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Autore: DiamanteLightMoon    16/06/2014    1 recensioni
La guerra è finita ed è appena cominciato l'ottavo anno ad Hogwars. Hermione non sa se gioire oppure piangere disperatamente. Infatti la felicità dell'essere ancora viva e avere vinto combatte con il dover stare accanto a Draco senza peró stare effettivamente con lui. Perchè, come è possibile stare insieme al ragazzo che ama, quando da una parte c'è lei salvatrice del mondo magico, dall'altra lui mangiamorte pentito. Eppure Hermione non perde la speranza..... E quando Silente chiede a lei e a Draco di raggiungerlo nel suo studio per metterli al corrente della verità su loro stessi la speranza continuerà a crescere.
-dal quinto capitolo-
Maschio e femmina saranno,
Purosangue uno, il contrario l'altro,
Dapprima a morte si odieranno,
Poi sotto un altro aspetto di vedranno,
Straordinari poteri avranno,
Insieme si completeranno
e, solo uniti, il nemico sconfiggeranno.
E' la mia prima dramione spero vi piaccia
Diamante
STORIA MOMENTANEAMENTE SOSPESA
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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LA STORIA DI GODRIC GRIFONDORO

Capitolo XI
-Giusta considerazione, Malfoy- osservò una voce. Una voce che non apparteneva ne a lui ne ad Hermione.

Draco si voltò di scatto, subito seguito dalla ragazza. La luce sulla punta delle bacchette non bastava per illuminare tutta la stanza per cui la persona che aveva parlato rimaneva completamente nell'ombra.
-Chi sei?- domandò Hermione.
-Prova ad indovinare- fu la risposta. Hermione guardò Draco e lui vide riflessa nei suoi occhi la stessa confusione che provava lui.
-Sei un professore?- chiese allora. Sia lui che lei davano per scontato che egli fosse un mago.
-Sì e no, posso definirmi tale anche se non lo sono più da tempo ormai-
-Non mi sono mai piaciuti gli enigmi, tanto meno le persone che parlano attraverso essi- disse ancora Draco.
-Insolente come sempre vedo, piccolo Malfoy- fece di nuovo la voce, prendendo una nota sarcastica- sai credo che l'essere così, diciamo... antipatici derivi dal cognome. Malfoy. Sì anche il Malfoy che conoscevo io era come te. E come te lo assegnarono a Serpeverde- aggiunse.
-Ti puoi mostrare? Sai mi sto stancando di parlare con qualcuno di “invisibile”. È maleducazione non guardare una persona in faccia quando si parla- disse Hermione stringendo forte la bacchetta.
-Hai la grinta e il coraggio di una vera Grifondoro, ragazzina- questa volta la voce è diversa, più profonda, crudele. Disse “Grifondoro” come se fosse un insulto.
-Io. Non. Sono. Una. Ragazzina.-ringhiò Hermione, gli occhi ridotti a due fessure. Draco la fissò, indeciso se ammirare il suo coraggio oppure giudicarla una matta priva di limiti. Fece tutte e due le cose.
-Credo che sia arrivato il momento di mostrarci- si sentì uno schiocco e improvvisamente una luce calda invase la stanza, rivelandone le vere dimensioni. Draco aveva immaginato che fosse grande, per via dell'eco che le parole producevano, ma non quanto la sala che si presentò davanti ai loro occhi. Era rettangolare, grande poco più di un campo da calcio, interamente di pietra come il resto della scuola. Sulla parete sinistra un pannello di legno di quercia la ricopriva completamente. E su di essa erano appese ogni tipo di arma medioevale: archi curvi e alti con faretre piene di frecce piumate, spade ad una e a due mani, dalla lama stretta o larga, pugnali con l'elsa finemente decorata, asce a lama singola o doppia, balestre e così via. Sul fondo si notava una struttura fatta di legno scuro e robusto che arrivava al centro della stanza. Appoggiata al muro destro stava una lastra di un materiale scintillante simile la vetro sopra la quale una decina di bacchette davano bella mostra di sé. Il passaggio da cui erano entrati Draco e Hermione era su una delle pareti corte e sotto di esso si notava una scaletta in bronzo che scintillava alla luce delle torce.
-Nox- disse Hermione rompendo il silenzio, il ragazzo si girò a guardarla più sorpreso che altro.
-Beh che c'è? La luce della bacchetta non serve più- spiegò lei.
-Sono dell'opinione che saresti stata bene in Corvonero- di nuovo una voce parlò, ma era una voce femminile. Sia Draco che Hermione si guardarono intorno cercando le persone a cui appartenevano le voci. Involontariamente si avvicinarono l'uno all'altra. Le braccia di Draco si alzarono contemporaneamente, quello con la bacchetta in avanti, l'altro in fuori come per coprire Hermione. La ragazza si portò dietro di lui sbirciando da sopra la sua spalla. Prima che potessero anche solo rendersi conto delle posizioni prese davanti a loro comparvero quattro figure spettrali. All'inizio erano solo colonne di vapore azzurrino successivamente si trasformarono in persone. D'istinto i due ragazzi fecero un passo indietro, poi rendendosi conto di quello che avevano davanti tirarono un sospiro di sollievo. “Sono solo dei fantasmi” pensò Draco.
-Aspetta, Draco, loro non sono solo dei fantasmi- lo bloccò Hermione- loro sono i fantasmi dei quattro fondatori di Hogwarts- il ragazzo era troppo impegnato a stupirsi e a provar che la ragazza avesse ragione per rendersi conto che lei aveva sentito il suo pensiero.
-Cosa?- domandò sbalordito.
-La piccola Grifondoro ha ragione- disse il fantasma in mezzo- noi siamo i fondatori di questa scuola. Io sono Godric Grifondoro, questa affascinante signora accanto a me è Priscilla Corvonero-indicò alla sua destra- lei invece è Tosca Tassorosso- la donna alla sua sinistra salutò con la mano- mentre il misterioso signore in fondo è...-
-Salazar Serpeverde- finirono Draco  Hermione in coro. Per tutta risposta lo spettro si inchinò.
-C'è una cosa che non capisco, anzi più di una- fece Hermione. Con un gesto della mano Godric la invitò a parlare e lei si scostò da Draco per fare una passo avanti. Congiunse le mani davanti al petto
-Allora, per cominciare: che cosa è questo posto? Quando lo scoprii mi era sembrato molto più piccolo. Come mai i vostri fantasmi sono in questa scuola? credevo che non vi avessero seppellito qui- fece un respiro profondo prima di continuare- e sopratutto, perchè vi siete mostrati a noi?-
Draco condivideva i suoi dubbi anche se non l'avrebbe mai ammesso ad alta voce.
-Venite- disse Priscilla indicando il fondo della stanza. Hermione e Draco si guardarono. Il ragazzo alzò le spalle e andarono avanti.

Si sedettero sopra quella struttura di legno che avevano visto da lontano. Da vicino appariva ancora più immensa. I fantasmi si limitarono a fluttuare davanti a loro.
-Per rispondere alle tue domande dobbiamo andare indietro nel tempo-iniziò a parlare Godric- quando noi tutti eravamo giovani come voi. Circa mille anni fa quindi.
Voi sapete cosa siete?- Draco e Hermione annuirono- bene allora sono obbligato a dirvi che lo siamo anche io e Priscilla-
-CHE COSA?- urlarono in coro i due giovani maghi
-Ragazzi, calmatevi, vi prego- cercò di rabbonirli Tosca, con  voce gentile. I due avevano gli occhi fuori dalle orbite, inutile dire che la notizia non li avesse sorpresi.
-Ora, mi hai chiesto che cosa è questa stanza. È una sala progettata per il vostro allenamento. È invisibile agli occhi dei comuni maghi, persino Silente e la McGranitt non possono vederla e Tosca e Salzar hanno dovuto aspettare di morire per poterla vedere. Solo un Bambino Speciale avrebbe potuto trovare questa stanza, scoprire il meccanismo che la celava- Hermione aprì la bocca- sul libro è stato fatto un incantesimo, sa riconoscere il tocco di un mago con poteri speciali, se un vostro compagno avesse preso il libro la libreria non si sarebbe mossa- sorrise- il mio fantasma e quello di Priscilla sono qui perchè abbiamo un compito: addestrarvi. Salazar e Tosca invece si sono impegnati ad aiutarci. Ho soddisfatto la vostra curiosità?-
-Sì- rispose semplicemente Draco, Hermione si limitò ad annuire.


Angolo Autrice
sono profondamente pentita di avervi fatto aspettare tanto, non mi uccidete vi prego!*Schiva una decina di Avada Kedavra*
so che il capitolo è corto, ma non vi preoccupate il prossimo sarà più lungo, ve lo giuro col migliolo
Diamante
  
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