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Autore: scoiattolo17    16/06/2014    1 recensioni
Il ritorno di Kaori porta qualche novità a Shinjuku (e qualche rospo da ingoiare al caro Ryo). una nuova sfida ricca di insidie per i nostri due sweeper, anche se la vera sfida dovranno combatterla i loro cuori... Siate clementi!! Sono sempre alle prime armi!! Spero vi piaccia... Un saluto a tutti!! :D
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Gli occhi neri di Ryo non la mollavano un attimo. La guardavano come se gli stessero scandagliando l’anima.
Come se volessero fargli sputare fuori la verità in qualsiasi modo esistente.
Kaori, spalle al muro, stava in silenzio, testa china.
Cosa avrebbe potuto raccontargli adesso?? Non poteva certo sputtanare tutto così… Aveva lavorato sodo per arrivare sino a quel punto e non voleva che una sua distrazione potesse rovinare il piano per mettere fuori gioco Marshall. Ma come poteva uscire da quella situazione??
Ryo le stringeva le braccia quasi con violenza. Poteva sentire le sue grandi mani tenerla ferma in una morsa micidiale. Avrebbe potuto liberarsi e scappare lo sapeva. Ma non voleva. Aveva sbagliato e non voleva far incazzare ulteriormente Ryo.
 
-meno male che mi avevi promesso che non ti saresti cacciata nei guai!! E io che mi dovrei fidare di te??? Che non dovrei farti domande?? Andiamo Kaori non ci prendiamo per il culo… Dimmi la verità…-
I pensieri di Kaori erano in tumulto. Dio che stupida era stata… glielo aveva persino giurato… si sarebbe fidato mai nuovamente di lei?? Gli avrebbe permesso di finire quello che aveva iniziato?? Non poteva certo abbandonare il progetto di fermare Marshall, ne andava della vita di troppe persone; però non poteva nemmeno continuare a mentirgli… perché lei lo amava e lo sapeva, perché ingannarlo era come avvelenarsi il cuore e l’anima, perché tutto era cambiato ma in fondo era tutto uguale. Era sempre la solita ragazzina innamorata di lui che si cacciava nei guai, che non trovava le parole ne la forza per contrastarlo.
Poi alzò lo sguardo. Ed incontrò i suoi occhi. Neri come la notte più scura. Profondi e penetranti, quasi micidiali. Sentiva il respiro dell’uomo sul suo volto. Solo in quel momento si accorse di quello che realmente voleva fare.
 
Fu un attimo. E lei si alzò sulle punte. Accostò la sua bocca a quella dell’uomo. Le loro labbra si avvicinarono, si incontrarono, si incatenarono l’una all’altra in un bacio.
Kaori sentì la presa di Ryo sulle sue braccia farsi leggera e diventare quasi inesistente, un semplice tocco.
 
Ryo sapeva che doveva fermarsi e subito. Ma inevitabilmente il suo corpo non mollava la presa su quella splendida creatura tra le sue braccia. Quel dolce contatto, quelle labbra morbide, quel buon sapore se lo era immaginato da sette lunghi anni ed adesso pareva fosse diventato ossigeno tanto non riusciva a farne a meno. Con impeto le portò una mano alla nuca per accostare meglio il suo volto a quello della donna. Avrebbe voluto saziarsi con quel bacio ma presto si accorse che non sarebbe bastato. L’altra mano stava già esplorando la pelle sotto la maglietta della socia.
Ma come un lampo la mente prevalse sul corpo e si fermò.
Kaori aprì gli occhi. Il fiato corto. Il sapore di lui ancora sulle labbra. Ok. Bella mossa.
Adesso avrebbe dovuto dargli due spiegazioni sui suoi comportamenti nelle ultime 24 ore. E se quel bacio non era stato una sorta di suicidio in quel momento proprio non riusciva a capire cosa le avesse dettato l’istinto.
-Se il bacio era un semplice escamotage per evitare il discorso sappi che non hai capito un cazzo-
-Meno male…- rispose a tono Kaori –perché il bacio era per dirti che anche tu mi sei mancato razza di cretino!- disse quella cercando di allontanarsi veloce dal suo socio. Cosa che le fu impossibile perché nuovamente quello la incatenò al muro
-parliamoci chiaro Kaori…- iniziò Ryo ma non terminò la frase che la sua socia gli aveva assestato un pugno alla mascella tanto forte da spiazzarlo e da permettere a lei di liberarsi.
-no! Parlami chiaro tu Ryo! Cosa vuoi da me?? Vuoi continuare a tenermi come una bambolina di porcellana oppure vuoi che anch’io riesca a tirarmi fuori dai casini da sola?? Non potrai tenermi sotto la tua ala per sempre e lo sai! Voglio poter fare le mie scelte! Voglio rischiare di inciampare! Voglio rischiare di farmi male. Voglio essere forte! Lo vuoi capire???- disse prendendosi il volto tra le mani cercando di fermare le lacrime che scendevano copiose da quei begli occhi nocciola –Non voglio più avere paura Ryo!!!…- terminò la frase, la voce scossa dai singhiozzi.
 
Quel pugno aveva forse risvegliato qualcosa in Ryo. Era ora in piedi e con la mano si massaggiava la mascella. Kaori era dall’altra parte della sala di fronte alla finestra. Guardava fuori cercando di trattenere lacrime e singhiozzi ma ahimè quelle sgorgavano copiose dai suoi occhi. Ryo la guardava. Rapito. Dio quella donna valeva più di qualsiasi cosa per lui. Era tutto il suo mondo. Tutta la sua vita. E quando la tua stessa vita ti prende a cazzotti forse è il momento di fare due conti. Cazzo. Come erano arrivati a quella situazione?
 
La pelle bianca della socia risplendeva alla luce delle insegne. Sembrava calmarsi pian piano. Forse stava riacquistando autocontrollo. Ryo doveva parlarle. Dovevano finire il discorso ma era praticamente impossibile farla ragionare in quelle condizioni. E quel bacio forse era meglio dimenticarlo. Un gesto dettato dalla sua incoscienza. Tutto qui.
Stava di nuovo cercando di avvicinarsi a lei che un flebile luccichio rosso lo fece scattare.
-Kaori a terraaa!!!- gridò prima di gettarsi verso la socia, ma quella, più veloce di lui, si era già buttata a terra appena accortasi di essere sotto tiro.
Una scarica di proiettili frantumò le due finestre della sala frangendosi in migliaia di piccoli cristalli di vetro.
Kaori pancia a terra si copriva il capo con entrambe le mani aspettando smettere la pioggia di proiettili e vetri, Ryo poco distante da lei imprecava per l’impossibilità di rispondere al fuoco nella loro posizione.
Quando la gragnola di colpi terminò Kaori scattò in piedi prima di Ryo e veloce come un fulmine uscì dall’appartamento impugnando la pistola.
-Kaori ferma!! Ti farai ammazzare!!- la intimò Ryo inseguendola
Non poteva restare lì. Quell’attentato era senza dubbio opera di Marshall… Se non si era sbagliata sparava dal tetto della palazzina di fronte. Doveva raggiungerlo. Doveva fermarlo.
Uscendo in strada tentò di coprirsi dietro le auto parcheggiate ma nessun colpò riecheggiò per la via. Che si fosse già dato alla fuga?? La prima regola di uno sweeper è far sparire le tracce se si manca il bersaglio ed in quel momento temette che Marshall se ne fosse già andato. Ma non curante del pericolo che stava affrontando Kaori iniziò a salire le scale antincendio della palazzina seguita a pochi metri di distanza da Ryo che malediceva se stesso per non essere riuscito a fermarla prima.
-Kaori fermati!!- continuava ad intimarla Ryo a distanza ‘se non l’ammazza lui, l’ammazzo io’ ironizzò tra se e sé.
La salita non fu delle più facili ma la resistenza accumulata con gli allenamenti di Falcon certo non le mancava e viaggiava come una lepre. Appena in cima impugnò ben salda la pistola e la posizionò di fronte a se una volta raggiunto l’apice delle scale antincendio. Scavalcando il muretto del tetto notò come questo fosse deserto. Un fucile di precisione era stato abbandonato lì; non c’era più nessuno.
Un’imprecazione si fece largo sulla bocca della bella sweeper mentre si avvicinava al fucile, solo allora Ryo la raggiunse e, constatando che davvero non c’era più nessuno, si avvicinò a lei:
-Spiegami che cazzo ti è saltato in mente!!- la fermò strattonandola per la maglia –volevi farti ammazzare??-
-volevo fermarlo- rispose quella più come se lo stesse ripetendo a se stessa che al socio
-Fermare chi??- il volto di Ryo si fece glaciale –tu sai chi ci ha sparato??-
-credo di saperlo…- una risposta vacua, quasi un sibilo
Le mani di Ryo si strinsero con una stretta sui polsi della donna di fronte a lui.
-Kaori dimmi tutto… Che cazzo sta succedendo???!!-
Kaori lo guardava persa. Cosa era giusto dirgli e cosa no? Doveva presto rispondere a quella domanda… ma dirgli tutta la verità o solo in parte?? Cosa poteva fare adesso?? Mantenere la parola data a Falcon o no??
Mentre questi pensieri le trapassavano testa e cuore Ryo, senza accorgersene, stringeva sempre più forte la presa sulla socia fino a che non si accorse che le sue braccia, le mani, ed anche in parte il volto della donna perdevano sangue. Le schegge dei vetri le avevano procurato taglietti di vario genere. Lei non se ne era nemmeno resa conto. Lo vedeva. Dove era finita Kaori? La sua ragazza? Quella donna di fronte a lui poteva anche sembrare più forte, fredda e coraggiosa, ma non sembrava altro che un vaso vuoto. Una marionetta. Pareva persa in chissà quale mondo. Una macchina che riceve ordini e che reagisce d’impulso senza temere niente e nessuno.
Che diavolo le era successo? E soprattutto perché?
Era forse stato lui a trasformarla in questo? Era forse colpa sua?? Lui sapeva che la sua Kaori era ancora lì. Tra le sue braccia. Ma non riusciva a vederla. Non riusciva ad intravedere il suo riflesso nemmeno in fondo a quegli occhi nocciola tanto amati.
Mentre ancora rifletteva su tutto ciò e mentre ancora aspettava una risposta da lei, uno sparo echeggiò nella via.
Ryo si accasciò a terra, colpito.  
  
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