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Autore: Meg___X3    15/08/2008    4 recensioni
" Non c’era un solo uomo sulla terra che sapesse ancora conquistare una donna con un certo… come dire… garbo? Tutti veloci, sbrigativi: “Esci con me, stasera?”. E le serenate? E i fiori? Certo, forse era un po’ all’antica, ma cosa cambia se ci si ricorda di aprire la portiera alla propria ragazza? "
Sango si interroga sul più grande dilemma femminile: esiste ancora il Principe Azzurro?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Miroku, Sango
Note: Alternate Universe (AU), OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il Principe Azzurro.

 



 

Era ridicolamente depressa. Davvero. In maniera incredibile.

E lo si notava anche da un semplice particolare: teneva in mano un libro. Ma non un libro come gli altri. Un bell’harmony con un sexy maschione in copertina ed il titolo stampato color rosso passione: “Peccatori nella notte”. Già preannunciava l’ottanta per cento dei contenuti di quelle pagine: sesso.

Scosse il capo, leggendo che la protagonista si lasciava imbavagliare al letto, mentre lui le infilava una fragola in bocca. Ed ora scommetteva che avrebbe cominciato a frustarla! – rise. La sua fantasia correva veramente tanto. Piuttosto che ammettere che sognava una di quelle cose, prendeva tutto poco sul serio.

Si guardo attorno, guardinga. Era imbarazzata all’idea che qualcuno la vedesse leggere un harmony. Quel povero genere letterario era davvero denigrato da tutta la popolazione mondiale. Anche da quelli che lo compravano, come lei. Ma solo perché significava un'unica cosa: depressione. E difatti era arrossita furiosamente di fronte all’occhiata della cassiera: le era parsa comunicarle “Cara, troverai qualcuno”.

Ma al diavolo il trovare qualcuno! Non c’era un solo uomo sulla terra che sapesse ancora conquistare una donna con un certo… come dire… garbo? Tutti veloci, sbrigativi: “Esci con me, stasera?”. E le serenate? E i fiori? Certo, forse era un po’ all’antica, ma cosa cambia se ci si ricorda di aprire la portiera alla propria ragazza?

Si spinse contro lo schienale della panchina. Sedeva in un parco, da sola, immersa fra fiori e profumi, e cosa faceva? Aspettava immobile. E certo! E poi mi definisco normale! – pensò, sconsolata. Aspettando cosa, poi? Il principe azzurro? Naaaaa, che sciocchezza. Perfino il successo di Shrek dimostrava che i principi azzurri non piacciono più.

Ma io non voglio un orco!!! – si disse, isterica. Non era giusto. Era cresciuta con Cenerentola e il mondo era andato avanti senza di lei. Come potevano rifilarle un orco puzzolente se lei voleva il Principe della Bella Addormentata Nel Bosco? Era un’ingiustizia!

Chiuse il libro di scatto. Incredibile. Si alzò in piedi, mossa da una stupida ed incosciente rabbia, e zampettò fino alla zona bambini. Sperava di deprimersi come tutte le settimane, vedendo belle famiglie intente a giocare e sbaciucchiarsi…

Invece il suo sguardo fu attirato da un piccolo tendone. Gli abusivi cominciavano a lavorare anche nel parco? – si chiese, crucciata. Si avvicinò, lentamente, e notò una folta massa di bambini seduti di fronte ad un palco. Sopra, si muovevano delle persone. Ah, ma certo! – mormorò, recitano. Gli occhi le si illuminarono quando lesse sull’insegna “Le favole di sempre”.

Non poteva essere vero! Camminò, veloce, posizionandosi alla sinistra del palco, dietro ad alcuni genitori. Un ragazzo – poteva avere la sua età, era vestito con una calzamaglia, inginocchiato di fronte a quella che doveva essere una principessa.

- Cenerella, vuoi sposarmi?

Oddio! Era arrivata nella scena cruciale! Guardò il volto del principe, estasiata. I grandi occhioni blu luccicavano di speranza, e i capelli castani gli ricadevano folti, sulle spalle. Stringeva le dita a quelle della principessa, una bellissima ragazza con i capelli biondi e gli occhi color cioccolato.

- Si, Mio Principe! – rispose, abbracciandolo di slancio. Lui la sollevò per aria - fra gli applausi dei piccoli, e la fece roteare, sorridente.

Sango si portò le mani alle labbra, commossa. Da quanto tempo non vedeva una scena del genere? I due attori si sorrisero, prendendosi le mani e facendo vari inchini. Battè le mani vigorosamente: era sembrato tutto così vero!

Dun tratto lo sguardo del principe si immobilizzò su di lei. Era un ragazzo molto affascinante, con un volto che pareva levigato nel marmo. Si bloccò, con le mani a mezz’aria, arrossendo a dismisura. Kami! Che figura!

I bambini si rialzarono lentamente, mentre i genitori li chiamavano, ad alta voce. Una carrozzella le passò sul piede, facendola scattare all’indietro, dolorante.

- Ouch! – esclamò una voce alle sue spalle, sofferente.

Sango si voltò di scatto, ritrovandosi il Principe proprio di fronte a lei, intento a massaggiarsi il piede. In fondo, indossava solo una scarpetta da ballo.

- Oh Dio Mio, scusami! – esclamò, dispiaciuta – ma un passeggiamo mi ha tagliato il piede e quindi sono scattata indietro..! – spiegò, piegandosi inconsciamente su di lui.

Il ragazzo alzò il capo, con un sorriso debole ma bello. – Ehi, ehi! Non importa. Ero venuto qui per conoscere la mia fan numero uno e invece ho trovato una pazza assassina!

Sango aggrottò le sopracciglia. – Pazza assassina?! Ti ho già chiesto scusa, cosa pretendi di più?! – esclamò, stizzita.

Lui rise. – Calmati, piccola. Stavo solo scherzando! – raccontò, grattandosi la nuca. I suoi occhioni blu luccicavano come zaffiri.

La mora arrossì. Molti dei bambini ed i loro genitori si erano allontanati, parlando animatamente. Ora il palcoscenico era vuoto ed erano rimasti solo loro due. – P-piccola? – ripetè, imbarazzata.

- Certo. Sei indubbiamente la mia fan più piccola! – replicò, ridendo.

- Io non sono una tua fan! – rispose, crucciata, col volto arrossato.

Lui sorrise, malizioso. – E cos’erano quegli occhi luccicanti quando ci siamo inchinati? Ammettilo, ti sono piaciuto. – la provocò, irrisorio.

- Beh… - biascicò. – Un po’… - ammise – ma solo perché interpreti il Principe Azzurro! – si giustificò, abbassando il capo.

- Beh, questo Principe Azzurro si chiama Miroku Houshi. – sussurrò, prendendole le dita. Si inginocchiò a terra, proprio come poco prima aveva fatto con la principessa. – Mi fate il dono di sapere il Vostro nome? – esclamò, teatrale.

Sango arrossì di botto. – Ma che fai!? – sbraitò, al limite dell’imbarazzo – Tirati su!

- Solo se mi dici il tuo nome. – rispose, cocciuto, mostrando una fila di denti bianchi e perfetti.

- Sango. Sango Hirai. – precisò, frettolosa, indicandogli di alzarsi. Molti li stavano fissando, curiosi. – Ed ora alzati!

Lui scoppiò a ridere. – Ma certo, Sango. Hai proprio un bel nome. Sai… mi sembra di conoscerti… Forse ci siamo già incontrati. In un sogno. – mormorò, malizioso.

Lei aggrottò le sopracciglia. – Hai… hai appena citato la Bella Addormentata!

- Beh, si. La recito domani. – replicò, stucchevole.

Sango lo guardò, stralunata. – E comunque non ci siamo incontrati da nessuna parte, principe dei miei stivali! 

- Mia cara, dovevi cominciare a cantare! – rispose, ridacchiando.

Lei scosse il capo. – Non è vero, sarebbe toccato a te… ehi! Non dirmi queste cose! Non stiamo recitando!

Miroku scoppiò a ridere. – Hai ragione, ci sto davvero provando con te. – disse, prendendola in contropiede.

- Ecco, esat… – si bloccò, sorpresa – …ci stai provando con me? – chiese, ad occhi sgranati. Il cuore cominciò a tamburellarle.

- Ma certo. – rispose, a suo agio – Vedi, di solito qui ci stanno solo belle bambine. Ma troppo piccole per me. Preferisco quelle un po’ cresciutelle. – spiegò, con un sorriso dolce.

Sango arrossì. – Beh… grazie. – rispose, imbarazzata. Quel principe era troppo sfacciato per assomigliare a quello della Bella Addormentata!

- E di cosa? – poi si voltò, verso il palco. La figura della principessa, ora con indosso jeans e una maglietta rosa, era intenta a raccattare oggetti di scena. – KA-CHAN! Possiamo riservare un posto in prima fila, domani?

Sango guardò la ragazza. Si era tolta la parrucca bionda, e portava i capelli color cioccolato lunghi fino alla schiena, mossi. – Ma certo! – rispose, donandole un sorriso.

Miroku si voltò verso di lei. – Mia sorella. Non ti sentire in competizione, Sango. – mormorò, con malizia.

- I-io non… - arrossì.

- Ma certo, lo so. – replicò, ridendo – Era una battuta. … Dunque domani ci sarai? Recitiamo la Bella Addormentata. Non puoi perderti io che canto. – esclamò, sorridente.

Lei sorrise, imbarazzata. – Beh, io… - si portò il libro harmony al petto, indecisa.

Lo sguardo del ragazzo cadde proprio su quest’ultimo. – Oh… sai che io adoro leggere i libri ad alta voce? – propose, con voce roca – Potremmo passare una piacevole serata, ad interpretare quella storia…

Sango arrossì furiosamente. – L-limitiamoci alla Bella Addormentata! – esclamò, precipitosa. Nascose immediatamente il libro dietro la schiena.

- Ma certo, piccola. Ti aspetto domani, allora. – le disse, piacente. Le prese la mano e si inchinò, sfiorando con le labbra quella pelle liscia e morbida.

Lei sentì le gambe diventarle di colpo molli. – A… a domani! – rispose, incapace di non arrossire.

Il Principe si allontanò, sorridente come non mai, girando dietro il palco. Sango lo fissò, confusa, poi si portò una mano al cuore, tremante.

Tu-tum, tu-tum.

Chissà se la Principessa Aurora aveva sentito il suo cuore battere come lei lo percepiva ora?

Scosse il capo, incredula. Poi sorrise.

Lo avrebbe scoperto domani.

 

The End.


 

 

Giorno <3 Cioè, notte! Come al solito, sforno stucchevoli shot e non vado avanti con le long XD Ma parliamo un po’ della storia… che ne dite? Sango ha trovato una fatidica risposta? O si era rivelata sbagliata? *-* Lascio a voi il commento, mie caVe, anche perché sono un po’ di corsa U_U Spero vi sia piaciuta, e la dedico a tutti i miei lettori! ù_ù

Bacioni, Meg!

 

 

  
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