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Autore: mystonefield_    13/06/2014    2 recensioni
Lui,lui è tutto quello che ci può essere di sbagliato in una persona.
Lui mi fa trasgredire tutte le regole che nella mia vita,abbia mai messo in atto.
Mi fa essere in dubbio,su tutto,a volte,non lo sa,ma mi spezza il cuore con i suoi gesti.
E' capace di sparire per giorni,e farti sentire una mancanza tremenda.
Mi porta a sorridere e nell'attimo dopo,ad arrabbiarmi.
Lui fa rivivere la parte più bella di me.Quella che non pensavo ci fosse.
Lui è un enigma.Ma io i misteri li ho sempre amati.
-Devi per forza andare?-
Provo solo un ultimo tentativo,solo l'ultimo:
-Tu vuoi che rimanga?-
Sinceramente,si,voglio che tu disperatamente rimanga.
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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''We can restart all over again''

 

Capitolo 4.

 

 

Il sole entrava prepotente dalla finestra della mia stanza,andando a posarsi giusto sulla mia faccia,seppure volessi girarmi dall'altro lato,il suono delle onde del mare,dei gridolini dei bambini e le urla della gente,mi fecero aprire gli occhi di scatto.
Mi alzai dal letto guardandomi intorno confusa.
Che ore sono?
Perchè è impossibile che alle sette del mattino ci sia questo sole.
Cerco di allungare la mano alla ricerca del telefono.
E' mezzogiorno,diamine.
Il tempo di riprendere i sensi che salto giù dal letto abbastanza velocemente.
Non sono mai riuscita a dormire così tanto,probabilmente mio padre sarà andato lui a fare il turno mattutino,e non andava bene perché sarebbe toccato a me fare quello pomeridiano,che odio.
A passo lento mi avvio verso la cucina,non c'è la colazione,ma pure se avessi voluto,a mezzogiorno cosa posso mai mangiare?
Nonostante i miei sforzi per fare presto,non riesco a essere fuori di casa prima della mezza.
Ci misi poco,in compenso,ad arrivare in spiaggia.
In lontananza vedo Meredith e Faith sorseggiare una pepsi sotto un ombrellone,e mi affretto a raggiungerle:
-Buongiorno!-
Urlo a gran voce,appena mi vedono,sorridono e vengono verso di me:
-Buongiorno bella addormentata,hai fatto la comoda oggi?-
Il loro tono ironico mi faceva capire che sono davvero in ritardo oggi,anche se non servivano loro per rendermene conto.
Parliamo del solito per almeno dieci minuti,e fra l'altro,mi dicono che mi avevano regalato una giornata di riposo,nonostante io fossi contraria:
-Mi dicono che ieri hai fatto tardi con un ragazzo,vogliamo sapere TUTTO-
Ed eccole.
Sono tornate,le ragazze più pettegole di tutta South Beach,non si facevano sfuggire niente,sapevano tutto.
Ma non potetti fare altro che ridere,vedendo le loro faccie morire di curiosità.
Così gli racconto tutto:della gara,degli scogli,del ballo.
Non mi rendo conto,che parlandone,mi si accentua il desiderio di vederlo qui,davanti ai miei occhi,giusto anche,per un semplice saluto.
Mi sarebbe bastato.
Non ti accorgi di quanto tu,probabilmente,possa dipendere da una persona,quando inizi a non vederla più.
Ma no,non è nostalgia,nè un fatto che mi manca.
Perché,effettivamente,io non lo conosco.
Volevo solo vederlo,basta.
Quando finalmente finisco di parlare,interrotta dai loro mille commenti,finalmente lui appare sullo sfondo della spiaggia...Seguito dalle zoccole di South Beach.Ah:
-Sarebbe quel frescone là?-
Risponde Faith squadrandolo bene.
Io invece,riuscivo a vedere solo come quelle due si strusciavano su di lui.
Manco fosse un dio,che zoccole:
-Non dirmi che sei già gelosa?-
Disse Meredith ridendo.
Assolutamente no.
Non potevo essere gelosa di chi non conoscevo assolutamente.
Così scrollo le spalle,e continuo a passare la mia giornata con loro.
Non passavo da tanto una giornata così con loro: bagni a mare,risate,partite a poker,perché si,sapevo giocare bene a poker,modestamente.
Quando all'improvviso un tizio con degli occhiali neri,mi si para davanti:
-Quanto punti?-
Mi basta guardarlo meglio per capire chi davvero fosse,è Peter.
Un sorriso abbastanza malvagio,e pesantemente vendicativo,spunta sul mio viso:
-Se vinci tu,avrai la mia moto,ma se perdi,mi dovrai dare la tua-
Sono sicura che avrei vinto.
Io non perdo mai a poker,con nessuno.
Non ci mette molto ad accettare,sicuro anche lui di vincere:
-Che vinca il migliore,caro-
La partita inizia,e devo ammettere che non è un facile avversario,anzi riesce a mettermi in difficioltà un paio di volte,come io riesco a metterlo in difficoltà un altro paio di volte.
Le carte a volte sembrano a volte favorire me,a volte lui.
E' una sfida continua,ce lo si legge negli occhi di entrambi che non siamo pronti a perdere,siamo come dei combattenti,nessuno è mai pronto ad arrendersi.
Intorno a noi inizia ad avvicinarsi molta gente,alcuni prendono perfino delle sedie,e si mettono sedute a godersi lo spettacolo.
Scommetto che alcuni hanno perfino puntato delle scommesse,sono sicurissima.
Nessuno dei due sembra arrendersi,la partita sembra durare in eterno quando finalmente:
-HO VINTO!-
Urlo a gran voce alzando le carte vincenti in mano,e lasciando che la faccia sconvolta di Peter si manifestasse:
-Quindi adesso dovrei darti la mia moto?-
Non me la sentivo,di togliere la moto a qualcuno così,mi faccio bastare la soddisfazione di averlo battuto:
-Non è necessario,la soddisfazione di averti battuto mi basta.Torna pure a quello che stavi facendo-
Gli faccio un occhiolino mentre mi allontano soddisfatta dal gazebo.
Certe soddisfazioni sono davvero belle:
-Certo che sei proprio tornata,come stronza!-Sbotta Faith.
Non le è mai piaciuto il mio carattere così,lei preferisce più le cose sentimentali,romantiche.Ma non si è mai lamentata più di tanto.
Ero,sono e sarò sempre una stronza quasi insensibile,non è nel mio essere,fare un gesto romantico,una dedica d'amore,o una serenata sotto casa.
Ero l'opposto di Andrew,eppure ci completavamo.

Il resto della giornata,dopo quell'episodio non è così tanto interessante,in effetti la mia routine giornaliera non è poi tanto divertente.
Prima lo era,lo era eccome.
Ma se mi lascio sconfiggere dalla nostalgia,dai ricordi,e dal dolore,penso che sarei finita suicidata fra un mese e pure di meno.
La mia vita è più di così,non posso continuare a soffrire,ricordare,soffrire e ricordare ancora.
La mia vita vale di più.
Mi accorgo che forse,espongo i miei pensieri a voce un po' troppo alta,ma per fortuna,in questo angolo di spiaggia,ci sono solo io.
Inevitabilmente sorrido,perché ho come la sensazione che un ragazzo piuttosto alto,a cui ho appena fatto il culo sia giusto dietro di me:
-Non me lo dire,sei dietro di me?-
Riesco a sentire come un sussurro la sua risata sommessa,capendo di aver fallito nel suo tentativo di spaventarmi.
-Siamo sicuri che qui il fantasma non sei tu?-
Dice con una voce..profonda.
L'avevo già sentito parlare così,quella sera agli scogli,ma non ci avevo fatto mai caso come adesso.
Cerco di rispondergli evitando di girarmi.
Quegli occhi verdi non li avrei retti.
-In realtà,ho sentito il tuo profumo!-
Non voglio per nessuna ragione girarmi,ma lo sento ridere,anzi,so per certo che sta ridendo.
Con pochi gesti veloci,me lo ritrovo seduto affianco a me,con la testa appoggiata sul mio collo.
-Ma dobbiamo sempre incontrarci in questo modo inquietante?-
E sono seria,perché inizio a credere che sia un vero stalker.
Lui sembra pensarci un momento su,poi voltandosi verso di me,quegli occhi verdi,quei dannati occhi verdi non li reggo.
Provo a guardare avanti a me:
-No,veramente abbiamo ballato insieme davanti a molte persone,abbiamo fatto una partita di poker davanti a qualche persona,e approposito,mi devi una rivincita..Diciamo che più che incontrarci in questo modo,noi parliamo sempre in questo modo-
La sua risposta così sicura,e allo stesso tempo sfacciata,mi lasciano completamente spiazzata.
Io non so lui come faceva ad avere questo effetto su di me,io stavo quasi bene quando lui è accanto a me.
E' una sensazione che non saprei mai spiegare.
Lui non è assolutamente il mio tipo.
Troppo sfacciato,troppo stronzo,arrogante,troppo di troppo.
Eppure,mi stupivo perfino di come potessi ammettere un 'eppure'.
Eppure,c'è una sottospecie,di strano e pazzesco legame fra di noi.
Restiamo un poco in silenzio entrambi,ognuno avvolto nei propri dubbi,o nelle proprie certezze.
Non abbiamo cose da dirci,sfide da proporci,e allora stiamo in silenzio.
Aspettando un passo che probabilmente nessuno farà.
Aspettando una stella che non cadrà.
Aspettando un'occasione che non ci verrà data.
Aspettando,disperatamente,qualcosa che,non accadrà.
Per la prima volta,questo silenzio,non fu per me,un silenzio.
Sento che potevamo quasi parlare fra i pensieri,seppure non ci guardassimo.
Ad un certo punto,questo silenzio io non lo reggo proprio più:
-Allora,incidente apparte,cosa ti ha portato da queste parti?-
Probabilmente,la mia domanda sarà stata così improvvisa,che riesco a scoterlo da i suoi pensieri,e ancora intontito,resta due minuti a guardarmi:
-E' una storia abbastanza..stupida-
Mi stendo all'indietro,sulla sabbia,restando a guardarlo,con un sorrisino compiaciuto sulle labbra:
-Non è mai una storia troppo stupida,troppo lunga,troppo incasinata.Ormai è scontato che è un sinonimo di 'Fatti i cazzi tuoi',non mi offendo-
Riesco a provocargli una risata fortissima,tanto che si deve piegare anche lui a terra,continuando a ridere:
-Non è che non voglio dirtela,ma è davvero stupida,ma per dimostrarti che non mento,te la racconto:
Tutto iniziò tipo due anni fa,è inutile che ti dico che ero un bravo ragazzo dolce e simpatico,non lo ero affatto.Ero un bambino ricco e viziato,che era abituato a vivere nel lusso più assurdo,per intenderci,una ragazza alla settimana,soldi,villa a mare..Avevo una bella vita.
Poi un giorno vedo lei,penso la ragazza più bella che avessi mai visto fino a quel momento,quella chioma bionda cosi folta,quegli occhi marrone chiaro,un fisico da modella.Non ci misi molto a conquistarla..Sembra tutto apparentemente perfetto.
Intanto passò un anno,e decidemmo di presentarci alle rispettive famiglie,eravamo felici,davvero felici,avevamo quasi compiuto già 18 anni,avevamo tanti di quei progetti...Mia madre ce li distrusse tutti.
Fra tutti i problemi che avrei potuto immaginare,non sarei mai arrivato a pensare che proprio mia mamma,non volesse la mia felicità,solo perché lei non era tanto ricca come noi.
Successe una guerra,ruppi tutti i piatti buoni,bicchieri,foto..Ogni cosa.
Ma ero deciso a stare con lei,e pensavo di essere ricambiato..Una settimana dopo lei parte,e non ne ho avuto più nessuna notizia.
Dopo mesi e mesi,la riusciì a trovare,penso che fu la gioia più grande della mia vita.
Non avevo immaginato,che lei si fosse rifatta una vita.Era fidanzata,era incinta,doveva sposarsi.
Di solito ero io quello a spezzare cuori infranti,quello che distruggeva i cuori.
Lei lo aveva spezzato a me,mi aveva semplicemente usato.Mi sono pentito di ogni bacio,di ogni carezza,di ogni notte passata con lei,e ancora oggi,nonostante abbia provato di tutto per dimenticarla,non ci sono ancora riuscito.La odio,più di chiunque,ma non riesco a dimenticarla.-
Resto ad ascoltare per tutto il tempo la sua storia senza emettere il minimo suono,il minimo commento.
Guardare quei suoi occhi che vomitavano dolore da tutte le parti,quello sguardo perso,quell'aria triste.
Mi ricordano...Mi ricordano quella notte.
Non riesco a dirgli neanche una parola,perché lo so,non servirebbe.
Riesco solo ad appoggiare la mia testa sulla sua spalla,facendogli capire che ci sono.
Quando alzo la testa,i nostri visi si ritrovano a qualche centimetro di distanza.
Ed è stato come un fulmine improvviso,una scossa che mi scuote il corpo fino alle unghia dei piedi,ma mi allontano,non posso fare altrimenti:
-Hai mai pensato che potesse essere stata tua mamma?-
Quella domanda mi nasce all'improvviso,e non volevo neanche dirlo ad alta voce,ma certe volte,non riesco a contenere i miei pensieri.
Lui sembra pensarci un secondo su,poi mi risponde:
-Si,certo che l'ho pensato,ho pensato subito dopo che se fosse stato davvero ''Vero amore'' lei non avrebbe accettato-
E ha ragione,ha ragione eccome.
Io penso di aver provato il vero amore,ed io,per Andrew,sarei andata in capo al mondo a piedi,per salvare la vita di Andrew,probabilmente,avrei sacrificato la mia.
Peter ha ragione,il vero amore non conosce limiti,non conosce ostacoli,non conosce cattiveria,non conosce l'oscurità,nè rancore.Se si dovesse descriverlo in una parola,il vero amore è luce.Riesce a portare un po' di luce a tutti,anche nei posti più oscuri:
-E a te,Meg?Cos'è quella tristezza che ti si legge negli occhi?-
Non gli avrei parlato di Andrew,non così,non adesso.
Ma mi accorsi di una cosa: lui è il primo che se n'è accorto,perché prima d'ora,nessuno ci aveva mai fatto caso:
-Magari un giorno te lo racconto..-
Gli sorrido dolcemente,lui mi accarezza la schiena,ed ecco che un altro incontrollabile brivido mi percuote il corpo:
-Allora aspetterò un tuo racconto,bambola-
Quel nomignolo lo odiavo,eppure,non ho il coraggio di dirgli di non chiamarmi così,perché io,incoerente come sono,amo quel nomignolo.
Iniziava a tramontare,così mi alzo dalla sabbia,scuotendo la sabbia da dosso:
-Si sta facendo tardi,meglio che vada,ci incontriamo in qualche altro posto isolato,magari-
Mi giro per andarmene,quando una mano forte mi stringe,portandomi a qualche centimetro:
-Domani so che c'è una corsa,alla periferia di Miami,mi farebbe piacere avere la mia vendetta-
Non riesco a non sorridere,alla sua proposta:
-Allora probabilmente,accumulerai un'altra sconfitta,straniero-
Mi lascia la mano,a quel punto,allontanandosi anche lui dalla parte opposta:
-Staremo a vedere,bambola-
Ancora quel soprannome,ancora quei brividi.
Quando ritorno in città,trovo ancora lo sguardo di Jake,che severo di aspettava al mio bar:
-Ti ci vedo nel suo letto fra meno di una settimana-
Le due birre affianco a lui,mi fecero capire tutto,ma niente mi impedisce di lasciargli,per la seconda,uno schiaffo in pieno viso,davanti agli occhi di Meredith e Faith:
-La verità Jake,è che tu mi vorresti nel tuo di letto,già dai tempi di Andrew-
Non sono assolutamente certa di quello che dico,e forse,una mezza verità sotto ci sta.
Ma mi fa ribollire di rabbia lo stesso,perché lui dovrebbe essere il mio migliore amico,lui dovrebbe capire,dovrebbe,in un certo senso assecondarmi.
Ma poi che cazzo è 'sta storia?
Non avevo nessuna intenzione di iniziare una storia con Peter.
Lui è solo una sfida.
 la mia sfida.
Che fra l'altro,fra 5 giorni sarebbe andata via.





SPAZIO AUTRICE:



Eccomi qua con il continuo della storia.
Allora che ve ne pare della storia di Peter?
Commovente o scontata?
Mi farebbe piacere sapere cosa ne pensate.
L'altro capitolo ha ricevuto pochissime recensioni.
Colgo l'occasione per ringraziare,la mia bellissima (heiniall),perchè con tanta pazienza segue tutti i miei capitoli.
Ti amo baldraccas.
E volevo ringraziare anche tutti quelli che stanno seguendo la mia storia.
Un bacio.

 

  
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