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Autore: Lukeys_Smile    18/06/2014    6 recensioni
Tutte le snob erano cadute ai suoi piedi. Non capivo che ci trovassero di così attraente in lui, così spietato e strafottente. Forse erano affette da qualche grave malattia?
- 'Giorno Vicina! Come ce la spassiamo? - mi disse avvicinandosi con uno sguardo beffardo.
Non adoravo quando aveva quell'atteggiamento.
- Cosa vuoi oggi? - sbuffai.
- Niente! Che ti credi? - continuò continuando a avvicinarsi.
- Stammi lontano, microbo! - dissi infastidita.
- Mhm, si vedrà! Sei così...attraente quando sei tormentata - ammise con tono malizioso.
Mi voltai verso di lui e decisi di accelerare il passo....
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton Irwin, Calum Hood, Luke Hemmings, Michael Clifford, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 18

MESS



 
 
Mi risvegliai, per il secondo giorno consecutivo, con le braccia delineate dai muscoli allenati di Luke che mi cingevano la vita. Addosso, una sua maglietta nera dei Led Zeppelin, che mi aveva già prestato la sera prima, che mi stava larghissima. A svegliarci, il suono insistente della sveglia che ci ricordava che quella era una mattina di lunedì. Mi ritrovai così a riaprire gli occhi e osservare le pareti scure della sua stanza, riprendendo piano piano coscienza. Sbuffai. Voltai poi il viso verso Luke e cominciai a chiamarlo.

- Luke –

Mi strinse di più a sé.

- Luke, svegliati –

Mugugnò, mentre un sorrisino si dipinse sul suo volto.

- Non mi dire che è lunedì, ti prego – disse con voce impastata, mantenendo però le palpebre ancora chiuse.

Sospirai. – Sì, è lunedì –

- Che palle – ridacchiò. Sorrisi.

Aprì gli occhi e cominciò a stiracchiarsi. Io rimasi lì, a fissarlo. Si riaccomodò poi lì sul cuscino e cominciò a guardarmi negli occhi.

- Forza, dai – sussurrai, per poi baciarlo a fior di labbra. Sorrise lievemente.

Allontanai le sue braccia da me, e con uno strattone mi liberai delle coperte. Mi sedetti e mi stiracchiai. Luke rimase a guardarmi.

- Lo sai che quella maglietta ti sta da Dio – mi disse.

Lo ringraziai, arrossendo.

 Detto questo, si mise a sedere accanto a me, cominciando a giocare con il piercing al labbro.

- Ti aspetto di sotto – gli dissi, per poi dargli un bacio sulla guancia e alzarmi.



 
 
Lety
Mi ritrovai, come al solito, a girare per i corridoi della scuola, accompagnata da Rachel Hudson. Lei, che di natura era sempre stata una ragazza timidissima, non si preoccupava di sapere cosa la gente pensasse di lei, né tanto meno se la si vedessero in giro in compagnia di Ashton Irwin e amici. Lei diceva che erano ragazzi diversi da come la gente vociferava. Persino Ilary Jersey, che fino a mesi prima li disprezzava con tutta l’anima, adesso te la potevi ritrovare vicina vicina a Luke Hemmings, accerchiata poi dal gruppo di amici di questo. Potevano pur essere diversi, ma a me continuavano ad intimorire.

Era da qualche settimana che, oltretutto, facevo attenzione a chi e che cosa mi fosse attorno. Il mio sogno era sempre stato quello di trovare una persona che mi apprezzasse per come ero e per i miei difetti, non semplicemente perché avevo un bel visino. Ma questa volta avrei desiderato che qualsiasi ragazzo mi stesse alla larga. Continuavo ad incrociare per i corridoi quella testa tinta di Michael Clifford, che ogni volta mi salutava come se mi conoscesse da tempo. Quel ragazzo mi spaventava, non mi piaceva, era qualcosa da cui dovevo stare lontana. Quell’imponenza della sua persona mi impauriva, nonostante Rachel, oltretutto sua cugina, mi continuava a dire che in fondo era buono come il pane. Così buono che aveva fatto persin soffrire la stragrande maggioranza delle mie amiche: quei ragazzi erano così con le ragazze comuni, una scopata e via! Sparivano dalla faccia della terra! Altro che pane! Altro che zucchero! Quelli erano come il sale!

E così, con qualche libro tra le braccia, mi ritrovai a scontrarmi contro qualcuno, troppo presa dai miei pensieri. I miei libri caddero a terra, mischiandosi poi con quelli di quel perfetto sconosciuto.

- Oh, scusa! Non ho visto dove andavo! – ribattei d’istinto, chinandomi immediatamente a smistare quel piccolo macello.

- Fa niente…piuttosto, ti ho fatto male? –

Rabbrividii al sentire quelle parole. Mi ero appena scontrata con Michael Clifford, no, non poteva essere! Deglutii a vuoto, ma non risposi.

- Ehi, tutto a posto? – mi chiese, chinandosi verso di me e prendendomi il mento tra le dita.

Aveva tinto i capelli di un nuovo colore: dal blu puffo che avevo visto nell’ultimo mese, era passato ad un rosso mattone spento.

- S…si – dissi con voce tremante, spostandomi una ciocca di capelli dietro le orecchie.

Si mise a raccogliere i propri libri per poi porgermene uno che mi era sfuggito. Lo afferrai incerta, e mi alzai.
Mi si alzò davanti e non feci altro che sentirmi piccola. Lui era così imponente di fronte a me, e sapevo che tutti coloro che stavano passando di lì non facevo altro che lanciarmi occhiate curiose. Cosa ci potevo fare io davanti a Michael Clifford? Cosa ci potevo fare io davanti a un ex ragazzaccio? E soprattutto, che ci poteva fare una ragazzina molto timida, quasi denominata come una tizia senza nome, davanti a una persona così sociale e conosciuta? Lo guardai in viso per un momento.

- Se mi potessi scusare con qualcosa… - cominciò.

- No, no, stai tranquillo…non è successo niente – dissi piano.

Mi osservò per un momento con gli occhi verdi chiaro, per poi discostare lo sguardo.

- Uhm…va bene…ciao Lety – mi disse, per poi voltarsi e andarsene via.

- ciao Michael – dissi, per poi voltarmi.

Percorsi il corridoio, alla ricerca dell’aula di scienze, cercando di ignorare gli occhi curiosi di qualche spettatore alla scena che era rimasto a osservarci. Dopo aver raggiunto la stanza, mi sedetti al mio banco e vi posai i testi sopra. Mi accasciai sulla sedia e cominciai a guardare annoiata un po’ dappertutto. Mi saltò però all’occhio un piccolo foglietto di carta azzurra fuoriuscire dalla copertina di uno dei libri. Mi avvicinai e afferrai il tomo tra le mani. Lo aprii nella prima pagina di intestazione e staccai quello che era uno spot-it. Vi era scritto in una grafia sottile e sghemba un numero telefonico, firmato poi con una “M. x”.

Michael. Quella “M” stava per Michael. Richiusi il foglietto e lo infilai nella tasca dello zaino, sperando che nessuno lo avesse visto. Ormai, non avevo più scampo.

 
 
Ilary
Nell’intervallo ero lì, come al solito, nell’angolo del cortile della scuola, quell’oggi seduta sulle ginocchia di Luke, che mi accarezzava i capelli. Alla nostra sinistra, Ash e Rachel se ne stavano vicini vicini, inseparabili come sempre. Cal era appoggiato all’albero che ombreggiava il muretto, mentre Mikey era seduto alla nostra sinistra, immerso nei propri pensieri. Chiacchieravamo con tranquillità, in quella giornata più calda del solito, coscienti di avere gli occhi di tutti addosso, ma senza neanche più accorgene. Luke non si curava nemmeno di nascondere il proprio affetto nei miei confronti, dandomi qualche bacio sulla guancia in bella vista. L’unico che non si univa particolarmente ai discorsi era Michael. Pensava assiduamente a qualcosa, alcune volte si passava le grandi mani tra i capelli di quel nuovo colore rosso mattone, con lo sguardo vuoto che girovagava perso sui nostri visi. Era su un altro mondo. Oramai tutti sotto l’ombra di quell’albero secolare lo avevamo intuito.

Spuntò davanti a noi Lety, quella ragazza timida e minuta, con i lunghi capelli castani mossi che le incorniciavano il viso e gli occhi color cioccolato fondente, con cui seguivo le lezioni di danza. Indosso aveva un semplice vestito a fiorellini con le maniche corte e la gonna a ruota non troppo appariscente, ai piedi delle superga bianche. I ragazzi la salutarono, Michael fu il primo, con un debole sorriso sulle labbra. Lei fece lo stesso, stringendosi nelle spalle, quasi sussurrando. Sembrava quasi avesse…paura. Luke lanciò un’occhiata sospettosa sia a lei sia a Mike, ma non disse niente.

- Per caso oggi mi puoi imprestare un paio di scarpette? Le mie si sono rotte e le devo ancora acquistare – mi chiese con voce mozzata. Si stava torturando le mani e le dita in un modo pazzesco. Cosa c’era di così spaventoso? Cos’era successo? E perché Michael continuava a mantenere lo sguardo fisso verso di lei, con un sorrisino malizioso?

- Certo, stai tranquilla – dissi sorridendole, provando a rasserenarla. Niente da fare…troppo nervosa.

- Sì…ehm…grazie – disse piano, aggiungendo un debole sorriso.

- Ciao…a tutti – finì. La salutammo.

Lanciò una breve occhiata a Mike, per poi voltarsi e camminare velocemente via. In quel preciso momento, la campanella di fine ricreazione risuonò nel cortile. Ci alzammo dal muretto e ci salutammo, per poi disperderci nei corridoi della scuola. Mi ritrovai così tra Calum e Luke a raggiungere l’aula di Tecnologia. Lukey non aveva ancora perso l’abitudine di starmi ben bene vicino, visto che per lui “le facce da schiaffi erano sempre nei paraggi”. Gli davo tutte le ragioni del mondo, anche perché gli occhi di Louis e dei suoi amici addosso proprio non li digerivo.

- Chissà che aveva Mike … – disse stranito Calum, per rompere quel silenzio che alleggiava tra noi.

- Mi è arrivata la voce che ha avuto un incidente… - commentò Luke.

- Un incidente? Che tipo di incidente? – chiesi stupita.

-  Non lo so, non me l’hanno detto…ma per me quella ragazza di poco fa aveva sicuramente avuto a che fare con questa storia…era troppo sospetto il suo comportamento – borbottò il biondo.

Lo guardai, ma non dissi niente.

- Dobbiamo indagare – conclusi.

Un sorrisino spuntò sul volto dei due, mentre varcavamo la soglia dell’aula.


 
 


 
SPAZIO AUTRICE
Hola!!!
Ecco il nuovo capitolo!!!!
Così incontriamo questa nuova ragazza, Lety, che si scontra accidentalmente con Michael e scoppia il putiferio generale!
Tranquille, le novità non sono ancora finite!!!
Vi lascio con qualche gif!!!


Luke...





Ilary....





Ashton...





Rachel...






Michael...






Lety (ovvero Lily Collins)...







...e Calum :)







Un bacio!
Bye!!!



 
 
 
 

 
 
  
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