< perché non vai un po’ a casa? Magari con tua madre. Vi lavate e vi riposate un po’. Sto io con Zayn >> mi disse mentre continuava ad accarezzarmi la schiena.

Aveva fatto finta di non sentire, come se quel mio piccolo sfogo non ci fosse mai stato; forse lo aveva fatto per non farmi pensare nuovamente troppo a quella situazione e lo ringraziai mentalmente per aver pensato una cosa del genere. L’idea di tornare a casa mi piaceva, avevo bisogno di un po’ di riposo e di poter dormire comodamente per almeno sei ore di fila. Aveva un aspetto orribile e di certo non era quello che volevo.
Ma sapere di dover tornare a casa mia, in quella casa dove una volta c’era Zayn che sorrideva, mi metteva ancora più angoscia addosso.
Entrare in camera sua, vedere tutti i suoi disegni, le foto, i vestiti … sarei sicuramente stata peggio e non avevo bisogno di quello.
Già stavo troppo male. 

<< No, devo restare qua … per Zayn >> dissi asciugandomi una lacrima che, a causa dei ricordi che erano appena passati nella mia testa, era scesa contro la mia volontà.

<< Rose non riuscirai a resistere ancora per molto, devi riposare >> e sapevo che quelle parole di Logan erano vere.

Ma non volevo ammetterlo, non volevo ammettere che lui avesse ragione ed io torto e così testarda come sempre dissi:  

<< Ce la devo fare >>

<< Ma Rose … >> cercò di continuare Logan ma fu interrotto immediatamente da me.

Mi alzai e stringendo il suo polso, lo tirai verso l’entrata dell’ospedale:

<< Forza entriamo, vediamo se ci sono novità >> dissi mentre speravo con tutto il mio cuore che avessi ragione, che ci fossero state novità e che soprattutto fossero state buone e non negative.
 

* * * 
 
 
Entrai di nuovo nell’ospedale, questa volta accompagnata da Logan, ma invece di salire le scale ed andare al piano di Zayn, andai verso il nido. 

<< Rose ma dove stai andando? Non hai detto che volevi andare da Zayn? >> mi chiese Logan confuso dato che non gli avevo detto dove stavo andando.  

<< devo vedere prima una cosa >> dissi restando vaga non volendo dargli degli indizi.

Perché proprio il nido?
Perché io amo i bambini, preferirei vivere in una casa con 10 bambini piuttosto che con 10 modelli.
E poi vedere quei piccoli esserini, appena nati, indifesi anche se non sanno che potranno contare sui loro genitori, mi rendeva felice. Vedevo quei bambini e ridevo involontariamente, stavo davanti a quel vetro che divideva chiunque da loro e avevo costantemente sul viso un sorriso a 32 denti.

<< eccoci, siamo arrivati >> dissi io dopo aver lasciato il polso di Logan per poggiare entrambe le mani sul vetro di fronte a me.

<< il nido? Perché siamo qui? >> mi chiese confuso mentre anche lui iniziava a guardare i bambini.

Era strano ma chiunque andasse là davanti veniva catturato da quei bambini e cominciava a fissarli.
Forse perché era la bellezza che avevano quei bambini, innocenti, puri e senza nessun problema. Forse perché facevano desiderare agli adulti di poter tornare indietro, di poter tornare di nuovo bambini e non avere i mille problemi che avevano. Insomma vivere spensierati senza pensare al futuro, a come arrivare a fine mese e come vivere al meglio e in salute. Vivere giorno per giorno e godersi ogni attimo. Ero immersa nei miei pensieri e per questo non sentii quello che disse Logan, quando mi toccò il braccio con la sua mano e mi fece portare di nuovo l’attenzione su di lui. 

<< Rose perché siamo qui ? >> mi chiese ed ero più che certa che non era la prima volta che mi faceva quella domanda. 

<< perché qui mi sento felice, è l’unico posto di questo ospedale in cui sorrido veramente >> dissi mentre continuavo a fissare i bambini nelle culle. 

<< mi sono sempre piaciuti i bambini, in particolare quelli piccoli … non sai cosa farei per poterne tenere uno in braccio anche solo per due secondi >> dissi restando immobile come sempre mentre iniziavo ad immaginare me con un bambino in braccio … ma non un bambino qualunque, bensì mio figlio.

<< ho un’idea >> disse Logan mentre si avvicinava ad un’infermiere che appena uscita dal nido, stava spingendo una culla con un bambino dentro. 

<< Mi scusi chi è la madre di questo bambino? >> chiese Logan appena arrivato vicino all’infermiera.

Non riuscivo a capire cosa avesse intenzione di fare e così mi allontanai da quel vetro per andargli vicino e cercare di capire qualcosa in più. Arrivai in pochi secondi al fianco di Logan che mi fece l’occhiolino e mi fece segno di restare in silenzio mentre l’infermiera leggeva dal foglio vicino la culla il nome della mamma di quel bambino.

<< Teresa Forbes, è una sua parente? >> chiese subito dopo voltandosi verso di noi. 

<< Oh si, è mia sorella >> disse Logan convintissimo come se quella fosse la pura verità.

<< Oh bene, allora congratulazioni, lui è suo nipote >> disse l’infermiera entusiasta.

Davvero si era bevuta una balla del genere?  

<< scusi ma la mia fidanzata … >> continuò dopo Logan poggiando una mano sul mio fianco per farmi avvicinare di più al suo corpo.

Rimasi un po’ sorpresa per quella mossa ma cercai di essere il più normale possibile, di certo non volevo rovinare il piano a Logan … qualsiasi cosa fosse. 

<< deve partire tra un’ora per lavoro e tornerà tra due mesi, quindi posso sapere se può prenderlo un po’ in braccio? Non andremo in camera da mia sorella dopo >> disse cercando di essere il più convincete possibile.

Capii cosa voleva fare e lo ringraziai mentalmente per l’idea geniale che gli era venuta.
Era uno che non andava molto bene a scuola ma certe volte cacciava delle idee che funzionavano alla grande e che secondo me, nemmeno un scienziato avrebbe avuto.
L’infermiera ci pensò un po’ su, forse non voleva farlo oppure non poteva, ma poi sorrise e disse:  

<< certo, ma giusto due minuti perché poi devo portarlo alla mamma >> e detto questo prese il bambino dalla culla per darlo a me.

Allungai le braccia per prendere il bambino ed appena fu appoggiato su di esse rimasi sorpresa per quanto fosse leggero e piccolo. Mi ricordava tanto i bambolotti con cui giocavo da bambina … era identico. Presi una sua manina con la quale il bambino mi strinse l’indice e con quel contatto aprii leggermente gli occhi puntandoli nei miei. Mi fissava, forse non riusciva a capire chi fosse ma continuò a restare calmo senza iniziare a piangere. Con quel contato tutto ciò che mi circondava svanì e restai solo io e quel bambino. In quegli occhi vidi tutta la purezza e l’ingenuità che hanno tutti i bambini ma che con il tempo svanisce. Vidi spensieratezza, di cui tutti hanno bisogno per andare avanti e vidi anche vita, si quella vita che ormai non vedevo più in Zayn. Fu con quel nome ,che mi ritornò in mente, che ricomparve, un po’ alla volta, l’ospedale intorno a me e avvicinandomi  alla culla, poggiai il bambino delicatamente coprendolo poi con il lenzuolo azzurro. 

<< Grazie >> dissi con voce tremante mentre una serie di brividi percorrevano il mio corpo. Ma perché quei brividi? Non lo sapevo nemmeno io.

<< di niente >> e dopo averci sorriso, l’infermiera iniziò di nuovo a spingere la culla svanendo subito dopo aver svoltato un angolo. 

<< grazie Logan >> dissi dopo facendomi abbracciare dal mio migliore amico.

Si perché lui era il mio migliore amico e non lo avrei ma abbandonato.
A costo di perdere qualche altre persone nella mia vita. 

<< per cosa? >> chiese mentre anche lui ricambiava quell’abbraccia. Stava facendo finta di essere confuso e non sapere il perché di quel mio ringraziamento … 

<< per aver avuto un’idea così geniale. È da quando sono venuta qui la prima volta che avevo bisogno di prendere un bambino in braccio. >> dissi allontanandomi dal suo corpo per poterlo guardare negli occhi.

<< sono felice di vederti sorridere Rose, era da un po’ che non ti vedevo così >> mi disse sorridendo e capii che era sincero.

Non aveva bisogno di mentire anche perché poteva dirmi tutto tranquillamente in faccia, senza nascondermi niente.

<< forza adesso andiamo da Zayn. Veramente questa volta >> dissi iniziando a camminare.

Logan annuì senza dire una parola ed insieme ci dirigemmo verso le scale che salimmo in fretta, per poter arrivare il prima possibile nella camera di Zayn.
 

* * * 
 
 
Arrivammo in camera e subito notai che Zayn era di nuovo lì al suo posto. Mia madre era ancora sul letto e stava fissando Zayn con gli occhi lucidi a causa delle lacrime.
È quello che faceva ogni giorno, se non stava in bagno, stava su quel letto immobile a fissare mio fratello.                           

<< mamma c’è qualche novità? >> chiesi appena entrai in camera sedendomi sul letto vicino mia madre. 

<< no nessuna novità, lo hanno portato in camera quei due infermieri di prima senza dire una parola>> disse con difficoltà dato che notai che stava cercando di trattenere le lacrime.  

<< oh ciao Logan >> continuò dopo, notando Logan dietro le mie spalle. 

<< salve signora >> le rispose Logan con tono amaro.

Stava guardando Zayn e capii che stava male anche lui per quella situazione.
Più di quello che faceva vedere.
Potevo dire che stava male quasi quanto me.
A quel punto non sapevo più cosa dire e così, dopo aver respirato profondamente, mi alzai e mi sedetti sulla poltrona accanto al letto di Zayn. Erano cambiate molte cose negli ultimi mesi: la ferita sull’addome era guarita lasciando il posto solo ad una lieve cicatrice, anche il cerotto dietro la testa era stato levato ma … ma adesso mio fratello non riusciva più a respirare da solo, era collegato ad un respiratore. Era l’unico macchinario che lo teneva in vita e se fosse successo qualcosa a quella stupida macchina sarebbe morto. Non riuscivo nemmeno a pensare ad una cosa del genere.  Sapevo che chi era in coma riusciva a sentire quello che si diceva intorno ma non sapevo se era vero o semplicemente una balla. Ma comunque iniziai a parlargli, volevo almeno provarci:   

<< Ehi Zayn, sono Rose … >> iniziai ma mi riusciva difficile far uscire delle parole dalla mia bocca, sia per la troppa angoscia ma anche a causa di alcune lacrime che iniziarono a riempire i miei occhi.

Non so quante volte avevo pianto in quei mesi ma erano state tante, troppe volte. 

<< volevo solo dirti che mi manchi, manchi a tutti Zayn. La nostra vita non è più la stessa senza di te manchi persino a Robert quindi guarda quanto sei importante >> dissi scherzandoci un po’ su per sdrammatizzare la situazione. 

<< devi sapere solo che io sono qui, ti aspetterò anche per anni, ma devi svegliarti Zayn, ho bisogno di rivedere quel ragazzo sorridente e spensierato che eri. Non ce la faccio più a vederti così, disteso in un letto senza vita e pallido. >> continuai mentre stringevo la mano di Zayn tra le mie.

Non sapevo più cosa dire, anche perché se avessi parlato ancora, di sicuro avrei iniziato a piangere  di nuovo e stavo cercando di controllare il più possibile le mie lacrime. Mi alzai dalla sedia e lo bacia delicatamente sulle labbra:                             

<< Ti amo piccolo >> dissi mentre una lacrima, come sempre, scese sulla mia guancia per poi bagnare il lenzuolo che copriva il corpo di Zayn.

Stavo per allontanarmi quando sentii la sua mano stringere la mia. Non potevo crederci, era stato reale oppure ero talmente disperata che avevo immaginato tutto? Ma non potevo aver immaginato tutto, non ero ancora diventata matta ...                              

<< Zayn! >> urlai leggermente mentre un lieve sorriso si formò sul mio viso.

<< Zayn mi senti? >> chiesi mentre fissavo il suo viso nella speranza di vedere qualche altro segno di vita, anche solo vedere i suoi occhi muoversi sotto le palpebre chiuse.

<< Rose cosa c’è? >> mi chiese Logan avvicinandosi al letto, mentre anche mia madre si alzava dall’altro letto. 

<< mi ha stretto la mano Logan, mi ha stretto la mano >> dissi con i brividi che percorrevano di nuovo tutto il mio corpo.

Mi girai verso Logan e lo vidi sorpreso, non poteva crederci, poi mi girai verso mia madre e la vidi incredula ma con un lieve accenno di sorriso. 

<< Rose sei sicura? >> chiese questa volta mia madre.

Ma possibile che non mi credevano?
Non ero ancora diventata pazza, capivo ancora cosa mi stava accadendo intorno e Zayn mi aveva stretto la mano.
Ci avrei scommesso tutto quello che avevo.                                        

<< Cazzo si >> urlai leggermente.

Fu in quel preciso istante che bussò alla porta il medico che stava seguendo Zayn ed entrando disse: 

<< scusate il disturbo ma ho delle novità da dirvi, signora Evans può uscire un attimo? >> ma l’espressione che aveva sul suo viso non mi piaceva affatto.

Evidentemente anche a mia madre dava l’impressione che dovesse dirci qualcosa di negativo e cosi sussurrò:

<< non ce la faccio >> mentre scuoteva la testa. 

<< vengo io >> disse Logan allontanandosi da me per uscire dalla camera.

Capii in quel momento che Zayn era mio fratello, nonché mio fidanzato, e non potevo far andare solo il suo amico. Così bacia la mano di Zayn e mi alzai uscendo anche io dalla stanza. Volevo sapere  cosa doveva dirci il medico ma volevo anche dirgli quello che era appena successo. Io fui l’ultima ad uscire dalla stanza e così fui io a chiudere la porta. Poggiai la schiena sul muro affianco alla porta, con Logan al mio fianco ed iniziai ad ascoltare quello che stava dicendo il medico:                                     

<< Allora oggi, come sapete, abbiamo fatto altre visite al ragazzo, speravamo in qualcosa di positivo ma invece abbiamo scoperto il contrario >> e con quelle parole, quella poca felicità che era nata dentro di me per quello che Zayn aveva fatto, svanì di nuovo.                  

<< cosa vuole dire? >>  chiese Logan al mio posto, dato che io ero incapace di parlare.                       

Ci fu un momento di silenzio in cui ci fu un scambio di sguardi tra me e il medico, e quest’ultimo e Logan.

<< non c’è più niente da fare >> disse tutto d’un fiato e vidi che sembrava più sollevato, come se si fosse levato un peso da
dosso.

Il peso addosso invece ce lo avevo io; tutto l’ospedale era crollato su di me … sembrava che tutti i pensieri e le paure dei parenti di tutti i pazienti di quell’ospedale, li avessi solo io. 

<< no, non è possibile. Prima mi ha stretto la mano, è stato lui … mi ha stretto la mano dottore >> dissi piangendo mentre Logan cercava di calmarmi, stringendomi fra le sue braccia.  

<< quelli sono movimenti istintivi, non hanno nessuna importanza. È come quando state dormendo e vi muovete. Vi muovete si, ma continuate a dormire >> disse lentamente e con una voce calma ma allo stesso tempo triste e dispiaciuta.   

<< ma è successo oggi, dopo cinque mesi di coma >> continuai a dire cercando di negare quello che mi aveva detto il medico.  

<< non c’è più niente da fare signorina. L’unica cosa che possiamo fare e spegnere quel respiratore. Per il suo bene ma anche per il vostro >>

<< no, non lo permetterò. Voglio aspettare … mi ha stretto la mano e questo per me significa un grande passo avanti >> dissi calmata leggermente mentre la mia sfrontatezza si faceva sempre più avanti. 

<< come vuole lei, ma le ripeto che non c’è niente da fare  … mi dispiace >> e detto questo se ne andò lasciandoci in quel corridoio da soli e tristi più che mai. 

Abbracciai di nuovo Logan, mentre le lacrime scesero di nuovo dai miei occhi e sentii la maglietta sulla mia spalla bagnata: stava piangendo anche Logan.  

<< non lo lascerò morire Logan, è mio fratello e aspetterò fino all’ultimo. Se deve morire, morirà da solo ma io quel respiratore non lo faccio staccare >> dissi stringendomi più che potevo al corpo di Logan.

In quel momento era la mia unica ancora di salvezza.

Entrammo nella camera cinque minuti dopo, mia madre era seduta sulla sedia vicino al letto di Zayn e appena sentì la porta cigolare si girò. Guardai nei suoi occhi, era confusa  e voleva sapere cosa era successo. Io non dissi niente, scossi semplicemente la testa iniziando di nuovo a piangere e subito mia madre capì che non c’era più niente da fare.
 
*Spazio autrice*
Eccomi qui con il capitolo 19!!
Questa volta ho aggiornato prima yeahh.
Comunque cosa ne pensate? Sembrava che Zayn stringendo la mano di Rose stesse facendo dei passi avanti e invece? E invece è arrivato il medico con quella notizia :(
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ... mi lasciate una recensione? Grazie ;)
Cercherò di aggiornare il prima possibile, ma non vi prometto niente hahahaha.
Alla prossima <3 


 
  
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