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Autore: parolecomemarchi    17/06/2014    0 recensioni
-Mi hai spezzato il cuore, ma non temere. Ti dedico anche l’ultima parte integra che ne rimane.-
 
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Luke Hemmings, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Failing

Mi manca essere stretta da un paio di braccia calde, mi mancano quei baci sfugenti ma tanto dolci sulle guance, mi manca sentirmi bella per qualcuno, sentirmi importante per qualcuno, sentirmi semplicemente qualcuno.
Mi mancano le frasi fin troppo sdolcinate che sono costretta ad inacidire con battutine ironiche e ben poco divertenti, mi manca avere qualcuno per parlare giorno e notte,parlare di tutto ciò che mi passa per la mente, parlare libera e senza pretese, parlare con la sicurezza di essere ascoltata da qualcuno a cui interessa davvero e mai giudicata.
Mi mancano un paio di occhi da guardare nel profondo, come un tesoro da scovare e per farlo scavare ed ancora scavare.
Mi mancano i piccoli litigi per cose insignificanti, ma in quel momento di particolare importanza solo per non dover ammettere la sconfitta e mi mancano gli abbracci disperati di due persone che separate non ci sanno stare.
Mi mancano labbra da mordere e pelle da lambire.
Mi manca il respiro accellerato e il cuore impazzito, mi manca la confusione nello stomaco e l’ansia come un groppo in gola prima di vederlo.
Mi manca provare amore, darlo e riceverlo.
È passato troppo tempo dall’ultima volta che l’ho visto, quando è partito per sempre, lontano da me e dai luoghi che parlano di noi.
Mi ricordo ancora fin troppo bene quel giorno di due lunghi anni fa, quando con le valigie alla mano si era diretto fuori casa per andare velocemente verso l’aereoporto e io vicina a lui mi sentivo già sola.
Come sensazioni provate solo pochi attimi fa mi investono emozioni appartenenti a lui, il cuore che batte forte al solo ricordo dei suoi occhi azzurri, le farfalle allo stomaco che preannunciano un suo bacio o anche solo un contatto con la sua dolce pelle.
Mi manca troppo, mi manca e non posso farci niente perché ciò che mi rimane di lui sono solo ricordi e la scia del suo profumo che ha abbandonato i miei vestiti già molto tempo fa.
La sua risata ancora vive in me, lo sento accanto nei momenti peggiori, quando nel cuore della notte mi sveglio di soprassalto stringendo il suo cuscino, ora vuoto e grigio.
Tutto ha perso traccia di colore da quando quell’aereo  me lo ha portato via, quel dannato viaggio che lo ha portato a troppi kilometri da me, troppi da sopportare.
Ora tutto è grigio, apatico e senza senso, perché quando c’era lui il colore si impossessava della mia vita e di tutto ciò che ci circondava, semlicemente la sua voce che mi cantava canzoni la sera per farmi dormire sogni tranquilli, il suo tocco sulla mia pelle quando avevo voglia di lui e i baci sembravano non bastare più.
Sono confinata in una vita piena di lui, i ricordi mi inseguono e l’amore che ci univa ancora permea l’aria in ogni angolo della città, perché noi siamo ovunque.
Mi manca e dovrei averlo accettato tempo fa, ma come posso rinunciare all’amore che per lui sento ancora forte, come al primo sguardo consapevole?
È passato troppo tempo dall’ultima volta che ho visto il suo viso, i suoi capelli biondi per cui aveva una cura maniacale e le fossette sulle guance che saltavano fuori ad ogni vero sorriso, di quelli che mi faceva per rassicurarmi durante un film dell’orrore, palesemente scelto da lui.
Era strano il suo amore per quei film che a me provocavano incubi su incubi, non sono ancora sicura, ma penso che non entusiasmassero neanche lui e mi accorgo solo ora che lo faceva solo per avere un motivo in più per stringermi a se, per rendermi sua e sentirsi propietario del mio cuore.
Era ingenuo il mio Luke, non capiva mai fino in fondo ciò che volevo dire quando mi proclamavo sua, pensava di dover chiedere permesso ad ogni tocco troppo spinto e a me non annoiava affatto, quella sua premura aumentava il mio amore per lui, tanto che si era fatto incondizionato.
Ora sono seduta sul divano di una casa vuota che doveva essere nostra, il suo sogno lo ha portato via dalla nostra vita insieme ed io gliel’ho permesso, perché che razza di fidanzata sarei se avrei bloccato ogni progetto per costruire una vita sua in cui essere felice?
Io sono rimasta sola, a studiare per entrare nella facoltà di medicina a cui comunque non mi hanno ammessa, come posso accantonare il pensiero di lui quando è lui la mia intera vita.
Non ho più senso da sola, senza il mio Luke sono il nulla e allora, ora che forse è troppo tardi me lo vado a riprendere.
Non ho lasciato tracce di me, non ho avvisato nessuno, penso solo a riprendermi la mia vita, che si trova dall’altra parte del mondo.
Mi alzo dal divano e afferro le valigie, non rivolgo lo sguardo indietro perché so che sarei presa dai dubbi e non me lo posso permettere.
Mi ha lasciata ancora con l’amore che gli scoppiava nel petto, perché si vedeva nei suoi occhi, nelle sue parole, si percepiva tutto l’amore che provava per me, ma mi ha lasciata sola spezzandomi il cuore perché voleva evitarmi una situazione ben più pesante.
Io non ho fatto altro che aiutarlo a spezzarmi perché dopo un mese dalla sua partenza ho scoperto di essere incinta, ed il coraggio per dirglielo non l’ho avuto, allora di cose da riprendermi ne ho troppe, fin troppe per lasciarmi prendere dai dubbi.
Ho una fidanzato da portare a casa ed un padre da informare per mia figlia, che lascio dormire beata ed incosapevole dai suoi nonni materni.
Io parto, mi imbarco dopo ore di attesa che scandisco come anni interi, a ogni battito del mio cuore lo sento farsi più vivo, ad ogni kilometro passato mi sento sempre meglio.
Atterro dopo una giornata intera su un dannato aereo, ma per lui questo è il minimo, lo rivoglio indietro e non mi lascierò scoraggiare facilmente.
L’amore non lo puoi fermare con un po’ di distanza, non lo puoi scolorire versandoci sopra il dolore come si fa con una macchia, l’amore cresce distaccato dal tuo corpo e dal tuo cervello perché è qualcosa di involontario che cresce e cresce senza chiederti il permesso.
Atterro e non mi do neanche il tempo di riprendermi, vado dritta nell’albergo in cui alloggio e in cui alloggia anche lui con il resto della sua band.
Ecco perché l’ho lasciato, perché il suo sogno era la muscia, perché lui viveva per la muscia, per me e per la sua chitarra.
Era troppo talentuoso per impedirgli di vivere il suo sogno, così ho rinunciato alla mia felicità per la sua, e ora lo vedo il risultato del mio sacrificio e ne sono immensamente felice, perché il sorriso sul suo volto quando vede le sue fan è ciò che mi permette di andare avanti ogni giorno senza impazzire, perché la luce negli occhi quando canta di fronte a migliardi di persone non la puoi ostacolare per egoismo.
Mi trascino a fatica nella mia stanza, le ragazze sono ovunque e aspettano solo i loro idoli, mi sento ansiosa per loro.
Io lascio le valigie sul letto e non me ne curo più di tanto, esco nel corridoio affollato e caldo e mi dirigo a passo spedito verso la hall impazzita perché i 5 second of summer stanno uscendo dall’ascensore principale solo ora.
Mi accosto ad uno dei baconi della reception con le lacrime che scorrono indisturbate sulle guance, ho intenzione di fermare Luke proprio ora, e di parlargli di tutto ciò che ho passato negli ultimi due anni senza di lui, che a casa sua figlia Sophia lo aspetta, che io ho bisogno di lui nella mia vita, che per stare con lui sarei disposta a scorrazzare in giro per il mondo con il resto della sua band che..
Ogni mio sogno si spezza quando il mio Luke mi passa accanto senza notarmi, una ragazza tra le braccia che lo bacia con amore e le sarei già addosso se lui non ricambiasse le sue effusioni.
È troppo tardi, l’ho perso per sempre senza occasione di lottare per lui, per noi, per la nostra bambina di cui lui probabilmente non saprà mai.
Dovrei essere arrabbiata con lui perché ha calpestato la sua promessa di amore senza rimorsi, dovrei andarlo a picchiare per quanto mi ha fatto stare male in questi due anni, ma la verità è che non ci riesco.
-Luke!- lo chiamo da lontano sperano che mi senta e che mi riconosca.
Lui continua la sua avanzata –Luke! Luke!- lo chiamo ancora correndogli contro e toccandogli un braccio.
Lui si volta confuso ma sorridente,  i nostri occhi si incontrano e mi sento  inspiegabilmente felice e completa, poi la sicurezza mi trascina lontana.
Scalcio e mi dibatto per dirgli almeno un addio, piango ed urlo passando per una pazza ma non mi importa.
Lui si fa avanti e dice alla sicurezza di lasciarmi andare, che sono una sua vecchia amica, che non c’è da preoccuparsi e al suono della sua voce il mio cuore si spezza definitivamente senza possibilità di guarire.
-Clary, cosa fai qui?- chiede lui confuso, ma io non rispondo alla sua domanda, il mio tempo ormai è finito e le spiegazioni non hanno più alcun senso.
-Mi hai spezzato il cuore, ma non temere. Ti dedico anche l’ultima parte integra che ne rimane.-
 
   
 
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