Anime & Manga > Lamù
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Autore: Achille88    12/08/2008    1 recensioni
Sono passati ormai quattro anni da quando Lamù è arrivata sulla Terra sconvolgendo la vita di Ataru e di tutti gli abitanti di Tomobiki. Ora che si è finalmente diplomato, al giovane Moroboshi occorrerà conquistare definitivamente la fiducia della sua "forzata" consorte e per farlo dovrà cominciare chiedendo un favore al suo acerrimo rivale...
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atarù Moroboshi, Lamù
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CENA IN FAMIGLIA

"Dimmi una cosa, figliolo: è quella la ragazza di cui mi parlavi?", bisbigliò il signor Mendo all'orecchio del figlio dopo aver visto Lamù che si fiondava tra le braccia di Ataru.

"Sì, padre", affermò Shutaro.

"Non ti sbagliavi; è davvero la ragazza più bella dell'universo!", disse l'uomo colpito dalla sensuale bellezza della principessa degli Oni. "Ataru è davvero un ragazzo fortunato".

"Però ci ha messo ben quattro anni per rendersene conto", puntualizzò il giovane Mendo con la mano vogliosa di brandire la katana ed affettare il suo futuro assistente. "Lamù, non si salutano più gli ex compagni?", domandò infine il ragazzo alla bella aliena.

"Scusami tanto, Shutaro", si giustificò la ragazza. "Ero così ansiosa di riabbracciare il mio tesoruccio che non mi sono accorta della tua presenza. Com'è andato il viaggio?".

"Bene, anche se rivedere il tuo dolce viso è stata sicuramente la parte migliore", le disse il giovane Mendo con parole così gentili e galanti che avrebbero fatto breccia nel cuore di qualunque ragazza, Shinobu in primis.

"Guarda quel bellimbusto come se la mangia con gli occhi!", pensò Ten mentre osservava disgustato la scena. "Ataru, perché non fai niente?".

"Non c'è bisogno di preoccuparsi", rispose tranquillo Ataru. "Shutaro sa bene che Lamù ama soltanto me".

"A proposito, hai conosciuto qualche bella ragazza in Cina?", domandò il piccolo Oni cercando di mettere il giovane Moroboshi con le spalle al muro.

"Se proprio lo vuoi sapere, io e Shutaro abbiamo avuto a disposizione una ragazza molto carina e gentile che ci ha fatto da guida per le strade di Pechino", disse Ataru senza scomporsi.

"Che cosa vorresti dire con questo?!?", urlò contrariata Lamù pronta a colpire Ataru con una delle sue scosse elettriche.

"Tranquillizzati, Lamù!", disse Shutaro prendendo inaspettatamente le difese dell'amico. "Una ragazza ci ha fatto da guida nel nostro soggiorno, ma ti giuro sui miei antenati che Ataru si è comportato più che bene!".

Alle parole del giovane Mendo Lamù si tranquillizzò immediatamente e tornò a sorridere.

"Dove sono i miei genitori?", domandò Ataru chiedendosi il perché dell'assenza di suo padre e sua madre.

"Sono a casa, tesoruccio", rispose Lamù. "Ti aspetta una bella sorpresa!".

 

"Sono tornato!", disse Ataru dopo aver varcato la porta d'ingresso e aver deposto i bagagli sul pavimento.

"Bentornato a casa, Ataru", disse la signora Moroboshi dopo aver abbracciato il figlio. "Ho preparato il tuo piatto preferito!".

"Il Sukiyaki?!", disse il ragazzo mentre pregustava il delizioso piatto.

"Proprio così", rispose la donna con un gran sorriso stampato sul volto. "Lamù mi ha aiutata a cucinarlo".

Ataru passò in un colpo solo dalla gioia alla disperazione e non osava nemmeno immaginare con quali terribili spezie piccantissime Lamù avesse contaminato la pietanza.

"Non devi preoccuparti, tesoruccio; ho solo tagliato la carne e le verdure", affermò la ragazza mentre Ataru tirava un grosso sospiro di sollievo.

Senza farselo ripetere due volte, Ataru corse nella sala da pranzo e i suoi occhi si illuminarono alla vista della grande pentola che troneggiava sulla tavola imbandita dove le verdure e le fettine di manzo galleggiavano nel brodo in attesa di essere mangiate.

Mentre i commensali si sedettero a tavola, il ragazzo prese la sua parte, ma anziché ingurgitare il tutto a gran velocità come suo solito, Ataru stava fissando il suo piatto con espressione enigmatica.

"C'è qualcosa che non va, amoruccio?", domandò preoccupata Lamù.

"Non è niente", rispose il ragazzo tranquillizzando la principessa degli Oni.

Subito dopo aver mandato giù il primo boccone, Ataru iniziò a narrare ai presenti le bellezze architettoniche che aveva visitato durante il suo soggiorno in terra cinese: la Città Proibita, Piazza Tian'anmen, la Grande Muraglia Cinese, il grande esercito di terracotta e il Mausoleo del primo imperatore cinese Qin Shi Huangdi.

Mentre il ragazzo continuava a raccontare, Lamù iniziò a volare con la fantasia e immaginava quanto dovesse essere bello visitare quei luoghi affascinanti insieme al ragazzo che amava.

 

"Che bella serata!", commentò soddisfatto Ataru mentre si sdraiava sul letto con la pancia piena e il cuore sereno.

"Com'è bello vederti di nuovo in questa stanza", ammise la ragazza con la sua solita sincerità. "Non puoi immaginare quanto mi sei mancato".

"Lo posso capire", disse il ragazzo mentre il suo corpo reclamava il giusto riposo dopo due settimane vissute così intensamente.

"Però c'è una cosa che non capisco; perché sei andato fino in Cina con Mendo?", domandò la principessa degli Oni; ma la sua domanda era destinata a restare senza risposta dal momento che Ataru aveva chiuso gli occhi e dormiva beato fra le braccia di Morfeo.

Senza fare rumore, Lamù si avvicinò e gli stampò un tenero bacio sulla fronte.

"Dormi bene, tesoruccio", sussurrò dolcemente la ragazza prima di raggiungere Ten a bordo della navicella.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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