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Autore: Tuna_salad    15/06/2014    1 recensioni
I protagonisti sono ovviamente Yu e Miki (altrimenti che ff sarebbe?), ma in un contesto molto diverso da come li conosciamo. si, si ritrovano a vivere sotto lo stesso tetto e si, si amano di nascosto..ma tanto per cominciare non c'è stato il doppio matrimonio, solo quello di Rumi e Yoshi, che oltretutto sono l'esatto opposto di quelli del manga. Lei è una donna fragile e insicura, Lui un padre severo e autoritario. E se questo non bastasse, scoppia il finimondo quando Miky parte per un viaggio in Europa e non torna più a casa....tratto dal capitolo 2:
“ non vedi proprio l'ora di iniziare eh?” chiese Miky. Era ancora pallida, ma Yu sembrò non farci caso.
“ assolutamente” disse con lo sguardo puntato fuori dalla finestra, la voce ferma. Il ritratto della determinazione. “ e non permetterò a niente e nessuno di ostacolarmi”.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Miki/Yuu | Coppie: Miki/Yuu
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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ce l'ho fatta!!!!!!!!se a voi sembra  passato un secolo, per me è passata almeno un era geologica, ma finalmente sono riuscita ad aggiornare. non voglio illudervi, è stato difficile e nelle prossime settimane sarà IMPOSSIBILE, ma io non mi arrendo, riuscirò a finire questa storia!!! ( Tuna preda dell'esaurimento da sessione estiva -.-').
Buona lettura!


Coraggio Miky, ci siamo, niente panico. Niente panico? Io sono ben oltre il panico. Fa male!! lo so che fa male, guarda che anche io sento il dolore! E allora perché non taci? Perché stai per partorire e una parte di te deve pur rimanere lucida no? Non vorrai mica svenire nel bel mezzo del travaglio, il bambino rimarrebbe incastrato a metà...vuoi questo Miky? No, certo che no! Che razza di domande mi vengono? Oh no, oh no no no no....ecco che ne arriva un'altra “AAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH” urlò a perdifiato

“ forza signorina, ancora una” le disse qualcuno, impossibile sapere chi, dietro quelle mascherine verde chiaro.

Come ancora una? No, no, no posso, non ce la faccio, non ce la faccio più, adesso basta...MIKY! Che razza di pensieri! Non puoi fermarti adesso...ti arrendi ancora prima che nasca? no..no..per favore.. “AAAAAAAAAAAAAARH” urlò di nuovo, solo che questa volta, un'altra voce, ugualmente forte, chiara e squillante la seguì.

“Toshiro..” fiatò la ragazza, con una tenerezza nuova. Le sembrava impossibile, ma quell'immenso dolore era finito e tutto quello che riusciva a pensare era di stringere suo figlio fra le braccia. Seguì con ansia e trepidazione il piccolo fagotto che un'infermiera portava dall'altro lato della stanza. Aveva ancora gli occhi annebbiati dalla fatica e dal sudore, ma riuscì a scorgere una manina, una piccola, minuscola manina, che si agitava nell'aria, quasi protestasse perché lo stavano allontanando dalla sua mamma. Ma quella separazione durò poco, giusto il tempo di un colpo di spugna e di alcune misurazioni, poi la stessa infermiera si avvicinò al letto di Miky, mettendole fra le braccia quel piccolo miracolo.

“congratulazioni mamma” le sussurrò Reika all'orecchio, massaggiandosi la mano che, quasi sicuramente, Miky le aveva fratturato.

“ ricordo la prima volta che la dottoressa mi ha fatto sentire il battito del suo cuore- disse Miky, incantata da Toshiro, che si era accoccolato beatamente fra le sue braccia- ma questo...sentirlo battere contro il mio petto – disse mentre una lacrima si faceva strada sulla sua guancia- oh Reika, non so come descriverlo..è semplicemente meraviglioso”.

Mentre stringeva a sé, per la prima volta, suo figlio, fu travolta da un felicità che mai avrebbe anche solo potuto immaginare. Il suo corpo e al sua mente erano del tutto scombussolati. Una piccola parte dei suoi sensi percepiva ancora il dolore del parto, ma questo si era come rintanato in piccolo, piccolissimo angolo del suo cervello. Tutta la sua attenzione era concentrata su Toshiro, sul suo visino paffuto, sulla sua pelle morbida, sul profilo del suo naso, che per tanti mesi aveva seguito con le dita, sulle varie ecografie attaccate all'anta dell'armadio. Alzò gli occhi verso una figura, che si sporgeva oltre la sua spalla destra, incantata anche lei da Toshiro. Reika. Miky chiuse gli occhi e per un momento, un brevissimo momento, si sentì in colpa.

 

 

Erano passati pochi mesi da che si erano trasferite. Dopo la nascita di Toshiro, nel vecchio dormitorio, avevano ricevuto parecchie lamentele e Miky era preoccupata che qualcuno, prima o poi, dopo litigi più o meno civili, avrebbe potuto coinvolgere la polizia. Così, poco prima del primo compleanno di quella piccola adorabile peste, aveano firmato un contratto d'affitto per una casa vicino alla Spa, dove la giovane madre aveva da poco ripreso a lavorare.

Toshiro cresceva sereno e spensierato, almeno per il momento. Ogni volta che lo vedeva gattonare per casa o cadere addormentato a pancia in giù sul tatami (*), Miky sapeva di aver fatto la scelta giusta. Per quanto la sua vita fosse difficile, per quanto non riuscissero ad arrivare sempre a fine mese, per quanto dovesse sopportare le chiacchiere del vicinato, non avrebbe mai potuto rinunciare a Toshiro.

Il nuovo quartiere era squisitamente residenziale. C'erano alcuni condomini, ma per lo più erano case in stile tradizionale, come quella in cui vivevano loro. Tre stanze, divise da fusuma (*) decorate con mille linee colorate, rappresentavano tutto lo spazio a loro disposizione. Solo la cucina e un piccolo bagno, riprendevano uno stile più occidentale (**). Mancando di un vero e proprio giardino, madre e figlio erano diventati assidui frequentatori del parco pubblico , una grande area verde non lontana.

 

 

“ avanti piccolo...forza, ancora un po' e ci sei...così, bravo..- lo incoraggiò – ma che bravo che è il mio ometto” disse applaudendo e sorridendo felice. Miky guardò suo figlio muovere le sue gambette ancora un po' arcuate, un sorriso di soddisfazione che illuminava quel volto d'angelo, così simile a quello del padre. E del padre erano sicuramente anche quei capelli biondi, quegli occhi così luminosi da competere con il Sole, solo il colore era sbagliato...erano due piccoli smeraldi, esattamente come quelli di suo nonno Jin.

“A cosa pensi?” la risvegliò Reika. Era un caldo pomeriggio di maggio e le due ragazze erano sedute su una panchina, mentre Toshiro giocava sul prato del parco cittadino. Un leggero venticello trasportava il profumo di OKONOMIYAKI (1) che un vecchio signore vendeva all'angolo della strada.

“ stavo pensando- disse Miky con un sospiro, continuando a fissare il bambino che ogni tanto tornava, suo malgrado, carponi – che forse...forse sarebbe giusto fare una specie di video...sai, per immortalare momenti come questo”.

“ Per farli vedere a chi Miky?” le aveva chiesto Reika. Era sorprendente come la riccia riusciva sempre ad anticipare i suoi pensieri. Già, per farlo vedere a chi? Lei quei momenti li stava vivendo e certo non li avrebbe dimenticati. Forse un giorno li avrebbe mostrati a Toshiro, magari per riderci su... No, lei sapeva a chi li avrebbe voluti mostrare, chi avrebbe avuto il diritto di vedere i primi passi di quella creatura, di sentire la sua voce quando per la prima volta aveva pronunciato “amma”, di rimanere sbalordito da quel sorriso fiero e luminoso che nasceva da quelle labbra. Oh, Miky sapeva benissimo a chi avrebbe voluto mostrare quel video, affinché partecipasse, seppur indirettamente, a quei momenti fondamentali della vita di suo figlio, del loro bambino. Ma, come Reika voleva ricordarle, era stata lei stessa a rendere tutto ciò impossibile.

“ a nessuno” rispose dopo aver riflettuto qualche minuto “ ma sarebbe bello lo stesso”.

 

Mentre giocava con Toshiro, lo sguardo di Miky si posò su un ragazzo strano, in piedi sotto un albero non lontano. Se ne stava lì, fermo, e li osservava. Quando si accorse di esser stato scoperto, immediatamente si nascose dietro l'albero, come un bambino che gioca a nascondino. Non sapeva se essere spaventata o divertita da quel comportamento bizzarro.

“andiamo” disse Reika prendendola per il polso, con aria preoccupata. Anche lei aveva notato quello strano ragazzo “ quel tipo è decisamente inquietante” ribadì, avanzando svelta verso casa.

 

 

 

 

(*) e (**) Dunque, io mi sono immaginata una casetta semplice e modesta. I Tatami sono delle stuoie molto elaborate, formate da più strati, che ricoprono tutto il pavimento. Talvolta sono considerati anche sostituti del letto, sopratutto laddove si usano futon. Le fusuma invece, sono le pareti, o le porte scorrevoli, generalmente in legno o carta. Personalmente mi piacciono molto, sopratutto quelli decorati, anche se per lo più sono paesaggi . Per la casa di miky ho immaginato una cosa del genere http://www.tatami.com.my/image2.jpg

 

la questione giardino: a quanto ho capito, nell'architettura giapponese è molto importante il contatto con la natura. Visto che Miky e Reika sono in condizioni economiche....precarie...ho pensato che per potersi mettere una casa, quest'ultima dovesse aver almeno un difetto che ne facesse scendere il prezzo e così, eccoci qui.

 

  1. Gli OKONOMIYAKI sono delle specie di “pizze”, tipiche della regione del Kansai. Vi rimando a http://it.wikipedia.org/wiki/Okonomiyaki

 

 

ps. spero che,all'inizio, si sia capito che il dialogo era nella testa di Miky, una sorta di “sdoppiamento” tra la parte razionale e la parte in preda al dolore del parto...nelle mie intenzioni doveva essere divertente... Aspetto con ansia i vostri commenti, Tuna_

 
  
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