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Autore: EgoBrain    13/06/2014    0 recensioni
"Quando il bambinetto basso e sorridente mi disse che entrando segretamente nella stanza li aveva visti sdraiati uno sopra l'altro mi si rivelò la verità: quei due ragazzi dovevano essere sessualmente confusi"
Scritta in collaborazione con LeMee.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La stanza era spaziosa e accogliente e come previsto erano stati sistemati insieme. C’era un letto a castello e uno matrimoniale.
I mobili erano essenziali e accanto ad ogni letto c’era un comodino.  Probabilmente era stata arredata per una famiglia.
Appena entrati Franek, Antek, Filip e Alexander  posarono i loro bagagli a terra e come prevedibile si fiondarono sul letto in cui avrebbero preferito dormire. Peccato che fossero tutti mostruosamente d’accordo su quale fosse il letto migliore, e si erano trovati a contenderselo con spintoni amichevoli e brillanti argomentazioni sui molteplici punti a favore del letto matrimoniale.
“Io non sono degno di condividere codesto giaciglio con persone di alto livello quali voi, piuttosto questo privilegio spetta a te, Filip” Alec si gira e lo guarda.
“Suvvia, non mi permetterei mai di mettere piede in quel letto, avrò l’umiltà di lasciarlo a voialtri, oggi mi sento generoso. Franciszek, concedo a te l’onore di usufruirne” rispose prontamente Filip puntando il dito nella sua direzione.
“No dai, preferirei che ci dormisse qualcun altro..”
“QualcunAntek!”
Tutti si voltarono allora nella direzione di Antek, che arrossì e cominciò a balbettare parole sconnesse.
“Ma veramente NO. Non è possibile. O meglio, non credo che vi farebbe molto piacere.. io.. ehm.. di notte faccio le puzzette..”
La reazioni degli altri furono diverse fra loro.
Alec non si riuscì a trattenere e rise neanche troppo sommessamente, Filip per diversi minuti rimase interdetto e Franek visibilmente schifato.
Visto che la questione non si risolveva Filip esordì con “Beh, io propongo una gara.. facciamo così: i primi che dicono no vincono!” E ovviamente fu lui il primo a dire no, seguito immediatamente da Franek. Antek era troppo assorto nei suoi pensieri per prestare attenzione e Alec si aspettava una prova diversa. Il risultato fu comunque una schiacciante vittoria per Franek e Filip, a discapito degli altri due, diventati da quell’istante inseparabili compagni di letto.
 


 
La cena fu piacevole (Alec trovò comunque qualche particolare su cui fare la vecchia nonnina polemica). Poi tornarono in camera e reduci dallo stancante viaggio in aereo si infilarono i loropigiami, anche se a dirla tutta nessuno di loro indossava propriamente un pigiama. C’era chi aveva un’imbarazzante tuta qualunque e chi sembrava uscito da un negozio di Abercrombie, chi dormiva semplicemente in pantaloncini e maglietta e chi aveva talmente caldo da dormire solo con i boxer.
E le scelte di ognuno erano piuttosto coerenti con ciò che avevano dimostrato di essere fino ad allora. Si sdraiarono sui loro letti e iniziarono a chiacchierare come delle amabili galline, o semplicemente come ragazzine nei corridoi di un liceo.
“Ma l’hai vista quella tipa alla reception? No, dico, che occhi
“Occhi?”
“Si, certo..”
“Di che colore erano?”
“Ehm.. verdi..?”
“Tempo scaduto, bello, che taglia di reggiseno portava?”
“Una quarta di sicuro!”
“Eccolo, ci risiamo, ragazzi”
“Hm.. buona la cena”
“Già, ottima..”
“Che facciamo domani?”
“Colazione”
“Io esco a fumare..”
“Domani?”
“No, ora”
Così Alec si alzò e uscì sul balcone accendendosi una sigaretta.
“Quindi che si fa?”
“Domani?”
“No, guarda, oggi!”
“Io dormo..”
“Scemo. Domani.”
“Ah..”
“Allora?”
L’unica risposta che Filip riuscì ad ottenere fu un inizialmente debole russare, che con il passare dei secondi si fece più intenso e fastidioso.
“A quanto pare nessuno mi ascolta” sbuffò spazientito.
“Potremmo andare al mare.. no?”
Filip si sorprese dell’intervento improvviso di Franek e sorrise nel constatare che tutte le sue parole non erano state sprecate. E poi avrebbe avuto l’occasione di scambiare qualche parola con l’altro ragazzo, che fra tutti era stato il più silenzioso.
“Sembra bello..” riprese Filip dopo un attimo di silenzio
“Cosa? Il mare?”
“Eh? Sì.. e anche le tipe in spiaggia..”
“Già..”
 
“Che tipe ti piacciono?”
“Non saprei.. uhm.. dipende..”
“A me piacciono tutte, indistintamente” rise, poi riflettè qualche istante “A parte le racchie, sia chiaro”
“Certo. Beh..” stava per dargli la buona notte, ma venne interrotto.
“Tu sei figlio unico?”
“Sì sì, tu?”
“No, io ho una sorella e un fratello. Solo che mi hanno tipo lasciato solo, che tristezza, e se ne sono andati all’estero”
“Uh, mi spiace” in realtà non sapeva cosa dire.
“Alla fine è meglio così..”
“Perché?”
“Beh, ho la camera tutta per me, e quando torno a casa da scuola sono sempre solo, è figo. Posso fare quello che voglio!”
La ‘conversazione’ fu bruscamente stroncata da Alec, che esordì nella stanza con uno ‘scrofa prostituta’ poco fine.
“Ma stai bene?” chiese Filip ridacchiando.
“Fa un freddo calamita” urlò barcollando in risposta.
“Ok, non sta affatto bene. A volte ci va giù pesante con quella roba”
Franek e Alec erano amici da così tanto tempo da conoscere ogni cosa l’uno dell’altro, e quest’ultimo si faceva molto spesso delle canne per svagarsi e dire cazzate a destra e a manca.
Era piuttosto divertente essere suo amico, sotto questo punto di vista.
“Ma cosa facciamo?”
“Boh, di solito gli basta una dormita.. Entro domani mattina sarà a posto, te lo assicuro. Non stare a preoccuparti. Al massimo si addormenta sbavando sul pavimento o nella vasca, anche se dubito che ce la faccia a raggiungere il bagno senza uccidersi..”
“Ah, ok.. beh buonanotte allora” sì girò verso il muro e chiuse gli occhi.
 

Non fecero neanche in tempo ad addormentarsi che Alec cominciò a biascicare frasi senza senso e a fare rumore.
“Buono il sapone”
“Si, a noi piace il sapone”
“Tre per due?”
“Solo quelle alla lavanda però”
“Nove”
“Su le mani, questa è una rapina”
“No, meglio qualcosa di più arancione”
“Che occhi graaaaandi che hai”
“Dopo tutto questo tempo!”
“Ladro!”
“Banana”
“E’ per guardarti meglio!”
 
“Shhh” lo zittì Franek, e non sentendo più nessun suono provenire dall’amico si addormentò.
 

 
La sveglia era suonata da un po’ e gli unici ad accorgersene erano stati Antek e Alec, che si erano catapultati al primo piano per la colazione a buffet.
Filip si era svegliato al suono della porta che sbatteva indicando evidentemente che i due erano usciti, lasciandolo lì. O meglio: lasciandoli lì. Lui e Franek.
Dopo diversi minuti, passati a fissare il letto sopra di lui e a chiedersi quando si sarebbe svegliato l’altro ragazzo, decise di fare lui il primo passo e svegliarlo.
Si alzò sbattendo la testa (era troppo alto) e si passò una mano fra i capelli arruffati per via della notte. Alzò la testa verso di lui e lo vide. Era.. tenero. Rimase a fissarlo per qualche istante e poi lo svegliò picchiettandogli la mano sulla spalla.
Franek aprì gli occhi fingendo di essersi appena svegliato, anche se in realtà era sveglio da un po’.
Scese dal letto scivolando e cadendo rovinosamente a terra, sorridendo con un’espressione impacciata. Filip gli porse una mano per aiutarlo ad alzarsi e gli rivolse un sorriso “Buongiorno”.
“Giorno..”
Si prepararono e poi raggiunsero gli altri nella sala al primo piano.
 


A colazione decisero di andare in spiaggia.
Verso mezzogiorno Alec si assentò un attimo perché “fa davvero troppo caldo, vado a prendermi una bibita al chiosco” e non lo videro più fino a cena, quando, con un sorriso malizioso in faccia (?), tornò in hotel per la cena.
Nessuno seppe mai come aveva trascorso quelle ore.
Intanto Antek, Filip e Franek avevano fatto il bagno, qualche partita a calcio con altri ragazzi e mangiato una quantità indecente di cibo al chiosco.
Comunque verso le sette e mezza si ritrovarono tutti in stanza e si prepararono per l’abbuffata serale.
Tra una dose decisamente abbondante di costolette di maiale e qualche fetta di cheesecake ai mirtilli, arrivò un cameriere con una faccia da situazioni sconvenienti. 

 
  
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