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Autore: Fragolina84    17/06/2014    1 recensioni
Sequel di "I belong to you" e "The tomorrow key" pubblicate nella sezione Film/Iron Man
"E così è qui che finisce la vita di Tony Stark. Certo, l’ultima cosa che avrei pensato era che sarebbe stato per tramite della donna che amo. Ma, a ben pensarci, poteva andarmi peggio: meglio morire guardando il suo viso che per mano di qualsiasi cosa Loki abbia intenzione di scatenarci contro"
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Stark/Iron Man
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'I love Avengers'
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Dopotutto, l'addio era superfluo.
Tony è tornato sano e salvo e ora ha un solo desiderio:
stare con sua moglie.
Buona lettura!


Victoria sedeva sul divano semicircolare dell’attico della Stark Tower e osservava le luci della città. Tutte le vetrate erano andate in frantumi, che brillavano sul pavimento sotto le luci del lampadario. Il pavimento stesso era distrutto nel punto in cui Hulk ci aveva sbatacchiato Loki. Era lì che l’avevano trovato i Vendicatori quando la battaglia era terminata.
Il primo pensiero di Tony era stato di ritornare a Malibu: il desiderio di riabbracciare Elizabeth e allontanarsi da quel disastro era fortissimo, ma non poteva andare. Thor e il prigioniero Loki dovevano ritornare su Asgard e c’era bisogno anche di lui. Così aveva deciso di restare e Victoria era rimasta con lui. Si erano comunque concessi una lunghissima videochiamata con la bambina.
Tony arrivò dal bagno con la cassetta del pronto soccorso.
«Avrei dovuto portarti all’ospedale» disse, raggiungendola e sedendosi accanto a lei. Posò la cassetta sul tavolino di cristallo, miracolosamente illeso, e la aprì.
Bagnò un batuffolo di cotone con il disinfettante e le fece girare la testa verso di sé. Strofinò delicatamente il cotone sulla ferita e Victoria trasalì.
«Brucia!» esclamò, cercando di spostare la testa, ma lui la trattenne. Si chinò e la baciò sulla bocca. Fu un bacio lungo e dolcissimo, che voleva spazzare via tutto il pericolo delle ore precedenti, tutta l’ansia accumulata.
«Brucia ancora?» le chiese quando si staccò e lei scosse la testa, un sorriso beato che le curvava le labbra.
Tony tornò ad esaminare la ferita. «Non è profonda, non dovrebbe restarti la cicatrice».
«Se anche fosse» disse lei stringendosi nelle spalle «la porterò con onore: la mia prima cicatrice di guerra!»
«Sperando che resti l’unica» borbottò e la donna lo guardò sollevando un sopracciglio. «Che c’è?» chiese quando vide la sua espressione.
«Credi davvero che non ci capiterà mai più di trovarci in pericolo, Tony? Tu sei Ironman e lo sarai per sempre. Adesso fai anche parte dei Vendicatori. Penso sia inevitabile».
Gli tolse di mano il batuffolo di cotone e si alzò.
«Ora lascia fare a me» disse dolcemente.
Bagnò un secondo tampone e si dedicò alle sue ferite, ben più numerose. Disinfettò il taglio sopra l’occhio destro, applicando alcuni cerotti per suture. Aveva un’escoriazione su un lato del naso e sulla guancia sinistra, e le disinfettò entrambe.
«Tu sì che dovresti andare in ospedale. Hai due costole rotte».
«No che non ci posso andare» replicò lui. «Dovrei dire che me le ha rotte mia moglie. Che figura ci farei?»
Victoria fece una smorfia e lo aiutò a liberarsi della maglietta dei Black Sabbath. Lividi ed escoriazioni erano presenti anche sul torace e Victoria vi spalmò sopra della pomata, muovendo le dita con estrema leggerezza. Tony chiuse gli occhi e lasciò che si prendesse cura di lui.
«Lascia almeno che ti bendi. Quelle costole…» disse, ma lui la interruppe.
«Sto bene. Ora fammi vedere se hai lividi anche tu» replicò.
«Sono a posto, Tony»
«Sicura?»
Tony si alzò e lei fece un passo indietro. Le fece scivolare la camicia dalle spalle, chinando la testa per baciarle il collo, risalendo poi lungo la mascella e impossessandosi della sua bocca. Si strinse a lei, facendo scivolare le mani sotto il top e accarezzandole la schiena.
«Temo di doverla visitare più approfonditamente, signora Stark» disse infine.
Lei sorrise: «Sicuro di farcela con quelle costole rotte?» domandò.
Lui la fissò con uno scintillio malizioso negli occhi: «Tesoro, stasera nemmeno un semidio norreno e il suo esercito di orrendi alieni basterebbero a tenermi lontano da te. Non mi farò fermare da un paio di ossa rotte».
La prese per mano e la trascinò in camera da letto, ordinando a Jarvis di spegnere le luci del salotto.
 
Un capitolo finale breve, com'è stata breve tutta questa fanfiction,
nata dal vedere e rivedere il film talmente tante volte da impararlo a memoria!
Spero che vi sia piaciuta e che, pur con l'aggiunta della mia Victoria, io sia riuscita a rendere bene i vari personaggi.
Un grazie in anticipo a chi vorrà farmi sapere cosa pensa di questa mia creatura.
Fragolina84
  
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