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Autore: cecyxx    13/06/2014    1 recensioni
Tratto dal settimo capitolo:
"- Un masso ha perforato la finestra della mia stanza, non colpendoci per poco, non può essere casuale, non trovi? Siamo già nei guai.
-Ma se la preside lo sapesse però, tutto si sistemerebbe.
-Non si sistemerebbe niente Harry. So che è difficile, ma devi fidarti di me. So che è come camminare su un filo bendati ad una distanza pazzesca dal suolo, ma devi sapere che ci sarò io a guidarti.
-Va bene Celeste. Mi fido di te."
Genere: Erotico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti
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  1.  
Premessa: ragazze, è da tantissimo tempo che non aggiorno e probabilmente molte di voi che starete leggendo la storia non la avrete seguita fin dall’inizio. Vi prego di darvi un’occhiata e di segnalarmi le incongruenze se presenti, perché avendo avuto molti impegni non ricordo bene neanche a che punto io sia con la storia. Vi prego di scusarmi, buona lettura.
 
 
P.V Celeste
Apro gli occhi. Alzo la testa dal morbido cuscino a scosto le braccia che mi cingono la vita. Harry sta ancora dormendo. Era la cosa più dolce che avessi mai visto. I ricci disordinati, il respiro regolare, la tranquillità di quel posto. Già, quel posto. Dove siamo? Mi alzo lentamente e mi affaccio alla finestra di fronte al letto. La stanza non è molto spaziosa: il letto matrimoniale addossato alla parete al centro della stanza è affiancato da un breve corridoio per raggiungere la porta. La grande finestra mostra dei ciliegi in fiore e il praticello verde. È una di quelle giornate in cui fa caldo ma non troppo, in cui tutto è perfetto ma non troppo, in cui il sole scalda la terra quanto basta per sentirsi a casa. Apro la finestra per far entrare un po’ di quell’arietta calda che sa di primavera. Sorrido. Non ricordo cosa sia successo ieri, ora che ci penso. Non so perché mi trovo qui. E non so nemmeno che posto è questo “qui”. Ma so di essere felice. Mi sdraio a pancia in giù sul letto, tenendomi il mento con le mani e mi fermo ad osservare Harry. In questo momento niente ha più importanza. C’è lui, ci sono io. Ci sono un mondo di imprevisti che potrebbero accadere, ma va bene. Sono felice. E niente in questo momento potrebbe intaccare la mia felicità.
Gli occhi di Harry cominciano a socchiudersi, lasciando intravedere il verde splendente dei suoi occhi. Appena mi vede, sorride. Il suo splendido sorriso che non era stato mio per troppo tempo. Alza la testa dal letto quanto basta per prendermi il viso tra le mani e baciarmi lentamente. Potevo assaporare il suo sorriso, perdermi nei suoi occhi, ancora. Ormai niente ci poteva dividere. Potevamo superare ogni cosa, nessuno dei due era disposto a perdere l’altro. La verità è che ci amavamo. Solo questo. Non ce lo dicevamo da un bel po’ di tempo, ma in questo momento sembrava la cosa più sensata.
 
P.V Harry
-Ti amo- le dissi. Lei sorrise. Mi bacio e potei sentire il sapore della felicità sulle sue labbra. Lei era fatta così, non agiva a parole ma a fatti. Ed era la cosa più meravigliosa che avessi mai visto. Cosa se ne fa una persona di un “ti amo” se poi non lo dimostra? Era quella una delle tante cose per cui mi sono innamorato di lei. Quel suo guardarmi con aria smarrita come se solo io in quel momento potessi salvarla, come se fossi la sua bussola, quel suo sorriso che non lascia spazio alle parole, quei suoi capelli sparati per aria col suo profumo addosso. Lei. Mi sono innamorato di lei. Solo lei riesce a farmi provare quelle sensazioni. Solo lei.
-Anche se ieri mi hai fatto faticare parecchio- Le dissi scherzando quando ci staccammo dal bacio. Lei mi guardò con aria interrogativa.
-Non ti ricordi niente?- Scosse la testa. Mi venne da ridere, forse era davvero meglio così.
-Ieri sera ti ho proposto di dormirci sopra… E invece tu eri talmente felice che hai preferito andare a fare un giro in un locale. Siamo usciti dal college con il consenso dei nostri responsabili di dormitorio che non so per quale motivo abbiano acconsentito a chiudere un occhio. Forse li hai convinti con il tuo splendido sorriso che dopo tanto tempo è finalmente risorto. Sinceramente, alcune parti sono sfocate anche per me. Siamo andati in questo locale e abbiamo bevuto un po’, tanto per divertirci e credo sia questa la causa del tuo vuoto. È stata una serata bellissima: c’era la musica e il locale era pieno di gente, ma noi non vedevamo nessuno, forse anche per colpa dell’alcool. Abbiamo bevuto, scherzato, ballato… Eravamo finalmente tornati insieme, non riuscivo a crederci. Non so bene che ore fossero, ma sicuramente non era presto. Ti ho presa in braccio, anche perché ormai eri andata e ti ho portata fin qui in braccio. Tu sorridevi, io pure, eravamo la coppia più bella del mondo. Siamo arrivati qui e siamo immediatamente crollati. Io ero già più sobrio, ma entrambi abbiamo voluto festeggiare. Strano che tu non abbia mal di testa o qualche altro sintomo piuttosto, ma meglio così. Non vorrei mai vederti stare male. È stata tra le serate più belle della mia vita.- Lei mi guardava con una nuova luce negli occhi.
-E mi vuoi dire che io di tutto questo non ricordo niente? E dai, non potete farmi questo!- Ci venne da ridere. Ogni momento con lei diventava automaticamente felicità.
-Ma adesso dove siamo?- Chiese curiosa.
-Questa sarebbe la casa di mia zia. Lei si è trasferita da un po’ quando ha avuto il suo primo figlio. Adesso quindi la casa è vuota ed io possiedo le chiavi.
-è tua la casa quindi?
-No, magari lo fosse. Semplicemente mia zia nascondeva sempre le chiavi di questa casa per i momenti in cui non se le ricordava. Credo che si sia dimenticata delle chiavi di scorta, avendo lasciato qui la casa già arredata.
-Peccato che non sia tua… ma potrebbe diventare il nostro rifugio… Mi piace questo posto. C’è un’atmosfera di tranquillità.
-A proposito di tranquillità… - Sapevo che prima o poi dovevamo affrontare quell’argomento.
-Non ne parliamo ora, Harry.- mi interruppe lei.
-Hey… Prima ne usciamo prima spariranno le nuvole sul nostro cielo sereno.-
-Tu da quando parli in modo così poetico?
-Da quando mi hai fatto innamorare.- Ci scambiammo un bacio. All’inizio era lento e dolce, ma in fretta diventò più passionale. Non so come, lei si ritrovò immediatamente sotto di me. Mi chiesi se fosse il caso. Mi risposi di no e mi allontanai da lei.
-Che succede?- Mi chiese preoccupata.
-Sei sicura di essere pronta?
-Mai stata tanto sicura in vita mia.
-non vorrei che te ne pentissi.
-Potrei pentirmi di non aver studiato, di non aver mangiato qualcosa o di averlo fatto, ma non mi potrò mai pentire di averti scelto.- Mi cinse le braccia al collo e mi attirò ancora sopra di sé. Non sapevo se sarebbe stata la sua prima volta. Non sapevo se era il caso. Ma sapevo che la volevo. La volevo sentire mia, volevo sentire che fosse solo per me, che non mi avrebbe lasciato. Presto né la mia maglietta, né la sua furono più addosso ai nostri corpi. Con un gesto veloce delle mani le slacciai il reggiseno, che seguì gli altri vestiti per terra. La guardai un attimo. Era serena e determinata. Aveva già compiuto la sua scelta. Ci lasciammo prendere dalla foga e anche le mutande lasciarono i nostri corpi nudi.
 
P.V CELESTE
Non mi interessa adesso. Non voglio pensare a ciò che accadrà, a chi ci brama alle spalle o altro. Siamo io e lui. Sarà la mia prima volta. Non me ne potrò mai pentire. Qualsiasi piega prenderà in futuro la nostra storia, io lo amo. Anche se magari non glielo dico, se magari non glielo dimostro, io lo amo. E detto questo, non me ne potrò mai pentire. Le sue mani scivolano sicure lungo i miei fianchi e presto anche le mutande sparirono. Ci spogliammo a vicenda, eravamo ormai nudi. Ci eravamo spogliati di ogni maschera, eravamo esattamente come siamo. Ero determinata. Nelle sue mani sentivo la sicurezza e anche l’esitazione di chi ha paura di sbagliare. Lo avvicinai a me e gli feci capire che sapevo a cosa andavo incontro.
 
Il tutto accadde lentamente, ma sembrò passare in un attimo. Si fece strada fra le mie gambe e presto eravamo uniti. Lui era dentro di me. I movimenti erano regolari e il tutto inizialmente era doloroso ma presto passò ad essere piacevole.
Quando finimmo, ci sdraiammo, io sopra il suo petto sentivo il cuore battergli. Con una mano mi accarezzava i capelli. Eravamo in estasi. Poi il mio sguardo cadde sulla sveglia sul comodino accanto al letto. Avevamo appena saltato la scuola. Ci sarebbero presto venuti a cercare. Avvertii Harry e ci vestimmo in fretta e furia. Si portò dietro le chaivi dopo aver chiuso la porta:
-Non si sa mai che ci torneremo- Disse e poi iniziammo a correre insieme mano nella mano verso scuola. Mi sentivo diversa. Non ero come qualche ora fa. Ma non mi pentivo. Mi piaceva essere così. Sentivo di essere libera e nello stesso tempo di appartenergli. Eravamo una cosa sola. Arrivati a scuola, ci scambiammo un bacio veloce e nascosto prima di dividerci all’entrata dei dormitori. Entrai in camera e fui rasserenata nel vedere che nessuno mi stava aspettando. Forse nessuno si era fatto troppi problemi quando non ci eravamo presentati. Sperai vivamente che fosse così e mi misi a pensare ad una valida scusa nel caso ci fosse stato chiesto.
E invece, nonostante il passare delle ore, soltanto Luna e Crystal mi chiesero qualcosa. Raccontai loro ciò che era successo, ero euforica più che mai.
 
Angolo Autrice: lo so, volete sapere (se ve lo ricordate ancora) che fine hanno fatto i tizi. Mi è venuta un’idea perfetta, ma dovrete aspettare il prossimo capitolo. Mi mancava davvero scrivere questa storia ed ho voluto aggiungere un capitolo di felicità completa, senza interruzioni o imprevisti. Spero vi piaccia, fatemi sapere cosa ne pensate, a presto!
  
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