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Autore: scoiattolo17    16/06/2014    1 recensioni
Il ritorno di Kaori porta qualche novità a Shinjuku (e qualche rospo da ingoiare al caro Ryo). una nuova sfida ricca di insidie per i nostri due sweeper, anche se la vera sfida dovranno combatterla i loro cuori... Siate clementi!! Sono sempre alle prime armi!! Spero vi piaccia... Un saluto a tutti!! :D
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori/Greta, Ryo Saeba/Hunter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Piccole goccioline di pioggia iniziarono a cadere sui tetti di Tokyo. Kaori in un lampo capì la situazione. Erano caduti in trappola. Subito cercò un riparo e trascinando Ryo con sé si diresse verso il casottino delle scale di accesso al tetto. Là controllò Ryo. Non rispondeva. Non dava segni di vita. La disperazione l’avvolse. Poi speranzosa notò che il compagno non perdeva sangue, non visibilmente almeno. Girandolo si accorse che non era stato colpito da una pallottola alla spalla ma da una strana fialetta con una ago. Togliendolo capì: sonnifero. (n.d.A: vi ho fatto prendere un colpo eeehh?? :D)
Volevano prenderli vivi. Mai ci sarebbero riusciti. Parola di Kaori Makimura. Parola di Sugar Boy.
Controllando alla bene meglio il posto di riparo per Ryo, sgattaiolò dietro il casottino impugnando la Colt 357 magnum del socio. È vero. Era un’arma pesante e poco maneggevole per lei. Ma a distanza era sicuramente più potente e precisa della sua piccola Colt.
Se riusciva a beccare da dove quello stronzo aveva sparato senza farsi notare l’avrebbe messo k.o. all’istante. In fin dei conti con la sagoma quella mattina non se l’era cavata poi tanto male.
La pioggia iniziò a zupparle i vestiti e la visibilità divenne velocemente scarsa. Ma se lo era per lei sicuramente lo era anche per chi aveva sparato.
Sapeva che era ancora là. Ryo era stato colpito alla spalla; ciò non toglieva dubbi. Il cecchino era appostato sul tetto a fianco. Sapeva che era ancora lì. Si sentiva braccata.
Lentamente salì sul tettino di lamiera del casottino che essendo spiovente la nascondeva del tutto dal tetto dell’altra palazzina. Ma come non era vista lei, anche Kaori non riusciva a vedere.
Però giocava con l’effetto sorpresa. Il cecchino sicuramente continuava a mirare verso il basso del casottino sperando di vederla girare l’angolo. Lei gli sarebbe comparsa dall’alto ed, in quel secondo di scarto in cui lui si sarebbe accorto di lei, avrebbe dovuto fare fuoco.
Il piano era buono. Restava solo metterlo in atto. Kaori fece un lungo sospiro poi veloce scattò.
Il tutto si svolse in meno di cinque secondi nei quali altri due spari risuonarono per la via di Shinjuku.
Kaori aveva colpito il cecchino che cadde all’indietro senza più alzarsi. Il suo sparo invece, era andato a vuoto, fortunatamente per la donna.
Scendendo dal casottino Kaori sentì qualcuno salire le scale antincendio su per la palazzina e veloce impugnò nuovamente la pistola. Chi diavolo era adesso??
-Ryo sei qua??- una voce familiare scosse la bella sweeper che abbassò l’arma aspettando di vedere la chioma bionda dell’americano fare capolino dalle scale.
-Mick! Che ci fai qua??-
-Kaori tutto a posto?? Da quando sei tornata?? Ho sentito gli spari da casa e mi sono fiondato da voi, ho trovato la sala sottosopra, stavo per chiamare Saeko ed ho sentito altri spari provenire dal tetto…-
-ora è tutto a posto Mick… mi sa che ho fatto fuori il cecchino…- rispose Kaori grattandosi la testa.
 
Mick la guardò stupito… Da quando in qua Kaori sapeva sparare? E soprattutto da quando in qua poteva maneggiare la 357 Magnum di Ryo?? La vide mettere la sicura alla pistola ed infilarsela nei jeans come fosse una cosa di tutti i giorni per lei.
Poi la vide avvicinarsi a lui, con passo sinuoso ed un sorrisetto furbo sul volto
-Mick ho bisogno di un piacere…- sorrise la bella sweeper mentre guardava il casottino delle scale…
 
Ryo dormiva beatamente nel letto matrimoniale di Mick e Kazue. Un sonno bello pesante per non essere svegliato dalle frasi che provenivano dalla sala affianco.
-Kaori ci devi delle spiegazioni!! Che cosa succede?? Chi è il mandante dell’attentato??-
Kaori guardava fuori dalla finestra, l’aria seria, mentre i suoi due amici, giustamente, le facevano il terzo grado sulla situazione. In fin dei conti aveva ingaggiato una sparatoria per la via e poi aveva fatto trasportare Ryo da Mick fino a casa sua. Troppo pericoloso tornare nel loro appartamento adesso che Marshall sapeva dove stavano. Sapeva che il tiratore scelto sul tetto non era Marshall ma un suo complice; dato che una telefonata di Saeko le aveva svelato il vero nome del cecchino; uno sweeper famoso nell’Hokkaido, giunto a Tokyo da pochi mesi.
Kaori guardava fuori. La testa bassa, gli occhi spenti. Erano quasi le undici di sera ed era stanca. Stanca di quella situazione, stanca di essere braccata. Era arrabbiata perché aveva messo in pericolo la vita di Ryo e perché adesso rischiava anche con le vita di Mick e Kazue. Che la faccenda le stesse scappando di mano?
-Mick sto lavorando ad un caso, non posso parlartene… Capiscimi…-
-Kaori capisco cosa?? Per poco oggi non vi fate ammazzare e piombate in casa mia senza nemmeno una spiegazione logica dell’accaduto?? Devi spiegarmi o non potrò aiutarvi!!-
-Mick guarda che Ryo non sa niente… Prima era sul tetto solo perché mi ha seguito… Non c’entra nulla…-
Mick e Kazue guardarono Kaori stupiti. Ma cosa le stava succedendo? Non sembrava essere in lei. Dove era la donna gentile ed emotiva che conoscevano?? Sembrava essere stata inghiottita da quel mestiere tanto da tramutarla in una persona a loro sconosciuta. In che razza di guaio si stava infilando?? Certo era che se non riuscivano a farla parlare, Mick non avrebbe potuto aiutarla; e con Ryo fuori gioco chissà ancora per quanto tempo non poteva fare poi molto per la sua amica.
-Scusatemi adesso, sono molto stanca… vado a vedere come sta Ryo. Domani Mick ti spiegherò tutto, te lo prometto…- affermò Kaori mentre veloce usciva dalla stanza, lasciando Mick e Kazue non poco arrabbiati per il comportamento dell’amica e con non pochi dubbi a proposito.
Forse era meglio farla finita di fare promesse avventate cara Kaori.
 
Sentì che qualcuno si avvicinava a lui con passi felpati. Conosceva quel passo, era Kaori. Avrebbe voluto aprire gli occhi ma quasi come se pesassero come macigni proprio non vi riusciva. Sentì una lieve pressione sulla fronte. Cos’era? Un bacio forse? Era tutto confuso nella sua mente, tutto scorreva lento, pacato, distante…
Che cosa era successo? Erano sul tetto… Ricordava i tagli che aveva visto sulle braccia della socia. Ricordava i suoi occhi vacui, persi, in cerca di qualcosa che solo lei sapeva, di qualcosa che gli aveva tenuto nascosto. Perché poi?? Avrebbe dovuto sapere che di lui si poteva fidare. Poi più nulla. Il nero, il vuoto. Cosa era capitato?? Forse era stato colpito? Quei dubbi l’avvolgevano, forti ed impetuosi stringevano in una morsa la mente dell’uomo che si agitava nel sonno.
-Calmati Ryo…- sussurrò la bella sweeper all’orecchio del socio, una voce sensuale, quasi triste. E quel profumo che sentiva, quello di lei, quello che aveva provato ancora più forte quando l’aveva baciato, Dio; quel profumo lo faceva impazzire. Sentiva la sua presenza vicino a lui. La percepiva ma il suo corpo non rispondeva ai suoi comandi. Che amarezza, che angoscia non poterla guardare negli occhi, non poterla stringere a sé quella donna, che adesso più che mai capiva e di cui comprendeva anche il comportamento.
E forse 7 anni non le erano bastati?? Stupido Ryo. Lei voleva solo essere amata da te. Cos’altro poteva chiedere?? E tu non c’eri arrivato forse? Quel tenerla lontano da te tutto quel tempo aveva solo peggiorato la situazione. E così come i bambini fanno i capricci se non vengono considerati abbastanza, così lei si era costruita una maschera di fredda indifferenza solo per ottenere probabilmente quel po’ di attenzioni che le dovevi.
 
Ryo mugolò nel sonno. E la bella donna si avvicinò ancora più a lui, distendendosi al suo fianco.
La sentì sospirare. Poi voltarsi. Lo stava guardando? Quanto avrebbe voluto riuscire ad aprire gli occhi, riuscire a muovere almeno una mano. Ma era tutto impossibile.
Poi sentì le labbra della socia premere contro le sua. Lo stava baciando?? Calde lacrime caddero sul suo volto. Perché Kaori piangeva??
-Perdonami Ryo… Per tutto… Tornerò te lo prometto…- sussurrò la donna poco dopo essersi staccata dalle labbra del socio.
Dove stava andando Kaori?? No, diavolo, non poteva andarsene adesso!! Da sola! Doveva aspettarlo!! Doveva aspettare lui, doveva dargli delle spiegazioni!!
Maledetto corpo senza forza, maledetto lui che non poteva fare nulla!!
‘Kaori non farlo, non andartene!’ la mente urlava mentre il corpo giaceva addormentato.
La porta si chiuse lentamente. E la stanza rimase avvolta nel buio e nel silenzio.



n.d.A: volevo ringraziare tutti i lettori arrivati fin qua e tutte le ragazze che con i loro commenti mi hanno dato una marcia in più.. grazie, grazie, mille volte grazie! Aggiornerò presto la storia! fatemi sapere cosa ne pensate! un saluto a presto! S.    :D 
  
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