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Autore: tini fray    14/06/2014    7 recensioni
TRATTO DAL 18esimo CAPITOLO
"Alec sorrise in modo beffardo e lo stregone non riuscì a ribattere quando si avvicinò lentamente fronteggiandolo.
Il cervello di Magnus aveva staccato la spina ed era andato alle Hawaii con un volo diretto da Idris.
Alec non sembrava... Alec."
Ambientato alla fine di COLS.
E se nuove persone entrassero a fare parte della vita del cacciatore moro e Magnus, geloso più che mai, non fosse più così sicuro della sua decisione?
Malec/Clace/Sizzy
SPOILER DI TMI E DI TID
*FANFICTION IN REVISIONE DAL PRIMO CAPITOLO*
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Jace Lightwood, Jonathan, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Sebastian / Jonathan Christopher Morgenstern
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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"Alec!" gridò una voce mentre un bussare insistente stava quasi buttando giù la porta.
"Alexander Gideon Lightwood!" ripetè.
Alec si svegliò improvvisamente, disturbato da quell'insopportabile rumore.
Si alzò di malavoglia e si diresse alla porta.
"Siamo tutti in biblioteca!" gridò Izzy appena lo vide comparire "È da due ore che ti aspettiamo"
" Io mi .." sbadigliò "mi ero appisolato" spiegò, cercando di aggiustare i capelli, sicuramente fuori posto.
" Due minuti, Alec, ti do due minuti per scendere, o arriverò qui con tutta, e sottolineo la parola TUTTA, la banda per farti scendere giù".
Alec annuì e chiuse la porta.
 
 
 
 
 
Dopo esattamente 1 minuto e 30 secondi era arrivato davanti alla biblioteca.
Sospirò ed aprì la grande porta in mogano scuro con inciso uno strano stemma che occupava tutta la superficie di legno.
Alec pensò di non averlo mai visto.
Li conosceva tutti: il fuoco dei Lightwood, le stelle dei Morgenstern...
Aprì la porta e si ritrovò una immensa biblioteca. 
Gli ricordava quella dell'Istituto, ma era diversa. 
La sala era a forma di rettangolo, molto spaziosa.
Le pareti erano di lunghezza chilometrica ed erano completamente tappezzate da ripiani in legno che finivano a circa metà dell'altezza della sala, lasciando spazio ad una parte di muro più rifinita, dove erano raffigurate scene di lotta fra demoni e shadowhunters e, più su, si aprivano delle ampie finestre rettangolari, adesso con le tapparelle chiuse, per evitare di far filtrare la luce e uccidere Raphael. 
Dal tetto dritto, che si presentava a circa 200 metri dalla fine delle finestre, pendeva un grande lampadario che si bloccava all'altezza delle raffigurazioni, anche se i cristalli a forma di fuoco, uccelli, ferri di cavallo e di tutte le altre raffigurazioni presenti negli stemmi delle famiglie di shadowhunters, finivano qualche centimetro più in giù.
Alec aveva già visto la biblioteca parecchie volte, ma, quando si presentava l'occasione di rientrarci, rimaneva sempre stupito dalla grandiosità e unicità della sala e, questa volta più delle altre, gli sembrava di ammirarla con nuovi occhi.
A destra vide Isabelle, Simon e Jace, seduti su un divano che, insieme ad altre poltrone, costituiva un salottino, il quale distanziava circa tre metri dagli scaffali.
Quasi alla fine della sala, invece, seduti intorno al tavolo in legno che, partendo da un pezzo di muro dove non vi erano scaffali, alla sinistra di Alec, arrivava quasi dall'altra parte della sala, lasciando un passaggio di circa quattro metri per poter prendere i libri che si trovavano dietro o accanto al pezzo di legno antico.
Il tavolo era così grande che ci sarebbero potute entrare almeno 200 persone, come potevano confermare gli infiniti sgabelli in legno, ma, adesso, in quel posto c'erano solamente Raphael, coricato lungo pezzo di legno che costituiva solo una piccola parte del tavolo, e Magnus, posizionato su uno sgabello davanti al vampiro, dando così i le spalle all'entrata. 
Helen, invece, trotterellava per la sala, ordinando i libri sugli scaffali.
"Salve" intervenne Alec, schiarendosi la voce e lasciando chiudere un grosso tonfo la porta dietro di lui.
"Alec!" urlò Helen, buttando a terra, non si capiva se per l'euforia o per lo spavento, gli eleganti tomi che aveva in mano.
" È arrivato occhi bluuu" cantilenò Raphael, senza spostarsi dalla sua comoda posizione.
" In anticipo di trenta secondi, addirittura" Isabelle sorrise e schiacciò un occhio "questo sì che è il mio Alec".
In seguito posò lo sguardo su Simon, sul quale era seduta, e continuò a baciarlo appassionatamente, ricevendo un'occhiataccia malinconica e uno sbuffo da Jace.
" Cosa state facendo per divertirvi?" chiese Alec, sedendosi sul divano, nel posto libero fra i due fidanzatini e il suo parabatai.
Magnus si era appena girato quando era entrato, ma dopo era tornato nella sua normale posizione, dando le spalle a tutti, escluso Raphael.
Helen raggiunse Alec e, ignorando le poltrone a qualche metro dai ragazzi, si sedette sulle gambe dello shadowhunter.
" Posso, vero?" chiese intrecciando le braccia intorno al suo collo e finendo nella stessa identica posizione di Isabelle.
"N...n" Helen alzò un sopracciglio e sbattè el ciglia "Naturalmente" rispose, imbarazzato, così tanto che il parabatai si lasciò sfuggire un risolino.
Sentendo quella risata e impressionandosi dal fatto che fosse successo qualcosa, Magnus si girò di scatto e Raphael si alzò, mettendosi a sedere a gambe incrociate sul tavolo e degnandoli, finalmente, di uno sguardo.
"Puttanella" sussurrò Magnus, dimenticando della sala, costruita per stare in silenzio, dove un solo sussurro produceva un'eco impressionante.
" Cosa hai detto?" scattò Helen, senza staccarsi da Alec e attirando l'attenzione di tutti, anche dei due innamorati che, di malavoglia, si staccarono, rendendosi conto di quello che stava succedendo.
"Ho detto semplicemente 'puttanella' "Magnus alzò le braccia " se poi credi che sia riferito a te e ti pungi così tanto, vuol dire che ne hai ragione" commentò, con un tono piatto, inespressivo.
Helen si alzò, furiosa.
" Ou, stregone! Non mi prendi per il culo!" urlò alzandosi e dirigendosi verso di lui.
Alec, con uno scatto, la raggiunse, e la bloccò dalla braccia a qualche metro dal tavolo, che la ragazza aveva raggiunto così velocemente da far paura.
" Magnus" sibilò Alec a denti stretti "Potresti evitare di commentare ogni cosa? Sarebbe molto meglio se te ne rimanessi a parlare con il tuo fidanzatino succhiasangue" intimò, rendendosi conto troppo tardi che lì c'era anche Simon.
Si girò verso di lui e improvvisò delle scuse impacciate, poi, senza lasciare Helen, rivolse nuovamente l'attenzione a Magnus, che adesso si era alzato.
"Il mio fidanzatino?" chiese, portando le braccia ai fianchi "Fino a prova contraria non sono io quello che si è baciato durante la ronda con Qualcuno" accentuò la parola, facendo capire che si trattava di "qualcuno" con la Q maiuscola.
" B...baciato?" chiese Jace, ma nessuno lo calcolò.
" Saranno anche cavoli suoi stregone dei miei stivali!" rispose Hele , mollando Alec."stregone dei miei stivali?" Magnus si fece sfuggire un risolino "In un combattimento ti brucerei quei tuoi" lo studiò "vestiti che andavano di moda..." ci pensò "mai" si sentì Raphael ridere " in un solo schiocco".
Alec incrociò le braccia al petto.
"Oh, si vede quanto sei potente" sorride "sei così potente che ti hanno lasciato qui invece di portarti a combattere con loro. A questo hai una spiegazione? "
Magnus si morse il labbro e Raphael fischiò, ricevendo occhiatacce da tutti, alle quali rispose alzando le mani al cielo.
"Sono qui" il volto di Magnus, adesso, lasciava trapelare tutta la sua rabbia "perché voi tutti siete così idioti che avete bisogno di un baby sitter!"
"Vado a prendere i popcorn" disse Raphael, scendendo dal tavolo.
"Ou, succhiasangue, tu non esci di qui" affermò Helen "Vado io a prenderli" disse, uscendo e irritando Alec, il quale sbuffò.
Raphael alzò le spalle, come per dire che non aveva una spiegazione, e si sedette su uno sgabello.
"Già avete problemi di coppia?" Magnus si avvicinò ad Alec, fermandosi a un metro da lui.
"Mai quanto ne ho avuti con te" sputò quelle parole, capendo dopo che lui non avrebbe mai detto una cosa del genere.
"I problemi li hai creati tu!" urlò Magnus.
"Tu e solamente tu" lo indicò "Tu e il tuo egoismo!" sbottò "Tu, Alec!" ripetè.
Poi si allontanò e si sedette di nuovo sullo sgabello, accanto a Raphel, dandogli le spalle.
"Alzati di lì!" urlò Alec "Non puoi darmi la colpa di tutto e poi sederti! È da codardi, da stupidi, da idioti, da nascosti!" sputò l'ultima affermazione.
Poi si girò verso Simon, ma prima che potessa scusarsi il ragazzo alzò una mano e sorrise, facendogli capire che non c'era alcun problema. 
" E tu" Magnus si alzò e si voltò di nuovo verso di lui "sei il solito shadowhunter fiero e stupido, anche se credevo che fossi diverso" scosse il capo "Vai dalla tua ragazza, Alec e lasciami in pace, adesso" sussurrò.
"Perché fai così? Proprio non lo vuoi capire? " disse lo shadowhunter "pensi che sia stato solo tu quello che ha sofferto?" urlò " Come fai a non capire che mi sono pentito?!" Esclamò sull'orlo delle lacrime e Magnus sentì l'alterazione della sua voce "Come fai a non capire che io ti a..."
Il ragazzo non riuscì a terminare la frase perché un potente e acuto boato proveniente dall'esterno riecheggiò per tutta la sala, costringendo i ragazzi a zittirsi e Raphael, addirittura, cadde dal tavolo, ritrovandosi a terra, piegato dal dolore.
Izzy, Simon e Jace si alzarono, appoggiandosi alle pareti, le quali adesso tremavano, facendo cadere sul pavimento la maggior parte dei libri, facendo oscillare pericolosamente il lampadario e rompendo qualche finestra, così che una pioggia di vetri in frantumi cadde sui capi dei ragazzi.
"Ragazzi!" Helen fece irruzione nella sala.
Aveva alcuni popcorn nei capelli e altri appiccicati ai vestiti, ma quello che colpì di più tutti fu il viso, segnato dalla preoccupazione.
"Siamo sotto attacco!" urlò.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
ANGOLO PAZZE:
Buongiorno :)
Ed ecco a voi lo "sconvolgente" capitolo.
Il tablet si era bloccato di nuovo e abbiamo perso alcuni dati :(
Quindi sommando questo agli esami crediamo che sia meglio riaggiornare a Luglio :( ci dispiace molto ma abbiamo molti impegni entrambe.
Scusateci di nuovo.
~Tini e kiakkiera
  
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