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Autore: Angels_99    15/06/2014    1 recensioni
New York. Anno 2038
Dopo 100 anni dalla seconda guerra mondiale e dalla sconfitta della Germania, i tedeschi razzisti decidono di rivendicare la propria patria. Dopo anni rinchiusi a nascondersi dalla polizia riescono a far rinascere gli ideali del razzismo... Ed ora che sono riusciti a far valere la loro superiorità sul mondo rinnovano le leggi razziali... Articolo 1072. L'amore tra i giovani è proibito! Studiato in laboratorio,considerato reato.
è in questo mondo "marcio" senza libertà che la detective Beckett, incontra per puro caso lo scrittore Richard Castle... Una situazione complicata, un amore difficile da affrontare, un mondo che vieta la cosa più ovvia.... L'amore!
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Alexis Castle, Javier Esposito, Kate Beckett, Kevin Ryan, Richard Castle
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Un rumore, leggero, ripetuto, un rumore apparentemente lontano. È sempre più forte e si insinua nella mente della detective, continua, è insistente.
Piano piano la sveglia... Evidentemente Beckett si era addormentata sul divano appena arrivata a casa.
"Uhmm" mugugna mentre recupera sempre più la lucidità. Apre gli occhi e scopre che quel rumore snervante che l'ha svegliata è il campanello.
Si alza leggermente scombussolata e corre ad aprire la porta.
È Castle. 
"Ehi, Rick, ma che... ? che ore sono?"
"Sono le 23:30..."
"Oh cacchio il nostro appuntamento! Accidenti sono crollata in divano appena arrivata a casa. Scusa."
"Tranquilla..." 
"Come hai fatto a trovare il mio indirizzo?"
"Ti ho chiamata, ma mi ha risposto un tuo collega. Così mi sono fatto dare il tuo indirizzo... evidentemente hai lasciato il telefono a lavoro...
Ehm ti ho svegliata? Avevo paura che ti fosse successo qualcosa."
"Sto bene... ah entra... accomodati"
"Ho portato la planimetria che ti dicevo... se non sei troppo stanca potremmo darci un'occhiata" 
"Si si, siamo qui per questo. Mi faccio un caffè e arrivo subito, ne vuoi anche te?"
"Si grazie" 
Ritorna dopo cinque minuti con due tazze di liquido marrone fumante e ne porge una allo scrittore. 
"Grazie, è bello qui."
"Già, è il mio secondo mondo, sai un posto intimo dove rifugiarsi quando tutto va per il verso sbagliato."
"Posso capirti..."
"Allora veniamo al dunque, oggi prima di staccare da lavoro sono riuscita ad entrare negli archivi elettronici della CEA... la clinica dove c'è tua figlia. Ho trovatp un file su di lei..."
Lui sospira agitato.
"E... e che c'era scritto?"
"Che è rinchiusa nella cella 23 da una settimana... è ancora viva Castle."
"Ah grazie a dio..." sospira leggermente sollevato "Aspetta...stanza 23 hai detto?" Chiede mentre apre il suo foglio con la mappa dell'Istituto... "Eccola, è qui, sul lato ovest, ci sono due telecamere sulla sinistra, e cinque guardie che passano ogni tre minuti." 
"Il lato ovest è il più scoperto, sarà facile entrarci, basterebbe creare un diversivo, ed entrare da... qui!" Indica un entrata sul foglio "Da questa porta la stanza 23 è subito dopo l'angolo"
"Si ma per quanto riguarda la serratura della cella?"
"Per quanto ne so, usano una chiave universale. Ce l'ha ogni capo reparto. Se entriamo all'ora di pranzo sarà più semplice sottrarla al guardiano 17, che è... qui!
Poi però ti devi organizzare con il resto... appena sapranno che è scappata una persona e che il padre sei te ti cercheranno, devi raggiungere il confine e andare a Washington...  lì e in quasi tutto il resto degli States c'è ancora un gruppo che contrasta il nazismo... se ci arrivi ti sapranno proteggere, sarete al sicuro..."
"Pff... è una cosa impossibile"
"Ehi! Guardami!" 
"Che c'è?" Sospira deluso.
"La faremo uscire! Hai capito? Non ho fatto l'accademia per farmi mettere i piedi in testa da un tedesco che un giorno si è svegliato con la voglia di conquistare il mondo!
Tua figlia uscirà da quella cella viva! È una promessa Castle!
"Sono pronto a fare l'impossibile ma..."
"Ma cosa?"
"Stiamo parlando di un edificio controllato da un centinaio di guardie! Come faremo a farcela solo io e te? Saremo soli la dentro. Rischieremo la vita lo sai? E poi per cosa? Per uno che nemmeno conosci?"
"Smettila! Questo è il mio lavoro, mi hanno istruita ad affrontare i rischi! Hai voluto iniziare questa cosa, quindi ora la porteremo avanti, tireremo fuori tua figlia e finalmente ce ne andremo tutti a casa felici! Ma almeno credici! 
"Come faccio? Dimmi come faccio a pensare positivo? A crederci?"'
"Perché è l'ultima cosa che puoi fare in questo momento! Se ti abbatti non avrai più  la forza di andare avanti. Ok, saremo solo io e te, vero, ma sono a capo di una squadra di detective, ho informatori in quella clinica, ho una pistola, e un distintivo che mi permette di entrare, risultato? Entreremo là dentro, e usciremo con tua figlia! Ma devi essere convinto che ce la faremo!
"Hai ragione. Lo sono"
"Bene, hai qualche amico o parente a Washington che possa ospitarti?
"Ho una casa negli Hampton..."
"Bene, andrete là, calmate le acque mi farò viva io per dirti come sarà la situazione, ok?"
"Va bene." 
"Ce la faremo!"
"Grazie! Per quello che stai facendo, non è facile sopportarmi."
"Di niente"
"Posso farti una domanda?"
"Si"
"Perché lo fai? Nessuno ti obbliga a fare tutto questo che fai per me, al lavoro che fai al distretto. Avresti potuto scappare, andare anche te a Washington, a rifarti una vita, lontano da tutto ciò... perché invece sei rimasta?"
"Perché l'ho promesso a me stessa"
"Se non sono indiscreto... perché?"
"È una storia lunga"
"OK, mi sono accorto che sei un po' privata ma... stai facendo tutto il possibile per me, voglio ricambiare... Se ti va di parlane sono un buon ascoltatore!"
"Va bene. Circa dieci anni fa... ho perso mia madre. Un tizio l'ha aggredita di notte... Ancora oggi non so il perchè. È stato il periodo più brutto della mia vita. Così da quel giorno mi sono promessa di aiutare quelle persone che non avevano avuto risposte, quelle persone che volevano solo sapere chi gli aveva portato via una persona a loro cara. Una settimana dopo la sua morte sono entrata in accademia e sono diventata ciò che sono ora." Conclude mentre caccia via le lacrime.
"Io... Ecco perché oggi mi ha detto che capivi come mi sentivo... Io io, mi dispiace tanto Kate. Sono sicuro che tua madre da lassù è fiera di te."
"Lo spero... lei era un avvocato, determinata e orgogliosa! Non lasciava mai le cose a metà, dava seconde occasioni a tutti, e trovava sempre le risposte che cercava... Era brava, la prendevo come esempio"
"Ci sei riuscita. Ad essere come lei intendo."
"Grazie" dice mentre sorride leggermente.
"Sei una bella persona Kate, grazie di tutto"
"Prego... Ehm... Allora domani ci vediamo per chiarire le ultime cose... Poi vedremo quando agire."
"Si va bene, sempre a quest'ora?"
"Si, sempre che non mi addormenti di nuovo" afferma con un sorriso.
"Giusto" sorride a sua volta. "Forse è il caso che io vada... È tardi, e qualcosa mi dice che necessiti di dormire"
"Touchèe, vieni ti accompagno alla porta"
"Ah già, aspetta. Il tuo cellullare. L'avevi lasciato sulla scrivania.
"Grazie per averlo portato"
"Figurati"
"Allora... a domani."
"Si... a domani"
Si guardano un attimo negli occhi e senza proferire parola, cosi, improvvisamente, si abbracciano.
"Non smettere di crederci Rick"
"Lo farò. Buonanotte"
"Anche a te"


Angoletto mio
Chi non muore si rivede, quindi eccomi qui. 
In grande ritardo. Intanto Reb e maty cercherò per entrambe di recuperare i vostri capitoli, scusate il ritardo ma non ho un secondo libero :(( per fortuna la scuola è finita ed ora ricomincio a leggere.
Un salutino a Sarah che sta per cominciare la sua avventura negli states :*
E alla mia caskett family, sopratutto a te sorellona che oggi mi ha ispirato senza saperlo.
Beh che altro dire? Se la storia vi sta piacendo lasciate un commentino :-) 
   
 
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