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Autore: Carrots_Curls    18/06/2014    7 recensioni
Carrie indicò con un ditino grassoccio qualcosa che era evidentemente dietro di me. Mi girai, sul punto di dire a Carrie che era molto maleducato indicare qualcuno, quando all'improvviso mi fermai.
Uno splendido ragazzo in piedi mi stava guardando con un'espressione confusa, stampata sulla sua faccia molto attraente. Spostò lo sguardo non appena si accorse che anche io lo stavo fissando e prese a leggere il libro che aveva in mano.
- Perché stai fissando quel ragazzo?- chiese Carrie con la solita voce un po’ troppo alta. Ovviamente il ragazzo mi guardò, ma il mio cervello decise finalmente di funzionare e mi girai, tappando la bocca di Carrie con una mano.
-Di che parli? Sto solo… cercando di vedere il prossimo bus. – sospirai – A proposito, perché non è ancora arrivato? Di solito è in anticipo.-
Genere: Commedia, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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-Dannazione, smettila!- dissi a Carrie per la quinta volta di fila. Lei si rifiutò di ascoltarmi e continuò imperterrita succhiarmi nelle orecchie quel suo lecca-lecca appiccicoso, ridacchiando con aria dispettosa.
 -È proprio questo che mi fa innervosire!- urlai, strappando il lecca-lecca dalle sue dita piccole e cicciottelle e gettandolo fuori dal finestrino dell’autobus.
Il labbro di Carrie sembrò tremare e i suoi grandi occhi a mandorla divennero enormi dalla rabbia. Oh no. Eccolo che arriva. Mi tappai le orecchie appena in tempo. Carrie gonfiò il suo piccolo petto ed emise il più acuto strillo che una bambina di sei anni avrebbe mai potuto lanciare.
-LECCA-LECCAAAAA- gridò, agitandosi sul sedile, battendo i suoi piccoli pugni sulle mie spalle. Non mi faceva veramente male, ma il suo urlo danneggiò gravemente le mie povere orecchie.
-Carrie- sbottai, sentendo le occhiatacce dei presenti sul bus puntate su di noi. -Zitta. O non vedrai mai più un lecca-lecca in tutta la tua vita.-
Il bus, fortunatamente, si fermò al momento giusto, perciò afferrai velocemente Carrie e mi affrettai fuori dall'autobus, passando tra i passeggeri brontoloni. Una volta che fu ripartito, mi girai verso la mia sorellina imbronciata che era ancora più rossa di quando era sul bus. 
- Perché siamo scesi qui? - domandò, sbattendo i piedi, per mostrare ulteriormente quanto fosse arrabbiata. 
- Perché qualcuno non è riuscito a tenere la sua piccola bocca chiusa! - replicai con la mascella serrata. -E se qualcuno comincia a gridare quando arriva il prossimo autobus, giuro che quel piccolo qualcuno si troverà con le budella strappate fuori e date in pasto al nostro gatto Melone!-
Con mia sorpresa, Carrie scoppiò solo a ridere. Roteai gli occhi. 
-Che c'è di così divertente? -sbottai.
Carrie indicò con un ditino grassoccio qualcosa che era evidentemente dietro di me. Mi girai, sul punto di dire a Carrie che era molto maleducato indicare qualcuno, quando all'improvviso mi fermai.
Uno splendido ragazzo in piedi mi stava guardando con un'espressione confusa, stampata sulla sua faccia molto attraente.
Spostò lo sguardo non appena si accorse che anche io lo stavo fissando e prese a leggere il libro che aveva in mano. 

Non riuscivo ancora a smettere di guardarlo.
Ero una di quelle ragazze sfortunate che non incontravano molti bei ragazzi nella loro vita. La maggior parte dei ragazzi della mia scuola era, detto francamente, terribilmente ordinaria e interessata unicamente ad ottenere un punteggio alto sulla loro X-box.
Il ragazzo era abbastanza alto e magro e indossava il più carino maglione di velluto a coste che io avessi mai visto. Era un po' antiquato e assomigliava a qualcosa che mi avrebbe regalato mia nonna, ma su di lui era adorabile. Gli donava. I suoi pantaloni erano di un banalissimo grigio, che nessun ragazzo"figo" si sarebbe mai sognato di indossare. 
Ma questo ragazzo non era interessato al fatto che i vestiti che indossava non erano accettabili per la società. Non per un ragazzo della sua età. 
E i suoi spessi occhiali, con la montatura di ferro, non facevano altro che dimostrare il suo atteggiamento un po' sfigato. 
- Perché stai fissando quel ragazzo?- chiese Carrie con la solita voce un po’ troppo alta. Ovviamente il ragazzo mi guardò, ma il mio cervello decise finalmente di funzionare e mi girai, tappando la bocca di Carrie con una mano.
-Di che parli? Sto solo… cercando di vedere il prossimo bus. – sospirai – A proposito, perché non è ancora arrivato? Di solito è in anticipo.-                                                                                          

Dopo un’attesa di cinque minuti, tra una bambina con la lingua lunga e un ragazzo carino, finalmente il bus si degnò di onorarci della sua presenza.
Sospirai appena il bus si fermò di fronte a noi e velocemente entrai, stringendo la mano di Carrie.
Pagai il biglietto e salii sopra, al piano più in alto del bus, tuffandomi con Carrie sui sedili anteriori, godendo di una vista perfetta dell’uggiosa città inglese nella quale vivevamo.
-Sedili anterioriiiiiii!- strillò Carrie, saltando su e giù su suo sedile. Trasalii e guardai alcuni passeggeri con uno sguardo dispiaciuto.
-Zitta, Carrie Martins o stai sicura che non mangerai per una settimana- sibilai a mia sorella, sotto voce. Lei ridacchiò.
-Dovrei chiamare i servizi sociali o qualcosa del genere?- disse una voce morbida dietro di me.
Mi pietrificai e allungai il collo verso la persona seduta dietro di me. Era il ragazzo carino. Mi guardò serio per un momento prima che sul suo volto si dipingesse un largo sorriso.
Sorrisi di rimando, mentre la mia pancia faceva i salti mortali.
-Sì, dovresti!- disse Carrie, rovinando il nostro splendido, splendido momento.   –Così Evie andrà in prigione!-
-Evie, eh?- disse il ragazzo –Bel nome-.
Arrossii, come l’idiota che ero. Arrossire. E non era nemmeno un vero e proprio complimento. Centinaia di ragazze si chiamavano Evie ed  era  un nome carino, non mi aveva mica dato un appuntamento.
Il bus ci strattonò un po’ e cominciò a muoversi.
                       
Ogni cosa era silenziosa per un momento e decisi di girare la mia faccia rossa ed idiota quando il il ragazzo del bus parlò di nuovo. (Immagino che chiamarlo ragazzo carino mi avrebbe irrimediabilmente fatto arrossire, quindi decisi per il tipo del bus, pensando che fosse un nome inoffensivo con cui fare i conti.)
-Dove scendi?- chiese. Ero sul punto di rispondere,  quando Carrie interruppe con maleducazione. 
-Estraneo pericoloso!- mi urlò, sgranando gli occhi -Evieee! Ci avevano avvertito, Evieee!-
Roteai gli occhi. Stavo per scusarmi con il ragazzo del bus, ma lui rise solamente. Non riuscivo a crederci, ero rossa come un peperone.
Sì, il tipo del bus avrà probabilmente pensato che avessi qualche problema mentale, qualche strana forma di schizofrenia.
Porca miseria. La sua risata era abbastanza contagiosa e cominciai a ridere un po' anche io, anche se avevo dimenticato perché stavamo ridendo.
Carrie semplicemente si imbronciò. -Non dare la colpa a me quando verrà a casa nostra e si nasconderà sotto al tuo letto per ucciderti di notte.- disse testardamente.
Questa volta risi davvero. Con la mia risata strozzata e isterica che i miei amici mi avevano assolutamente raccomandato di non usare quando un ragazzo carino aveva deciso di venire a parlare con me. Memore di questo, coprii velocemente la mia bocca e smisi di ridere all'improvviso. 
Il ragazzo del bus alzò un sopracciglio.
-Stai bene, Evie?- mi chiese. Rabbrividii.
Mi piaceva come pronunciava il mio nome. I. V. Bello.
-Bene, bene- minimizzai, mordendomi un lato della guancia. Forte. Così forte che probabilmente mi sarei ritrovata il sangue in bocca.
Perché ero così imbranata?
 
Il tipo del bus mi guardò con un piccolo sorriso che illuminava i suoi meravigliosi lineamenti. Dio, se aveva degli occhi belli.
Sorrisi di rimando e avrei potuto giurare che stava avvicinando il suo viso al mio. 
-Evieee! Avete intenzione di pomiciare qui davanti a tutti? -
-Carrie- dissi ad alta voce e il ragazzo divenne così rosso che la mia faccia color barbabietola pareva di un rosa pallido in confronto alla sua.
-Sembrava che stavate per baciarvi!- continuò, completamente ignorando le occhiatacce che le stavo lanciando. 
-Carrie Martins, giuro che- cominciai. Carrie batté le mani. 
-Ricordi quando tu e Jack vi baciavate? Mettevate insieme le lingue. Bleah, che schifo! - cominciò a ridacchiare così ad alta voce che avevo paura di dover di nuovo scendere dal bus e aspettare il prossimo.                                                                                              
Il ragazzo del bus stava ridendo, ma all'udire di me e Jack, un ragazzo con cui ero stata fidanzata,  smise immediatamente e cominciò a tossire. 

Inquietante. 

Si allontanò da me e alzando le spalle disse: -Beh, ehm, è stato bello conoscerti, Evie- aggiunse, sebbene esitante, come se dire il mio nome fosse un po' imbarazzante per lui.
Annuii, rigidamente.
Carrie Martins le avrebbe prese da me, una volta a casa.

Mi girai per il rimanente viaggio dell’autobus; mi sedetti, con le guance che avvampavano ogni volta che Carrie si girava per guardare il ragazzo del bus.                                                                                                                                                                                                  
Bambini. Onestamente non lo so perché gli adulti li vogliono.

Ma la cosa peggiore era che vedevo il ragazzo del bus messaggiare con qualcuno. Avevo un nodo in gola. Stava messaggiando al suo migliore amico della ragazza impazzita con cui era stato costretto ad avere una conversazione? Messaggiava della ragazza maniaca e anche della sua squilibrata sorellina di sei anni?
A parte quello, stava messaggiando alla sua fidanzata?
Doveva assolutamente averne una. Con quell'aspetto attraente non poteva essere single. Poteva avere cattivo gusto nel vestire, ma aveva certamente quell'adorabile, fascino da ragazzo imbranato.
Il mio cuore sussultò.
Immaginai, però. Immaginai di baciare il ragazzo del bus. Era un pensiero invitante. Come le sue labbra, anche quelle erano invitanti.
Il bus si fermò e sentii un colpo al cuore quando il ragazzo si alzò dal sedile. Mi sentii davvero rattristata nel sapere che probabilmente non l’avrei mai più rivisto. Sembrava una bella persona da conoscere.
Mentalmente gli auguravo addio.
Forza. Mi incoraggiai. Diglielo. Digli ciao.
Appena mi girai per salutare, il ragazzo del bus mi piazzò un foglietto di carta sulla gamba. Fissai il foglietto con un’espressione perplessa e gettai lo sguardo al ragazzo. Mi rivolse un sorriso timido e scese dagli scalini del bus a due piani.
Raccolsi il foglietto dove il tipo del bus mi aveva frettolosamente scritto un appunto.                                                                                    
Il suo numero. Mi aveva scritto il suo numero. E qualcos'altro:



-Che c’è scritto?!- domandò Carrie, tentando di agguantare il biglietto. Le rivolsi un ampio sorriso e velocemente infilai il foglietto nella tasca del giubbotto.
-Gradisci un altro lecca-lecca, Carrie?- le chiesi, con l’intenzione di cambiare discorso.
Aggrottò le sopracciglia. –Adesso voglio un gelato, signorina!- replicò. Risi e avvolsi con un braccio le spalle della mia piccola e vivace sorellina.
-Gelato.- sbuffai felice –E gelato sia.-


Fine.


 
Francesca's space:
Ciao a tutti!
Sono in completo relax dalla fine della scuola e ho pensato di scrivere un po'.  Questa storia mi frullava nella mente da parecchio, ma non ero mai riuscita  a scriverla in modo soddisfacente, perciò quella che vedete è la versione che mi soddisfa di più.
Questa è la mia prima one shot originale e spero che vi sia piaciuta. Mi sono divertita un mondo a scriverla.
Vi mostro i personaggi: la nostra simpaticissima
Carrie, Evie e il più atteso, Camden! (di cui trovate anche una gif qui sotto)
E' o non è un gran figo? Ehm. Carino. Lui è esattamente come lo avevo immaginato. 
Qual è il vostro personaggio preferito? Il mio, ovviamente, è Carrie; personificazione della schiettezza dei bambini :3
Detto ciò, vi prego di lasciarmi una piccola recensione e vi saluto.
Alla prossima one shot!



P.S: Dovevo proprio ringraziare queste due ragazze, che mi sostengono sempre.
Inoltre le loro storie sono davvero carine, passate a leggerle se vi va.  Eccole qui:

A (not so) lonely girl di smile_tears
Fiore di Ciliegio di Clouds_Jas

 
   
 
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