Storie originali > Soprannaturale
Segui la storia  |       
Autore: AuraNera_    13/06/2014    3 recensioni
Non serve superare degli esperimenti genetici per essere speciali. Si può scampare alla morte... o essere posseduti.... non saperlo è pericoloso.... ma se ne sei a conoscenza, come va a finire? Qual è il tuo futuro? Perché combattere? Per chi?
Ma soprattutto..... contro chi?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Valkyria

Non voglio crederci. Non ci posso credere. Egypt era... in contatto con Nightmare. Nightmare, il traditore. Dannazione. Mi fidavo sempre delle persone sbagliate.
In quel momento da me trasparivano decine di sentimenti. Frustrazione, rabbia, delusione e un profondo, sordo dolore. Per quanto riguarda Egypt, si era irrigidita, era imbarazzata e sconvolta. Ma per cosa poi? Forse non dovevo trarre conclusioni affrettate. Ma in quel momento la razionalità mi era inconcepibile.
“Ciao Valkyria.” Disse la bionda. Aveva una voce stranamente flebile. Io non risposi. E continuai a fissarla con lo sguardo più gelido che riuscii a tirare fuori.
“A-ascolta... io... non sto facendo n-niente di male... solo...” cominciò a farfugliare lei, ma io la interruppi.
“Tu cosa? Non eri consapevole che quello fosse Nightmare? Non sapevi di starci tradendo? Di star spezzando la promessa che mi avevi fatto?!” Oramai stavo urlando contro una atterrita Egypt. Entrambe avevamo le lacrime agli occhi, io per la frustrazione, lei... non saprei dirlo. Però si innervosii pure lei.
“Non vi ho tradito! Volevo... sapere. Tutto qua.” Mormorò lei con una punta di durezza nella voce.
E cominciammo ad urlarci addosso. Io le davo della traditrice e lei mi dava della scema. Andammo avanti così per un quarto d’ora all’incirca, e alla fine scoppiai.
“Ora basta. Hai tradito noi, i tuoi amici e la tua nuova famiglia, e ti sei alleata con Nightmare e con la polizia. Hai fornito loro preziose informazioni che solo uno del gruppo poteva possedere. Dovrei ucciderti. Ma voglio essere dubbiosa. Vattene. Non tornare. Non incrociare più il tuo cammino con il mio. Se non succederà nulla, vedrò se venire a cercarti o meno. Se succederà qualcosa, sappi che ti cercherò, e ti troverò. E sarà finita, per te.” Sibilai fredda. Questo fece scoppiare in lacrime definitivamente la sensitiva. Mi ritrasformai in gatto, ne avevo abbastanza. La voce di Egypt mi raggiunse un’ultima volta.
“Ti sbagli Kathleen. Non vi ho traditi. Una promesse è una promessa. Addio”

Nightmare
Il pugno di Mark, la guardia, mi fece sbattere violentemente contro il muro della mia cella. Non feci in tempo a riprendermi che mi diede il tubo di ferro sulle braccia e sulle gambe. Faceva un male cane.
“Credevi che potevi andartene a zonzo come ti pare e piace? Forse non hai ancora capito come funzionano le cose qui, assassino.” Mi disse amaro per poi sferrarmi un calcio tutt’altro che delicato nello stomaco.
Sputai sangue sul pavimento, sentendomi terribilmente patetico. Poi alzai uno sguardo rabbioso e, lo ammetto, anche un po’ di sfida al mio aguzzino.
“Che cos’è quella faccia? Pensavi che ti avrei risparmiato una punizione? Beh... “ La guardia sembrò riflettere per un attimo. La cosa mi lasciò leggermente sorpreso, non pensavo che quella... ehm... “persona” sapesse effettivamente pensare con la propria testa. Ma forse non lo stava facendo nemmeno in quel momento, forse, anzi, probabilmente era tutta scena.
“Beh... forse posso diminuirtela, se solo tu mi dicessi che sei andato a fare.” Continuò lui, inconsapevole dei miei dubbi sulla sua intelligenza. “Se collaborerai, chissà, forse ti metteremo in una cella più buona, dipende da quello che ci dirai”.
Lo guardai storto. Che sapessero già qualcosa? Quello aveva un sorriso idiota e sgradevole. Ossia: la sua naturale espressione.
Dirgli la verità? Probabilmente ci guadagnerei e perderei allo stesso tempo, anche se in questo momento sto perdendo e basta.
Poi mi ricordai. La stretta dei nostri mignoli. L’espressione di sollievo sul volto di Egypt. I miei occhi come i suoi.
Alzai nuovamente lo sguardo, questa volte serio, ma tranquillo. “Volevo solo uscire da questa topaia piena di ibridi. Qui dentro c’è puzza di vomito e piscio. Pulite, ogni tanto.” Sentii Louise trattenere il respiro, spaventata. Strano, non l’avevo sentita arrivare.
Il mio pensiero indugiò sulla mia scelta. Rividi nella mia mente il volto di Egypt. E mi sentii in pace. ‘Ho fatto la scelta giusta. Una promessa è una promessa’.
Poi un colpo alla testa da parte di Mark mi fece sprofondare nell’oblio.

Valkyria
Arrivai alla base infreddolita e sconvolta. Inoltre mi stavano aspettando tutti.
“Che è successo Valkyria?” la voce di Wish mi giunge lontana, come se mi parlasse attraverso un vetro. Alzai piano la testa. Wish era curiosa, ma si intravedeva chiaramente nel suo sguardo quel briciolo di preoccupazione che provava. Il fratello invece sembrava diventato la preoccupazione fatta a persona e mi scrutava ansioso con i suoi limpidi occhi lilla. Infine, Echo non provava nulla. Come al solito.
“Valkyria...” ancora non avevo detto una parola, guardavo presa davanti a me.
Poi mi misi a piangere. Avevo perso nuovamente la mia migliore amica. Sempre in lacrime raccontai agi altri tutto: Nightmare, il presunto tradimento di Egypt e come me ne ero andata, come eravamo scappate una dall’altra.
Perché era questo che avevo fatto. Ero scappata da quello di cui avevo paura... la paura che quello che avevo provato si ripetesse nuovamente. Mi lasciai consolare da Wish, mentre aspettavo che le lacrime si fermassero. In quel momento, la voce fredda di Echo mi raggiunse.
“Hai sbagliato, Valkyria”.
Alzai la testa, confusa. Cosa avevo sbagliato?
“Non dovevi incolpare così Egypt. Non hai sentito cosa si erano detti lei e Nightmare, o sbaglio? Non sai cos’è successo. E ora, per questa tua mancanza, Egypt è nei guai. Non sa dove andare. Siamo ancora a inizio marzo, fa freddo. Non ha più una famiglia ne una casa. Dobbiamo trovarla e devi chiederle scusa. Non ti devi lasciar trasportare dalle emozioni, Valkyria!” continuò lei glaciale.
“Parla quella che si emozioni non ne ha nemmeno mezza.” Sbuffò Wish in risposta. Hope ci mandò un impulso mentale, intimandoci di stare calme.
“Hai ragione Echo... sono stata una stupida.” Mormorai mettendomi a piangere di nuovo.
‘Egypt... non sparire”

Egypt
Corsi via in lacrime. Come aveva potuto dirmi delle cose simili? Non mi aveva nemmeno chiesto cosa stavo facendo! Non ha nemmeno ascoltato le mie ragioni!
Non so per quanto continuai a correre, immersa in quei pensieri e nelle mie frustrazioni. Camminai come inebetita fino a trovarmi davanti alla mia vecchia casa.
Avevano portato via i corpi, l’avevo visto in televisione. Persino Lucky non c’era più. Senza farmi vedere, entrai nel giardino.
La porta di casa era chiusa. Così feci il giro delle mura esterne per non trovarmi più esposta ad occhi indiscreti. Dopodiché afferrai il cornicione della finestra e mi issai così fino al secondo piano, e da lì sul tetto.
La finestra della soffitta aveva sempre tre dita di apertura almeno. Con qualche difficoltà tolsi il fermo e mi calai nella polverosa soffitta, per poi richiudere la finestra del tutto.
Camminai piano per i corridoi vuoti, fino a ritrovare camera mia. Mi rannicchiai nel mio letto. Dove lasciai andare le lacrime che non avevo lasciato uscire precedentemente.
Quando mi fui ripresa frugai nei miei vestiti, per trovare qualcosa di caldo, quindi mi cambiai. Dopo essermi cambiata (leggins lunghi bianchi con la gonnellina nera, una maglia azzurra e un cardigan nero) mi spazzolai i capelli e presi le chiavi di casa di riserva, contenute in un cassetto della scrivania di mio padre.
Trovai anche dei soldi e una borsetta, dove infilai il tutto, più qualche altro indumento.
Poi tornai in camera, sentendomi triste e sconfitta. Era cominciato tutto quando avevo deciso di lasciare quella casa, di abbandonare la mia monotona, noiosa e lussuosa vita.
“Alla fine è solo colpa mia” mormorai.

Pensai a molte cose. Finché stavo nascosta, potevo rimanere lì. In una chiesa vicina davano un po’ di cibo, in caso. Sospirai, triste. Come ero arrivata in quella situazione?
Valkyria.
Mi si strinse lo stomaco. Le sue parole bruciavano ancora.
Ma era stata anche colpa mia. E un briciolo di Nightmare.
Nightmare!
Oltre che lo stomaco, ora avevo contratto anche il petto. Per qualche istante mi dimenticai di respirare.
Anche lui era stato accusato ingiustamente. Non era alleato della polizia, era prigioniero. Quindi, nei guai. Io dovevo trovarlo. Accesi il computer, e mi misi alla ricerca delle carceri più vicina al luogo del nostro incontro.
Pregai che stesse bene.
‘Aspettami Nightmare. Ti vengo a prendere. Tu resisti’

Angolino nascosto nel nulla:
Ciao a tutti!
Scusate, penso di essere in ritardo un’altra volta (xD)
Siete dei sadici, comunque, tutti a sperare che Nightmare venisse scoperto. E infatti, avete visto che è successo? *all’improvviso si ricorda che è lei che scrive, quindi, di conseguenza, è la più sadica della combriccola...* ehm!
Vi ringrazio per le recensioni, e per la pazienza. Come alcuni di voi hanno visto, ho pubblicato un’altra storia, quella a tema Pokemon, “Guardian of Legends”
Ho già iniziato il secondo capitolo, cercherò di aggiornare il più presto possibile.
Ok. Devo dire che in questo capitolo mi rispecchio molto in Valkyria, e anche in Egypt. Un po’ mi dispiace per loro.
Bene. Spero che questo insieme di lettere vi sia piaciuto! Aggiornate, rendete felice questa povera babbea!
Ciao e buone vacanze estive a tutti! *agguanta una granita*

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale / Vai alla pagina dell'autore: AuraNera_