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Autore: manga    16/06/2014    20 recensioni
Questa è una storia ambientata nel mondo di Naruto, ma completamente diversa da quella che conosciamo anche se i personaggi sono gli stessi. Alcuni di loro, per ovvi motivi, avranno una personalità un po' diversa ... dico solo un po', perché cercherò di non allontanarmi troppo dai loro personaggi originali .... che dire ancora, se volete sapere cosa ha ideato la mia mente contorta, seguitemi in questa nuova avventura ....
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Sasuke/Sakura
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
Capitoli:
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Sakura uscì di casa al solito orario per raggiungere l’accademia, erano oltre due settimane che non usciva e le vie del villaggio le sembravano ancora più belle. Senza rendersene conto, rallentò il passo osservando e ammirando tutto ciò che la circondava.

Arrivò davanti all’accademia pochi minuti dopo l’apertura dei cancelli e si affrettò a raggiungere il campo di allenamento, sicura che i suoi compagni fossero già arrivati. E così fu!

“Ehi Sakura-chan! Che bello, finalmente ci rivediamo!” le urlò di gioia Naruto correndole incontro per salutarla.

“C-ciao Naruto!” le rispose sorpresa per tanta cordialità.

“Hai passato bene le feste? Sai, ti abbiamo tanto cercata il primo giorno dell’anno al tempio, ma non ti abbiamo trovata! Dov’eri finita?” tempestandola di domande, mentre Sasuke continuava a rimanere in disparte appoggiato ad un tronco d’albero con le mani incrociate e gli occhi chiusi.

“A-abbiamo?” chiese incuriosita.

“Si, io, il teme e tutti gli altri compagni ….. allora, dov’eri?” continuando ad insistere.

“Be’ e-ecco ….. non sono venuta perché mio padre non stava molto bene e ho preferito rimanere a casa, nel caso avesse avuto bisogno di qualcosa!” rispondendogli tristemente, dato che in quei giorni aveva visto il padre molto affaticato.

“Tze ….. un’altra delle tue bugie, vero?” disse Sasuke infastidito da quel comportamento, lo stesso che usava all’inizio quando non voleva dire la verità e si nascondeva dietro alle menzogne.

Naruto guardò incredulo la compagna, nella speranza che le parole del moro non fossero vere, vedendo poi il volto di Sakura adirarsi:

“Ma come ti permetti di fare certe insinuazioni! Spiegami, perché dovrei mentire su una cosa così importante? Mio padre non stava bene e continua ad avere dei problemi  ……. è anziano!” le urlò contro con i pugni serrati e le labbra tremanti.

Sasuke incassò il colpo e vedendo il volto arrabbiato ma triste della rosa, capì di aver sbagliato ad accusarla ingiustamente:

“E’ anziano? Non lo sapevo!” abbassando e voltando il capo dalla parte opposta. Era il suo modo di chiedere scusa dato che il suo orgoglio gli impediva di dire quella semplice parola …..

“Sakura-chan, mi dispiace per tuo padre e …..” avvicinandosi all’orecchio della compagna per non farsi sentire dal moro: “ ….. dispiace anche a lui, solo che è troppo orgoglioso per dirtelo!” facendole l’occhiolino per cercare di placare la sua rabbia.

“Deve imparare a stare zitto, se le cose non le sa!” rispose infastidita.

“Dobe, non ti azzardare mai più a parlare per me ….. e per quanto riguarda te …..” guardando Sakura con astio: “ …… avrò anche sbagliato ma te la sei cercata …. continui a tenerci a debita distanza non raccontandoci niente ….. noi non sappiamo nulla di te! ….. Sei noiosa!”

“E perché mai dovrei raccontarti qualcosa di me? ….. Per sentirmi dire che sono sempre una noiosa?” continuando ad urlare e a tenergli testa.

“Adesso basta voi due! ….” disse Naruto mettendosi in mezzo ai compagni: “ …. Anziché litigare perché non cercate di andare d’accordo?”

“Mai!” dissero all’unisono voltandosi dall’altra parte con le braccia conserte e il volto adirato.

“Vi ricordo che siamo un team e dobbiamo andare d’accordo, questa è una delle regole di Kakashi!” Naruto era serio, forse era la prima volte che lo vedevano  in quel modo …..

“Chi mi ha chiamato?” Kakashi comparve dietro alla sua solita nuvola di fumo e un sorriso nascosto dalla maschera.

“Denoto che continuate a litigare voi due! …..” guardando la rosa e il moro: “ …… Ma non vi stancate mai? Adesso raggiungete i vostri angoli e aspettate che venga da ognuno di voi per darvi le nuove direttive sugli allenamenti!” avvicinandosi ai suoi allievi e spingendoli appena dalla schiena per farli incamminare.

“Kakashi, ci stai dicendo che finalmente inizieremo ad usare le tecniche di combattimento?” chiese speranzoso Naruto mentre camminava all’indietro con le braccia dietro la testa e guardandolo in faccia.

“Esatto! L’esame per diventare Genin è fra cinque mesi e dovrete imparare non solo a padroneggiare le tecniche ma anche a combattere insieme, proprio come un vero team!” rispose con un sorriso beffardo e lanciando un rapido sguardo agli altri due allievi.

Sasuke e Sakura si guardarono un attimo per poi voltarsi subito, ancora arrabbiati per la discussione di qualche minuto prima. Naruto sbuffò rassegnato e Kakashi scosse la testa.

La rosa raggiunse il suo angolo, mettendosi a sedere e nascondendo la testa fra le ginocchia, ripensando alle parole piene di astio di Sasuke …..

“Sakura, tutto bene?” Kakashi era comparso davanti a lei dopo circa venti minuti.

La rosa alzò la testa accennando un misero sì e continuando a rimanere seduta, portandosi le ginocchia più vicine al petto e abbracciandole più strettamente, mantenendo lo sguardo verso il basso.

Il Jonin la fissò per alcuni secondi senza dire niente, poi decise di sedersi vicino a lei per parlare un po’:

“Stai ancora pensando a quello che ti ha detto Sasuke? So tutto, Naruto mi ha informato! …… Credimi, non è un cattivo ragazzo solo che …..”

“Per lui sono sempre una noiosa! …..” Sakura lo guardò con gli occhi lucidi cercando di trattenere le lacrime: …. Qualunque cosa dica o faccia, per lui sono sempre una noiosa e mi attacca di continuo!” tirando su con il naso.

Kakashi la guardò, capendo chiaramente quale fosse il suo dispiacere:

“Perché non provi a fargli cambiare idea?” spostando lo sguardo al cielo grigio di gennaio.

“Fargli cambiare idea? E in che modo? ….. Non ho mentito eppure lui …..”

“No Sakura! Non intendevo in quel senso ….. ma nel tuo comportamento! Vedi, da quando hai iniziato a frequentare l’accademia, sei sempre stata molto restia ad integrarti con i tuoi compagni e nonostante le mie raccomandazioni di integrarvi come team, continui ad avere un atteggiamento distaccato! …… Capisco che per te possa essere difficile confidarti, ma prova almeno a socializzare cambiando il tuo modo di fare ….. a volte basta poco! …. Su, adesso alzati e iniziamo il tuo nuovo allenamento!”

Sakura si alzò continuando a guardare il suo maestro, non riuscendo a comprendere  il suo suggerimento:

“Kakashi scusa ma non ho capito!” si azzardò a chiedergli.

“Ahahahah Sakura, non preoccuparti ….. vedrai che capirai! Adesso ascoltami bene, finora ti sei allenata usando il chakra a livello elementare, riuscendoci alla perfezione e raggiungendo ottimi risultati, ma l’esame non si basa su questo ….. bisogna saper combattere usando le tecniche di combattimento, capisci cosa intendo?” guardandola fiducioso.

“Si, credo di si!” disse timidamente.

“Bene! ….. Ora dovrai concentrare il tuo chakra componendo i sigilli per evocare tutte e tre le arti illusorie ….. d’accordo?” poggiandole una mano sulla spalla.

“Arti illusorie? Intendi dire le arti magiche, vero?” guardandolo con perplessità.

“Esattamente ….. dovresti riuscirci dato che ora sai usare il tuo potere ….. quando non avrai più nessuna difficoltà inizierò ad insegnarti altro!” battendole due volte la mano sulla spalla e sparendo sempre dietro alla sua nuvoletta di fumo.

Sakura scosse la testa, ormai rassegnata alle sparizioni lampo del suo maestro, e iniziò l’allenamento.

*********


La rosa venne interrotta da Naruto:

“Sakura-chan, vieni è ora del pranzo ….. Kakashi mi ha mandato a chiamarti!” le disse con il sorriso sulle labbra.

La compagna lo seguì in silenzio chiedendosi come mai il maestro non fosse andato a chiamarla come consuetudine, mentre Naruto continuava ad osservarla per accertarsi che non fosse più arrabbiata.

Sasuke era già a sedere con il cestino del pranzo davanti a lui, aspettando i compagni prima di iniziare a mangiare.

“Eccoci teme ….. finalmente si mangia!” correndo a prendere il suo cestino e sedendosi vicino al compagno.

Sakura si avvicinò continuando a non guardare Sasuke, quando improvvisamente Kakashi si materializzò davanti a loro:

“Kakashi! Mah?! …. Pensavo di vedere la tua solita nuvola di fumo invece …… “

“Ahahah Naruto! ….. Ho pensato di cambiare! ….. Vi dispiace?” chiese sorridente e portandosi la mano a strofinarsi i suoi capelli argento.

“Era ora! ….. Eri noioso!” disse Sasuke prendendo le bacchette e iniziando a pranzare senza guardare il Jonin.

Sakura rimase basita, Sasuke aveva dato del noioso a Kakashi! Non l’aveva mai fatto, anzi, da quello che aveva potuto capire, il moro aveva molto rispetto e considerazione per lui ….. ma, allora? …. Si voltò verso Kakashi cercando una conferma alla sua intuizione, vedendolo annuire appena con il capo:  le aveva detto che bastava poco per cambiare e glielo aveva dimostrato cambiando il suo modo di comparire davanti a loro!
Aveva capito, mentre un leggero sorriso comparve sul suo volto.

Si mise a sedere di fianco a Naruto prendendo il suo cestino, ma prima di mangiare il suo primo boccone:

“Sakura-chan! L-la n-nonna ….”

“Dobe, non si parla con la bocca piena!” gli disse contrariato Sasuke.

Naruto ingurgitò tutto d’un fiato battendosi varie volte un pugno sul petto:

“Hai ragione teme ….. dicevo ….. Sakura-chan, è vero quello che la nonna ci ha detto? …..” indicando anche Sasuke: “ ….. che stai studiando le arti mediche da sola?”
Kakashi la guardò stupito, mentre i compagni continuarono a fissarla in attesa di una risposta. Sakura, molto imbarazzata, si grattò la guancia:

“E-ecco ….. sì ….. mi piace molto la medicina!” arrossendo appena.

“Questa sì che è una grande scoperta! Se continuerai ad avere questa passione, fra qualche anno potresti fare pratica in ospedale ….. un medico in un team è molto utile!”  le disse orgoglioso il Jonin.

“Già …. è quello che ha detto anche Itachi, vero teme?” guardandolo e intimandolo con lo sguardo nel dire qualcosa.

“Mm” rispose continuando a mangiare, ma Naruto gli diede una gomitata al fianco facendogli cadere il suo preziosissimo pomodoro.

Sasuke stava per riempirlo di insolenze quando il biondo, con lo sguardo, gli indicò la compagna che aveva abbassato il capo dopo il suo monosillabo. Sasuke sbuffò, doveva per forza dirle qualcosa:

“Si, un medico in un team è molto utile …… quindi se hai questa passione, continua a coltivarla!” prendendo un altro pezzo di pomodoro e ricominciando a mangiare.
Sakura alzò di scatto lo sguardo, mai si sarebbe aspettata che Sasuke la incoraggiasse.

Come sempre Kakashi aveva ragione ….. bastava veramente poco!

“Grazie!” le disse timidamente.

Sasuke continuò a masticare, anche se le labbra si erano leggermente incurvate in un sorriso ….

“Sakura-chan! …. Prima hai detto che tuo padre non è stato molto bene, adesso sta meglio? E’ andato a farsi visitare?” le chiese Naruto preoccupato.

“No, ha detto che era stanco e affaticato ….. in questi giorni è rimasto quasi sempre a letto! ….. Ieri sembrava stesse meglio ….. speriamo …… mi è rimasto solo lui al mondo, ed è anziano …. i miei genitori mi hanno avuta tardi e mia madre è morta qualche mese dopo la mia nascita!” disse tristemente.

Kakashi e Naruto abbassarono il capo comprendendo a pieno il suo stato d’animo, mentre Sasuke, per la prima volta, la guardò con occhi diversi, provando dispiacere per la compagna …. strinse i pugni e:

“Se dovessi avere bisogno di qualsiasi cosa ….. anche nel cuore della notte …. non esitare a venirci a chiamare!” le disse seriamente, incrociando i suoi bellissimi occhi verdi.

“T-ti r-ringrazio!” gli rispose mentre le guance le si arrossarono.

Sasuke, non solo l’aveva incoraggiata nello studio della medicina, ma si era anche offerto di aiutarla e lo aveva fatto in modo ….. gentile.

“Sakura-chan! So che è fuori luogo ma ci tengo a dirtelo lo stesso! …..” attirando l’attenzione della rosa: “ …. Il primo dell’anno abbiamo proposto ai ragazzi di incontrarci in uno di questi giorni …. così tanto per stare insieme visto che è da molto tempo che non riusciamo più a frequentarci ….. so che sei preoccupata per tuo padre ed è più che comprensibile ….. ma se dovesse stare meglio …… sei sempre la benvenuta!” le disse imbarazzato ma sorridendole dolcemente.

Sakura scosse il capo come ringraziamento: era stato gentile ad invitarla, ma lei non aveva solo il pensiero del padre, che mai l’avrebbe lasciato da solo in quel periodo, ma anche per la promessa che custodiva gelosamente dentro al suo cuore ……

********


L’allenamento di Sakura si dimostrò molto più faticoso, lasciandola priva di energia già nel primo pomeriggio. Non voleva arrendersi, voleva continuare ad allenarsi, ma le gambe iniziarono a tremare facendola cadere a terra, ansimante per la fatica.

Kakashi, appostato sopra ad un ramo dal quale poteva osservare i suoi allievi, vedendola accasciarsi al suolo le balzò subito accanto, chinandosi verso di lei per aiutarla a rialzarsi:

“Sakura, tutto bene?” le chiese preoccupato.

“I-io …. I-io …..” ma il fiato le era ancora corto, tanto da impedirle di parlare.

“Respira Sakura ….. respira lentamente, cerca di controllare il tuo battito cardiaco!” affrettandosi a passarle un fazzoletto bagnato sulla fronte.

Dopo alcuni minuti, la rosa iniziò a riprendersi:

“Scusami Kakashi …. non so cosa mi sia preso ….. ma questo allenamento mi stanca tantissimo! Sono un totale fallimento!” mettendosi a sedere e abbassando il capo tristemente.

“Non dirlo mai più! Non sei un fallimento ….. hai solo bisogno di fare della pratica ….. vedrai che fra qualche giorno ti stancherai di meno! ….. Credo che per oggi  possa bastare, vai a casa a riposarti! ….. Ci riesci da sola o vuoi che ti accompagni?” aiutandola a rialzarsi e guardandola preoccupato.

“No, stai tranquillo! ….. Ci vediamo domani!” gli rispose mostrandogli un sorriso tirato e provato dalla stanchezza.

*********


Le gambe facevano fatica a sorreggerla, ma continuò a camminare appoggiandosi di tanto in tanto lungo le mure delle vie per aiutarsi a sostenersi.
Giunta ormai a casa e felice di essere finalmente arrivata, accavallò accidentalmente il piede all’altra gamba,  perdendo l’equilibrio e sbattendo violentemente il fianco contro una colonna di cemento. Portò subito la mano al fianco, stringendo forte i denti per il dolore e, con grande fatica, continuò a camminare.
Aprì la porta di casa e si diresse, zoppicando, verso il divano per distendersi e recuperare le forze. Senza accorgersene si addormentò svegliandosi circa due ore dopo.

“C-cosa? Mi sono addormentata?” alzandosi e sentendo il dolore al fianco ripresentarsi.

“Accidenti che male!” portandosi subito la mano a stringere la parte dolorante.

Si scoprì, vedendo un grande ematoma. Non era ancora riuscita a perfezionare il chakra curativo per curare quel tipo di lesioni, ma ricordandosi le parole di Sasuke e il sostegno del suo team, decise di provarci lo stesso per non deluderli. Si alzò a fatica tenendosi il fianco dolorante con entrambe le mani e si diresse verso la sua stanza per rileggere attentamente il libro regalatole dall’Hokage.
Si mise a sedere sulla sedie sospirando profondamente e sperando che il male le si attenuasse, poi prese il libro iniziando a cercare la pagina in questione accorgentosi, per puro caso, di un piccolo capitolo intitolato: Come rigenerare il chakra.

“E questo da dove salta fuori? Perché non l’ho mai notato? Va be’, ci guarderò dopo, adesso è meglio che mi concentri ad imparare a curarmi questo ematoma!” si disse fra sé e sé.

Dopo quasi un’ora di rilettura, su quelle righe che ormai conosceva a memoria, si sentì abbastanza sicura per provare. Posizionò la mano sul fianco, chiuse gli occhi e iniziò a concentrarsi sprigionando la luce verde del chakra. Rimase concentrata per diversi minuti fino a quando sentì alleviare a poco a poco il dolore. Il male le era passato e tolse la mano, aprì con titubanza ed emozione gli occhi, guardando il fianco: l’ematoma era sparito!
Sakura si alzò di scatto dalla sedia e iniziò a saltare dalla gioia per essere riuscita a curare anche quella lesione. Fece alcune giravolte su se stessa continuando ad esultare fino a puntare lo sguardo sulla sveglia: le sette.

“Caspita si è fatto tardi, è meglio che scenda a preparare la cena, papà sarà a casa tra poco! Speriamo stia meglio!” disse ad alta voce precipitandosi verso le scale.
Il signor Yukan rientrò poco dopo inalando subito un ottimo profumino:

“Bambina mia, sono tornato! Cosa stai cucinando di così appetitoso? C’è un profumino davvero invitante!” le chiese dirigendosi in cucina.

“Ciao papà! Sto preparando dei semplici arancini di riso ripieni di patate! ….. Tu piuttosto, come stai? Ti senti meglio?” guardandolo pensierosa.

“Si ….. sto meglio, grazie! Credo che il mio malessere dipendesse solo dalla stanchezza, non preoccuparti!” accarezzandole dolcemente il braccio e incamminandosi verso il divano in attesa che la cena fosse pronta.

Sakura osservò attendamente il genitore, notando che effettivamente stava meglio, le labbra si incurvarono in un sorriso sereno e si rivoltò verso i fornelli dedicandosi alla fine della cottura.
La cena si svolse in assoluta tranquillità e quando Sakura si alzò per sparecchiare e lavare i piatti, il padre insistette per farlo lui non ammettendo repliche. La rosa, rassegnata, salì in camera sua per dedicarsi ai suoi studi di medicina, ma principalmente a quel capitolo che aveva attirato la sua attenzione.
Non sapeva spiegarsi il motivo per cui le fosse sfuggito, forse per la fretta di imparare ad usare le arti mediche sulle ferite e sugli ematomi, ma sicuramente, anche quel capitolo su come rigenerare il chakra, poteva esserle di molto aiuto. Lo studiò attentamente scoprendo che era molto più efficace degli alimentatori e dato che non poteva più prenderli, si sentì ancora più motivata ad imparare quella tecnica. Se ci fosse riuscita, avrebbe potuto usarla ogni qual volta il suo corpo fosse stato provato dalla stanchezza, riuscendo a completare il ciclo di allenamenti. Iniziò a studiare più a fondo, parola per parola, riga per riga, prendendo appunti su appunti.

***********


I giorni, come le settimane, passarono molto in fretta e il signor Yukan sembrava essere ritornato in forma per la gioia della figlia.
Sakura continuava ad allenarsi nelle arti magiche diventando ogni giorno più brava, ma purtroppo la stanchezza continuava a privarla di energie, costringendo Kakashi ad interromperle gli allenamenti e mandarla a casa. La rosa ubbidiva senza lamentarsi e appena rientrava, correva in camera a studiare la tecnica  per poter rigenerare il chakra, ormai diventata un’ossessione. Non le piaceva ritornare a casa prima dei suoi compagni, con i quali aveva iniziato ad instaurare un rapporto più amichevole, anche se era più corretto dire che lo aveva fatto solo con Naruto: con lui parlava e rispondeva alle sue domande riguardanti la salute del padre e gli studi di medicina. Su quest’ultimi, il biondo continuava ad incoraggiarla, spronandola  ad approffondire la sua passione e offrendosi, qualora avesse avuto bisogno, di procurarle tutti i libri di cui necessitava, chiedendoli direttamente a sua “nonna”, l’Hokage.
Sasuke, invece, preferiva ascoltare piuttosto che parlare, ma a lei andava bene così, perché aveva smesso di attaccarla, ma soprattutto, di darle della noiosa.

Kakashi era soddisfatto di questo avvicinamento da parte dei ragazzi ed era convinto che a distanza di poco tempo, l’alone di tristezza che caratterizzava il viso di Sakura, sarebbe scomparso.
Quello che però lo preoccupava maggiormente era la continua stanchezza che manifestava dopo diverse ore di allenamento: gli alimentatori sembravano non aver avuto gli effetti desiderati, lasciandolo perplesso e pensieroso.
Si era ripromesso di aspettare ancora qualche settimana per vedere un eventuale miglioramento, altrimenti avrebbe parlato ancora una volta all’Hokage …. il suo istinto gli diceva che gli stesse nascondendo qualcosa!

Naruto e Sasuke, come anticipato dal Jonin il primo giorno dell’anno, erano sottoposti ad allenamenti molto più intensivi e stancanti. L’intento di Kakashi era quello di potenziare al massimo i loro colpi migliori, il rasengan e il chidori, al fine di farli combaciare in un unico grande attacco simultaneo. Naruto se la cavava egregiamente, grazie anche all’aiuto delle sue copie, mentre Sasuke riscontrava maggiori difficoltà. Per sviluppare al massimo la potenza del chidori, occorreva l’utilizzo di due tomoe allo sharingan, mentre lui ne possedeva uno solo. Ciò che rendeva orgoglioso Kakashi del suo allievo, era la determinazione e la costanza che impiegava negli allenamenti, senza mai lasciarsi sconfortare dalla poca potenza distruttiva del suo chidori. Entrambi, possedendo lo sharingan, sapevano che i tomoe potevano svilupparsi in un qualsiasi momento e più si era allenati, più le tecniche sarebbero state potenti e pericolose.

Come ogni sera, finito gli allenamenti, Sasuke e Naruto era inguardabili, con i volti impolverati e sudati, i vestiti sporchi e sgualciti, ma i loro occhi esprimevano soddisfazione per i risultati ottenuti.

Stavano ritornando a casa, camminando lungo le vie del centro, quando:

“Ehi teme, questa sera sei più malconcio del solito!” disse Naruto beffardamente per prenderlo in giro.

“Pensa per te dobe! …..” ma non finì di controbattere in quanto la sua attenzione fu attirata da qualcuno, facendogli arrestare il passo e fermarsi di scatto.

Naruto si fermò anche lui guardando il compagno e seguendo con gli occhi il suo sguardo, fino a posarsi su una ragazza dai lunghi capelli biondo cenere uscire da un negozio di dolci con il sorriso sulle labbra mentre guardava un pacchettino azzurro che stringeva amorevolmente fra le mani: era Kasumi!

“Teme, ma quella non è Kasumi? Secondo te per chi è quella cioccolata?” gli chiese sogghignando.

“E io che ne so …. e poi come fai a dire che è cioccolata!” rispose contrariato.

“E dai teme, non vorrai dirmi che ti sei dimenticato che giorno è domani!” avvicinandosi e guardandolo negli occhi.

Sasuke lo scansò in malo modo riprendendo a camminare con le mani in tasca, sperando che Naruto lo lasciasse stare ….. ma si sbagliava:

“Teme, domani è San Valentino e quello che teneva in mano Kasumi era senz’altro del cioccolato da regalare a qualcuno di nostra conoscenza!”  guardandolo con la coda dell’occhio mentre le labbra si incurvarono in un ghigno di sfida.

Sasuke si irrigidì ma non voleva cedere alle provocazioni del biondo:

“Tze …. sai quanto me ne importa!”

“Oh, io invece credo di si ….. sicuramente sarà per Itachi!” sfoggiando un sorriso vittorioso sapendo di averlo colpito sul vivo.

Sasuke si fermò e si voltò di scatto urlandogli nelle orecchie:

“Non dire assurdità! Loro due sono degli anbu e non hanno tempo da perdere per simili sciocchezze e poi …. e poi sono convinto che mio fratello non lo accetterebbe mai ricordandole che deve pensare agli allenamenti e alle missioni!” ansimando.

“Teme andiamo! Si è visto benissimo che fra quei due c’è del tenero! E’ vero che sono degli anbu e le loro missioni sono molto importanti quante pericolose, ma sono anche delle persone che provano dei sentimenti. Itachi è grande, maturo e responsabile ….. non vedo dove sia il problema se si fosse innamorato!” disse cercando di farlo ragionare.

“Piantala dobe ….. Itachi non è innamorato!” gli rispose convinto delle sue parole.

“E come fai a dirlo, te lo ha detto forse lui?” insistendo nel fargli comprendere la realtà dei fatti.

“No! Lo so e basta! ….. Adesso smettila, mi hai già fatto innervosire troppo ….. hai detto che domani è San Valentino? Devo pensare a come fare per domani!” incamminandosi senza più rivolgergli la parola.

Naruto rimase indietro vedendo la schiena di Sasuke irrigidirsi. Sapeva quanto odiasse quel giorno, la festa degli innamorati …. Sin dai tempi dell’asilo veniva assillato da tutte le ragazzine, anche più grandi, costringendolo ad accettare i loro cuori di cioccolato e chiedendogli con insistenza di uscire insieme o peggio, di mettersi insieme. Lui, non solo adiava i dolci ma non concepiva quel rapporto sentimentale fra maschio e femmina, definendolo una debolezza che poteva compromettere gli allenamenti per diventare un ottimo ninja. Nonostante fosse più grande, la sua immaturità legata all’amore era ancora evidente, ma per Naruto, la reazione di Sasuke riguardante i sentimenti di Itachi verso Kasumi, dipendeva molto dalla gelosia: sapeva quanto fosse legato al fratello maggiore e non accettava che qualcuno potesse portarglielo via!

Per tutta la sera Sasuke rimase in silenzio mostrando un’espressione pensierosa. Varie volte la madre e il padre gli avevano chiesto se avesse qualche problema, ricevendo come risposta “no, tutto bene” e ritornando al suo mutismo.

Naruto sapeva a cosa stesse pensando il compagno ma si era rifiutato di dirlo ai suoi zii, aspettando di farlo appena fosse rientrato Itachi dai suoi allenamenti.

Verso le dieci di sera Itachi rientrò:

“Ciao figliolo, hai fatto più tardi del solito!” gli chiese Fugaku mentre sorseggiava una tazza di the caldo.

“Si, io e la mia squadra dobbiamo perfezionare alcune tecniche nuove ….. sembra che fra qualche settimana dobbiamo ritornare in missione!” sedendosi stanco sul cuscino mentre la madre gli mise davanti il piatto fumante della cena.

“Grazie mamma! …..” ma mentre stava per iniziare a mangiare vide Sasuke pensieroso: “ …. Ehi, com’è quella faccia? Hai qualche problema?”

Il fratello alzò appena lo sguardo accennando un “no” con il capo e ritornando chino ai suoi pensieri.

Itachi guardò i suoi genitori in cerca di una risposta, ma anche loro gli fecero capire che non sapevano nulla. L’unico che poteva sapere qualcosa era un diavoletto biondo con un sorriso beffardo sulle labbra, pronto a spifferare tutto.

“Naruto? …..” disse Itachi richiamando la sua attenzione: “ …. credo che tu debba dirci qualcosa, dico bene?”

“Ahahahah, indovinato!” mostrando un sorriso a trentadue denti, ma venne afferrato dalla maglia da Fugaku:

“Coooosaaaa? Te l’ho chiesto varie volte e tu mi hai detto di non sapere niente, mentre adesso dici che sai tutto? Questa ma la paghi!”  rivoltandolo a pancia bassa e portandogli le braccia dietro alla schiena.

“Zio basta, così mi fai male!” disse in tono supplichevole.

“Basta lo dico io ….. come credi sia stato per tutte queste ore vedendo Sasuke in quello stato!” stringendo ancora di più la presa.

“Fugaku lascialo andare subito ….. forse Naruto aspettava Itachi per dirci cos’è che preoccupa Sasuke!”  Mikoto si avvicinò al marito facendogli allentare la presa al nipote.

“Grazie zia! ….. Si è come dici tu, aspettavo Itachi!” ricomponendosi mentre si massaggiava le braccia doloranti e guardando in cagnesco lo zio che contraccambiava il suo stesso sguardo.

Solo in quel momento Sasuke si accorse di quello che era successo e alzò lo sguardo verso Naruto, incredulo che potesse conoscere i suoi pensieri …. ma si sbagliava.

“Non dovete preoccuparvi per il teme ….. sta solo pensando a come fare per evitare tutte le ragazze che si presenteranno domani davanti all’ accademia per regalargli la cioccolata e invitarlo ad uscire!” disse trionfante con le mani dietro la testa.

Un enorme gocciolone comparve sulla testa degli adulti che increduli si voltarono verso il piccolo Uchiha, vedendolo ringhiare e stringere i pugni.

Mikoto si voltò per nascondere il suo divertimento, Fugaku diede qualche colpo di tosse finto, mentre Itachi guardò il fratello sconcertato ma divertito.

“Allora è questo che ti affligge, anche se non riesco a capire quale sia il problema! Non sei contento di avere tante ammiratrici?” solo Itachi riusciva a smuoverlo e spesso era proprio Sasuke che andava da lui a confidarsi.

“No, per niente! …. Non le sopporto ….. sono insistenti …. per non parlare di quell’odore nauseante della cioccolata, mi da il voltastomaco! ….. Ogni anno cerco il modo per togliermele di torno, ma è tutto inutile, mi inseguono dovunque!” ringhiando innervosito.

Itachi sorrise appena mettendogli una mano sulla spalla:

“Immagino che per te sia un problema grandissimo ….. aspetta qualche anno e vedrai che non avrai più questi pensieri!”

“Fra qualche anno?” gli chiese dubbioso il fratello.

“Si …. quando ti innamorerai! Sarai felice di ricevere la cioccolata dalla tua ragazza e anche se non ti piacciono i dolci, la mangerai volentieri!” gli rispose in modo calmo.
“Tze ….. io non ho tempo di innamorarmi …. devo allenarmi e diventare forte …… e mai, dico mai, mangerò quella cosa!” mostrando una faccia disgustata al pensiero della cioccolata.
“Va bene …. ne riparleremo fra qualche anno!” strofinandogli i capelli e iniziando a cenare.
Fugaku e Mikoto si lanciarono uno sguardo di intesa mostrando un leggero sorriso, orgogliosi dell’ottimo rapporto dei loro figli.

Naruto rimase in silenzio sogghignando fra sé e sé.

Durante la notte Sasuke dormì poco continuando a pensare come liberarsi di tutte quelle ragazze che sicuramente l’avrebbero aspettato davanti ai cancelli dell’accademia. Era talmente assorto dai suoi pensieri da non rendersi conto di aver fatto colazione, di essere salutato dai suoi famigliari e di essere portato fuori casa da Naruto.

Continuò a camminare con le mani in tasca, quando Naruto gli si avvicinò all’orecchio:

“Ehi teme, so come aiutarti!”

“Dobe non voglio i tuoi consigli ….. sono inutili e senza senso ….. l’anno scorso volevi prendere le mie sembianze, solo per avere tutta la cioccolata e uscire con tutte le ragazze ….. scordatelo che ti dia il consenso!” ritornando a pensare.

“Ti sbagli …. ho un’idea grandiosa, la vuoi sapere?” guardandolo seriamente.

Sasuke sbuffò, mancava poco all’accademia e non aveva ancora trovato una soluzione,  tanto valeva ascoltarlo:

“Sentiamo!”

“Voglio però qualcosa in cambio ….. dovrai dire alle ragazze di regalare a me la tua cioccolata, che ne dici?” gli disse con l’acquolina in bocca.

“Ecco spiegato il motivo di tanto buonismo ….. vuoi la cioccolata visto che nessuno si prende la briga di regalartela!” guardandolo divertito.

“Teme non mettere il dito nella piaga …. e per tua informazione, la dolce Hinata me la regala sempre! ….. ora ascoltami bene!” avvicinandosi di più al suo orecchio e coprendosi la bocca con la mano.

“Coooooosaaaaaa! Ma sei impazzito? No, no e no ….. non farò mai una cosa del genere, scortatelo. Solo ad un dobe come te poteva venire un’idea così assurda!” fulminandolo con lo sguardo.

“Non ti scaldare teme …. pensa bene alle mie parole, in fin dei conti dirai solo la verità …. con l’unica differenza di un piccolo gesto molto innocuo rispetto a quello che hai già fatto!” mettendosi di fronte a lui e guardandolo intensamente negli occhi.

Sasuke sospirò rassegnato:

“E va bene, facciamolo ….. ma sappi che se le cose dovessero andare male la colpa sarà solo ed unicamente tua!” iniziando a correre verso la loro prossima meta.
Sakura era giunta all’incrocio che l’avrebbe portata all’accademia trovando inaspettatamente i suoi compagni appoggiati ad un lampione.

“Ciao Sakura-chan! Questa mattina io e il teme siamo usciti prima di casa e anziché aspettare davanti all’accademia l’apertura dei cancelli, abbiamo preferito venirti incontro, contenta?”sorridendo istericamente mentre Sasuke mostrava uno sguardo tra il contrariato e l’imbarazzato.

“V-va bene!” rispose poco convinta e incamminandosi insieme ai suoi compagni.

Quando voltarono l’incrocio, Sakura notò un gruppo numeroso di ragazze davanti ai cancelli e tutte con in mano dei pacchettini colorati a forma di cuore.

“Ma che ci fanno tutte quelle ragazze?” chiese sorpresa e vedendo Sasuke ringhiare mentre Naruto si voltò dall’altra parte iniziando a fischiettare per non risponderle.

“Cammina e sta zitta!” le disse Sasuke appoggiano una mano sulla sua spalla e spingendola a camminare più velocemente.

Sakura non riuscì nemmeno a rendersi conto di quel contatto che le ragazze iniziarono ad urlare disperate:

“Sasuke!!! Chi è quella ragazza? Non puoi farci questo!” dissero all’unisono e alcune di loro con le lacrime agli occhi.

Il moro continuò a spingere la rosa e con il volto abbassato e infastidito per la situazione:

“E’ la mia compagna! Ora lasciateci passare!”

Sakura non ci stava capendo niente ….. tutta quella situazione era così tremendamente assurda!
Appena varcati i cancelli e lontano dagli sguardi di quelle ragazze, Sasuke lasciò la presa mettendosi le mani in tasca.

“Mi spieghi cosa sta succedendo!” le chiese con insistenza la rosa.

“Mm” ma il compagno non sembrava intenzionato a risponderle.

“Ehi teme fermati! …. Gli accordi non erano questi, dovevi dire a quelle ragazze di regalare a me tutta quella cioccolata e di convincerne qualcuna ad uscire in mia compagnia e non l’hai fatto! …. Gran bell’amico che sei, io ti aiuto a liberarti di tutte le tue corteggiatrici e tu invece …..”

“Che cosa? .....” urlò Sakura avendo capito tutto: “ …. Voi mi avete usata per i vostri scopi? Ma come vi siete permessi!” sferrando ad entrambi un potentissimo pugno.

Mai si era sentita usare in quel modo. Corse verso dove li aveva scaraventati, non aveva ancora finito con loro, era troppo arrabbiata e meritavano una bella lezione.
Naruto e Sasuke atterrarono di testa, ma non fecero in tempo a ricomporsi e a massaggiarsi la guancia colpita che una Sakura furiosa si scagliò contro di loro afferrandogli per il colletto e scuotendoli con forza:

“Ma come vi siete permessi, razza di screanzati che non siete altro!”

Naruto continuò a subire in silenzio, mentre Sasuke riuscì a liberarsi da quella presa ferrea:

“Ehi datti una calmata …. non c’è niente da arrabbiarsi!”

La rosa lasciò cadere a terra Naruto e si voltò furiosa verso il moro:

“Non c’è niente da arrabbiarsi? Ma ti rendi almeno conto di quello che hai detto davanti a quelle ragazze?”

“Si, che sei la mia compagna …… non è forse vero? Siamo nello stesso team, ricordi?” guardandola con sfida.

La rosa sobbalzò, ma non aveva intenzione di dargliela vinta:

“Ma l’hai detto in un modo che lasciava intendere altro!” continuando a parlargli con i pugni alzati.

“Problemi loro ….. e adesso smettila mi stai dando sui nervi ….. sei noiosa!” le disse sgarbatamente.

Sakura, sentendosi chiamare ancora in quel modo si fiondò su di lui per colpirlo ancora in faccia ma Kakashi le si parò davanti afferrandole il pugno.

“Ma come, era da tanto che non litigavate più e adesso avete ricominciato, arrivando addirittura ad alzare le mani? ……” guardandoli entrambi severamente: “ ….. ora ditemi cos’è successo!” sospirando rassegnato.

Sasuke e Sakura erano troppo adirati per parlare, così lo fece Naruto …..

“Ahahahahah” Kakashi si era sdraiato in terra ridendo sonoramente e tenendosi le mani sullo stomaco per lo sforzo.

I ragazzi arrossirono per l’imbarazzo, il loro maestro, con la sua risata li stava prendendo in giro.

Kakashi si ricompose e provò a parlargli anche se ogni tanto gli scappava ancora un risolino divertito:

“Sakura, da un certo punto di vista Sasuke non ha mentito, sei la sua compagna …. di team …. ma è anche vero che doveva informarti prima! Naruto …. devi imparare a controllare la tua ingordigia e i tuoi bollenti spiriti …. non puoi pretendere di placare le tue voglie sulle spalle degli altri! …. Però ….. però devo dire che questo è stato un ottimo gioco di squadra!” attirando l’attenzione su di lui.

“Che intendi dire con ottimo gioco di squadra?” chiese stupefatto Naruto.

“Tu Naruto, hai escogitato una strategia e i tuoi compagni l’hanno messa in pratica alla perfezione …. è così che si comporta un team affiatato durante le missioni!” sorridendo soddisfatto.

“Sarà anche come dici tu Kakashi, ma non ho più intenzione di venire usata!” disse Sakura ancora infastidita.

“Tze …. sei noiosa!” le rispose a tono Sasuke.

“Adesso basta ….. raggiungete i vostri angoli e iniziate gli allenamenti!” disse il Jonin alzano il braccio e puntando l’indice verso il campo.

Sasuke e Sakura si apprestarono ad ubbidire, mentre Naruto rimase fermo al suo posto.

“Naruto, perché non raggiungi il tuo angolo?” gli chiese vedendolo triste.

“Uffa …. mi ero già pregustato di mangiare tutta quella cioccolata, ma quello che avrei preferito in assoluto …..” alzando gli occhi sognanti mentre la bava scendeva dalla bocca: “ …… era uscire con tutte quelle belle ragazze!” facendo una risata maniacale.

Kakashi lo guardò molto attentamente intuendo quanto il suo allievo fosse come lui: un maniaco!

Iniziò a guardarsi attorno e quando fu certo di non essere visto da nessuno lo chiamò vicino a lui intimandolo anche con la mano:

“So esattamente come ti senti e forse conosco il modo per aiutarti, ma devi promettermi di non dirlo a nessuno, altrimenti rischiamo grosso entrambi, ok?” guardandolo seriamente anche se l’occhio scoperto brillava di perversione.

Naruto si avvicinò annuendo freneticamente con il capo. Il Jonin si guardò ancora attorno per accertarsi di non essere osservati e tirò fuori dal suo giubbotto un libricino rosso.

“Un libro? Guarda che detesto leggere!” disse contrariato e portandosi le braccia congiunte al petto.

“Parla piano …. questo non è un semplice libro, ma qualcosa di molto …. molto utile!” aprendo il libro e mostrandogli un disegno.

Naruto sbarrò gli occhi facendo sangue al naso. Afferrò velocemente il libro e iniziò a sfogliarlo con la bava alla bocca.

“Mi raccomando, non dire a nessuno che sono stato io a dartelo e nascondilo bene ….. se discraziatamente qualcuno dovesse scoprirlo, finiremo entrambi in un mare di guai ….. a partire dall’Hokage e dai tuoi zii!” guardandolo fiducioso.

Il biondo rabbrividì sentendo i nomi dei suoi parenti:

“Stai tranquillo, lo nasconderò molto bene ….. questo sarà il nostro segreto! …. Però mi spieghi perché lo porti con te?” gli chiese incuriosito.

“Questo non ha importanza …. Ora vai!” intimandolo ad iniziare gli allenamenti.

Kakashi era un lettore accanito di libri erotici illustrati e aveva iniziato a leggerli durante il periodo in cui non poteva vedere frequentemente Hanare. Aveva scoperto che quelle letture riuscivano a placare i suoi bollenti spiriti e si era talmente abituato a leggerli da non riuscire più a fermarsi, nonostante la sua vita sessuale con Hanare fosse molto più attiva da quando Shisui e Itachi avevano iniziato ad aiutarli.
Naruto aveva gli ormoni in subbuglio e doveva imparare a controllarsi altrimenti avrebbe rischiato di prendere molti più pugni, non solo da Sakura ma anche da altre ragazze …..

***********


Sakura ritornò a casa, come sempre, nel primo pomeriggio. Era ancora arrabbiata per essere stata usata, avrebbe voluto delle scuse, ma non poteva pretenderle dato che lei per prima non si era comportata bene con loro, mentendogli in varie occasioni.
Era così adirata che se anche quel giorno non fosse riuscita ad usare la tecnica della rigenerazione del chakra, si sarebbe sfogata su qualsiasi cosa gli fosse passata per le mani.

Sasuke e Naruto tornarono a casa verso l’ora di cena, portando ancora i segni del pugno potentissimo della compagna:

“Ragazzi ma che cosa avete fatto?” gli chiese Mikoto preoccupata.

Sasuke fece spallucce mentre Naruto si sentì in dovere di raccontare l’accaduto a cena.

Mikoto fece cadere un piatto in terra, Fugaku cercò di controllare la sua collera stringendo i denti mentre la vena della tempia e del collo pulsavano freneticamente e Itachi, rientrato presto dagli allenamenti, cercava di trattenersi dalle risate.

Mikoto cercò di prendere lei in mano la situazione perché se lo avesse fatto il marito per i due ragazzi si prospettava una sonora lezione:

“Ma vi rendete conto di quello che avete fatto? non solo avete mentito a quelle ragazze …..” guardando il figlio: “ ….. ma lo avete fatto per raggiungere altri scopi ….” voltandosi verso Naruto: “ ….. ma la cosa peggiore è stato usare la vostra compagna, mettendola di fronte a fatto compiuto! Non siete stati corretti nei suoi confronti, dovevate avvisarle ….. pretendo ed esigo da entrambi che domani le chiediate scusa, mi sono spiegata? Altrimenti ve la vedrete direttamente con me!” guardandoli seriamente e facendoli rabbrividire.

Naruto e Sasuke acconsentirono silenziosamente con il capo, terrorizzati dalle minacce di Mikoto.
Mangiarono tutti in silenzio, solo Itachi sembrava divertito ma non osò interrompere quel clima.

Finito di cenare Sasuke andò a prendere la sua katana per affilarla e lucidarla. Generalmente era un lavoro che lo rilassava molto e sperava di scaricare la tensione e l’arrabbiatura accumulate in quella giornata.
Si mise a sedere nel porticato di fronte al giardino iniziando il suo lavoro di manutenzione. Pochi minuti dopo anche Itachi lo raggiunse per fare la stessa cosa.
I due fratelli erano a sedere vicino ma nessuno dei due sembrava intenzionato a parlare.
Sasuke cambiò la pietra per l’affilatura e nel prenderne un’altra intravide uscire dalla tasca dei pantaloni di Itachi una carta da regalo azzurra. La stessa del pacco di Kasumi!

“Itachi, cos’è quello?” indicando con l’indice il piccolo lembo di carta azzurra.

Il fratello si osservò e vedendo cosa stava indicando Sasuke si affrettò a nascondere la carta dentro alla tasca.

“Niente!” rispose con poca importanza.

“Non mentire! …. Te l’ha regalato Kasumi, vero? Io e il dobe l’abbiamo vista ieri sera uscire da un negozio di dolci con un pacchettino avvolto dalla stessa carta! ….. Allora?” chiese ancora con insistenza.

“Allora cosa? ….. Se conosci già la provenienza non capisco cos’altro vuoi sapere!” continuando a limare la sua katana.

“Cosa c’è fra di voi! …. Non vorrai dirmi che siete i …. i ….. i-nnamo ….rati, vero?” facendo una fatica immensa a pronunciare quella parola tanto detestata.

“E se fosse? …. Non vedo cosa ci sia di strano ….. siamo grandi e ci troviamo molto bene insieme!” guardandolo con la coda dell’occhio e continuando il suo lavoro.

“Cosa? Ma allora il dobe aveva ragione! …. Non capisco, però!” chiese più a se stesso che al fratello.

“Cosa non capisci!” interrompendo la limatura e guardandolo negli occhi.

Sasuke spostò varie volte lo sguardo dal fratello ai suoi piedi, non sapendo bene come spiegarsi, ma con lui sapeva di potersi confidare di qualunque cosa e di chiedergli tutte le spiegazioni di cui necessitava.
Sospirò profondamente:

“Non capisco …. non capisco come tu abbia il tempo di pensare a certe cose quando sei così impegnato nei tuoi allenamenti!” disse timidamente.

Itachi trattenne un sorriso per non turbare la sensibilità del fratello, sapeva quanto fosse difficile per lui aprirsi e confidarsi e non voleva perdere la sua fiducia. Chiuse gli occhi pensando alle parole da usare per farsi comprendere a pieno:

“Non lo decidi tu quando e come affezionarti a qualcuno, capita e basta …. e non puoi farci niente …. non puoi impedirlo, ma solo lasciarti guidare prendendotene cura!” alzando la katana e osservandola di profilo.

“Scusa Itachi, ma non riesco a seguirti!” chiese spaesato.

“Rispondi alla mia domanda ….. ci tieni alla tua katana?”

“Certo, che domande …. è il regalo più bello che mi abbia fatto papà e non vedo l’ora di imparare ad usarla alla perfezione!” guardandolo ancora incapace di comprendere la sua spiegazione.

“E te ne prendi cura come si deve?” insistendo nelle domande.

“Sicuro, la lucido e le affilo la lama quasi ogni sera!” guardando con orgoglio la sua arma.

“E’ quello che volevo sentirti dire ….. ti prendi cura della tua katana accertandoti che sia perfetta in tutto e per tutto, se vedi che c’è qualcosa che non va ti appresti a sistemarla e sei orgoglioso si impugnarla cercando di poterla padroneggiare al meglio, giusto?” fissandolo intensamente negli occhi.

“Si, è così!” ma ancora non ci stava capendo niente ….. cosa c’entrava la katana con l’amore?

Itachi sembrò leggergli nel pensiero:

“Diciamo che quando ti innamori ti viene automatico prenderti cura della ragazza che ami, cercando di non farle mancare niente ….  di farla stare bene ….. e di renderla felice! Quando sei in sua compagnia, ti senti orgoglioso di starle al suo fianco e cerchi in tutti i modi di trasmetterle le tue emozioni ….. ora hai capito?” mettendogli l’indice e il medio sulla fronte.

Sasuke era rimasto sconcertato, la spiegazione di Itachi non era molto chiara.

Osservò attentamente la sua katana cercando qualche similitudine fra l’arma e una qualsiasi ragazza, arrivando alla conclusione che l’arma fosse in assoluto molto migliore!

“Sarà come dici tu …. ma rimango dell’idea che non ci sia cosa migliore che allenarsi e usare le armi, diventando più forte!” e continuando a limare la lama della sua katana.

Itachi lo osservò sorridendo: Sasuke era ancora immaturo per provare certi sentimenti, ma sapeva che prima o poi, anche il suo cuore avrebbe battuto per una ragazza. Solo all’ora avrebbe compreso a pieno il suo discorso e conoscendolo, avrebbe messo tutto se stesso per renderla felice.


 

Angolo dell’Autrice:
Ciao a tutti, per prima cosa vorrei ringraziarvi di cuore, nonostante il mio avvertimento sulla lunghezza di questa ff, non solo molti di voi mi hanno detto che continueranno a seguirmi (con le recensioni e mp), ma alcuni hanno aggiunto la mia storia fra le seguite e le preferite, inoltre ho visto un gran numero di visite nel capitolo predendente ….. grazie infinite!
Spero che il capitolo via sia piaciuto, non è stato facile cercare una similitudine fra la katana e una ragazza, ma è stato l’unica cosa che mi è venuta in mente, cercando di far combaciare l’ambiguità nelle spiegazioni di Itachi con le passioni di Sasuke. Spero di esserci riuscita, altrimenti chiedo umilmente perdono.
In questa settimana sarò molto impegnata nella stesura del prossimo capitolo di BASIDE ME. Spero di non deludere i lettori che la stanno seguendo. Approfitto per invitare a leggerla tutti coloro che non l’hanno ancora fatto. Grazie in anticipo
Un bacione

 

  
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