Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: thesnowlady    14/06/2014    2 recensioni
"Misi le cuffie nelle orecchie e feci partire la musica.
Si preannunciava un’altra giornata di merda.
Quando arrivai nel cortile della scuola mi attendeva la solita routine.
I “ragazzi” più fighi della scuola erano li,appostati all’ingresso della scuola come sempre,pronti a scartavetrare i maroni alle persone sfigate come me.
A capitanare quella banda di idioti vi era,strano ma vero,una ragazza.
E non intendo una ragazza senza cervello dai capelli lunghi e biondi.
No,intendo la ragazza più arrogante e insopportabile che io abbia mai conosciuto.
Capelli corti,neri,alta,esile,abbastanza androgina direi,occhi verdi e marroni.
Luka."
Genere: Erotico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Avevo appena finito di cenare, non avevo niente da studiare, bugia, la verità è che non mi andava, e la noia si era impossessata di me.
Decisi di farmi un giro.
Uscendo dalla mia camera andai a sbattere contro Leo, il mio sosia al maschile.
-Leo, hai da fare?
Lui mi guardò, ci penso su e poi mi disse che aveva ancora da fare letteratura inglese e che era in crisi per il compito dell’indomani.
Prima di uscire decisi di aiutarlo.
Questo era il suo ultimo anno di liceo, io a differenza sua ero stata capace di farmi bocciare.
Lui era quello che si impegnava, che ce la metteva tutta, io ero più il tipo “mi impegno quando è necessario”.
Lo so, è un comportamento deplorevole, ma ero fatta così, per il resto facevo il minimo indispensabile, come una stupida.
Dopo aver finito di aiutare mio fratello uscì di casa.
Non che amassi particolarmente uscire di sera, per di più senza la mia migliore amica, ma alla fin fine avevo bisogno di distrarmi dagli avvenimenti della giornata.
E non parlo solo di Luka, no, quello era il minore dei miei mali.
Presi il telefono e lessi per l’ennesima volta il messaggio che mi aveva scombussolato la giornata.

“Lo so che scriverti così, da un momento all’altro, non è la cosa migliore, ma non ce la faccio, mi manchi Marlene, mi manchi come amica, come amante. Vorrei tanto poter tornare indietro e non fare più gli stessi errori, ma so che tu non mi perdonerai mai. E che non mi perdonerai manco per questo messaggio. Se puoi, se vuoi, rispondimi.”

Ovviamente non avevo risposto, non ne valeva la pena.
O forse si, forse stavo facendo l’ennesimo errore a non risponderle.
Ma lei era ancora fidanzata, da quasi 2 anni, cosa pretendeva?
No, non le avrei risposto, avrei lasciato che quel messaggi marcisse li, insieme agli altri che non avevo avuto il coraggio di cancellare.
Forse però la verità era che leggere il suo nome mi dava ancora qualche sussulto.
Ero peggio di una ragazzetta innamorata da storia romantica.
Lessi un po’ di quei vecchi messaggi, alcune di quelle vecchie conversazioni, e mi salì un nervoso tale che mi fumai non so quante sigarette, mi stavo uccidendo da sola.
Stupida me, e stupida lei.
Giorgia, lei e il suo maledetto nome.
Forse la cosa migliore e che non rischiavo di incontrarla.
E se anche fosse capitato sarebbe stata con la sua bella, e io avrei finto che andasse tutto bene.
Camminai per le vie del centro, c’erano tante persone, tante coppie.
E io ero da sola con la mia sigaretta.
Mi squillo il cellulare, era una notifica su face book, una richiesta d’amicizia.
Andai a vedere il profilo, era una ragazza, non c’erano foto, niente di niente, solo nome, data di nascita e orientamento sessuale.
No usava molto il suo profilo a giudicare da quanto poco c’era.
E aveva un nome strano.
Si chiama Elle.
Accettai la richiesta, sperando non fosse una di quelle solite maniache che ti salutano e ti dicono “mi stavo masturbando sulle tue foto.
Cazzo, non mi importa.
Non tardo ad arrivare un messaggio, un misero ciao, contornato da smile.
Non sapevo se rispondere o meno.
Dopo cinque minti buoni e una sigaretta stimolatrice decisi di rispondere.
“Ciao :)”
“Probabilmente ti chiederai chi cazzo io sia, vero?”
Bah, magari viene spontanea come domanda, geniaccio.
“Già, ci conosciamo?”
“No, non credo.”
Umh, interessante davvero, ma che voleva questa da me?
Non sapevo che risponderle, forse era meglio se non le scrivevo all’inizio.
“tranquilla, non sono una maniaca sessuale, non voglio provarci con te, mi sembravi solo una persona interessante.”
Da li in poi continuammo a parlare.
Si chiamava davvero Elle, era della mia città, era 2 anni più grande di me, e andava ancora a scuola.
Era simpatica nonostante tutto.
Anche dopo che tornai a casa parlammo, fino a tarda notte.
Non che ci fossimo dette nulla di che, parlammo del più e del meno, se eravamo fidanzate, di come era la situazione a scuola.
Le parlai di Serena, di Luka, di mio fratello, dei miei amici, senza fare comunque nomi.
Era una ragazza intelligente.
Disse che Luka era stupida se si comportava così.
E le davo ragione.
Poi ci demmo la buonanotte.
La mattina dopo ero indecisa o meno se andare a scuola.
Non c’era un motivo ben preciso, non mi andava.
Dopo esser stata in bilico fra le due opzioni decisi di andare comunque.
Cuffie nelle orecchie ed ecco che un’altra giornata iniziava, come sempre, nello stesso modo.
All’entrata della scuola Luka e i suoi amichetti.
-Ciao sfigata di merda.
Mi voltai verso di lei.
-Cambia repertorio per dio, sei ripetitiva.
Mi guardo male, molto male, ma non mi importava.
Durante la mattinata ricevetti un messaggio da Elle, le risposi molto volentieri, in effetti mi incuriosiva, mi chiedevo che aspetto avesse.
Quando le porsi la domanda mi rispose dicendo “ti deluderei se ti mostrassi come sono”
Rimasi un po’ stupita da quell’affermazione, ma lasciai correre, magari era timida.
Poi arrivo la ricreazione.
Io e le mie solite sigarette.
Luka non mi infastidì manco una volta almeno era di parola.
“Oggi non mi degna neanche di un insulto, forse sta pensando a come chiamarmi, qualcosa di nuovo magari”.
La risposta di Elle non tardo ad arrivare.
“magari ha poca inventiva :)”.
Continuammo a parlare fino alla fine delle lezioni.
Poi la salutai.
Serena era già fuori ad aspettarmi, sarei stata a casa sua, come ogni venerdì.
Avrei dovuto raccontarle molte cose.


*Angolo Autrice*
Emh, *coff coff* salve, ecco il terzo capitolo, lo tenevo già pronto (più o meno) e ho deciso di postarlo prima di uscire.
Qui entrano in gioco due nuove figure, Giorgia ed Elle, chi sa chi sa che ruolo avranno all'interno della storia.
Spero che il capitolo sia di vostro gradimento, a presto :3
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: thesnowlady