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Autore: piccola twilighter    16/06/2014    3 recensioni
Anno 1902. Forks. Stati Uniti. Isabella è una levatrice (ostetrica), ha una storia molto triste alle spalle e vaga per tutta la penisola Olimpica, fin quando è assunta nella casa della famiglia nobile Masen-Cullen, dove si occuperà della signora Katherine Cullen che è alla sua prima gravidanza, nuora di Donna Elizabeth Masen Cullen e di Don Edward Senior Masen. Il figlio dei padroni di casa Edward Junior è in guerra a Cuba. Cosa succederà quando il bel soldato incontrerà la bella levatrice?
STORIA ISPIRATA DALLA SOAP OPERA “IL SEGRETO” (non sarà identica alla soap, ma ci sarà qualche passo simile)
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Edward Cullen, Isabella Swan, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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~~POV BELLA
Sono arrivata alla villa puntualissima e la signora Cullen e sua figlia Alice, una simpaticissima ragazza dai capelli neri, gli occhi azzurri grandi e limpidi e i tratti di un folletto, che sprizza vitalità da tutti i pori, mi hanno accolta con grande gioia. Adesso siamo sul calesse diritti a villa Cullen.
-Isabella io vorrei che tu mi dessi del tu perché abbiamo la stessa età più o meno e poi vorrei essere tua amica – mi interrompe all’ennesima volta che le do del voi.
-va bene Alice però se sbaglio non rimproverarmi devo farci l’abitudine e tu dovrai impegnarti a chiamarmi Bella – le dico sorridendo. Non do quasi a nessuno il permesso di chiamarmi Bella, però con loro è stato diverso sento che posso fidarmi e che per qualche strano motivo ci tengono a me.
-certo Bella, comunque tornando al tuo vestito credo che dovresti indossare qualcosa di azzurro o qualcosa di blu cobalto che con la tua carnagione si sposerebbero benissimo … - continua a parlare di me, di abiti, di colori e altre cose. Poi però penso perché fanno tutto questo per me e secondo me c’è qualcosa di più rispetto a quello che mi ha detto oggi Esme.
-bene Alice okay quando saremo arrivati a casa tua potrai farmi quello che ti pare ma adesso vorrei parlare di qualcos’altro per esempio perché fate tutto questo per me – dico diretta senza pensarci su e non me ne pento.
-Isabella è una cosa che richiede tempo per essere spiegata ma ti dirò tutto ciò che devi sapere ma non oggi … quando sarà il momento promesso – interviene Esme lasciandomi di stucco.
-quindi voi sapete qualcosa su di me ? – chiedo stavolta timorosa.
-si cara, e credo che ti farà piacere scoprire le cose che sappiamo ma per adesso mi dispiace ma devo lasciarti nel dubbio – dice rammaricata. Ecco spiegata tutta la dolcezza di questa signora nei miei confronti, lei mi conosce già e sa qualcosa del mio passato che io non so. Ecco questo paese mi sta stravolgendo dopo un giorno, se rimanessi qua tutta la vita probabilmente impazzirei del tutto. Finalmente arriviamo a destinazione. La villa della famiglia Cullen è stupenda sia all’esterno che all’interno, è elegante, di classe e luminosa.
-avete una bellissima villa Donna Esme – mi complimento estasiata da tutto ciò che mi circonda.
-Isabella hai già un posto per dormire? – mi chiede Alice e vedo la madre sorridere.
-si, alla locanda dei Weber –
-oh, bravissime persone però se vuoi potresti venire qua, per noi sarebbe un piacere – continua sorridente ed entusiasta con l’appoggio di sua madre.
-anche a me farebbe piacere, ma per il momento vorrei rimanere alla locanda, voglio conoscere meglio le persone che mi circondano, senza offesa – dico imbarazzata. Anche se loro mi ispirano già fiducia voglio capire meglio.
-rispetterò la tua scelta – si arrende. Entriamo in camera sua e ci dirigiamo verso una porta interna alla camera ed è stupefacente ciò che vedo in quella camera. Vestiti, scarpe e accessori vari ovunque.
-io non mi sarei mai accontentata di un normale armadio o di due, amo troppo gli abiti e allora mi sono fatta costruire questa stanza meravigliosa – mi spiega Alice vedendo il mio sguardo stupito – ma non perdiamoci in chiacchiere … leva i tuoi vestiti, vai a fare un bagno caldo e usa il sapone che preferisci, ne ho di tutti i gusti, poi metti l’accappatoio che sicuramente troverai e torni qua, così ci occuperemo dei tuoi capelli e ti farò conoscere la mia più cara amica – mi spinge verso il bagno e io mi chiudo dentro. Anche il bagno è bellissimo ed enorme e il colore che predomina è l’azzurro. Faccio ciò che Alice mi ha detto e sono subito pronta a tornare da lei. Quando mi vede sorride e dice: - adesso facciamo emergere tutta la tua bellezza e il tuo essere donna – e così comincia a lavorare con i miei capelli e con il mio viso. Dopo un po’ di tempo bussano e Alice da il permesso di entrare. Entra una ragazza, alta, bionda, con gli occhi blu che sembra l’incarnazione della bellezza. Io mi alzo e non so in che condizioni sono ma sicuramente anche nella mia forma migliore non potrei competere.
-Isabella lei è Rosalie Hale, la mia migliore amica, praticamente mia sorella – io e la ragazza ci stringiamo la mano e ci scambiamo un sorriso sincero.
-Rose lei è Isabella Ielis, la levatrice di Katherine e di tutte le altre gestanti – Alice mi presenta.
-beh buona fortuna con Katherine è una persona molto viziata e antipatica – dice ridendo Rosalie.
-ho avuto modo di conoscerla oggi ma l’ho messa al suo posto, mi hanno insegnato a rispettare le persone e lei oggi mi ha mancato di rispetto e se vuole rendermi la vita impossibile deve sapere che io gliela renderò ancora più impossibile – rispondo disinvolta ma sicura.
-hai fatto benissimo, sappi di avere il nostro pieno appoggio se vuoi rendere la vita impossibile a quella viziata – mi appoggia Rosalie.
-bando alle ciance cominciamo a lavorare sul serio con Bella che alle 8 dobbiamo essere pronte … Rose tu le acconci i capelli e io la trucco – mi spingono sulla sedie e si mettono entrambi a lavoro. Sono pronta circa un’ora e mezza dopo e le ragazze si sono cambiate d’abito così scendiamo. Alice mi ha messo un abito blu lungo elegantissimo abbastanza scollato che risalta il mio decolté, mi ha fatto un trucco visibile ma non pesante e i capelli sono sciolti, tanti boccoli che mi accarezzano le spalle. Quando arriviamo giù Rosalie si catapulta tra le braccia di un ragazzo biondo, che ha un’aria familiare, che la abbraccia forte e poi va a baciare il ragazzone accanto al biondo. Alice invece ignora tutto e trattenendo le lacrime va ad abbracciare e baciare il ragazzo biondo.
-tu devi essere Isabella – mi si avvicinano un signore e una signora dai capelli biondi. Annuisco.
-noi siamo Aleandro e Clarissa Hale - si presentano.
- Esme non esagerava quando diceva che sei una ragazza stupenda – arrossisco alle lusinghe della signora e ringrazio.
-e c’è da dire che l’ho vista con altri vestiti e senza trucco, Isabella è meravigliosa sia fuori che dentro – interviene Esme. Arrossisco ancora di più.
-non mi sembri a tuo agio cara, rilassati e si spontanea con noi – mi incoraggia la signora Clarissa. Faccio un respiro profondo e mi sciolgo.
-ehm ragazze perché non presentate i ragazzi a Isabella? – il signor Cullen richiama le ragazze che sorridenti e con i fidanzati al fianco vengono verso di me.
-Isabella lui è Jasper il fratello di Rosalie e il mio fidanzato, e finalmente ex-militare – dice Alice con orgoglio, felicità e sollievo.
-lui invece è Emmett, fratello di Alice e mio fidanzato – Rosalie mi presenta il ragazzo al suo fianco.
- l’indisciplinato del gruppo – scherza lui e strappa una risata a tutti i presenti.
-bene adesso possiamo andare, altrimenti Elizabeth potrebbe infuriarsi se non arriveremo in tempo – interviene Carlisle e allora mettiamo i mantelli e usciamo per raggiungere la casa della famiglia Masen-Cullen. Il nervosismo si impossessa di me durante il viaggio in calesse e quando arriviamo mi tremano le mani e mi batte forte il cuore. Alice vede il mio stato e mi fa un sorriso incoraggiante e l’occhiolino. Io rispondo con un sorriso lieve e distorto dal nervosismo, per niente convincente. Ho accettato l’invito e se non voglio fare brutta figura è meglio che faccia uscire il mio grande coraggio e un po’ della mia sfacciataggine. Entriamo in casa e ad attenderci troviamo Donna Elizabeth, Don Edward Senior, la nuora Katherine appiccicata al marito e quando guardo in faccia il figlio dei Signori Masen-Cullen penso che stia per venirmi un attacco di cuore. È il soldato che avevo incontrato quella mattina. Ed è felicemente sposato. Ricco. Inarrivabile per me, una semplice levatrice. Ma che dico? Neanche devo guardarlo, ne pensarlo. Lui mi guarda e sorride, io abbasso lo sguardo imbarazzata.
-Isabella, lui è mio figlio Edward Junior, Edward lei è Isabella Ielis, l’ostetrica del paese, è stata mia e degli zii l’idea di invitarla – dice il signor Edward Senior. Il figlio prende la mia mano e la bacia. Che galante! Ma la cosa che mi ha stupito è stata la scossa che ho sentito quando ci siamo sfiorati.
-ho avuto il piacere di incontrare Isabella  stamattina in piazza, un incontro sfuggevole, sono felice che sia qui, ottima idea padre – fa un bellissimo sorriso. I nostri sguardi si incrociano.
-allora caro mi stavi ancora raccontando cosa è successo a Cuba … potresti continuare a raccontare anche a tutti gli altri – la voce stridula di sua moglie rompe il contatto e lui alza gli occhi al cielo scocciato.
-bene sediamoci nel salottino in attesa degli altri invitati e ascoltiamo i racconti di Edward – la appoggia Donna Elizabeth. Mentre ci dirigiamo nel salone Alice mi affianca.
-non dare retta a Katherine ignorala e falla tacere come hai fatto oggi, hai l’appoggio di tutti noi – mi sussurra all’orecchio. Io la guardo stupita e lei mi fa l’occhiolino. Ci accomodiamo e Edward e Jasper cominciano a raccontare le imprese di Cuba e mi vengono spesso i brividi. Morte, fame e distruzione sono i temi principali.
-ma tu sei un grande uomo era ovvio che tornassi vivo, sono sicura che tutti ti rispettavano e si piegavano per te – dice sua moglie con fare ovvio.
-a nessuno laggiù interessa chi tu sia, se gli sei di intralcio ti ammazzano e basta – interviene Jasper con un certo disprezzo nella voce. Katherine lo fulmina.
-io dico che è così non si può non notare l’importanza di un uomo come Edward – continua con superficialità.
-parli da vera ignorante e inesperta Katherine – si altera Jasper e gli altri intervengono prima che inizi un grosso litigio.
- Katherine credo che noi non siamo nessuno per giudicare ciò che accade laggiù e sono sicuro che Jasper ha ragione, non si curano neanche dei bambini, figurati di uomini grandi e grossi – cerca di calmare le acque Carlisle.
- Katherine tu hai sempre dato per scontato che Edward tornasse, che ogni volta che partiva non avevi paura che fosse l’ultima, tu non sai quante lacrime abbiamo versato per paura di non vederlo più, così come per Jasper – lo appoggia il signor Masen. Ma a quel punto la domestica annuncia l’arrivo dei primi invitati e tutti si ricompongono. La serata trascorre tranquillamente, sono tutti contenti e sollevati di vedere Edward e Jasper a casa sani e salvi. Dopo circa due di ricevimento mi sento un po’ stanca e così dopo aver spiegato la situazione ad Alice e la sua famiglia, Alice e Rosalie mi accompagnano ma veniamo fermate da qualcuno.
-ehm ragazze volete mandare Isabella via da sola? – è Edward che si preoccupa per me. Qualcuno che si preoccupa per me, che bella sensazione, una cosa che avevo perso, dopo la perdita di mia madre.
-ci piacerebbe accompagnarla veramente – dice Rosalie confusa.
-tornate alla festa la accompagno io, tre ragazze sole di sera non mi sembra il caso, spiegate voi il motivo della mia assenza, così potrete stare tranquille che Isabella torni a casa sana e salva – si offre e le ragazze annuiscono, in effetti ha ragione, ma io dovrei restare sola con lui e già mi sento assalire dall’imbarazzo. Le ragazze tornano alla festa e io e Edward usciamo.
-quindi alloggi dai Weber? – mi chiede sorridendo, dopo che gli ho dato le istruzione su dove deve accompagnarmi.
-esatto, sono stati subito gentili con me, come la famiglia Cullen, tuo padre e la famiglia Hale, hanno tutti mostrato gentilezza e rispetto per me –
-bene mi fa piacere, Katherine mi ha informato che oggi quando sei arrivata da lei non le hai mostrato rispetto che sei stata presuntuosa e che … - lo interrompo.
-io sarò anche una levatrice ma voglio rispetto e lei con me non è stata rispettosa –
-si mia zia Esme mi ha raccontato anche questo e volevo scusarmi con te per il suo comportamento inadeguato, non doveva comportarsi così male, ma è una bambina stupida e viziata e dopo quasi due anni devo capire come ho fatto a sposarla – si lascia scappare forse più del dovuto.
-tranquillo è tutto apposto, nessuno ferisce i miei sentimenti ormai, però il rispetto per me è fondamentale – il mio cuore ormai non potrebbe essere più a pezzi di così, non sono sicura neanche di averlo più un cuore.
-tu vuoi mostrarti forte ma so che dietro quella maschera da donna dura e forte c’è una donna debole e ferita – tira le sue conclusioni così. Ha maledettamente ragione, c’ha messo veramente poco a capirmi.
-potrebbe essere – però non confermo e gli lascio il beneficio del dubbio. Scendiamo dal calesse prima di entrare in paese e facciamo un po’ di strada a piedi. Arriviamo quasi subito alla locanda.
-è stato un piacere poter stare solo con te qualche minuto Isabella – non mi da il tempo di parlare che sento le sue labbra sulle mie e mi sembra tutto un sogno. È dolce, passionale e bellissimo.
-scusami per le cattive maniere ma desidero farlo da quando ti ho vista stamattina, buonanotte Isabella –
-buonanotte Edward – sussurro senza essere capace di ribattere imbarazzata.


ANGOLO AUTRICE: ecco qua il secondo capitolo!!! spero vi piaccia e che mi lasciate anche una piccola recensione .. baci alla prossima

  
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