E lui sembra capirlo.
Mi stringe i fianchi, inizio a muovermi piano sopra di lui, che affonda il viso in quella distesa del deserto del gobi che è il mio seno. Ma a lui non sembra importare molto in quel momento. Tenta invano di capovolgere la posizione, vuole comandare lui ancora, ma non glielo permetto.
"Tocca a me stavolta!"
"Ah… e sì dobbiamo… fare… Dio!"
"Vedo che apprezzi…"
Mi viene dentro per la seconda volta.
"Oh Cristo…"
"Cosa c’è?"
"Tu sei fuori… è la mia prima volta e tu mi violenti così? Non chiedermi la terza volta perché sennò scoppio!"
"Mezza sega!"
"Assatanata."
"Non è vero."
Mi spinge sotto di lui, schiacciandomi con il suo corpo, con un mezzo ghigno stampato sul volto.
"Sì invece."
"Vieni a fare la doccia con me?"
Scoppia a ridere.
"Visto? Che ti avevo detto? Tu sei assatanata!"
"Se non vuoi non sei obbligato a venire."
"Ok resto qui allora."
Lo guardo, delusa.
"Antipatico."
Non si smentisce e, nonostante le mie speranze, non si fa vedere per tutta la durata della doccia.
Ritorno in camera mia e lo trovo sdraiato sulla pancia sul letto. Dal respiro regolare sembra che stia dormendo.
Lascio cadere l’asciugamano e mi rivesto in silenzio.
"Vieni qui…" mi dice con voce assonnata.
Mi volto e vado verso di lui, sistemandomi fra le sue braccia.
"Alla fine hai dato buca a Riccardo e gli altri…"
"Se ne faranno una ragione."
"Strano che tu non gliel’abbia ancora detto."
"Nico, non provocare. Se sei geloso sono affari tuoi, io con lui ci sono cresciuta e ci tengo, quindi non metterti fra me e Riccardo per fare i capricci."
"Sì ok… permalosa."
"Sei tu che provochi."
"Va bene, va bene basta… scusa."
"Tra… allora?"
"Allora cosa?"
"Piaciuto?"
"Non dovrei essere io a chiederlo a te?"
"Sì beh ma l’ho chiesto prima io."
"Sì, è stato fantastico. E a te?"
"A me cosa?"
"Piaciuto?"
"Non si chiede alle ragazze, è maleducazione!" e mi volto, affondando il volto nel cuscino.
E comunque è stato meraviglioso… ti amo.