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Autore: Ca7    18/06/2014    1 recensioni
Capita a volte che due persone si cullino nei ricordi quando sanno di non poterne creare altri. E se poi quei ricordi si creano e si eclissano ancora, come si trova la forza per continuare sulla propria strada?
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Per il terzo anno consecutivo, le Warriors erano riuscite a raggiungere la semifinale del campionato Regionale, e sulle gradinate dello stadio del Roxborough High School, c’era già un clima di festa. Sarah se ne stava in piedi guardando con insistenza alla sua sinistra.
<< Allora, dove hai detto che si siederanno?>>, disse rivolta a Roxanne seduta di fianco.
<< Ultima fila, in alto. Ma non so esattamente i posti che occuperanno.>>
<< Okay, credo di aver visto il tizio della Stanford e quello dell’Università della California.>>
<< E’ ottimo, no?>>
<< Sì, eccome! Dannazione!>>
<< Non abbiamo appena concordato che è ottimo?>>, disse Roxanne confusa.
<< Rox devo andare… tieni occupato il mio posto.>>, Sarah parlò a precipizio e si fece largo tra le persone per raggiungere l’entrata/uscita dell’impianto sportivo. Camminò decisa fino ad arrivare davanti alla porta dell’ufficio del Coach Anderson.
<< Salve Coach, ha un minuto?>>, disse entrando.
<< Sarah! Ciao. Ho giusto due minuti; le mie ragazze mi aspettano nello spogliatoio.>>, rispose lui cordialmente.
<< Farò in fretta, non si preoccupi.>>
<< Cos’è che devi dirmi?>>, la guardò curioso.
<< So tutto.>>, Sarah lo guardò dritto negli occhi.
<< Riguardo cosa?>>
<< So che ha baciato Kate.>>
<< Io, cosa?>>, il Coach Anderson strabuzzò gli occhi.
<< La prego, non finga. Kate mi ha raccontato tutto e le ho promesso che non ne avrei fatto parola con nessuno.>>
Il Coach Anderson sbiancò all’istante; iniziarono a sudargli le mani.
<< Penso che lei sia una brava persona.>>, proseguì Sarah, << Ma sono anche convinta che stia punendo Kate non facendola giocare perché si sente ferito… e sinceramente, questo lo trovo ingiusto. Là fuori ci sono i talent scout di tutte le migliori università del paese e lei sa meglio di me che sceglieranno soltanto chi ha talento. Non può fare questo a Kate. Lei non se lo merita. Quindi la smetta di comportarsi come un ragazzino che sta ancora a leccarsi le ferite. E’ il suo Coach e dovrebbe mettere al primo posto ciò che è meglio per le sue ragazze e per la squadra, perché Kate sta facendo così. E’ sempre stata leale a lei e alle sue compagne.>>, fece una pausa per riprendere fiato, << Non mi faccia pentire della mia promessa.>>, disse in fine e uscì da lì.
Ripercorse di nuovo la palestra, speranzosa di non aver peggiorato la situazione, anche se dentro di sé era certa di aver agito bene, che per Kate valeva la pena correre un rischio simile. Quando arrivò all’entrata, vide ferma Alexis.
<< Non dirmi che anche questa sera la vedrai da qui?>>
<< Ehi, Sarah.>>, disse Alexis mentre fumava una sigaretta, << Beh, finora ha portato bene, no?>>
<< Questa situazione tra di voi è assurda, lo sai?>>
<< Dillo alla testona della tua ragazza.>>, Alexis smorzò un sorriso.
<< Ci ho già provato e oltre che a discutere, non ho ottenuto nulla. Quindi, ormai sei argomento tabù>>
<< Wow! Mi ha proprio cancellato dalla sua vita.>>, costatò Alexis con amarezza. Tirò dalla sigaretta un ultima volta e poi la lasciò cadere per terra e facendo pressione con la suola della scarpa, la spense.
Per la prima volta da quando la conosceva, Sarah vide Alexis vulnerabile; l’arroganza e la presunzione sembrarono non appartenerle in quell’istante e colta da un moto di compassione la abbracciò forte. Poi, distaccandosi da lei, le sorrise e le fece l’occhiolino mentre camminava in dietro verso lo stadio.
 
A inizio secondo tempo, le Warriors erano sotto di tre reti a zero: avvicinarsi all’area avversaria era diventata un’impresa. Il Coach Anderson osservava nervosamente il corso della partita, stando alzato di fronte la sua panchina; di tanto in tanto alzava lo sguardo tra la tifoseria alle sue spalle verso Sarah. Non riusciva a fare a meno di pensare alle sue parole perché sapeva che la ragazza aveva ragione da vendere. Così, alla fine decise di fare ciò che era meglio per la sua squadra e con un gesto della mano invitò Kate ad alzarsi dalla panchina e le disse di riscaldarsi.
Pochi minuti dopo, Kate fece il suo ingresso in campo e la gara prese una svolta decisiva. Su punizione segnò il primo gol; su contropiede dopo un veloce scambio di passaggi con due sue compagne, entrata in area di rigore e dribblando un difensore, segnò il secondo gol; e ancora su punizione, siglò il pareggio. Si scrollò di dosso la tensione e la rabbia accumulata nelle ultime settimane giocando con grinta, determinazione e voglia di vincere. Tutta la squadra ritrovò la fiducia persa durante il primo tempo. Si arrivò ai tempi supplementari e nonostante alcune occasioni capitate a entrambe le squadre, il risultato non mutò. Ai rigori, Kate segnò e Abbey riuscì a parare un rigore difficilissimo, ma due loro compagne sbagliarono e questo sancì la vittoria per le avversarie; perdendo così l’accesso alla finale. Al contrario di quanto si aspettassero, genitori, amici, compagni di scuola lì presenti, si alzarono in piedi per applaudirle comunque.
 
La settimana seguente, toccò alle Eagles che vinsero anche la terza gara della Final Four e la finale, diventando così campionesse regionali per la quarta volta.
Il giorno tanto atteso da Kate e Sarah, avvenne poi, una settimana dopo ancora
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