Anime & Manga > Bleach
Segui la storia  |       
Autore: ValentinaRenji    18/06/2014    3 recensioni
questa storia è ambientata nella città dove vive Ichigo. Con lui ci sono i suoi amici e compagni d’avventura Renji, Rukia e molti altri ancora! La Soul Society ha dato loro il compito di vivere per un po’ sulla Terra e proteggerla da ogni pericolo. Devono inoltre cercare di adattarsi il più possibile alle usanze ed abitudini di questo mondo,integrandosi con le stranezze e le meraviglie che si presentano ai loro occhi. Ciò consentirà ai nostri protagonisti di conoscersi meglio e di scoprire nuovi sentimenti ed emozioni che non avrebbero mai sospettato di provare.
Buona lettura! ^.^
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Espada, Inoue Orihime, Kuchiki Rukia, Kurosaki Ichigo, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
CAPITOLO 35: EPILOGO


Sei anni dopo ….
 


“Scotta! Scotta! Scotta!!!”
Grimmjow saltella sulla sabbia bollente urlando dal dolore, tenendosi fra le mani un piede e poi l’altro, lanciandosi come una pantera nell’ombra proiettata al suolo degli ombrelloni altrui, mentre Ishida gli sta lontano qualche mentro:
“Io non ti conosco!”
“Uryuu non essere insensibile! Scotta da morire!”
Il quincy scuote la testa muovendo i capelli scuri e lucidi dai riflessi bluastri.
“Sei un caso perso.”
Ride apertamente osservando l’espada in forma umana zampettare, simile ad un gatto per poi voltarsi a fissarlo con sguardo pietoso, le grandi iridi azzurre come il cielo che li sovrasta.
“Zio Grimm! Zio! Dopo ci insegni a uccidere Ichigo con la tua katana??”
“Ma certo bimbe!” gioisce soddisfatto con un sorriso tutto canini, facendo applaudire di felicità le due gemelline: entrambe minute, magre, Sakura dai capelli rossi e lunghi, leggermente ondulati e gli occhi blu come sua madre, il suo nome scelto in onore al fratello Byakuya e ai suoi vorticosi petali di ciliegio; l’altra è Amaya, il cui nome significa “pioggia notturna”, dai capelli neri e lisci, corti fino le spalle e abbelliti da una frangia dritta: gli occhi sono scuri come quelli di Renji, di un ebano talmente scuro da apparire color pece.
“Grimmjow non insegnare brutte cose alle bambine!”
“Ma mamma! Ci divertiamo tanto! Altro che lo zio Uryuu! Lui fa la pigna!”
Lo zio preferito ride istericamente indicando il compagno, che si sistema gli occhiali ridacchiando.
Renji raggiunge Rukia dandole un bacio sulla fronte e scostandosi il sudore dalla fronte con il dorso della mano: appoggia l’ombrellone ancora legato per prendere fiato, mentre i tatuaggi neri stampati in quella carnagione leggermente abbronzata risaltano sotto il sole cocente di luglio rendendolo (posso dirlo?) un papà estremamente figo.
Rukia sposta gli occhiali da sole, scrutando le onde del mare infrangersi sulla riva con il loro rilassante sciacquio:
“Dove sono Ichigo e gli altri? Avevano detto di essere già arrivati …”
Un ragazzo dalla chioma arancione gesticola poco lontano, salutando gli amici con esagerati cenni della mano. Orihime, accanto a lui, sorride e sistema il telo da mare sulla sabbia cocente.
“Zio Grimm eccolo! Attacchiamo! Fai la pantera!”
Papà Renji afferra le bimbe al volo, posandosele sulle spalle:
“Birbantelle, non si uccide lo zio Ichigo! Se volete dopo Ulquiorra vi lascia giocare con codina pelosa. Vero Ulquiorra?”
Il ragazzo, pallido come il latte, si rannicchia ulteriormente sotto l’ombrellone già aperto passando l’ennesimo strato di crema protettiva sulle spalle e sul petto:
“No.”
“Ha detto si, evviva!” le piccole shinigami saltano in braccio all’espada , abbracciandolo con affetto.
“Ma zio perché sei sempre triste?” domanda Sakura puntando il piccolo ditino sul 4 tatuato nel petto.
“Zio Byakuya ti fa arrabbiare?” incalza Amaya fissandolo con i grandi occhioni.
“No, sono fatto così.”
“Ma ci vuoi bene?”
Arrossisce, annuendo appena, i capelli corvini spettinati davanti alle iridi smeraldo.
Una figura alta ed elegante si profila dietro di lui, porgendo due gelati alle figlie della sorella:
“Byakuya Nii-sama!”
L’uomo la saluta con un cenno del capo e subito si lancia a coccolare le piccole pesti, lasciandosi buttare a terra, sporcare di gelato e facendole giocare con i lunghi capelli neri, che oramai gli arrivano fino ai fianchi.
“E’ incredibile com’è cambiato il Taicho da quando abbiamo avuto le bambine.” Sussurra il rosso alla moglie, divertito.
“Tutta un’altra persona! Ti ricordi sei anni fa com’era serio? Non rideva mai … ora non la smette più.”
“Mi rende felice vederlo così.”
“Anche a me, finalmente Nii-sama ha trovato un buon motivo per sorridere.”
Piantano l’ombrellone, sistemano viveri e asciugami, pronti a godersi una rilassante giornata al mare in mezzo agli amici di sempre: gli anni sono trascorsi velocemente eppure i ricordi sono vividi e pulsanti nel cuore di ognuno.
Byakuya si tuffa in acqua, seguito a ruota da Amaya e Sakura che hanno da poco imparato a nuotare da sole. Le tiene per mano saltando insieme le onde, raccogliendo le conchiglie più belle insieme a loro, si fa seppellire nella sabbia e guai, assolutamente guai, se qualcuno osa dire: “Bimbe, lasciate un po’ riposare lo zio!”.
Rukia si stende al sole, il corpo magro e sottile ricoperto di crema profumata al cocco per evitare le scottature. Porta i capelli più corti, un taglio semplice e grazioso mentre quelli del marito sono rimasti lunghissimi, scarlatti, oggi raccolti in una lunga treccia.
“Oi Ichigo! Allora! Come stai?”
Le iridi nocciola incrociano quelle ebano del rosso, ridenti:
“Non mi lamento! Convivere è fantastico, Orihime è una ragazza straordinaria.”
“Eheh che ti avevo detto io? Quando convivi diventa tutto più facile.”
Rukia gli dà un bacio sulla guancia per poi tornare a crogiolarsi sotto i raggi bollenti insieme a Inoue.
“A settembre le bimbe iniziano la scuola?”
Renji annuisce, osservando il suo capitano mentre gioca con le figlie in maniera spensierata ed entusiasta.
“Per un po’ di tempo dovremo tornare nella Soul Society, ma potrete venire a trovarci quando volete.”
“Meno male! Non pensate di poter sparire eh!”
La lama fredda di una katana tagliente gli si posa sul collo, pericolosamente.
“Kami Grimmjow sei impazzito? È pieno di gente!”
“Non sei un bravo zio” ghigna l’altro, negli occhi il solito fuoco folle, scintillante.
Ishida minaccia il compagno con un’anguria, una di quelle belle grandi, rotonde, e lo costringe a sistemare la spada nel fodero. Il bracciale da quincy pende dal polso, largo, pronto per essere usato.
“Avanti pantera, adesso vieni a farti una passeggiata sulla riva con me e ti dai una calmata.”
L’arrancar ringhia ma Uryuu lo afferra per il costume e lo tira verso il mare.
“Muoviti o te lo strappo!”
“Ok ok arrivo!” si imbroncia ma il moro lo bacia dolcemente sulla punta del naso, sciogliendogli l’espressione corrucciata.
“Come sono carini!” cinguetta Orihime, mordendo un dolcetto alla pasta di fagioli rossi e offrendone altri a tutti i presenti.
Una voce familiare alle loro spalle li saluta allegramente, sinuosa, melliflua:
“Ohi Szayel! Dio che occhiaie!”
L’espada si scosta i ciuffi rosa dal volto magro, mostrando le iridi ambrate , ancora più dorate del solito sotto quei raggi afosi.
“Nnoitra non ti lascia dormire?” ridacchia Renji, indicando il moro accanto a lui.
Grantz scuote il capo in segno di diniego:
“No per fortuna fa il bravo. Ho solo un lavoro che mi sta tenendo piuttosto impegnato.”
Nnoitra ride acutamente, avventandosi sulle labbra dell’octava:
“Siccome non mi badi più adesso mi vendico.”
I capelli neri sono lunghi fino metà schiena, i muscoli sono leggermente più marcati e la pelle è incredibilmente chiara. Szayel invece sembra sempre uguale, cambia solo la montatura degli occhiali, più sottile, ed i capelli, più corti ed ondulati.
“Volete sapere dove ha il foro da hollow il caro Szayel Aporro Grantz?”
Ichigo annuisce pensieroso insieme al rosso:
“Beh in effetti me lo sono sempre chiesto.”
Gli occhi nocciola scrutano l’intero corpo dello scienziato, coperto solo dai pantaloncini bianchi del costume.
“Dove diavolo è?” domanda incredulo, sfregandosi le palpebre.
La quinta espada ride aspramente, pronto a svelare il mistero ma il compagno gli si lancia addosso in un bacio famelico, tentativo di salvataggio estremo.
“Bravo Szayel, se vuoi che sto zitto devi badarmi!”
Cadono sulla sabbia atterrando sull’asciugamano di Ichigo, spodestandolo dalla sua comoda postazione.
“Vandali.” Ringhia, lanciandogli in testa il salvagente di Ulquiorra.
L’octava ridacchia, lanciandogli una breve occhiata divertita, tornando a giocare con l’altro arrancar.
“Ti lascio il mio posto Ichigo, vado in acqua con il Taicho e le bambine.”
“Sicuro?”
“Puoi contarci.”
Abarai si inoltra nell’acqua fresca dirigendosi verso il capitano e le figlie, che lo salutano con le manine dall’alto delle spalle dello zio.
“Vi state divertendo?”
Amaya e Sakura esultano abbracciando Byakuya e usando i lunghi capelli come redini.
“E’ il nostro pony!”
I due adulti ridono, facendo qualche bracciata fra le onde:
“Capitano, credo che Ulquiorra senta la sua mancanza.”
Kuchiki sposta lo sguardo verso l’ombrellone e nota l’espada raggomitolato nell’ombra sommerso da cubetti di ghiaccio, provvisoriamente creati da Rukia, aiutato dal ventaglio di Urahara; quest’ultimo sorseggia felicemente una granita alla mente, il capo coperto dall’immancabile cappellino dal quale spuntano i capelli biondi e ribelli.
“Kisuke?” domanda attonito il luogotenente, assottigliando le palpebre per vedere meglio.
“Parrebbe proprio lui. Vado a salvare Ulquiorra.”
Amaya e Sakura nuotano verso il padre, schizzandosi gocciolino d’acqua salata, per poi aggrapparsi alle possenti braccia, giocandovi.
Poco dopo vengono raggiunti da Rukia che si unisce al divertimento salendo sulle spalle del marito.
“Sono una famiglia veramente felice non trovi?” domanda Ishida, tornato da poco dalla lunga passeggiata.
Il compagno scruta in lontananza, puntando le iridi turchesi verso gli shinigami:
“Sì davvero. Sono molto contento per loro, se lo meritano.”
“Anche tu meriti di essere felice.”
Grimmjow si volta verso il quincy, il volto leggermente sorpreso attraversato da un sorriso ingenuo. I capelli bagnati si adagiano sulle spalle, appesantiti dall’umidità e dal salso, aderenti ai lineamenti decisi, marcati.
Una manciata di sabbia gli cade addosso, facendolo trasalire:
“Szayel che diamine! Mica sono un secchiello!”
Lo scienziato ridacchia, tirandogli una paletta per la sabbia mentre Nnoitra continua ad attirarlo a sé.
“Basta Jilga smettila mi stai consumando!”
A quelle parole il moro esplode in una risata delle sue e gli stampa un ultimo bacio sulle labbra per poi voltarsi di schiena a prendere il sole.
“Grimm mi metti la crema?” domanda l’octava sentendo la pelle bruciare, rossa come il fuoco.
“Che schifo mi si impiastricciano le mani!”
“Ma non ci arrivo sulla schiena!”
La sesta si rifiuta sporadicamente, costringendo il suo ragazzo a compiere quell’ingrata operazione.
“Ecco, finito!”
Szayel rimane sdraiato a pancia in giù , la faccia aderente all’asciugamano colorato, i capelli rosa sparsi sul collo.
“Szayel?”
Il quincy e Grimmjow gli scostano una ciocca chiara, notando le palpebre socchiuse e il volto rilassato:
“Ha preso sonno.” Sussurra Ishida, intenerito, mettendogli la maglia sopra il capo per non farlo svegliare con il mal di testa.
 
Il sole ormai solca l’orizzonte, riflettendo i raggi rossastri sulla superficie del mare. La brezza salmastra è tiepida, la sabbia non brucia più e anche le bambine riposano stanche sui teli da spiaggia costruendo castelli e formine insieme a zio Byakuya.
“E’ morto?” domanda la piccola Sakura punzecchiando lo scienziato con un bastoncino.
“No tesoro, era solo molto stanco.” Spiega dolcemente il padre, strizzando la folta chioma rossa.
“Posso abbellirlo con le alghe?” chiede Amaya, armata di strane piante verdi e viscide.
“Non lo so, dovete chiedere il permesso a zio Nnoitra.”
Le piccole si avvicinano all’espada dai capelli neri con il volto più dolce che riuscissero a fare:
“Possiamo???”
Lui ride acutamente, afferrando la paletta:
“Eccome se potete! Anzi, vi aiuto!”
Il gruppetto esulta, mettendosi immediatamente al lavoro.
Rukia ride, per poi rivolgersi a Renji:
“Gliel’hai già detto agli altri che partiamo domani?”
“Cosa??? Già domani??” urla Ichigo sgranando gli occhi.
“Oh Rukia ci mancherete così tanto …” sussurra Orihime, stringendo la mano a Ichigo.
“Anche voi. Ma dobbiamo farlo per le bambine, è giusto che imparino a condividere le due realtà. In fondo sono shinigami, la loro casa è la Soul Society. E poi Renji è stato promosso con il grado di Capitano!”
Tutti si bloccano, fissando il rosso mentre Byakuya annuisce, serio.
“Davvero?? E non ci dici nulla??” esclama Ishida, entusiasta, facendo cadere Grimmjow dalla sdraio.
“Volevamo farvi una sorpresa” ride Abarai, aiutando l’espada a rialzarsi e a non soffocare con la sabbia.
“E tu Byakuya? Che fine fai?” domanda Szayel incuriosito scostandosi un’alga dai capelli.
“E tu da quanto sei sveglio???” sbraita Nnoitra cercando di nascondere un granchio dietro la schiena.
“Abbastanza per fare i conti con te dopo ….”
Kuchiki sospira, carezza le bambine e le lascia giocare con i lunghi capelli.
“A breve sostituirò Yamamoto. Ho deciso di lasciare il mio posto a Abarai, so che è in buone mani.”
“Bravo Byakuya!” esulta Kurosaki, alzando la mano per dargli il cinque ma viene immediatamente gelato dallo sguardo glaciale dello shinigami.
“Per te nessuna eccezione. Chiamami Capitano Kuchiki.”
“Uffa e va bene … aspetta, ma quelli non sono Rangiku e Gin?”
L’arancione indica una coppia che cammina a braccetto lungo il bagnasciuga: i lunghi capelli ramati di lei ondeggiano al vento, gli occhi azzurrissimi incrociano il sorriso felino dell’altro con affetto.
Ichimaru si accorge del gruppo di amici e li saluta alzando una mano ed inclinando il capo, con quella solita espressione buffa che gli appartiene a sempre.
I due shinigami si avvicinano, salutando uno per uno tutti i presenti.
“Orihimeee! Rukiaaaa!” urla Matsumoto lanciandosi sulle due ragazze.
“Ho preso tantissimi vestiti volete vederli??”
Le due giovani annuiscono ridendo, per ascoltare poi le chiacchiere spensierate della donna.
Gin invece si congratula con il rosso per la promozione ed anche con il capitano.
“Scusate ma ora dobbiamo proprio andare. Ho promesso alla mia Rangiku di portarla fuori a cena … e le signore non devono attendere, vero Ran?” le fa l’occhiolino, porgendole gentilmente la mano candida.
“Vero!” esclama lei, afferrandola ed abbracciandolo calorosamente.
Ulquiorra guarda l’orologio, esasperato, puntando poi le iridi smeraldo sul compagno:
“In effetti sono le sette di sera, sarà meglio andare.”
L’altro annuisce, iniziando a racimolare vestiti e asciugamano. Anche le bambine sbadigliano stancamente, stropicciandosi gli occhi.
“Non penserete di andare a nanna senza prima farvi la doccia vero?” chiede mamma Rukia con una punta di dolcezza.
Le piccole rispondono con una linguaccia nascondendosi dietro lo zio Grimmjow.
“Noi andiamo, Szayel potrebbe addormentarsi in piedi da un momento all’altro. Ci vediamo presto, allora.”
Afferma (stranamente) in modo gentile Jilga, porgendo una mano alla famiglia Abarai. Grantz li saluta abbracciandoli (fra uno sbadiglio e l’altro) per poi scappare a gambe levate inseguito dalla quinta espada intenta a lanciargli paguri e granchi, probabilmente per tornare a casa più velocemente.
Ulquiorra e Byakuya (seguiti poi da Ishida e Grimmjow) lasciano la spiaggia poco dopo e finalmente l’arrancar può tirare un sospiro di sollievo: quel caldo infernale, quel salso odioso e quella moltitudine di persone sarebbero scomparsi dopo un bel bagno fresco e schiumoso nella grande vasca del compagno.
“Siamo rimasti solo noi.” Mormora Ichigo, mano nella mano con Inoue.
“Mi sembra ancora così strano essere amici da tanti anni … e pensare che all’inizio volevamo ucciderci!”
Ride Renji, visibilmente divertito, ma con una nota di amarezza nella voce.
“Verrete a trovarci allora?” chiede Rukia, cogliendo l’atmosfera malinconica.
“Puoi scommetterci! E voi? Ci farete visita sulla Terra? Almeno una volta a settimana?”
Si abbracciano, cercando di trattenere le lacrime nonostante i sinceri sorrisi stampati sul viso.
“Certamente. È una promessa.”
 
Le onde bagnano schiumose la riva fresca mentre il cielo si addormenta minuto dopo minuto. I raggi del sole si adagiano dolcemente sull’orizzonte, dove una sottile linea rossastra delimita il confine fra la luce e le tenebre. Rukia rimbocca le coperte alle bambine, ormai già nel mondo dei sogni, carezzando loro le guance morbide. Spegne la luce della nuova cameretta, raggiungendo il marito nell’enorme soggiorno della villa Kuchiki.
“Rukia? Hai sentito?”
“Cosa?”
“In corridoio ci sono dei passi. Si sta avvicinando qualcuno.”
La donna si sistema la vestaglia di seta bianca avviandosi verso la porta scorrevole quando una chioma arancione fa capolino all’improvviso, seguita da una chioma scura dai riflessi blu ed un’altra di un azzurro sgargiante:
“Ehm disturbiamo?” domanda il sostituto shinigami lasciando spazio anche alla sua ragazza.
“Ichigo? Orihime? Uryuu? Grimmjow?” esclama la shinigami, attonita.
“Ci siamo anche noi!” esclama Szayel, vicino a Nnoitra, stringendo in mano un intero termos di caffè.
“Cosa ci fate qui?” domanda Renji grattandosi il capo confusamente.
“Diciamo che una volta a settimana è troppo poco!” sorride Ichigo, divertito.
La voce di Byakuya li sorprende emergendo dal nulla. Il Capitano ha un’espressione seria, affiancato da Ulquiorra.
“Cos’è questo casino in casa mia?”
“Byakuya! Yo! Siamo venuti a trovarvi! Sei contento?”
“Kurosaki ….”
“Si?”
“BANKAI.”



The End :)


 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Bleach / Vai alla pagina dell'autore: ValentinaRenji