Capitolo 24°
Lettera X – X 2/Xenofilo/Xmas
X 2
Hanamichi, da quando stava con Kaede, aveva cominciato a pensare per due.
Anche quando faceva la lista della spesa gli piaceva sempre mettere la dicitura x2 vicino alle cose, perché lo faceva sentire ancor più partecipe con la Kitsune.
Era bello poter pensare anche a qualcun altro, oltre che se stesso. Era bello prendersene cura e non badare solo a se stesso. Era bello comprare due porzioni di lasagna italiana al supermercato invece che una per quella sera che non si ha voglia di cucinare. Era bello dover fare due lavatrici invece che una, perché i panni sono moltiplicati appartenendo a due persone e non più solo a una. Era bella qualunque cosa, perché era doppia.
Per due.
Per loro due.
Xenofilo
Kaede era un vero e proprio xenofilo.
Per lui:
Straniero = meraviglia.
Giapponese = scontato.
All’inizio Hanamichi non ci capiva niente, ma grazie alle sue spiegazioni dettagliate, era risuscito a raccapezzarsi un po’ tra tutto quel milione di abitudini straniere che aveva la Kitsune e che portava avanti con assoluta naturalezza. Come la colazione: Hanamichi mangiava roba tradizionale (o al massimo latte e biscotti), mentre a lui piacevano uova e bacon, magari qualche pancake con lo sciroppo d’acero.
Per Kaede, anche vivere come gli americani era un modo per sentire il suo sogno vicino…
E poi non era mica colpa sua se ne apprezzava la cultura più della propria!
Xmas
La loro festa preferita era il Natale. Soprattutto se nevicava!
Benché la Kitsune non ne avesse molta voglia, grazie alle decorazioni Natalizie che gli aveva lasciato sua madre, insieme al Do’aho addobbavano tutta casa e facevano il gigantesco albero che mettevano in un angolo del salotto.
Hanamichi adorava tutto del Natale (soprattutto ricevere i regali!), mentre alla Kitsune piaceva vedere che la sua testa rossa era così contenta di fronte a queste cose, aiutandolo volentieri a riempirgli la casa di ogni decorazione immaginabile.
Poi adorava la sera, quando era bello essere accoccolati sul divano, coperti da un plaid pesante, a guardare le lucette gialle dell’albero creare una bella atmosfera calda nella casa. Kaede sentiva finalmente di avere una famiglia, ed era la cosa più bella del Natale, per lui, perché per tanti e tanti anni quel periodo dell’anno aveva rappresentato solo l’enfatizzarsi della sua solitudine in quella grande casa vuota…
Ma adesso c’era il Do’aho a riempire quel periodo dell’anno con la sua presenza, a riempire ogni giorno della sua vita, in maniera emozionante tanto quanto lo era il Natale nell’animo di ogni persona…
**CONTINUA**