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Autore: goccia_chan    19/06/2014    3 recensioni
Se il pianeta Vegeta non fosse esploso? Se Vegeta avesse avuto una sorella combinaguai? e se l'Hueco mundo fosse in contatto con i Sayan?
TRATTO DAL 4° CAPITOLO
Adesso era il momento di andare a verificare di persona cosa era in grado di fare la ragazza. Si diresse in direzione delle retrovie e cercò la sua aura, o la sua reiatsu, come erano più soliti chiamarla gli arrancar. La trovò e si mise ad osservarla.
Non era come gli altri Sayan a cui aveva visto impugnare una spada, non menava fendenti a destra e manca colpendo disordinatamente tutto quello che stava lì attorno, come se più che una spada impugnasse una clava. Sembrava danzasse, una danza pericolosa e mortale. Passava da un nemico all’altro e li abbatteva con un solo colpo preciso, una precisione quasi chirurgica e subito passava a quello successivo. La lama della Katana passava di avversario in avversario implacabile, fulminea senza lasciare scampo, lei scivolava aggraziatamente come se ballasse e cambiasse partner ogni volta velocemente, lasciando dietro di sé una scia di corpi esanimi e senza vita.
Rise di gusto. Finalmente l’aveva trovata…aveva trovato la sua preda.
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Re Vegeta, Rosecheena, Vegeta
Note: Cross-over, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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ANGOLO AUTRICE: *prende un foglio di carta ci scrive sopra serietà e inizia a farlo a pezzi e a buttarlo giù per lo scarico* mi spiace ma questo capitolo è piuttosto delirante. Spero però che vi divertiate come mi sono divertita io a scriverlo!
 
 
 
Giornate normali per principesse anormali
 
 
Minami si lasciò cadere seduta per terra portandosi una mano alle labbra. Aveva ancora la sensazione di quel bacio prepotente stampato su di esse.
Era incredula. Non era possibile che Grimmjow l’avesse baciata e se ne fosse andato.
Era arrabbiata, come si era permesso quel dannato Arrancar di impossessarsi così delle sue labbra?
Era irritata. L’aveva mollata lì, in quella maledetta stanza, da sola come se nulla fosse, dopo quello che era successo.
Era triste. Era triste perché lui si era staccato da lei, sentiva da qualche parte dentro di sé di volere ancora quelle labbra umide e calde, così aggressive e decise, ma in un certo senso anche dolci.
Era felice. Felice di quel bacio, di quella scarica di adrenalina e desiderio che le aveva trasmesso.
Ma cosa stava pensando? Non era possibile che lei fosse felice che quel maledetto maniaco avesse di nuovo approfittato del fatto che fossero soli per fare quello che voleva. Ma che le stava succedendo? Cos’era quella senso di inquietudine che si stava impossessando di lei? Perché lui  e solo lui le faceva quell’effetto?
Si portò le ginocchia al petto, le circondò con le braccia e affondò le testa su di esse.
 
La prossima volta sarai tu a volerlo…
 
Alzò la testa di scatto. Voleva dire che lui non avrebbe più fatto nulla? L’avrebbe lasciata in pace? Non avrebbe più fatto il maniaco a meno che lei non si fosse avvicinata a lui? Probabilmente no. Probabilmente avrebbe continuato a provocarla ma sicuramente non l’avrebbe più avvicinata fisicamente. Molto bene era ora di restituirgli pan per focaccia!
Guardò l’ora, doveva andare a scontare una delle sue tante punizioni. Si avviò lentamente architettando vendetta.
 
 
Grimmjow si stava dando del coglione da solo. Lei era lì, a portata di mano, nessuno in giro che poteva disturbarli e quando finalmente l’aveva baciata per una sua smania di orgoglio e testardaggine si era staccato e l’aveva mollata lì. È vero che era quello che aveva architettato fin dall’inizio perché voleva che adesso fosse la ragazza a cederglisi. Ma era comunque una testa di cazzo per non aver approfittato del momento e non aver assaporato più a lungo quelle labbra tanto morbide e invitanti. Adesso però era proprio curioso di vedere come si sarebbe comportata. Incontrò Vegeta «vieni, ti faccio vedere dov’è la mensa, è ora di mangiare»
 
Grimmjow entrò in un’enorme salone austero dove vi erano posizionati una moltitudine di tavoli dove qualche sayan era già intento a mangiare finito l’allenamento. Presero entrambi un vassoio e si posizionarono in fila per essere serviti dagli addetti. Grimmjow osservò meglio. I cibi erano disposti in ampissimi contenitori posizionati dietro a una vetrata e un addetto serviva i sayan con ciò che volevano.
«uuuurca quanta roba buona che c’è oggi! Ho una fame da lupi, mi mangerei tutto!»
«perché di solito cosa fai?»
Dietro Grimmjow erano arrivati gli stessi due sayan di terza classe che aveva incontrato poco prima.
Presi i primi piatti avanzarono e si bloccarono ai secondi. Minami era dietro al bancone con indosso un grembiule bianco che stava ascoltando con faccia annoiata, braccia conserte e con un mestolo in mano un sayan di prima classe che Grimmjow riconobbe immediatamente. Broly, che come al solito era agghindato come un lampadario, era intento a fare un interminabile paternale alla principessa.
Dovresti comportarti di più come una vera sayan, hai le capacità ma non le sfrutti, non sei spietata, fai un sacco di scherzi e poi ti ritrovi in punizione e ti tocca mischiarti con dei rifiuti e un altro mucchio di bla bla bla infiniti che entravano nell’orecchio della ragazza per uscire immediatamente dall’altro.
Nemmeno suo padre o suo fratello le facevano più certi discorsi. Minami vide arrivare Vegeta seguito da Grimmjow e dagli altri due sayan. Fece scorrere lo sguardo sui presenti e si rivolse di nuovo al sayan che stava parlando «guarda che per colpa tua si sta formando la fila, ti muovi a dirmi cosa vuoi da mangiare???»
«spezzatino, e comunque tornando al discorso di prima, dovresti allenarti di più…»
«Minami per me tienimi sette porzioni di spezzatino!» Kaharoth si era sporto in avanti e sventolava in aria una mano.
«Kaharoth, brutto idiota non vedi che sto parlando, è da quando sei nato che mi disturbi con le tue lamentele! »
Minami iniziò a sghignazzare, tutte le volte che il sayan di terza classe apriva bocca in presenza di Broly questo ripeteva sempre la solita tiritera.
«Minami dovresti ascoltare quello che dico e dovresti smettere di andare ad immischiarti con quei rifiuti di terza classe»
La principessa affondò il mestolo nel contenitore delle spezzatino versandolo poi nel piatto e con la stessa naturalezza con la quale una persona si porta una mano alla bocca mentre sbadiglia, lei gli schiaffò la pietanza dritta in faccia «il prossimo»
Quelli che avevano assistito alla scena scoppiarono a ridere.
Broly si pulì nervosamente faccia passandosi la mano e il braccio su di essa «è esattamente questo di cui parlavo!! Sai Minami se non ti comportassi in questi modi stupidi saresti una sposa perfetta per un sayan nobile di primo livello come me. Invece ti ostini avere questi atteggiamenti che non si addicono alla principessa dei Sayan e… » Grimmjow aveva già sentito e sopportato troppo per i suoi gusti. Prese il ragazzo per il retro della corazza e lo sollevò cogliendolo di sorpresa del tutto impreparato scaraventandolo dal lato opposto della mensa. Broly andò a sbattere contro uno dei tavoli vicino al muro rompendolo. Tutti i presenti tacquero. Quello che Grimmjow aveva appena scaraventato via era uno dei guerrieri più forti presenti su tutto il pianeta, Vegeta stesso avrebbe avuto delle difficoltà a batterlo e l’arrancar non si era minimamente preoccupato del gesto che aveva appena compiuto. Anzi, tutt’altro, era più che felice di aver fatto fare la figura dell’idiota a Broly per quattro semplici motivi:
1 lo riteneva un pallone gonfiato che sapeva solo riempirsi la bocca di parole a vanvera
2 odiava lui e qualsiasi cosa uscisse dalla sua bocca
3 era da quando lo aveva incontrato in alcune missioni che non vedeva l’ora di avere l’occasione per poterlo massacrare di botte
4 nessuno, NESSUNO poteva fare certe insinuazioni su quella donna che ormai considerava sua
 
Broly si rialzò pronto a combattere. Attraversò il salone con passo deciso e sempre più furente. Come aveva osato quel bastardo? Lo avrebbe pestato a sangue!
Grimmjow lo osservava ghignando con le braccia incrociate «cos’è non ti piaceva il posto a sedere?»
«tu stupido animale! Cosa credi di fare qui eh??»
«cosa sono venuto qui a fare? A pestare gli idioti insulsi come te!»
I due rivali si guardarono negli occhi ormai solo a mezzo metro di distanza l’uno dall’altro.
«ehi voi due!» si frappose Minami dividendo i due combattenti grazie al mestolo «andate a risolvere le vostre liti da un’altra parte, non ho intenzione di pulire le vostre budella dal pavimento!»
«adesso ti metti a difendere anche gli hollow?» Broly era fuori di sé dalla rabbia, talmente tanto che attorno al suo corpo si formavano piccole fiammelle di aura.
«vediamo di chiarire che in questo momento Grimmjow è un ospite, ed è qui da noi per allenarsi, se dovete picchiarvi fatelo sul campo di allenamento! E in secondo luogo mi comporto come ne ho voglia e sono piuttosto orgogliosa di non essere una sposa adatta ad un nobile sayan di primo livello come te! E adesso levati che devo lavorare!» dicendo il tutto minacciandolo con il suo ormai prode mestolo.
Grimmjow aveva assistito a tutta la scena con un sorriso omicida, ma quando Broly fu costretto a passargli da parte per ritirarsi sibilandogli «per stavolta ti sei salvato, stupido animale»  non riuscì più a trattenersi. Gli sferrò un pugno facendolo finire rovinosamente a terrà e in una frazione di secondo gli fu sopra e lo afferrò per il collo. Minami si girò e fece segno agli tsufuro dietro al banco di andarsene, se quei due iniziavano a combattere avrebbero distrutto ogni cosa e loro meno di tutti avevano la forza per difendersi.
«Grimmjow lascialo andare» Vegeta aveva osservato tutta la scena senza dire una parola fino a quel momento. Non gliene importava nulla se quei due si picchiavano, ma non aveva alcuna intenzione di farsi riprendere per non averli fermati prima di distruggere tutto, gli bastavano già i guai che gli procurava la sorella. L’arrancar lo guardò torvo ma poi decise di  fare come diceva, non voleva che tutto il suo piano andasse in fumo per un imbecille da quattro soldi. Lasciò andare il sayan con uno scatto, Minami tirò un sospiro di sollievo. Gli altri sayan avevano assistito muti alla scena e dopo uno sguardo di ghiaccio del principe aveva tutti ripreso le loro posizioni e attività prima che lo scontro cominciasse.
Minami si voltò per tornare dietro al banco «Kaharoth cosa fai??? Vieni via di lì e smettila di mangiare dai contenitori!!!! » Colpendolo con il mestolo dietro la testa.
«ahi! ma io ho fame!!!»
 
*
 
«Sai Zarbon forse il tuo piano non è stato un fiasco totale»
«Mi perdoni grande Freezer, so che non ha avuto il successo sperato. Abbiamo comunque scoperto qualcosa di interessante su quella ragazzina»
«Già»  l’alieno bianco e viola fece una breve pensierosa pausa «Zarbon, abbiamo già visto un potere simile, ti ricordi dove?»
«N-No mio signore»
«voglio che vengano passati in rassegna tutti i pianeti conquistati! E i poteri dei loro abitanti! Voglio scoprire cosa c’è sotto»
«certo mio signore»
 
*
 
Finito di pranzare Grimmjow uscì dalla porta della mensa subito dietro a Vegeta.
«se avessi mai bisogno di mia sorella, e ti sconsiglio di rivolgerti a lei per qualcosa di serio» il principe aprì la porta delle cucine dirigendosi dritto verso un refrigeratore aperto «il posto dove puoi trovarla più facilmente è questo» chiuse lo sportello dell’enorme frigorifero e apparve la figura di Minami intenta a spruzzarsi della panna spray direttamente in bocca.
Vegeta non si scompose minimamente e Grimmjow sorrise sarcastico.
La principessa deglutì «complimenti per il casino genio!»
«potresti ringraziarmi ti ho levato dai piedi quel deficiente di Broly»
«la prossima volta trova un modo alternativo dal distruggere, potresti ritrovarti a lavare i piatti»
«ti ricordo che sei tu quella perennemente in punizione, non io»
«avete finito voi due? Grimmjow andiamo tra poco iniziano gli allenamenti. Minami anche tu faresti meglio ad andarci»
La ragazza fece spallucce «vedrò»
Vegeta le scoccò uno sguardo di rimprovero.
«va bene, va bene ci vado!»
 
I due ragazzi uscirono dalla porta diretti alla sala di allenamento. La domanda arrivò inaspettata, tagliente. «Grimmjow, perché hai salvato mia sorella?»
«perché me lo chiedi?» l’arrancar decise di prendere tempo. Quella domanda lo aveva lasciato di stucco e non sapeva cosa rispondergli.
«perché non è da te. Come non è da te volerti allenare qui con noi» Vegeta era tremendamente irritato, c’era qualcosa che puzzava nel comportamento di Grimmjow.
«tua sorella l’ho salvata perché mi andava di farlo e sono venuto qui perché mi ha parlato dei vostri allenamenti e ho deciso di provare a combattere con qualcuno di diverso dai  miei fratelli »
«conosco mia sorella! tra tante cose che poteva dire di sicuro non ti ha parlato degli allenamenti » il principe era furioso. Osava per caso prenderlo in giro?
«gliel’ho chiesto io»
Vegeta si rabbonì in parte a quella replica continuando però ad osservarlo con lo sguardo bieco. Era comunque sospettoso, le risposte erano abbastanza soddisfacenti ma a lui qualcosa non quadrava, era come se ci mancasse un pezzo al puzzle. Avrebbe chiesto più tardi a Minami.
 
 
La principessa si diresse alla sala di allenamento delle donne di prima classe, ormai era da un po’ di tempo che non andava e sapeva benissimo che le aspettava una ramanzina.
«grazie di degnarci della tua presenza oggi» l’allenatore era già scuro in volto
«non c’è di che, sa che per me è sempre un piacere farla contento!» sfoggiando uno dei suoi sorrisi
«sentiamo, perché non sei venuta agli allenamenti prima della missione?»
Minami si portò l’indice al mento e guardò per aria con fare pensieroso poi guardò l’allenatore e scandì bene le parole con fare giocoso  «non ne avevo voglia!»
«allora oggi vedi di fartela venire perché farai il doppio degli esercizi!!!»
«ma sono ancora convalescente!» piagnucolò
«non me ne frega un accidente!»
«era meglio la ramanzina…»
 
*
 
Minami non aveva ancora terminato gli estenuanti allenamenti che già doveva andare a pulire la palestra della prima classe degli uomini. Forse combinava veramente troppi guai. Ormai aveva più ore di faccende da sbrigare per punizione che tutto il resto. Sbuffò con il secchio pieno d’acqua e sapone in una mano e spazzolone nell’altra. Sperava solo che quegli invasati non se le fossero date di santa ragione per tutto il tempo, non aveva una gran voglia di raccattare pezzetti corpo in giro.
Aprì la porta con un calcio. Buona parte dei sayan se ne era andata o se ne stava andando. Lei iniziò a pulire un grosso schizzo di sangue sul pavimento.
«sai, anche a me piace la panna montata»
Minami si voltò di scatto, un brivido le corse lungo la schiena. Grimmjow era dietro di lei sudato a petto nudo con qualche livido qua e là. Di nuovo soli. Un fiume di emozioni le passarono per le membra. La sensazione di quelle labbra. Il suo profumo. No no no! Non poteva pensare a quelle cose. Quello era il momento propizio per attuare la sua vendetta. Non poteva farselo scappare. Si sporse verso di lui e con fare suadente gli sussurrò «allora la prossima volta che andrò a mangiarla che ne dici se ti invito?»
«mi stai provocando?»
Si aveva intenzione di fare il suo stesso gioco. Provocarlo. Tanto lui era un maniaco maledettamente orgoglioso, non avrebbe mai infranto quello che le aveva detto la mattina. Gliel’avrebbe fatta pagare.
Gli passò un dito lungo gli addominali scolpiti facendolo rabbrividire «e chi lo sa»
Grimmjow sorrise sornione visto che aveva tanta voglia di giocare voleva accontentarla «vedo che sono riuscito a farti cambiare idea»
La ragazza arrossì «può darsi» con fare innocente ma allo stesso tempo sensuale fermando il dito proprio al di sopra dei pantaloni.
Grimmjow le sollevò il mento con una mano, lei tenne gli occhi semiaperti e le labbra lievemente dischiuse.
«allora, cos’è che vuoi?» l’arrancar si era fatto più vicino, la ragazza poteva sentire il suo fiato caldo. Non era esattamente questo a cui mirava. Possibile che lui riuscisse sempre a ribaltare la situazione a suo favore? O forse era lei che glielo permetteva. Forse alla fine anche lei lo voleva. Guardò le sue labbra, erano così invitanti. Quel bacio. Desiderò che lui la baciasse di nuovo. Lo capiva solo ora, era inutile tentare di resistere.
Grimmjow la trovava terribilmente bella e quelle labbra lo stavano chiamando a gran voce. Stava solo aspettando una risposta per gettarsi di nuovo su di loro.
Minami deglutì.
«eccola qua» Dodoria era arrivato alle spalle di Grimmjow. I due sussultarono appena e tornando a un atteggiamento distaccato guardarono il loro interlocutore. L’alieno rosa stava guardando Minami con superiorità. Allora non si era accorto di quello che stava succedendo tra loro due. D'altronde la stazza di Grimmjow doveva aver coperto la scena dal punto di vista del terzo incomodo.
«la giusta punizione per una stupida ragazzina come te! Prova a guardare un po’ più in là, ti è sfuggita una macchia! Ah ah ah!» mettendosi a ridere sguaiatamente.
Uno scatto. Veloce, istintivo, naturale. Minami infilò lo spazzolone insaponato col quale stava pulendo il pavimento nella larga bocca dell’alieno e lo mosse a destra e a sinistra come uno spazzolino da denti.
«te lo avevo detto che ti avrei lavato la bocca col sapone» sibilò la principessa.
Dodoria strappò lo spazzolone dalla bocca e dalle mani della ragazza gettandolo a terra «TU lurida piccola insignificante sayan» gettandosi su di lei, ma qualcuno lo trattenne. Grimmjow lo aveva  afferrato per un braccio «e tu che diavolo vuoi?»
L’arrancar sorrise malignamente senza rispondere. Con uno scatto attirò verso di sé l’alieno e lo colpì allo stomaco con una ginocchiata facendolo finire al suolo a distanza di qualche metro.  Grimmjow avanzò verso l’avversario ghignando sadicamente e formando una piccola sfera luminosa di energia nel palmo della mano destra. Dodoria stava tentando di rialzarsi a fatica con il sangue alla bocca, ma la figura del ragazzo che avanzava pronto a colpirlo senza pietà lo fece tremare di paura «non azzardarti! Freezer ti farà fuori, tu e quella maledetta mocciosa!»
Grimmjow si avvicinò ancora di più, ormai lo sovrastava, la sfera di energia pronta a colpire «BU!»
«ahhhhh!»
«idiota di una femminuccia» girandogli le spalle e ridendo sonoramente.
Minami che aveva assistito a tutta la scena scoppiò in una risata argentina «ahahahha! Ma non potevi dirmelo prima che avevi un lato così divertente!!! Ahahah!» dovette tenersi la pancia, stava ridendo a crepapelle. Diede un paio di pacche alle spalle muscolose del ragazzo che stava sogghignando anche lui malignamente.
Dodoria si rialzò e scappò urlando furibondo «voi due! Non la passerete liscia!!»
 
  
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