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Autore: melhopes    15/06/2014    1 recensioni
-SEQUEL DI "FOR A LITTLE WHILE"-
Sono passati due anni.
Melania è ormai all'ultimo anno di liceo.
Harry è sempre più incline al vagabondaggio grazie al successo riscosso dalla band.
Lei non l'ha dimenticato.
Hanno avuto il loro "Per un po' ", ma non è bastato.
Cosa accade quando si desidera il "Per sempre"?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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(Maggio 2014)
<< Sono così triste che tu debba già andare via >> gli disse con un tono piagnucolante.
 
 << Non fare così, per favore >> la pregò.
 
 << Ma mi dispiace salutarti >>
 
 << Anche a me, cosa credi? Però mi sono divertito molto quindi grazie >> si sorrisero.
 
 << E’ stato bellissimo riaverti qui >>
 
 << Spero tu possa fare un salto da me presto >>
 
 << In quale delle tante case? >> lo prese in giro.
 
 << Non a L.A., sicuramente >>
 
Lo guardò con espressione interrogativa.
 
 << Voglio farti assaggiare un pezzo di Canada >> rispose alquanto fiero.
 
 << Non vedo l’ora >> e gli sorrise, felice di sentirlo parlare a quel modo.
 
 << Di far cosa? >> intervenne Harry, tornando in quel momento dal bagno.
 
<< L’ho invitata da me. Sempre che la cosa non ti dispiaccia >>
 
Scosse la testa. << Mi fido di entrambi >> aggiunse.
 
<< Puoi sempre venire anche tu. Sei sempre il benvenuto del resto >>
 
 << Grazie >>
 
 << Se aspettassi lui, verrei l’anno prossimo >> scherzò lei.
 
 << Per il tour, vero… >> constatò il diretto interessato.
 
 << Fatemi sapere. Quando sono a casa, sono disponibile >>
 
 << Questi tour sono difficili da combinare, oh >> commentò, con un sorrisino, lei.
 
 << Dovevo proprio avere un’amica cantante e, per giunta, anche di un altro Stato! >> le resse il gioco il canadese.
 
 << Questa è la vita che abbiamo scelto >> rispose Harry, precedendola.
 
 << Ed è bellissima >> si sentì di aggiungere, lei.
 
 Lui la strinse in vita da dietro e le baciò la tempia.
 
<< Beh, amico, sei arrivato dopo di me e andrai via dopo di me. A che ora è il volo, a proposito? >> gli domandò Justin, dopo aver ammirato l’amica rabbrividire, tra le braccia del ragazzo che amava, per un tenero e semplice bacio.
 
<< Ehm…parto domani >>
 
 << Domani?! >> esclamarono i due all’unisono.
 
 << Spero non ti dispiaccia essere costretta a rifare la strada >> proferì rivolto a lei.
 
 << M-ma il volo è stasera >> balbettò, voltandosi a guardarlo.
 
 << Non sono solo andato in bagno. Ho anche cambiato il biglietto >> spiegò ad entrambi.
 
 << Hai…? >> tra lo stupore, misto alla gioia, le venne difficile formulare una vera e propria domanda.
 
 Lui si limitò a annuire sfoggiando il suo sorrisino mozzafiato, avendo già compreso tutto. << Ho ancora dei giorni liberi e speravo di poter prolungare la mia permanenza di un giorno. Non di più perché non voglio disturbarti dall’andare a scuola >> confessò.
 
 << Poi dicono che il romanticismo sia morto >> commentò Justin, divertito.
 
 << Grazie >> gli sussurrò e, facendo scivolare le braccia intorno al collo, si allungò per baciarlo.
 
 << Non dirlo nemmeno >> rispose allo stesso modo, una volta staccatosi.
 
<< Scusa >> si rivolse in un secondo momento lei a Justin, rendendosi conto di averlo lasciato ad assistere alla scena.
 
 << Tranquilla. Sai che mi piace vedervi insieme >> la rassicurò.
 
<< Non come Niall >>
 
 << Niall, Liam, Louis e Zayn >> precisò Harry.
 
 << Liam ne aveva tutto il diritto, però >> ribatté lei.
 
 << Fino ad un certo punto, poi iniziava ad essere pesante >>
 
 Justin ne rise e chiese: << Come mai? >>
 
 << Diciamo che sono stati molto protettivi nei suoi confronti >> spiegò Harry scegliendo con cura le parole da usare.
 
 << Cose tipo “Con lui non esci vestita così!”? >>
 
 << No, più tipo “Tu non esci con lui da sola!” “Ma è il mio ragazzo” “Non importa, è un maniaco” “Ma è tuo amico!” “Ed è esattamente per questo motivo che non puoi andare da sola” >>
 
 Justin rise appena finita la simulazione di un tipico dialogo con uno dei ragazzi da parte dell’amica. << Beh, hai avuto pane per i tuoi denti >> commentò poi, rivolgendosi al povero Harry.
 
 << Continua a valerne la pena >>
 
 << Aww >> e gli baciò la guancia.
 
 << Dai, mi giro. Potete baciarvi >> scherzò Justin coprendosi gli occhi e voltandosi come aveva promesso.
 
 Melania approfittò di quel momento per allungarsi e stampargli un veloce bacio a stampo sulle labbra, intuendo che Justin non sarebbe rimasto in quella posizione a lungo.
Quando lei fece per allontanarsi, lui le trattenne il viso con le due mani e la baciò inserendo la lingua.
 
 << Vi state prendendo più tempo del necessario >> tuonò Justin, finendo col riderne.
 
 I due si staccarono e gli dedicarono tutte le attenzioni necessarie affinché non si sentisse di troppo.
 
 << Beh, ora devo proprio andare. Non posso trattenermi oltre >> aggiunse apparendo dispiaciuto.
 
 << Va bene >> rispose Melania e gli si avvicinò per stringerlo a sé. << Ti voglio bene. Fai buon viaggio >> pronunciò prima di lasciarlo andare affinché Harry potesse avere la sua parte in quel congedo.
 
 Si abbracciarono. << Ciao amico >> esclamò Harry allontanandosi per guardarlo.
 
<< Ciao amico >> ripeté Justin.
 
<< Spero di vederti presto >> aggiunse.
 
 << Anche a te. Fate i bravi >> continuò rivolgendosi, quindi, ad entrambi con un sorrisino.
 
 << Chiamami quando arrivi. Non farmi stare in pensiero >> rispose lei, cambiando discorso.
 
 Lui si limitò ad annuire e, con un ultimo cenno della mano accompagnato da un sorriso, salì per imbarcarsi. Harry e Melania lo seguirono con lo sguardo finché fu loro possibile poi andarono via mano nella mano.
 
<< Sei contenta? >> gli chiese dopo qualche istante passato a fissarla di sottecchi.
 
<< Hai fatto una cosa dolcissima. Non me lo sarei mai aspettato >>
 
 << Cerco di non essere troppo prevedibile >> scherzò.
 
 << Probabilmente dovrei comportarmi di conseguenza >>
 
 << No, tu resta così come sei >> e il suo tono divenne estremamente dolce.
 
 Gli sorrise, intenerita. << Che ne dici se avviso mia madre e ce ne andiamo da qualche parte? >> gli propose mentre raggiungevano l’auto.
 
 << Tipo? >>
 
 << Non ti piace l’idea di stare un po’ in giro? >>
 
 << No, sono solo curioso >>
 
 << A te cos’andrebbe di fare? >>
 
 << Va bene qualsiasi cosa. L’importante è stare con te >>
 
 << Allora potremmo andare in studio e… >> lo prese in giro, interrompendosi di proposito per lasciargli la possibilità di replicare.
 
 Lui si fermò di colpo e le lanciò un’occhiata leggermente minacciosa.
 
 La sua reazione la fece ridere. << Stavo scherzando >> gli disse tra le risate.
 
 << Giura >>
 
 << Giuro >> affermò tornando seria.
 
 Convinto, le sorrise e riprese a camminarle accanto.
 
 << Stavo pensando ad un pomeriggio rilassante. Cosa ne dici? >> continuò.
 
 << E’ una splendida idea >>
 
 << Okay, alla mente ho tre opzioni >>
 
 << Sentiamo >>
 
 Arrivarono all’auto. Lei scattò.
 
 << Guidi tu? >> le chiese prima che potesse passare a spiegare.
 
 << Ti ricordo che la tua patente non è valida qui e, ad essere del tutto onesti, non te la cavi bene con la guida a destra >> lo prese in giro, piazzandosi davanti al portellone del guidatore.
 
 Le fece il verso. << Due anni fa non la pensavi così >> e passò dal lato del passeggero.
 
 << Due anni fa non avevo la patente. Dovevo dipendere per forza da te ma fidati che, adesso, me la cavo meglio io >>
 
 << Voglio vederti guidare da me, allora >>
 
 << Cos’è, una sfida? >> gli chiese con tono malizioso.
 
 << No, un invito >> rispose serio.
 
 << Un…? >> si stupì.
 
 << Vieni da me >>
 
 << Quando? >>
 
 << Quando finisci >>
 
 << Cosa vuoi dire? >>
 
 Salì in auto senza risponderle. Lo imitò, sperando che le avrebbe spiegato una volta dentro.
 
 << So che è assurdo ma mi piacerebbe molto che tu…beh, che tu ti trasferissi da me >> le disse dopo aver agganciato la cintura.
 
 << Intendi convivere? >>
 
Annuì.
 
 << Ma vivi con i ragazzi >>
 
 << Potremmo cercare casa insieme, una solo per noi. So che è affrettato visto che siamo ritornati insieme da così poco, ma visto che vuoi prendere casa in zona, pensavo che… >> si bloccò.
 
 << E’ una proposta inaspettata >> gli confessò.
 
 << Mi dispiace, non era mia intenzione… >>
 
Lo zittì, baciandolo. << Salti sempre alla conclusione sbagliata >> gli sussurrò, staccandosi.
 
 << Sicura che la cosa non ti abbia scioccata? >> si accertò.
 
 Lei annuì con un sorriso luminoso. << Vediamo come vanno le cose e a Luglio prendiamo una decisione. Che dici? >>
 
 << Sono d’accordo. Abbiamo ancora tante cose da fare >> concordò lui.
 
 Lei mise in moto. << Oh, devo chiamare mamma >> si ricordò e spense l’auto di scatto iniziando a frugare nelle tasche.
 
 << Mi spaventi così >> commentò lui con un risolino.
 
 Gli lanciò un sorriso e fece partire la chiamata una volta trovato il cellulare.
Harry rimase ad ascoltarla parlare la sua lingua incantato. Ogni volta si dimenticava non fosse inglese. Ogni volta si dimenticava studiasse lingue. Ma era così bello essere al suo fianco per lasciare che lei glielo ricordasse ogni singola volta.
 
 << Ti sei incantato? >> la sua voce lo risvegliò dai suoi pensieri.
 
 Sorrise per essere stato beccato. << Cos’ha detto? >>
 
 << Per lei è okay >>
 
 << Allora…dove mi porti? >> scherzò.
 
 << Giusto, le opzioni… >> commentò quasi tra sé e sé poi ci ripensò. << Voglio farti una sorpresa >> gli si rivolse e mise in moto per la seconda volta.
 
Contrariamente alla volta precedente partì sul serio, diretta alla Reggia.
 
 << Mi affido a te >>
 
 << Onestamente, non so quanto tu possa far bene >> lo prese un po’ in giro.
 
 << Mi stai facendo preoccupare >> rispose, alquanto serio.
 
 Lei rise del suo tono. << Se può tranquillizzarti, impedirò che tu muoia >> continuò lei, divertita.
 
 << Non mi porti ad uno spettacolo pirotecnico, vero? >>
 
 << Non voglio perdere le orecchie >> sorrise e lo guardò di sottecchi.
 
 << Okay, allora va bene tutto…-si rilassò, pensò un istante e si agitò di nuovo- Non è bungee jumping, vero? >> le chiese terrorizzato.
 
 << Credi davvero che ti farei arrivare il cuore in gola? >>
 
 << In realtà quello sai farlo benissimo da te >> e nel suo tono le parve di udire una dolcezza inaspettata.
 
 Le scappò un sorrisino imbarazzato ma, al tempo stesso, compiaciuto. << Ti prometto che sarà una cosa molto molto calma >> si decise a confessargli, nonostante il tenerlo sulle spine la divertisse.
 
 << E interessante? >> chiese con la sua immancabile inflessione maliziosa.
 
<< Tutto è interessante con me >> rispose cercando di stuzzicarlo e sembrare sensuale.
 
 << Proprio perché ci sei tu, ti ho fatto quella domanda >> la prese in giro.
 
 Gli lanciò un’occhiataccia e, rapidamente, uno schiaffetto colpendolo a caso sul ginocchio.
 
 Lui scoppiò a ridere per la sua reazione.
 
 << Ma quanto sei cretino >> gli disse cercando di restare seria e non farsi contagiare dalla sua risata fragorosa.
 
 << Non puoi negarlo >>
 
 << Ma cosa? >> gli chiese, avendo perso il filo del discorso.
 
 << Ma che ne so! Ho detto una cosa a caso >> e scoppiò a ridere.
 
 << Credevo che questo spettasse a me >> e sorrise.
 
 << Dai, dove mi porti? Sono troppo curioso >> iniziò a fare l’idiota.
 
 << Vuoi davvero saperlo e rovinarti la sorpresa? >> gli chiese fingendosi stupita della sua decisione.
 
 << Decisamente >> affermò, chinando il capo con forza.
 
 << Ma se te lo dico, diventa una cosa noiosa >> pronunciò, mutando il suo tono in qualcosa di piagnucolante.
 
 << Ti prometto che saprò reggere la noia >>
 
 << Mhm, okay. Volevo farti scoprire le bellezze del territorio perché… >>
 
 Sbadigliò rumorosamente.
 
 << Fanculo >> gli disse ridendo e, allo stop, ne approfittò per tirargli un altro schiaffetto.
 
 << Questo è tutto quello che sai fare? >> quasi la sfidò.
 
 << Sei fortunato che devo guidare >> gli si rivolse, controllando la strada per l’ultima volta, prima di ripartire.
 
 << Qualcuno lassù mi vuole bene >> scherzò.
 
 << Comunque se non vuoi sapere dove andremo, non ti ci porto >> si finse offesa.
 
 << Dai, dimmelo >>
 
 << Ti sei annoiato, non vuoi andarci >> continuò, cercando di rimanere nella parte.
 
 << Ti prometto che non dirò nulla >> le assicurò.
 
 << E non farai nulla? >>
 
 << Niente sbadigli o altro >>
 
 << Okay, c’è questo posto fantastico a Caserta. Molte persone vengono a visitarlo ed è sempre pieno di turisti. E’ uno dei luoghi più belli che io abbia mai visto >>
 
 << Arriva al dunque. Cos’è? >>
 
 << La reggia >>
 
 << Una reggia? >>
 
 << Sì, sai no? Abitazioni di re in tempi antichi… >> lo prese un po’ in giro.
 
 << Dimmi perché dovrebbe essere interessante >>
 
 << So che ti piacciono queste cose. A te piace il mondo, Harry >> e si rese conto avessero modificato la segnaletica nei dintorni della reggia, costringendola a fare un giro diverso per giungervi.
 
 << Okay, è vero. Ma perché ne sei così entusiasta? >>
 
 << I giardini sono meravigliosi. Sono enormi e sembra di essere…non so, tipo nel Paese delle meraviglie o giù di lì >> si esaltò.
 
 << Ora capisco tutto >> constatò.
 
 << Cosa? >>
 
 << Sarà anche che a me piace il mondo, ma a te piace perderti nella natura >>
 
 << Hey, sono una ragazza di campagna >> gli fece notare.
 
 << Ed è una cosa bellissima >> e si allungò a baciarle la guancia, facendola sorridere.
 
 << Dai, mi distrai >> gli disse ridendo senza alcuna intenzione di rimproverarlo o di farlo allontanare.
 
 << Sono una distrazione adorabile >> commentò, lasciandole lo spazio necessario.
 
 << Non vedo l’ora di poterti distrarre come tu stai distraendo me >> gli rivolse, fingendosi malefica.
 
 << Quanto manca? >> si informò.
 
 << Sto cercando un parcheggio >>
 
 << Ce n’è uno lì >> indicò.
 
 Lei lanciò uno sguardo da quella parte e si rese conto avesse ragione. Fece manovra e parcheggiò più in fretta che poté, desiderosa di poter finalmente mettere i piedi a terra e toccare il suolo.
 
 << E’ qui? >> chiese lui, scendendo dall’auto.
 
 Lei annuì rumorosamente mentre sfilava le chiavi dal quadro e recuperava la borsa.
 
<< Non ci trovo nulla di…non mi sembra una reggia >> concluse guardandosi intorno.
 
 Lei rise, chiudendo la macchina. << E’ da quella parte >> e gli indicò il luogo.
 
<< Oh…mi sembrava strano >> commentò, aspettando che lo affiancasse.
 
 << Sei pronto a rimanere a bocca aperta? >> gli chiese con un risolino.
 
 << Pronto a passare una bella domenica con te >> rispose circondandole la vita.
 
 Si incamminarono e, svoltato l’angolo, si ritrovarono la reggia sulla destra.
 
<< Eccola qui >> esclamò con una punta di orgoglio.
 
 << Davvero carina >> commentò e, si rese conto, lo stesse facendo di proposito per non darle soddisfazioni.
 
 << Dimmi se hai l’onore di vivere nei dintorni di una cosa del genere >> lo punzecchiò avvicinando dispettosamente il viso a quello di lui.
 
 Le sorrise, poi le stampò un leggero bacio sulle labbra. << Non ho ancora visto l’interno >> rispose dopo un po’.
 
 << Capitan ovvio alla riscossa >> lo prese in giro e lui le fece il verso, senza smettere di stringerla.
 
 << Non capisco perché tu debba essere così crudele con me >> aggiunse guardandola di sottecchi.
 
 << Forse perché tu mi hai torturato per tutta la strada >>
 
 << Oh, non essere così tragica so che ti è piaciuto >>
 
 << Come potrebbe piacermi un chiodo conficcato nella mano >> commentò sarcastica.
 
 La guardò un istante di traverso poi, con un sorrisino appena accennato, le chiese: << Mai provato? >>.
 
 Lei scoppiò a ridere per via dell’espressione che il riccio assunse subito dopo.
 
<< Sarai la mia morte >> rispose una volta calmata.
 
 << But I know, I’ll die happily >> canticchiò improvvisando una vocetta stridula.
 
<< Questa tua versione di “Come and get it” mi mancava >>
 
 << Cerco sempre di darti il meglio >> scherzò mentre mettevano piede all’interno.
 
 << E’ parecchio buio qui >> constatò immediatamente mentre alzava la testa per osservare il soffitto dell’edificio.
 
 << Sì, qui non è il massimo ma poco più avanti ci sono delle aperture laterali >> gli rispose mentre si staccava da lui.
 
 << Dove vai? >>
 
 << Va a dare un’occhiata >> lo incitò.
 
 Non se lo fece ripetere due volte e, curioso com’era, fece qualche passo in avanti.
 
<< Ah, e attento ai venditori ambulanti >> aggiunse alle sue spalle.
 
 Le parve di vedere le sue labbra aprirsi in un sorriso. Approfittando del suo allontanamento, sgattaiolò nella biglietteria sperando di fare in fretta. Sapeva che se Harry l’avesse saputo, avrebbe insistito per pagare e lei non voleva.
 
 << Dove sei? >> sentì la sua voce avvicinarsi.
 
 Infilò velocemente gli spiccioli nel portafogli e, salutando garbatamente, si precipitò fuori. Harry era di spalle a pochi metri da lei.
 
 << Hey, sono qui >> rispose lieve e si voltò immediatamente.
 
 << Dov’eri finita? >> e inclinò leggermente la testa.
 
 << Mhm…volevo vedere se avevano cambiato qualcosa nella biglietteria >> scherzò, sollevando quanto acquistato all’altezza del viso.
 
 << Hai preso i biglietti per l’ingresso? >> si stupì.
 
 Lei annuì, avvicinandosi.
 
 << Perché non me l’hai…? >>
 
 << …detto? Oh, Harry ti conosco >>
 
Sorrise sentendoglielo dire. << Non esiste che questa cosa vada avanti >> ridacchiò.
 
 << Che ti conosca o che non ti faccia pagare? >> lo prese in giro e, sottobraccio, mosse i primi passi verso il vero e proprio ingresso.
 
 << La prima mi piace >> le rispose con un enorme sorriso.
 
 << Oh, ne sono commossa >> commentò imitandolo.
 
 << La seconda va eliminata >>
 
 << Tutti hanno dei difetti, no? >>
 
Lui annuì, senza capire cosa c’entrasse quella domanda.
 
 << Beh, questo è il mio >> continuò, alzando le spalle.
 
 << Allora facciamo che amo tutti i tuoi difetti tranne questo >>
 
 << No, non va. O prendi il pacchetto completo o sparisci >> lo prese in giro.
 
 Senza esitazioni le rubò un leggero bacio sulle labbra.
 
 << Non mi hai risposto >> gli si rivolse, in seguito.
 
 << Credo di aver scelto anni fa >> e, dopo averle rivolto un tenero sorriso, puntò lo sguardo di fronte a sé.
 
 Lei sorrise soddisfatta ed imbarazzata allo stesso tempo, arrossendo senza rendersene conto.
 
 << Stai arrossendo? >> le chiese sottovoce senza spostare il suo sguardo.
 
Sobbalzò quando si rese conto ci avesse preso. << Io? No >> si affrettò a negare.
 
Lui rise del suo tono e le schioccò un baciò sulla tempia. Entrarono ritrovandosi all’inizio del vialone principale dei giardini.
 
 << E’ enorme! >> esclamò lui.
 
 << Questa è solo una parte, fidati >>
 
 << Ora capisco perché ami questo posto >>
 
 << Vuoi vedere anche gli interni della reggia? No, perché per quelli dobbiamo tornare indietro… >>
 
Scosse la testa. << Qui è perfetto >> aggiunse.
 
 << Non vedo l’ora tu veda le meraviglie del… >>
 
La bloccò. << No, non anticiparmi nulla >>
 
Acconsentì senza problemi alla sua semplice richiesta. << Andiamo allora, così vedrai da te >> lo strattonò appena e ripresero a camminare seguendo il vialone parlando delle solite cose.
 
 Dopo averlo percorso per un centinaio di metri si ritrovarono ad un bivio. Scelsero di continuare prendendo la strada sulla destra, più all’ombra. Dopo qualche metro, Harry si staccò da lei e andò in contro ad un albero.
 
 << Non ti senti Dora l’esploratrice? >> scherzò, aggrappandocisi in modo buffo.
 
<< Mi ricordi maggiormente una scimmia, ad essere onesti >>
 
 << Mi fai una foto? >>
 
 << Per una volta che ho deciso di non fare foto e godermi un normale pomeriggio domenicale, mi rovini i piani. Sei tu che mi tenti a stare incollata alla fotocamera >> lo rimproverò sorridendo.
 
 << Ne vale la pena, dai >>
 
Scosse lievemente la testa, divertita. << Ti accontento >> aggiunse, afferrando il cellulare nella tasca.
 
 Velocemente lo impostò sulla fotocamera e, una volta scelta la giusta angolazione e la giusta distanza, scattò.
 
 << Ora ne voglio una con te >>
 
 << Sei esigente, riccio >> lo prese in giro avvicinandoglisi.
 
 << Vieni e basta >> sussurrò prendendola per le mani e avvicinandola a sé con dolcezza.
 
 << Sono qui >> rispose alzando la testa per guardarlo e trovandosi ad un centimetro dal suo viso.
 
 Si scrutarono per qualche istante poi lui posò lo sguardo sulle labbra carnose di lei, causandole le farfalle nello stomaco.
 
 << Non farlo più >> gli sussurrò senza prevedere che, un secondo dopo, l’avrebbe baciata.
 
 << Cosa? >> chiese quando si fu staccato.
 
 << Farmi quest’effetto >>
 
 << Perché? >> si stupì appena.
 
 << Cosa farò quando tornerai a casa? >>
 
 Poggiò la sua fronte a quella di lei. << Se potessi non ti lascerei mai da sola. Lo sai, vero? >>
 
Sorrise spontaneamente all’udirlo. << E se potessi ti seguirei ovunque. So che lo sai >> replicò.
 
 Lui annuì e le lanciò un sorriso come a volerla incoraggiare. << Questa volta sarà diverso >> le assicurò.
 
 << Questa volta deve essere diverso >>
 
 << Te lo prometto >> e allontanò il viso per osservarla da una prospettiva diversa, nel suo insieme. << Mi credi? >> aggiunse.
 
 << Ti credo >> lei si liberò della sua dolce stretta ad una mano per poter maneggiare meglio il cellulare e scattare la foto che lui aveva precedentemente richiesto.
 
 << Devo mettermi in posa? >> scherzò lui, fingendo di lisciarsi la t-shirt ad altezza collo.
 
 << Non ne hai bisogno >> impostò la fotocamera interna e allontanò il cellulare in modo da inquadrare entrambi in maniera non troppo ravvicinata.
 
 << Oh, lo so >> rispose dandosi delle finte arie.
 
 Sorrisero entrambi, a seguito di quella piccola ed innocua affermazione, e lei approfittò di quel momento per scattare.
 
 << Ma non ero pronto! >> protestò, quando udì lo scatto e si rese conto fosse stato distratto dal guardarla.
 
 Gli schioccò un bacio sulla guancia, quasi a volersi far perdonare in quel modo.
 
<< Ora voglio controllare >> le tolse il cellulare dalle mani e smanettò fino a trovarla, allontanandosi.
 
 << Non cancellarla >> gli andò dietro, per accertarsene.
 
 << Dammi un buon motivo per lasciarla >> rispose alzando il telefono in aria affinché lei non potesse prenderlo con qualche sotterfugio.
 
 << Perché sarebbe l’unica foto nostra di questa giornata >>
 
 << Dritta al sodo, eh >> notò.
 
 Si strinse nelle spalle: << Faccio quello che posso >>
 
 << Quindi non ne faresti un’altra? >>
 
Scosse la testa.
 
 << Non mi piace questo ricordo >> protestò.
 
 << Se mi prometti di non cancellarla e darmi il telefono, ne facciamo un’altra >>
 
 << E mi darai il tempo di mettermi in posa? >>
 
Si fissarono per qualche istante poi lei cedette ed annuì. Lui abbassò il braccio e le restituì l’oggetto.
 
 << Faremo altre foto una volta in cima >> proferì.
 
 << In cima? >>
 
 << Lì >> e gli indicò la fontana in alto, per quanto visibile all’orizzonte.
 
 << Non ho la forza per arrivare fin lì e tornare indietro >> si lamentò immediatamente.
 
 << Prendiamo il pullman, genio >> lo prese in giro.
 
              
       
 
 
 
 
 
 
Con un’abile quanto delicata mossa, si posizionò su di lei poggiando il peso sulle mani poste ai lati della testa. Lei gli sorrise maliziosa trovandolo più audace del solito. La fissò incantato e, accennando un sorrisino, le rubò un bacio.
 
 << Non hai idea di quanto tu sia bella adesso >> commentò serio.
 
 << Oh, posso immaginare >> rispose alzando gli occhi al cielo.
 
 << Perché non mi credi? >>
 
 << Non sono bella, Harry >> rispose secca, lasciando intravedere quanto i giudizi ricevuti in passato l’avessero segnata.
 
 << Hai ragione >> concordò e lei non poté fare a meno di assumere un’espressione da “l’hai capito!”.
 
<< Sei perfetta >> aggiunse e le sorrise sapendo ci sarebbero state ancora meno possibilità che lei potesse credergli.
 
 << Smettila di esagerare >> lo ammonì.
 
 Il movimento delle labbra rosee durante quella frase lo tentò portandolo a chinarsi per un secondo bacio. << Credimi >> sussurrò iniziando a baciarle la mascella.
 
 I ricci le sfioravano la guancia, solleticandola. Ne sorrise. << Non posso >>
 
 Lui scese pian piano al collo, come suo solito, e i brividi la inondarono mentre lui lasciava umidi baci sulla sua pelle morbida. << Non smetterò finché non mi crederai >> sussurrò smettendo qualche istante.
 
 << A questo punto credo che la mia miscredenza ti convenga >> rispose divertita ma, quando lui ricominciò, chiuse gli occhi e, rapita, lo lasciò fare.

 La sua mente tornò indietro ai giorni post rottura (quelli che poi erano terminati solo il mese prima a Londra): al dolore che aveva provato. Avrebbe tanto voluto tornare indietro e dire alla sé rannicchiata in quella camera d’albergo al buio che un giorno sarebbero tornati insieme. Ripensando a quanto aveva sofferto e all’ansia che aveva provato fino al mese prima ad averlo di nuovo vicino, capì quanto fosse fortunata. Lui era tutto ciò che aveva sempre voluto. Ciò di cui aveva sempre avuto bisogno. L’aveva amato ancor prima di conoscerlo e continuava a farlo. Sapeva tutte queste cose. Sapeva che con lui amare assumeva sfumature sempre diverse ogni volta. Non avrebbe voluto perderlo. Non avrebbe voluto sprecare momenti preziosi come era successo in passato. Voleva averlo nella sua vita, per sempre. Perché, con lui, al “per sempre” ci credeva. Lo desiderava più ardentemente di quanto avesse mai fatto. Non le importava quanto veloci le cose fossero andate nell’ultimo mese.
 
 << Harry… >> sussurrò, sicura del fatto che il suo orecchio fosse vicino.
 
 Lui non si fermò.
 
 << …voglio fare l’amore con te >> aggiunse.
 
 Si paralizzò.
 
 Lei lo sentì e aprì gli occhi.
 
 Si scambiarono un’occhiata.
 
 << Sei sicura? >> chiese, visibilmente incredulo e felice allo stesso tempo.
 
 << Ti amo Harry. Non ho sicurezza più grande di questa >> proferì.
 
 Tornò alla sua posizione iniziale e fissò i suoi occhi in quelli di lei. << Non voglio che ti senta costretta solo perché siamo… >> cercò di rassicurarla ma lei lo zittì poggiando un dito sulle sue labbra.
 
 << Voglio farlo perché ti amo e non ho mai amato nessun altro in questo modo in vita mia >> all’udire di quella dolcissima frase, la sua bocca si aprì in un enorme sorriso spontaneo.    
              
 






SPAZIO AUTRICE: Buonasera a tutti! Ho caricato il precedente capitolo...quando, ieri? Fatto sta che le visite sono arrivate a 60 in un lasso di tempo davvero breve. Mi sento fregata lol


Cambiamo le cose, su. Giusta per farla un po' più difficile :') Pubblico dopo 60 visite e una recensione. (Capitemi, pls.)


Ad ogni modo, grazie a tutti per tutto. Se avete domande, dubbi, richieste, critiche, non esitate a farlo sapere.
Vi voglio bene, buon proseguimento di serata :) x
  
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