Sei bella Regina e ne sei cosciente.
Ma pensi, come tutte, di non essere abbastanza.
E ti fa male vedere i tuoi fianchi allargarsi, sempre di più.
Ma alla fine ti accetti, come Kimya o come chiunque di sesso femminile.
I tuoi occhi saettano per lo specchio, cercando il più piccolo pregio.
Alla fine lo trovasti: i tuoi occhi, oh tuoi occhi così azzurri e la tua pelle soffice come il velluto.
E la tua bocca incredibilmente rossa che emette una varietà di variazioni tonali.
Ripensi a Jack e alla sua dolcezza quando ti ha proposto quella collaborazione nella tua equipe sperimentale.
Gli avevi detto di sì, ma avevi chiarito che per ora avresti utilizzato solo il pianoforte.
A coda per giunta, come se non bastasse.
Avevi fatto male a confidarti con Julian?
No, di certo.
Lui aveva espresso una domanda e tu avevi risposto sinceramente.
Era forse esagerata la tua reazione?
No, perché ti sei sentita invasa nel tuo territorio.
E ora come ora non sai dove andare a parare.