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Autore: Giansen    17/06/2014    3 recensioni
Marito e moglie entrambi nella marina militare sono scomparsi, la squadra di Gibbs deve ritrovarli, l'unica testimone è la figlia adolescente della coppia. Ma cosa succederà quando questa ragazza entrerà nelle loro vite?
Genere: Azione, Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 15

Note:

Finalmente sono riuscita ad aggiornare! Come probabilmente avrete capito stiamo giungendo alla fine della storia, penso che dopo questo ci sarà ancora un capitolo al massimo due, ma non pensiamo al futuro e godetevi questo capitolo

Buona lettura!

 

 

 

Nell'ufficio regnava il silenzio, erano tutti impegnati nella ricerca di Jack. Quell'atmosfera venne bruscamente interrotta da Mcgee che scattò in piedi

«Capo l'ho trovato! Si sta dirigendo fuori da Washington!»

«Ottimo lavoro Mcgee! Andiamo a prendere quel bastardo, Ziva avvisa Tony e digli di raggiungerci sul posto» disse dirigendosi all'ascensore «e digli anche di lasciare a casa Jade!» aggiunse. L'israeliana annuì e compose velocemente il numero dell'amico, era contenta di essere lei a dare la bella notizia ai due.

 

 

Tony e Jade stavano guardando un film mangiando pop corn a casa di Gibbs, non c'era niente di meglio per svagarsi un po. L'attenzione dei due si concentrò sul cellulare dell'agente che aveva iniziato a squillare, con una mossa veloce Tony prese il cellulare e rispose

«Dinozzo» rimase in ascolto per circa dieci minuti senza dire una parola, quando riattaccò il telefono, iniziò a prepararsi velocemente

«Tony cos'è successo?!» ma l'agente non riusciva a sentirla, era troppo impegnato a pensare a come avrebbe potuto torturare quell'uomo che aveva reso la vita della sua giovane sosia un incubo. Jade non avendo ricevuto una risposta immediata capì che era successo qualcosa, così si mise davanti alla porta e gli ripeté la domanda

«Jade, mi ha appena telefonato Ziva, hanno rintracciato Jack e pare che stia scappando dalla città, vado a prenderlo e torno ok?» rispose Tony prendendo le spalle della ragazza e spostandola

«Voglio venire anch'io!»

«Non puoi, ordini di Gibbs!» Tony iniziò a mettersi le scarpe

«Ok, allora vado in camera mia, vedi di prenderlo!» detto questo Jade corse al piano di sopra, raggiunse la finestra della camera, uscì e si calò aiutandosi con un lenzuolo. Arrivata a terra fece una corsa alla macchina senza farsi vedere da Tony, il quale stava slegando i nodi alle stringhe che Jade gli aveva fatto mentre si preparava; la ragazza si nascose dietro al sedile del guidatore e attese, nessuno più di lei voleva vendicarsi contro quel verme, questa era la sua unica occasione perché poi lo avrebbero mandato in prigione, e quindi non poteva sprecarla. Quando Tony fu salito in macchina partirono e quando furono abbastanza lontani da casa uscì allo scoperto facendo anche spaventare l'agente

«Jade! Che diavolo ci fai qua?! Ti avevo detto di stare a casa!»

«Lo so Tony ma volevo assistere all'arresto»

«Se lo scopre Gibbs ci uccide entrambi! Quando arriviamo al magazzino in cui si rifugia, tu ti nascondi dietro, e resti li tutto il tempo! È chiaro?!»

«Ma Tony-» cercò di opporsi Jade

«No, niente ma!» rispose duro l'agente.

Il resto del viaggio lo passarono in silenzio.

Quando arrivarono, davanti al magazzino c'era già tutta la squadra, per non rischiare che vedessero Jade, Tony parcheggiò sul retro e prima che la ragazza potesse ribellarsi l'ammanettò alla portiera dell'auto

«Così sono sicuro che non scappi!» si diresse dai suoi colleghi ignorando i lamenti della ragazza.

Jade riuscì solo a sentire il rumore di quando sfondarono la porta, poi silenzio.

La sua attenzione fu richiamata dal rumore della porta sul retro che si apriva, era Jack, e stava scappando! Non poteva permetterlo, aprì il vano porta-oggetti dell'auto per cercare una forcina o qualcosa per liberarsi dalle manette ma trovò qualcosa di meglio, la pistola di scorta dell'agente molto speciale Dinozzo. La prese e controllò che fosse carica, quella giornata al poligono con Ziva era stata molto utile! Si sporse dal finestrino, prese la mira, fece un bel respiro profondo e senza alcuna esitazione sparò.

Il rumore rimbombò in tutto il magazzino, attirando l'attenzione degli agenti che corsero fuori a controllare. Jack era disteso per terra che si teneva il ginocchio sanguinante. Il primo agente ad arrivare fu Tony che vedendo l'uomo a terra e senza possibilità di fuga andò prima da Jade per riprendersi le manette e vedere se stava bene, lei era rimasta immobile con la pistola carica ancora in mano. Tony la liberò e notando il suo stato di shock l'abbracciò velocemente per poi dirigersi verso Jack. Dopo averlo ammanettato l'uomo fu lasciato a terra in attesa che arrivasse un'ambulanza, nel frattempo li avevano raggiunti anche Gibbs, Ziva e Mcgee che si fecero spiegare da Tony l'accaduto. Fu proprio in quel momento in cui tutti erano distratti che Jade raggiunse Jack e iniziò a liberare tutta la rabbia repressa che aveva contro quell'uomo, continuava a colpirlo sempre più forte, nonostante il dolore alle nocche che iniziavano a sanguinare, lei lo colpiva con pugni e calci ininterrottamente, Jack ormai era svenuto per i troppi colpi alla testa, ma lei continuava, solo allora Gibbs si rese conto di ciò che stava succedendo, corse incontro alla ragazza e dopo averle ripetuto, controvoglia, di fermarsi senza risultati, la circondò con le sue braccia e, sollevandola di peso, la portò alla macchina dove la ragazza scoppiò a piangere, esausta di tutta quella situazione, voleva andare a casa e dormire... per sempre.

L'ambulanza li raggiunse in poco tempo, soccorsero immediatamente Jack che aveva perso molto sangue per poi portarlo d'urgenza in ospedale dove sarebbe rimasto sorvegliato da due agenti per circa due settimane, poi l'avrebbero processato e infine spedito in prigione per molti anni visto i molteplici capi d'accusa.

Mentre Tony, Mcgee e Ziva seguivano l'ambulanza, Gibbs e Jade stavano tornando a casa, rimasero zitti per tutta la durata del viaggio, la prima a parlare fu Jade quando erano davanti a casa

«Gibbs mi dispiace, so che non dovevo venire, ma è stato più forte di me, lui ha ucciso i miei genitori! È stata un'idea mia, Tony non sapeva niente»

«Jade ti avrebbe potuto uccidere! Lo sai meglio di me quanto ti odia, hai corso un pericolo grandissimo! Tu magari non ci credi, ma qui c'è gente che ci tiene a te e che magari ogni tanto potresti ascoltare.» disse l'agente guardandola dritta negli occhi « Adesso entriamo che ti medico le mani! Comunque, bella mira per una principiante»

«Non direi, considerando che avevo mirato alla testa!»

Entrarono in casa e Jade si fece medicare, lamentandosi ogni tanto per il dolore. Quella sera, dopo aver cenato tutti insieme, per la prima volta dopo tanto tempo, Jade andò a dormire con la mente leggera, si era sfogata contro quell'uomo che le aveva reso la vita un inferno, in quel momento si era addirittura dimenticata che ormai il caso era chiuso, che avrebbe dovuto lasciare presto l' NCIS e che sarebbe stata scaraventata da una casa all'altra per il resto dei suoi anni da minorenne. Ma adesso non ci pensava, infatti si addormentò di colpo, abbracciando il cuscino. 

  
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