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Autore: Vamp_    19/06/2014    0 recensioni
Questa storia è nata dopo aver visto la 3x23 e ha iniziato a vivere all' inizio della 3x24; era partita come un idea molto semplice per poi essere sfociata in qualcosa di più complesso...
Dentro di me trovavo profondamente ingiusto che Isaac continuasse a essere solo una presenza marginare e perciò è nata questa storia!
Dove Isaac è il protagonista in assoluto mentre tutti gli altri faranno da sfondo! w.w
Partiremo dalla sua nascita fino agli ultimi spoiler su di lui ù.ù
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Se trovate che diventi OOC ditemelo che non è assolutamente ciò che voglio!
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Derek Hale, Isaac Lahey
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Profumo di stantio e pane fresco

Il giorno del funerale della madre, Isaac e Camden, incontrano per la prima volta i loro nonni; sono in quattro e non fanno altro che coccolarle Isaac e consolare Camden.
I nonni profumano di casa e Isaac questo le percepisce subito.
Ma il signor Lahey non è dello stesso parere; e dopo la cerimonia gli allontana da loro.
Per il suo quinto compleanno, Isaac, dovette accontentarsi di una crostata comprata al supermercato con sopra una candela che raffigurava il numero 5.
Nulla a confronto di ciò a cui era abituato.
Non ci fu una festa con tutti i suoi amichetti del asilo; come invece era accaduto l' anno precedente.
C' erano solo tre piattini di plastica, una canzoncina di tanti auguri stonata e dei sorrisi finti.
Se è per questo mancava anche la sua mamma, che usciva dalla cucina con una torta gigante.
C'era qualcosa in quel compleanno che non lo faceva sentire felice.
Forse se ci fossero stati i nonni sarebbe stato tutto migliore.
Anche nella casa c'è qualcosa di sbagliato; un' odore come muffa e ci sono troppi moscerini che gli entrano nella bocca anche mentre dorme.
Lui sa che la mamma è andata in cielo, ma proprio non capisce perchè nessuno è felice come lui.
La festicciola finisce in fretta, non ha nessuno con cui giocare e il suo amato papà vuole solo metterlo a letto.
Isaac ha imparato che se vuole piangere lo può fare solo nella sua cameretta, o meglio, Camden lo ha convinto che i veri uomini non piangono davanti agli altri e lui vuole essere un vero uomo, per rendere orgoglioso il suo papà.
Isaac piange sotto alle coperte, perchè gli manca la sua mamma e sente che quel calore un po' lo conforta.
Se chiude gli occhietti riesce a vederla e a sentirla. 
Sente la sua dolce risata e vede il suo sorriso "speciale"; quello che riservava a lui e a suo fratello.
Percepisce le sue carezze, i suoi abbracci, i suoi baci e perfino il suo respiro sulla pelle; quello che lo faceva morire dal ridere poiché lo solleticava.
Se sta in silenzio riesce a sentire la sua voce mentre gli racconta le storie che era solita inventarsi per farlo addormentare.
E lui cerca di attutire il rumore dei suoi singhiozzi per concentrarsi meglio, perché quelle storie erano veramente fantastiche e se solo sapesse scrivere ne uscirebbe un libro bellissimo.
Solo quando gli occhi gli bruciano e la testa gli fa male, riesce ad addormentarsi.
Sono quasi le undici di sera quando Camden sente il suo fratellino urlare.
Non è la prima volta che Isaac è tormentato dagl' incubi e il miglior modo per farglieli passare è svegliarlo per poi portarlo nel suo letto e farlo riaddormentare fra le sue braccia.
Vorrebbe chiedere al padre perchè ogni volta che ha del tempo libero lo passa sulla tomba della mamma piuttosto che con loro.
Adesso la casa odora di cibo d' asporto e di stantio; perchè il signor Lahey proprio non è adatto a fare i lavori domestici.
E per Isaac, adesso, è quello il profumo di famiglia.
Passano i mesi e la famiglia Lahey cerca di adattarsi.
Camden si fidanza con una sua compagna di classe e passa con lei più tempo possibile; mentre il signor Lahey si getta a capo fitto nel lavoro.
Per Isaac invece le cose si complicano.
La mattina il nonno materno, l' unico che ha la patente, lo porta all' asilo; Camden gli ha spiegato almeno un centinaio di volte che il padre inizia a lavorare prima del apertura dell' asilo e che quindi non può portalo lui.
Quando l' asilo finisce la nonna paterna lo porta al parchetto della città; ma solo dopo aver mangiato il panino al prosciutto da lei preparato.
E forse quello è il momento in cui si sente più amato.
Perchè poi torna a casa; e lì trovava solo indifferenza.
La famiglia Lahey si riuniva solo per la cena, cibo precotto naturalmente, in quella occasione il padre si faceva raccontare dai figli come avessero trascorso la giornata.
La discussione lo vedeva quasi sempre escluso o meglio, lui provava a parlare ma appena nominava i nonni, padre diventava irritabile e tendeva a escluderlo; preferendo ascoltare e tessere le lodi del primo genito.
Ogni tanto il piccolo Isaac si trova ancora a singhiozzare sul suo cuscino, avvolte nelle coperte, ma questo nessuno lo sa.
Adesso la casa sa di cena bruciata e lacrime salate.
Ma Isaac pensa che la famiglia abbia il profumo di pane fresco.

Angolo scrittrice:
Allora questa storia inizia a piacervi?
Fortuna che ci sono i nonni!
Ho fatto due conti e la FF non dovrebbe superare i dieci capitoli; ma essendo ancora in fase di stesura sono ancora incerta! xD
Bacio.-Vamp!
  
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