Percy guardò l’ora per la milionesima volta.
Era arrivato da più di venti minuti sotto casa di Annabeth, e la sua ragazza ancora non si era fatta viva.
Aveva provato a chiamarla, ma lei l’aveva liquidato con un breve “Scendo subito”. E quella intensa conversazione l’avevano avuta da quindici minuti ormai.
E pensare che Percy era terrorizzato per aver fatto cinque minuti di ritardo. “Nico mi ha anche cacciato”, pensò lui, borbottando.
Stava per accendere il motore della sua macchina ed andare via, quando lo squillo del suo cellulare interruppe la sua ipotetica fuga: Era Annabeth.
-Chi non muore si rivede-disse lui, seccato.
-Oddio Percy, per favore, vieni qui…Ho paura. Non so che fare…-
Percy non la fece nemmeno finire, tolse le chiavi dall’accensione della macchina e se le mise in tasca, uscendo in tutta fretta dall’autovettura.
Corse verso il cancello che portava all’ingresso, e, senza aspettare una risposta, entrò nell’abitazione.
Quello che vide lo fece sorridere. Avrebbe dovuto essere arrabbiato, perché l’aveva fatto aspettare fuori da solo, e perché gli aveva fatto prendere uno spavento che Dio solo sa come aveva fatto a reggere.
Però, nonostante tutto, rise e si ritrovò a stringere tra le braccia la ragazza che amava.
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Nico era davvero scocciato. Insomma, voleva vedere Sherlock in santa pace. Eppure doveva avere un occhio alla televisione, ed uno alla pizza che stava mangiando, perché Jason continuava ad allungare la mano in modo sospetto.
-Grace!-urlò Nico, esasperato. –Smettila di rubarmi la pizza!-
-Ma io ho bisogno di crescere!-
-E per fare cosa? Tu e Piper ancora non avete concluso niente! Insomma, state insieme da 8 mesi e non avete ancora…-
-Nico!-lo interruppe Jason. –Lei non è pronta, ed io non voglio farle pressione!-
Nico sogghignò. –Non è pronta lei, o non lo sei tu?-
Jason arrossì, cercando però di sembrare offeso. –Hey! Io sono un macho, io sono sempre pronto!-
-Oh mio Dio, scusa per aver messo in dubbio la tua mascolinità!-
-Sai, Di Angelo, dovresti prendere in considerazione l’idea di diventare bisex.-
Nico lo guardò stranito. –E questa come ti è uscita?-
-Beh, tu e Percy a scuola siete adorati come degli Dei! A quanto pare il tuo essere così “Tenebroso e accattivante”, cito testualmente, fa cadere le donne ai tuoi piedi! Nonostante tu sia gay, riesci a rimorchiare le ragazze senza nemmeno provarci!-
-Uno:quelle ragazze sono in piena crisi ormonale. Due: di sicuro quella di 3B ti avrà pagato per mettere una buona parola su di lei con me, ecco perché hai iniziato questa strana conversazione. Tre: hai iniziato questa conversazione perché, stranamente, hai capito che ti stavo prendendo in giro e non avevi via d’uscita se non cambiare argomento.-
Jason prese un pezzo di pizza. –Veramente volevo distrarti per fregarti un pezzo di pizza, ma anche quello che hai detto tu va bene. E ti assicuro che Sarah è carina e poi mi ha dato dieci dollari!-
Nico alzò un sopracciglio. –Era carina perché ti ha dato dieci dollari?-
Jason alzò le spalle. –Anche per quello.-
Il più piccolo lo fissò per un interminabile istante. –Ridammi la mia pizza!-urlò, buttandosi sopra il biondo, cercando di afferrare il trancio.
Proprio mentre stava per riuscire nell’impresa, sentirono la porta che si apriva, videro Sally Jackson che li guardava stranita, ancora con le chiavi in mano.
-Okay, questa me la spiegate.-disse Sally, posando le chiavi sul tavolino di vetro che era all’ingresso e andando verso il divano.
Il moro si alzò con le braccia incrociate, per poi indicare Jason.
-Lui ha preso la mia pizza! E non mi fa guardare in pace Sherlock!-
Sally non poté fare a meno di ridere, dando un bacio sulla fronte a Nico.
-E tu Jason, che hai da dire a tua discolpa?-
-Signora Jackson, la invito a considerare due fattori. Il primo è che Nico mi ha negato la pizza, il che è un reato, perché la pizza è un cibo sacro, ed è di tutti. Il secondo è che il mio hobby preferito è infastidire questa piccola peste, e non sono il tipo da negare a se’ stesso i semplici piaceri della vita.-