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Autore: Nyssa    15/08/2008    12 recensioni
Sequel de: Le Relazioni Pericolose
Sono passati circa diciotto anni da quando abbiamo lasciati Harry, Draco, Hermione e tutti gli altri e molte cose sono cambiate nel frattempo.
Adesso sono i loro figli a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria, divenuta stranamente tranquilla; ma non tutto è come sembra perchè misteri e fantasmi del passato stanno tramando nell'ombra e Hogwarts potrebbe non essere il posto apparentemente pacifico che sembra.
E i nostri nuovi protagonisti, la new generation, affascinati dai misteri come lo erano stati i loro genitori, chiaramente non intendono lasciarsi sfuggire l'occasione di vivere qualche avventura tra le antiche mura della scuola e rompere così la noiosa routine di tutti i giorni!
Genere: Avventura, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Famiglia Black, Tom O. Riddle | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'oro e l'argento' Questa storia è tra le Storie Scelte del sito.
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Gardis chiuse la porta dietro di sé e guardò Kitt che si passava una mano tra i capelli corvini, evidentemente a disagio

-         Mi dispiace, sono davvero invadente a chiederti questo… - incominciò – ma quando questo pomeriggio sono tornato in camera, in terra c’erano almeno tre dita d’acqua perché il tubo proprio sopra l’armadio si è spaccato

-         Accidenti, ma l’hai detto a Ruf o a qualcuno?

-         Certo… all’inizio ho pensato di sistemarmi in Sala Comune, abbiamo un divano, solo che mi ero dimenticato che era già occupato da uno dei miei Prefetti che ormai è una settimana che dorme praticamente sul tappeto… ho chiesto anche a mio fratello se poteva tenermi nel suo dormitorio comune, ma i letti che si sono liberati per l’epidemia di morbillo sono stati occupati dagli altri corvi rimasti senza giaciglio dopo che il tubo che ha allagato il bagno ha danneggiato anche la loro stanza

-         Santo Cielo, ma che cosa è successo a Hogwart? Un’epidemia di morbillo, tubi dell’acqua che saltano a destra e a manca e pure l’arrivo dei cinesi

-         Non sono cinesi.

-         Non fare il pignolo.

-         Così non sapevo dove andare e visto che già una volta avevo dormito qui… beh, ho pensato che se non era troppo disturbo avrei potuto…

-         Non pensarci neppure, Kitt, che disturbo puoi darmi…

-         Prometto che mi farò perdonare, mi sistemerò dalla porta come l’altra volta e non darò fastidio a nessuno… e ti restituirò il favore!

-         Non è questo il punto

-         Eh?

-         Guarda?

Con l’indice gli fece cenno di girare e guardare dietro le spalle

-         Dato che non ho avuto il tempo di sbaraccare tutto mi è toccato mettere qui la roba di Halloween

Effettivamente sotto la finestra era accatastato lo steccato di fil di ferro e la bara in miniatura, mentre sul davanzale una testa di zucca era ancora a far mostra di sé. In compenso lo spazio tra la porta, il muro con l’armadio e il caminetto era invaso tra tendaggi-ragnatela, grosse candele e un altro paio di gingilli

-         Io ti ospiterei anche, peccato che non abbia posto…

-         Che stupido, è vero… e dire che sono stato proprio io ad aiutarti a metterli qui… Vabbè, non preoccuparti, troverò qualcuno che mi ospiterà per la notte, forse i prof non mi lasceranno dormire in Sala Grande, ma se necessario andrò alla ricerca della Stanza delle Necessità

Rispose facendo dietro front e procedendo di un passo verso la porta chiusa

-          Se la cosa non ti scandalizza, puoi anche rimanere – disse con noncuranza lei

-          E dove pensi di farmi dormire? Tra la cenere del camino o sul baldacchino?

-          Il letto è abbastanza grande per entrambi. – fu la sua candida replica, espressa senza esitazione

Il cuscino che il Caposcuola teneva sottobraccio cadde sul pavimento di legno, doveva aver capito male, senz’altro. Probabilmente i detersivi facevano strani effetti anche su di lui, nessuno al mondo si sarebbe mai sognato di dire una cosa del genere così a cuor leggero!

E lui aveva il dovere di fare in modo che la sua migliore amica non fosse la prima a compiere una tale sconsideratezza!

No no, a dispetto di quanto la proposta potesse essere perfetta per risolvere i suoi problemi, doveva inventarsi qualcosa.

 

Dal canto suo, la piccola Malfoy non sembrava eccessivamente turbata dalle sue stesse parole, ma se ne rimaneva in piedi accanto al comodino puntellandosi la bacchetta magica, crine di unicorno e betulla della Scandinavia, sul mento, aspettando una riposta.

Come se fosse facile rispondere ad una cosa del genere!

Come se la risposta la si dovesse aspettare allo stesso modo della replica alla domanda “C’è Gigi?”.

-          Gardis, non potrei mai…

-          Perché?

Perché? Perché! Ma si era rintronata del tutto quel pomeriggio?

-          Gardis, cerca di metterti nei miei panni…

-          Già fatto…, continuo a non trovarci niente di strano

-          Senti, tu sei la mia migliore amica e ti voglio più bene di tutta la mia famiglia messa insieme, ma devi capire che non abbiamo dieci anni

-          Parla chiaro, Christopher, non mi piacciono i giri di parole – quando usava il suo nome di battesimo anziché il diminutivo a cui era così affezionata, marcava male; il Ravenclaw prese un bel respiro: si poteva dire alla propria migliore amica, la quale aveva completa fiducia nelle tue capacità di autocontrollo, che tu, invece, non ne eri poi così convinto? Che avresti potuto fare qualche follia?

-          Gardis, abbiamo passato la culla da un pezzo e purtroppo anche la maturità, io non vorrei mai che succedesse qualcosa, che dovessi perdere la testa… sono il tuo migliore amico, è vero, ma sono un ragazzo ugualmente

La piccola Malfoy non lo diede a vedere, ma una punta di felicità le scalfì il cuore, lui stava dicendo senza volere che avrebbe potuto perdere la testa per lei, per una notte… e anche se gli voleva bene e, comunque, non lo avrebbe lasciato andare oltre un certo limite (sennò la mattina dopo avrebbe sancito la fine totale della loro amicizia), beh, c’era una piccola gioia nascosta nel credere che lui potesse desiderarla e volerle bene, c’era…

 

Calma e sangue freddo, l’obiettivo era dargli una mano, non partire per Saturno facendosi castelli mentali che sarebbero crollati come costruzioni di sabbia… tantopiù che, per quanto ne dicesse lui, Kitt era una brava persona e sarebbe stato in grado di frenare se stesso a sufficienza da non provocare danni irreparabili.

-          Oh, andiamo Chris, sono una Malfoy, conosco le cose della vita meglio di molti altri… - borbottò lei raccogliendogli il guanciale, - non è il caso che racconti queste cose a me…

-          Sì, lo so, però…

-          Non fare storie, il tuo problema è che sei troppo buono e hai paura di approfittare della mia ospitalità, ammettilo…

Non era vero, ma serviva per sviare il discorso. Non era il caso di confermargli che, in effetti, con la famiglia che si ritrovava era piuttosto facile essere a conoscenza di determinati dettagli.

-          Eppoi non sono stupida fino a questo punto, so perfettamente che ti butteresti dalla finestra piuttosto che combinare qualche pasticcio e, ad ogni modo, se anche non lo facessi, so badare a me stessa…

-          Questo lo so, ma tu hai troppa fiducia nelle persone

Lei si strinse nelle spalle, che ci si voleva fare? Per gli amici si facevano follie, lei stava momentaneamente sacrificando un pezzetto del suo amore per poterlo avere sempre affianco.

 

*          *          *

 

Gardis guardò l’orologio che aveva al polso: le unidici e quarantacinque di sera… calò un tre e lo attaccò ad una sfilza di quattro, cinque e sei, poi  prese un pezzo della scala che Kitt aveva creato giusto qualche minuto prima e ci infilò in mezzo un bel sette.

Finito.

Rivolse al suo avversario uno sguardo disperato mentre la penna prendi appunti accanto a lei segnava il risultato del gioco sul piccolo notes.

La bionda si stiracchiò sulla poltroncina davanti al camino, che Chris fosse a disagio era evidente, generalmente era un bravo giocatore a carte e a Machiavelli non lo batteva nessuno, quella sera, però, sembrava davvero essere da un’altra parte con la testa, aveva vinto contro di lui tre partite di Machiavelli, due di ramino e quattro di poker e al momento il moro le doveva certamente più soldi di tutti quelli che aveva portato con sé.

Povero Kitt, doveva davvero averlo sconvolto con quella richiesta inutile, ma che non le chiedesse un’altra partita perché stava davvero per morire di sonno sulla poltrona, non poteva pretendere che fosse ancora lucida all’alba delle undici di sera quando aveva sgobbato tutta la giornata a pulire, lavare e dirigere studenti inetti che avrebbero potuto far concorrenza a Mr Bean…

-          Che ne dici di una partita a bridge?

-          Innanzi tutto credo che se tu perdessi ancora qualcosa dovrei cominciare a chiederti un pagamento in natura – dichiarò usando la strafottenza tipica dei Malfoy quando giocavano d’azzardo – eppoi, francamente, sto morendo di sonno, voglio andare a coricarmi.

-          Sì, ehm, effettivamente è molto tardi – che il Cielo lo salvasse, quella era la prima volta che si sentiva balbettare in vita sua!

-          Sai Kitt, non dovresti farti tutte queste turpe mentali… cosa vuoi che succeda?

-          Ma figurati, io sto benissimo – mentì lui grattandosi nervosamente una mano

-          Come bugiardo non vali granchè… - concesse dirigendosi verso il giaciglio a baldacchino e tirando lenzuola e coperte e scostando le cortine rosse, ricamate con fiori dorati nei tipici colori Gryffindor

-          Non stavo mentendo

-          Come no… vai a nanna, bel bambino, che tra poco è già mattino…

-          Che cos’era? – domandò lui

-          Una filastrocca che ripeteva la mamma a mio fratello quando eravamo piccini, Leonard ha sempre fatto le ore piccole , ma nel suo caso è normale…

-          Come mai? – lei lo guardò; ancora adesso, dopo sei anni, si domandava come mai non gli avesse mai parlato della particolarità di suo fratello o come mai non l’avesse fatto lui stesso, dopotutto, nonostante le apparenze, erano grandi amici

-          Te lo racconto un’altra volta, non ho più la forza di raccontare e ora credo proprio che sia giunto il momento di fare la nanna

-          Peccato per il bridge

-          Non sei un giocatore di bridge, smettila di trovare scuse per rimandare l’inevitabile

-          Ma non era una scusa!

-          La mamma non ti ha mai detto che non si dicono le bugie?

-          Mia mamma la vedo di rado – ammise il giovane Black raccogliendo le carte da gioco e sistemandole su un tavolino dove una pila pericolante di volumi minacciava confermare l’esistenza della forza di gravità

-          Bene, allora fai finta che sia io tua mamma

Per la prima volta, quella sera, lui le rivolse un sorriso divertito

-          Non è che le assomigli molto, anzi, proprio per niente…

-          Non badare troppo all’apparenza…

-          Anche come carattere – aggiunse lui – lei è sempre rigida e composta

-          Va bene, se stai cercando di tenermi sveglia chiacchierando sappi che non ho la forza di continuare, ora vieni a dormire, è un ORDINE.

Malinconicamente, con lo sguardo da cane bastonato, Christopher sistemò il guanciale e piegò appena copriletto e lenzuola; le lanciò un’occhiata da bambino costretto ad andare a dormire, ma in quel momento lei pareva la reincarnazione della signorina Rottenmeier, con tanto di pugni puntellati sui fianchi e la boccuccia storta in una smorfia di disappunto nei confronti del pupillo dispettoso.

Non restava che fare come voleva.

Infilò i piedi sotto e coperte e con sé anche il pigiama celeste, dopodiché si coprì fin sul mento.

Soddisfatta, Gardis si sedette sul bordo del materasso, sistemò le babbucce affianco al letto, sprimacciò il cuscino, dopodiché si coricò, agitò la bacchetta per spegnere le luci e si coprì fin sotto gli occhi.

-          Buonanotte, Kitten – disse sottovoce mentre già gli occhi le si chiudevano e riusciva ad avvertire un calore poco familiare, ma confortevole, vicino alla sua schiena.

 

Chris la guardò, altro che buonanotte, avrebbe fatto meglio a sistemarsi sulle scale di Corvonero, di sicuro avrebbe riposato meglio.

 

*          *          *

 

Un raggio di sole birichino filtrò dalle pesanti tende di velluto alle finestre che erano state chiuse male, andando a posarsi dolcemente sul naso del ragazzo che riposava tranquillo nel letto.

Christopher storse le labbra e si toccò appena il naso cercando di sottrarsi all’attenzione non richiesta dell’astro mattutino. Dopo cinque minuti di spostamenti inutili, comunque, decise che era una battaglia persa in partenza ed aprì gli occhi.

 

La prima cosa di cui prese nota quando si svegliò fu un grosso lampadario che pendeva dal soffitto, lampadario decisamente differente da quello che troneggiava nella camera del Caposcuola di Corvonero.

La seconda cosa fu che qualcosa di caldo e morbido si stava agitando al suo fianco.

 

Con dita tremanti tastò ciò che, al momento, pareva stesse abbracciando, e anche con un certo trasporto a giudicare da come la stringeva.

Stoffa, stoffa, stoffa… pelle.

 

Sbarrando gli occhi si concesse di muovere appena l’indice per capire dove stesse l’errore di sistema del suo cervello, ma quello che registrò fu, effettivamente, altra pelle.

Ancora più sorpreso, con l’altra mano alzò appena lo spesso strato di lenzuoli invernali e guardò oltre il corpo della bionda che gli era praticamente addormentata sopra: angeli del Cielo, aveva la mano sotto la sua camicia!

Pregò solamente che la sera prima Gardis non si fosse tolta la biancheria o quella era davvero la volta che avrebbe perso il controllo…

 

Senza curarsi dello smarrimento in cui lui versava, Gardis si agitò nel sonno, stringendo ancora nei pugni chiusi la stoffa a righe azzurre del pigiama di lui e avvicinandosi ulteriormente, premendo il petto contro il fianco del ragazzo.

Cominciava a sospettare quali fossero le altre “due cosette” che la bionda aveva ereditato dalla sua graziosa mamma… e il fatto che la scollatura del pigiama fosse così profonda da mostrare appena un accenno della curva del seno, di cui, tristemente, stava anche sperimentando il calore e la morbidezza, non lo aiutava per niente.

 

Ok, poteva concedersi una crisi di panico mattutina?

 

Nonostante si fosse fatto piste mentali a non finire, a mezzanotte sia lui che la bionda Prefetto dei grifoni stavano ronfando della grossa nel letto di lei senza che nulla di irreversibile fosse accaduto, tristemente, però, il peggio stava per scatenarsi di mattina.

 

Gli aveva detto che non gli avrebbe mai permesso certo comportamenti, ma se era proprio lei che lo stava seducendo nel sonno?!

 

Mormorando qualcosa di inintelligibile nel dormiveglia, la piccola Malfoy strofinò appena il capo contro il torace e spostò una gamba tra le sue.

D’accordo, cominciava a non stare troppo bene, soprattutto dato che aveva una mano sotto la camicia del pigiama di lei che pareva pronta a concedersi anima e, soprattutto, corpo nel sonno.

Deglutì a vuoto, iniziaava a fare stranamente caldo in quella stanza, non è che si poteva aprire una finestra?

Se Gardis non la smetteva di muoversi a quel modo che gli stava mandando il cervello all’altro mondo e il sangue in ebollizione avrebbe rischiato di possederla nel sonno senza che lei neppure si svegliasse.

 

Con la mano libera accarezzò appena i capelli chiari sparsi sulle spalle esili, era così dolce e tranquilla mentre dormiva… però aveva anche un non so che di sensuale e peccaminoso, Gardis era una bomba ad orologeria pronta a farlo scoppiare e questo era molto male.

E ancora peggio era che sentiva di desiderarla ad ogni momento di più che lei si accoccolava al suo corpo; seppure a fatica decise che era giusto interrompere quella follia, per lei e, soprattutto, per lui.

Aveva ragione quando gli diceva che si sarebbe buttato dalla finestra prima di combinare qualche pasticcio… quello era l’esempio più lampante.

 

-          Gardis, sveglia, è mattina – cercò di richiamarla con la voce più limpida possibile, peccato che sembrasse comunque un po’ roca… poco male, l’avrebbe fatta passare per un po’ di raffreddore

La bionda mugugnò qualcosa tra le labbra, spostò appena il peso, ma non accennò ad aprire gli occhi, né a dare segni di vita.

-          Gardis? Guarda che il sole è già alto e ci sono un sacco di cose da fare

Inutile, pareva non vedersi il fondo della cosa e ogni minuto in più che passava Chris si sentiva sempre più vicino al punto di non ritorno.

D’accordo, a mali estremi…

-          Gardis, c’è la McGrannit! – annunciò a voce abbastanza forte da riuscire a subentrare nell’inconscio addormentato di lei

Gli occhi di due colori diversi si spalancarono di terrore immaginandosi la vicepreside, nonché responsabile della sua Casa, che entrava dalla porta e la trovava a dormire quando aveva mille cose da fare.

La testa scattò verso l’alto per scusarsi repentinamente con la prof per il suo comportamento pigro e sconsiderato, ma la sequenza di inchini venne prontamente arrestata da una sonora risata che si propagò tra le quattro pareti della stanza.

Con il disappunto sul viso, lei si voltò a guardare l’amico che ridacchiava, alzò le sopracciglia seccata e lanciò uno sguardo al suo orologio da tavolo sulla scrivania: le 7:35

-          Perché mi hai svegliata così presto? – ribatté piccata e di malumore; anche lei, come suo padre e sua madre, adorava poltrire in letto fino a tarda mattinata, era un vizio di famiglia

-          Beh, se non l’avessi fatto con ogni probabilità ti avrei violentata

Il viso di lei si atteggiò ad una smorfia, quella era in assoluto la cosa più impossibile che avesse sentito in diciannove anni di vita, seconda solo all’annuncio di fidanzamento ufficiale tra Seraphin e Aisley.

Ghignando appena, piuttosto divertito dalle sue reazioni, Kitt puntò l’indice e le fece segno di guardare in basso

-          Prima di parlare vorrei che prendessi momentaneamente nota della posizione in cui ti trovi…

Gli occhi di lei, rigorosamente eterocromici,  si abbassarono fino al materasso puntandosi sulla mano sinistra che stava ancora stringendo il pigiama di lui, scesero più giù dove la scollatura del pigiama stava rivelando più della sua anatomia di quanto avrebbe fatto una radiografia e si spostarono ancora a prendere nota che l’elastico dei pantaloni del pigiama era sceso fino a mostrate decisamente troppo dei suoi slip infantili con le farfalle e i fiorellini, regalo di Karen; e per finire le gambe, intrecciate in maniera poco innocente, per non dire vergognosa, con quelle dell’altro abitante del letto, nuovamente preso da una crisi di risate dopo aver visto il colorito rosso che saliva dal mento fino alla radice dei capelli.

Improvvisamente la gravità di quello che, poveretto, gli stava facendo nel sonno affiorò tra i ricordi del suo dormiveglia con impellente priorità e con altrettanta velocità lei si affrettò a scendere dal letto e a inchinarsi appena, giungendo le mani poco sopra le ginocchia

-          Mi…mi dispiace – balbettò rossa e imbarazzata – scusami, quando dormo con Leonard non succede mai…

La prima volta che Christopher aveva dormito in camera con lei, si era detta che non ci sarebbero stati problemi se al posto della branda avessero diviso il letto, tanto non sarebbe successo niente, ma ora si rendeva conto di non essere tanto pronta neppure per quello, il DOPO era piuttosto imbarazzante, per non dire umiliante e non osava neppure immaginare come ci si sentisse “dopo quello”, ormai si chiedeva con che faccia suo fratello si presentasse a scuola ogni mattina.

Eppure la reazione maschile era decisamente diversa da quella che aveva avuto lei perché Leonard viveva tranquillamente la sua vita e Kitt sembrava scosso da un eccesso di risa più lungo del solito e aveva preso tutta la faccenda con un sorriso; poco male, le risparmiava metà dell’imbarazzo perché era assolutamente certa, e la posizione in cui erano lo provava, di essersi avvicinata lei per prima e di essersi comportata in quella maniera indegna.

Con che coraggio lo avrebbe guardato in faccia?

Rammentava una volta che papà era stato via parecchio per lavoro e la mattina seguente, a colazione, si era lasciato scappare che la mamma era più… attiva del solito perché da tanto non lo aveva più con sé.

Evidentemente a lei doveva succedere la stessa cosa, soprattutto perché la sua attesa non era mai finita, era tutta la vita che aspettava l’uomo che voleva.

 

-          Credo di aver bisogno di un po’ d’acqua fredda – si giustificò lui, imbarazzato quanto lei

-          Perché? – ma era tornata a 3 anni e alla fase dei “perché”?

-          Non credo di essere un bello spettacolo e ti proibisco di guardare in basso, non sono certo che sia tutto normale…

-          Perché? – e rieccola, ma che razza di vizio, quando l’aveva preso?

-          Perché, checché tu sia una Malfoy oppure no, sei una “brava bambina innocente” – probabilmente OGNI Malfoy sulla terra si sarebbe sentito offeso da una affermazione del genere e lo era anche lei, nonostante fosse  sì innocente, ma senz’altro non brava e, assolutamente, non era più una bambina da parecchio tempo. – ora passami i pantaloni.

Voltandosi dall’altra parte, agguantò quelli che stavano sulla poltrona e glieli passò dandogli le spalle e sistemandosi le brache del pigiama prima che scoprissero altra biancheria.

Vide sfrecciare l’amico verso il piccolo bagno composto da lavandino e gabinetto che stava proprio dietro l’armadio, i Caposcuola e i Prefetti potevano vantare una piccola toeletta privata vista la mole di impegni a cui dovevano adempiere che non permetteva certo loro di fare la coda al bagno comune sul pianerottolo, rigorosamente preso d’assalto con urla alla Tarzan.

 

Essere innocenti non era una colpa, ma si stava rivelando un handicap insormontabile, cosa doveva capire?

Aveva freddo? La tavoletta del water era troppo dura? Non arrivava a guardarsi nello specchio?

La sua mente cominciò ad arrovellarsi: oh Cielo, non era che… no, non era possibile… l’acqua fredda e il non guardare… per tutti gli dei dell’Olimpo, che non le dicessero che si era spinta tanto in là da e… ecci

Accidenti, non riusciva neppure a pronunciare quella parola, era davvero una Malfoy mezzosangue, tutta colpa della mamma!

Si affrettò ad accostarsi alla porta e bussò leggermente

-          Kitt, mi dispiace tantissimo – si scusò dall’altra parte del legno inchinandosi all’uscio, finalmente conscia di quello che era successo a lei, ma soprattutto a lui – perdonami, non volevo… non so cosa abbia fatto mentre dormivo, ma qualsiasi cosa sia mi dispiace…

 

Se solo sapesse… rispose la mente del ragazzo mentre tuffava la faccia e le mani nel lavandino colmo di acqua gelida, probabilmente proveniente nientemeno che dalle profondità del Lago Nero

-          Ti prego… spero… spero che non sia successo niente…

 

Gardis era troppo innocente come al solito, tutto l’opposto di suo fratello. Chiaramente era anche troppo ingenua per capire cosa gli aveva davvero fatto, anche se, a giudicare dalle scuse in cui si stava producendo alla porta, doveva aver intuito qualcosa.

Cielo, e lei la sera prima si era offerta di ospitarlo per tre giorni… poteva addurre come scusa quello che era successo e darsela a gambe prima di rivoltarle quel sederino tondo sul letto e compiere il peggiore atto che riuscisse ad immaginare?

Poteva essere così avventato da andare anche a inimicarsi il pericolo più grande di Hogwarts, nientemeno che il fratello della suddetta ragazza?

Non era assolutamente da lui, ma era arrivato a tanto così dal farlo. E non solo per colpa sua, aveva una attenuante.

 

Diamine, doveva fare attenzione perché quando riusciva a tenere a freno se stesso ci si metteva lei a provocarlo mentre dormiva e le riusciva anche dannatamente bene! Buon sangue non mente, certo, ma forse cominciava a sperare che lei fosse una bastarda… bastarda di madre sarebbe stata meglio, ma era inconfondibilmente Malfoy.

Prese un bel respiro: aveva diciotto anni e i suoi ormoni momentaneamente impazziti dovevano diventare l’ultimo dei suoi problemi, non era il caso che scalassero la classifica delle rogne per arrivare in testa già di prima mattina!

Aveva un intero tour guidato della scuola da organizzare in tre lingue differenti, alunni scalmanati da gestire per un mese e mezzo, la scuola appestata dal morbillo, Corvonero allagato dai tubi dell’impianto, doveva rifare le ronde notturne e cominciare seriamente a pensare agli imminenti M.A.G.O. che lo aspettavano a giugno.

Le ragazze erano decisamente il meno grave dei suoi problemi.

E Gardis, in cui aveva la più completa fiducia e di cui necessitava dell’appoggio per tutte le attività che la sua mente aveva elencato prima, non doveva diventare la sua “ragazza problematica” perché era l’ultima che doveva esserlo, gli occorreva per dell’altro che mandargli all’altro mondo gli ormoni.

Aveva chiuso con le ragazze-piaga-rompiscatole, quelle che aveva avuto avevano ampiamente dimostrato che erano solo una seccatura.

Certo la piccola Malfoy non sarebbe stata come loro, ma era da idioti mettersi a pensare a lei in quei termini, soprattutto se non si desiderava finire in infermeria con i tre quarti delle ossa rotte e lui non poteva proprio permetterselo…

Beh, se non altro avrebbe fatto delle ottime partite di ramino e poker con Cartrett

 

Prese un bel respiro prima di aprire la porta.

Mi raccomando, Christopher, come se niente fosse stato.

 

…come no…

 

-          Non preoccuparti, Gardis, non è il caso che ti scusi… - le disse dolcemente accarezzandole la testa china – è colpa mia

-          Sì, ma a me dispiace da matti… ti avevo detto che non ti avrei permesso di fare nulla, ma poi sono stata io a combinare il pasticcio

-          Non ci sono stati pasticci, eppoi stavi dormendo

-          Ciò non mi giustifica, non più di tanto, almeno…

-          Sta’ serena, ci sono mille cose da fare

-          Non ce l’hai con me, vero?

-          No

-          Non ti ho fatto male, vero?

Era tentato di risponderle “Più di quanto immagini”, ma si trattenne

-          No… - una breve incertezza, l’acqua fredda di prima mattina, soprattutto in pieno inverno, non era di certo un’esperienza piacevole

-          Io… io… sono tremendamente mortificata. Per farmi perdonare mi occuperò io di ispezionare la Torre Nord

Fosse solo quello… ma Gardis non ne sapeva a sufficienza di uomini per capire quello che scatenava in loro, soprattutto dopo il modo in cui si era comportata.

-          Credo che sia il caso che torniamo ai nostri doveri – Kitt, per fortuna, non pareva particolarmente arrabbiato con lei, anzi, sembrava quello di sempre, anche se aveva le guance tutte rosse e le mani gelate – prendilo come un modo per svegliarci prima e lavorare di più…

Proprio la punizione che le mancava.

 

*          *          *

 

Leonard era alla scrivania del suo studio che finiva di controllare la corrispondenza. Essere un Malfoy lo costringeva a stare dietro ad un tavolo per almeno un terzo della giornata a smistare lettere e a supportare la raccolta differenziata della carta.

Quella che stava leggendo adesso, poi, non vedeva l’ora di gettarla nel camino.

 

Una nuvoletta verdastra si propagò proprio dal focolare mentre stava aprendo col tagliacarte un’altra busta, alzò gli occhi e guardò la polverina che si depositava tra la cenere e la figuretta di sua sorella, con un foglio in mano, che era comparsa al centro del caminetto.

Tossicchiando appena, la ragazza si sventolò una mano di fronte al viso e scacciò la polvere pestilenziale per poi spostare i piedi oltre la cenere ed entrare, finalmente, nella stanza di suo fratello.

-          Ciao Impiastro – la salutò senza trasporto il fratello

Lei non raccolse la provocazione e si limitò a rispondere un “ciao” sommesso mentre si guardava attorno spaesata.

-          Che cosa fai? – gli chiese lei

-          Cerco di rispondere a tutte le lettere che arrivano – anche suo fratello sembrava più tranquillo del solito

-          Sono tutte importanti? – domandò, il semplice motivo per cui era lì non la aiutava ad avere una conversazione brillante con il suo fratellino

Leonard toccò appena tre buste alla sua sinistra

-          E le altre? – indagò indicando la pila di scartoffie sul bordo

-          Questa è solo carta da buttare

Gironzolando, lei si avvicinò allo scrittoio e prese la prima busta

A Leonard Malfoy, con tutto il mio affetto…  

Recitava la prima busta in una calligrafia innegabilmente femminile, ne prese un’altra e lesse nuovamente l’intestazione:

Ti amo con tutta me stessa, scappiamo insieme e sposiamoci!

Non credeva che mamma e papà avrebbero approvato una fuga d’amore a Gretna Green come nei suoi romanzi d’amore.

Cominciava a capire che razza di corrispondenza fosse quella, ma per confermare prese il terzo foglio e lesse anche quello, incoraggiata dal fatto che l’altro Malfoy non la stesse fermando in qualche modo e non si mostrasse irritato da quel suo curiosare

Se non mi vorrai più mi getterò dalla Torre dei Gufi!

Oh mammina, qui erano messi proprio male… povero Leonard, c’era da compatirlo, chissà cosa avrebbe risposta a quella che voleva suicidarsi.

Si stupiva che qualcuna non gli avesse detto di stenderla su un tavolo e far l’amore con lei come un cavallo…

-          Cosa sei venuta a fare? – le chiese il biondo fermando la penna vezzosa, bianchissima, con cui stava rispondendo a quelli della Gringott circa i tassi di interesse del suo patrimonio

-          Ah… ecco… - non era da lei stare a disagio con suo fratello, ma sperava che lui avrebbe capito; forse potevano battibeccare in continuazione, ma se aveva un problema e non poteva parlarne con nessuno, neppure con Kitt o con Karen o con tutti i suoi amici, Leonard ci sarebbe sempre stato perché lui conosceva delle cose di lei che nessuno a scuola sapeva e, ovviamente, valeva anche il viceversa. – credo di aver scoperto chi accompagnerà gli studenti di Drumstrang e Beauxbatons

Il ragazzo alzò le sopracciglia stupito, poco convinto di quello che aveva detto e decisamente poco convinto che quello fosse il vero motivo per cui lei era lì, sua sorella non era tipo da andarlo ad informare di certi dettagli insignificanti

-          Spara

-          Per Beauxbatons li accompagnerà una studentessa diplomata da poco tempo, è la sorellina di Fleur Delacour Weasley, Gabrielle Delacour

Come ogni Malfoy, anche Leonard era in grado di rimandare a memoria l’intero suo albero genealogico con una velocità impressionante e, quindi, il nome dei Delacour, come lontani parenti di mezzi Black, Weasley, per la precisione, nonché zietta di Lillis Weasley, saltava subito all’occhio.

-          Per Drumstrang, invece – continuò la sorella, avremo Viktor Krum, professore di Volo e…

-          Quel krumiro che usciva con la mamma ai tempi di Hogwarts? – scattò su Leonard allontanando in un gesto la sedia

-          Ti sconsiglio di dirlo a papà se non vuoi provocargli una scenata di gelosia… - puntualizzò la piccola bionda

Papà era sempre stato piuttosto possessivo nei confronti della mamma e il fatto che lei gli avesse detto di non essere mai uscita ufficialmente con Krum, seppure si fossero frequentati ai tempi del Ballo del Ceppo, aveva acuito il suo già smisurato ego maschile, oltre che un odio atavico nei confronti di tutti coloro che avevano avuto un posto speciale nel suo cuore, maschi, s’intende.

Con Harry non poteva farci niente, Potter era stato ed era tutt’ora il suo migliore amico, quindi era inutile cercare di depennarlo; Paciock non aveva rappresentato una minaccia vera e propria e, comunque, era felicemente sposato con Daphne e non c’erano pericoli.

Ma gli inesistenti ex della mamma, cioè coloro per cui aveva provato qualcosa prima di uscire definitivamente con lui (cioè prima di combinare quel disastro che rispondeva al nome di Leonard Alphard Malfoy) erano un argomento tabù.

Weasley era stato troppo presente nel cuore di Hermione per i sette anni di Hogwarts (era stato Draco stesso a consolarla una volta che piangeva per lui) e Draco questo non lo sopportava. E la favoletta di Krum e della Granger aveva fatto il giro dei decenni visto lo scandalo che aveva provocato.

In casa era assolutamente vietato parlare del krumiro, come loro tristi figli di due esseri come Draco ed Hermione Malfoy lo chiamavano.

-          Quando si incontreranno al pranzo di Natale ci sarà un bel casino – fu lo stringatissimo commento di uno dei figli in questione immaginando le occhiatacce di papà all’ex idolo della squadra di quidditch

 

Il silenzio cadde inesorabilmente tra loro mentre lei guardava i tendaggi del letto accanto alla finestra e sbirciava dalle feritoie nel muro.

Leonard tornò alla sua scrittura, ma la costante presenza lì di sua sorella lo distraeva già a sufficienza

-          Hai altro da dirmi? – indagò

-          Ehm… no, niente – e la bionda prese la via della porta, rigorosamente chiusa a chiave

Il Caposcuola verde-argento scosse la testa, maledetto orgoglio Malfoy…

-          Non eri venuta per la storia di Krum, vero? – le chiese prima che la mano bianca di lei toccasse l’ottone della maniglia della porta per scomparire nel corridoio, probabilmente a farsi mentalmente del male in qualche imprecisato posto o a farne a qualcuno che rispondeva al nome di Chris, detto anche “schiavo privato”

Gardis si fermò e lo guardò stupita.

Beh, dopotutto era suo fratello, se non la capiva lui…

Lasciò i fogli sul comodino e si sedette con le gambe a penzoloni sul letto, Leonard mollò la piuma nel calamaio e si alzò dalla scrivania, andando ad appoggiarvisi dal davanti e guardandola fisso negli occhi.

Tre occhi dorati, in quella stanza, si stavano scrutando e quello celeste era ciò che più di tutto distingueva Gardis da lui, almeno al momento.

 

Lei lo scrutò, era strano guardare il proprio colore di occhi in quello di un altro, anche se era normale perché quell’altro era il proprio fratello.

Prese un bel respiro e intrecciò le dita in grembo

 

-          Leonard, cosa si prova quando si va a letto con qualcuno?

 

*          *          *

 

Spazio autrice: ciao a tutti!

Siamo arrivati all’ottavo capitolo e piano piano entriamo nel vivo della vicenda (chiaramente questo non è il vivo della vicenda, si capisce).

Io che sto scrivendo di qualche cappy più avanti ho cominciato a dire dell’arrivo del Mahora e di tutti gli altri, ma spero nel frattempo che vi sia piaciuto anche questo capitolo.

Qui cominciamo a vedere un pochino quanto complesso sia il rapporto tra Leonard e Gardis, figuriamoci, nessuno avrebbe mai creduto che quei due litigassero soltanto.

Mi auguro che vi piaccia e spero che mi lascerete un commento, ci rivediamo al prossimo aggiornamento e scusate se sono così frettolosa, un bacio! Nyssa

 

Whateverhappened: Gardis travestita da sailor moon ammetto di non vederla molto, più che a Usagi assomiglia ad un incrocio tra il brutto carattere di Rei e quello intellettualmente insopportabile di Ami. Ma la luna c’entra, quantomeno parzialmente perché, ti sarai accorta, è sempre capovolta.

Ovviamente Gardis non lo sa, ma tra tutti credo che Kitt sia l’unico che Leonard approverebbe anche perché è suo amico… Rudy è un mito, anche se in questo capitolo non compare, ma avrà il suo momento di gloria molto presto.

Beh, mi auguro che il chappy ti sia piaciuto e se hai voglia di discutere di cose fuori di testa, sappi che io ci sono!

Beh, alla prossima, un bacio! Nyssa

 

Hollina: spero che ti sia piaciuto anche questo nuovo aggiornamento! E anche che la storia continui a piacerti, a presto! Nyssa

 

Nikki Potter: direi che se la situazione era un codice rosso è diventata qualcosa come un codice molto pericoloso e potenzialmente distruttivo.

Sono contenta che la storiella quasi-horror ti sia piaciuta anche se non era proprio spaventosa… Ehehe, alla fine sono riuscita a ripopolare Hogwarts di bei ragazzi, dopo la partenza di Draco, Blaise, Harry & co non era rimasto più nessuno…

A Karen interessa Leonard? Ehm… qual è la domanda di riserva? Cmq sì, ne è proprio cotta a puntino.

Sono contenta che Jeff ed Hestia siano personaggi simpatici, ho sempre troppa paura che il loro ruolo sia un po’ marginale e che si vedano poco quando in realtà sono piuttosto importanti…

Eheeh, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, mi raccomandi, fammi sapere! A presto e un bacione grande grande, Nyssa

 

Killkenny: come dicevano nel film di Hercules “Se lo saprà… se, se mi piace…”

Ad ogni modo non vedo l’ora di scrivere delle possibili modifiche, sono sicura che succederà qualcosa di terribile in quella scuola e non si tratterà di mangiamorte

Beh, mi auguro che ti piaccia anche questo cappy, tra poco arriveranno tutte le altre scuole, a presto! Nyssa

 

DragonSlave: beh, per la governante non sapevo cosa inventarmi e così ho preso ispirazione da una storia che sto leggendo…

Ehehe, la maggior parte dei genitori dei personaggi è avvolta nel mistero, di Kitt si sa poco e niente, di Rudiger ci sono misteri a non finire…  ma dopotutto se la storia fosse lineare diventerebbe di una banalità cosmica…

Per quanto riguarda la frase, ce lo vedo proprio Draco a dire una cosa del genere, soprattutto di una creaturina che è pure sua figlia, probabilmente era il suo modo galante di dire che strillava come un ossesso =P

Ahhhhh sono contenta di non essere l’unica innamorata della cerimonia d’apertura, io l’ho registrata e riguardata con calma e la trovo decisamente magnifica!

A presto e un bacio grande! Nyssa

 

_Nana_: praticamente sei mesi dopo si vedono loro due, entrambi vampiri, bellissimi come tutti i vampiri, che si sono trasferiti in una nuova città e hanno continuato a fare quello di prima. E lei gli è rimasta affianco come governante anche dopo essere diventata vampira.

La spiegazione era un po’ confusionaria, quindi immagino che fosse difficile capire per bene…

Beh, conoscendo Rudiger sono certa che ci riuscirà, ha un forte ascendente sulle ragazze e Vanessa è facilmente influenzabile, quindi…

Spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, un bacio e al prossimo aggiornamento! Nyssa

 

Lord Martiya: ora che ho la scheda mi sono messa seriamente a lavorare al personaggio, ti offendi se apporto qualche modifica? Più che modifica intendo non dire diverse cose perché altrimenti la storia si allungherebbe troppo e già il Mahora occuperà un sacco di posto nella vicenda, rischio di trasformare questa fic in una drabble da 100 capitoli anziché 100 parole…

No no, la scena non c’è assolutamente, anche se c’è Wendy che tenta di dargli un bacio sulla guancia per ringraziarlo, ma assolutamente no, è una mera invenzione di Rudiger per attuare il suo piano da sensale di matrimoni.

Ti ringrazio per il complimento, spero che ti piaccia anche questo capitolo, a presto! Nyssa

 

Arwen_90: anche te vai al mare e non ti abbronzi? Pure io… vado lì, divento rossa come un gambero e poi torno una mozzarella, sono un caso disperato, presto andrò dal dottor House.

Beh, i personaggi della recita mi sono usciti così, all’inizio volevo che Gardis facesse Wendy, ma poi ho cambiato idea… no no, nel libro non si vedono baci, neppure di striscio, è una invenzione di Rudy che si sta costruendo la sua agenzia da match maker.

Beh, spero che ti sia piaciuto anche questo cappy e aspetto il tuo commento, a presto e un bacione grande grande! Nyssa

 

Vavva: sì, concordo, sarà un Capitan Uncino che cerca di uccidere Peter per essere il più bello dell’Isola che non c’è, un po’ come nella favola di Biancaneve, eppoi i maghi non conoscono bene le fiabe…

Ammetto che all’inizio doveva essere Gardis a fare Wendy, ma poi ci ho pensato seriamente e Trilly è molto meglio anche perché i caratteri nei confronti di Peter si assomigliano. Beh, spero che ti sia piaciuto anche questo capitolo, sono curiosa di vedere la tua opinione, a presto e un bacio! Nyssa

 

Akiko: sono contenta che uno dei miei personaggi sia diventato uno dei tuoi preferiti, credimi, la cosa mi fa felice come una mammina orgogliosa!

Per quanto riguarda la discussione è accaduto tutto per via di una mia frase avventata (a volte non penso troppo prima di scrivere) nel senso che ne avevo piene le tasche di quelli che aggiornano ogni morte di papa. Sfortunatamente detta così poteva sembrava che intendessi anche quelli che aggiornano una volta al mese perché hanno impegni tra scuola e uni, ma in verità intendevo coloro che aggiornano le fic ogni sei mesi o giù di lì e penso che sia insopportabile… una volta al mese è un aggiornamento giusto…

Ehehe, mi piacerebbe chiacchierare con te, anche del perché non ho fatto l’uni, ti va se ci sentiamo via mail, altrimenti qui la cosa diventa un po’ lunga, ho molte motivazioni (che strano, sono un casino ambulante… >:>)

Spero che il chappy ti scrivo via mp così ti lascio la mia mail, spero che non ti dispiaccia, a presto e un bacione grandissimo! Nyssa

 

 

   
 
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