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Autore: Blue Eich    20/06/2014    2 recensioni
Hello, friends! Mi chiamo Siena Kiku, ho tredici anni e due sogni nel cassetto.
La mia vita cambiò radicalmente quando papà decise d'iscrivermi all'accademia migliore di Ferrugipoli: la Formation Ability Academy. Non perché pensava al mio futuro, ma come punizione. Mi aspettavo un collegio – senza suore – dallo stile di vita meccanico e gli studenti seriosi, invece sbagliavo…
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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- Questa storia fa parte della serie 'Distance: doesn't matter'
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Distance: doesn't matter. ♬
28. Chi sarà il prescelto?


Anastasia e Cecilia si erano prese un giorno vacanza, con la scusa che gli era rimasto sullo stomaco il sushi della sera precedente. In realtà avevano solo paura degli scherzi che avrebbero potuto subire, perché era il primo d'aprile.

Anch'io avevo un po' d'ansia addosso ma non lo davo a vedere. In mensa sembrava tutto normale, finché non entrò Chicco, un po' assonnato. L'unica anomalia era la sua bandana, piena di sbavature bianche che odoravano di menta peperita.

«Ma che gli hanno fatto?» chiese Miky, scioccata. Dalle sue ginocchia, anche Chikorita si sporse curioso per vedere.

Alla sua destra andò a piazzarsi il Grande Connor, con le braccia incrociate e le labbra contratte in una smorfia. «Gli hanno scritto “pesce d'aprile” con il dentifricio, mentre era in bagno. Ora vediamo chi riderà.» Tossicchiò, assottigliando le pupille in modo assassino. «Tre… Due…»

Quando l'ultimo dito del ragazzo si abbassò, da qualche tavolo più in là arrivarono urli di panico, come se si fosse appena scoperto che qualcuno nelle vicinanze era un portatore di peste bubbonica.

Lucifero saettò svelto sul pavimento, spuntando come un delfino domestico nel posto libero a fianco al padrone.

«Ottimo lavoro, Lucy. Nessuno tocca il mio fratellino» affermò Derry, con fierezza. Intuivo che c'entrassero un attacco d'acqua a sorpresa e dei pantaloni. Il suo sorriso trionfale lasciava intendere quanto l'avesse appagato tale vendetta.

L'ingenuità di Achille era pari a un bimbo di prima elementare, mentre avanzava sorridente tra i tavoli, senza accorgersi del foglietto con scritto “Sono gay :)” dietro alla sua schiena. Quando si sedette accanto a Elia, lui glielo strappò via come una striscia adesiva, alquanto seccato.

Stetti tutto il tempo accanto a Naomy: se qualcuno osava torcerle un capello diventava peggio di un Camerupt, per cui non correvo rischi.

 

«L'anno prossimo andrò in pensione» annunciò solenne Saishi, camminando lentamente per l'aula. «Vi dispiace, ragazzuoli miei?»

«Sì!» ammisi, amareggiata. In fondo era il mio prof preferito dopo la Merodi… «Eh, Serenella, che peccato!» commentò, teatrale. Da un po' di tempo era solito chiamarmi così, soprannome usato spesso anche da Elena. “Serenella!” gridava sempre con voce argentina, abbracciandomi di slancio senza preavviso. Era nato tutto dal fatto che Leonard mi avesse sempre chiamata Serena in imitazione di Hunt. Non sapevo se considerarlo un insulto o un complimento al mio carattere.

Dopo un po', Eichi scosse la testa. «Ma su! E c'avete pure creduto, sciagurati?» ci riprese ironicamente, come suo solito.

Sorrisi sollevata per i restanti minuti.

 

All'intervallo tutti schizzarono fuori a una velocità impressionante, forse perché avevano scherzi folli da attuare, o perché non volevano che ne venissero fatti a loro.

«Prof, volevo annunciarle che da oggi in poi il mio cuore smetterà di battere per lei.»

Rivolsi l'attenzione alla cattedra: Derrick si batté un pugno sul petto e scosse la testa, gli occhi velati di una profonda malinconia.

Evangeline tese le orecchie, sbigottita, con un barlume di speranza. «Ma davvero?»

«No, mio amore!~» rispose lui, porgendole con un sorriso immutabile un bouquet di fiori stretti da un nastro rosso, rubati al giardino.

Alla Michaelis venne uno strano tic all'occhio. «F-Fantastico» bofonchiò, sarcastica, mettendo in mostra i canini. Se avesse potuto, l'avrebbe morso pur di farlo tacere in eterno. E anche Miky, ma per ora si limitava a guardarlo in modo malevolo da lontano. Molto malevolo.

 

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Di pratica ero già stata interrogata due volte nel corso dell'anno. Alla prima ero capitata contro Naomy, ma Plusle prendeva l'incontro come un gioco e l'elettricità non aveva molto effetto sull'elettricità. Poi con Scarlett, sconfiggendo il suo Skitty per pura fortuna.

Quella mattina ci radunammo in fila contro al muro dell'aula lotta, con i Pokémon a bada nelle Sfere.

«Allora, ragazzi» esordì Gino, squadrandoci con apatia. «Tra oggi e domani faremo delle sfide e il vincitore rappresenterà questa classe al Campionato di Lotta, il mese prossimo.»

«Ma sono proprio necessarie?» mi chiese Naomy, con uno sbuffo. In effetti, con Plusle gli incontri non duravano molto.

«Ehi, Sie!» mi chiamò Crystal, venendo al mio fianco. «Io ed Elena vogliamo fare le cheerleaders al Campionato. Sei dei nostri?»

«Really?! Certo, che domande!» risposi, già elettrizzata dall'idea.

Agitò la mano verso sé rivolta alla rossa, che ci raggiunse con un sorriso raggiante sul viso, dove spiccavano le sue vispe e caratteristiche lentiggini.

 

Per accelerare i tempi, l'insegnante chiese subito chi volesse tentare e chi no, perché a lui non cambiava niente. Anzi: meno incontri c'erano, prima finiva e poteva prendersi un caffè in compagnia della sua collega. Ad astenersi furono Achille perché non amava la violenza, la mia vicina di banco, Chiharu per la troppa vergogna ed Elia l'asociale.

Per decidere gli scontri usammo il solito metodo del registro sottosopra. Uscirono nove e dodici: Ryder e Jeanne. Il primo era un duro nelle lotte, usava sempre un tono serio e ragionava velocemente. La seconda contava sulla scaltrezza e spesso sorprendeva l'avversario al minimo abbasso di guardia.

Il suono stridulo del fischietto segnò l'inizio del loro confronto.

«Gemmoforza!»

All'ordine della padrona, Shin strizzò gli occhi gialli dall'iride rossiccia. Il campo tremò e il suolo cominciò a spaccarsi, diventando di livelli irregolari.

«Schiva!»

«Bunnè!» Buneary eseguì un balzo all'indietro con estrema facilità, come se le sue zampine morbide avessero saltato su un trampolino. Evitò così gli zampilli di lava bollente e pericolosa che sgorgarono dal terreno.

«Ora Rimbalzo!» proseguì Ryder, attento.

Batuffola prese lo slancio da ancora in aria, spiccando verso l'alto.

Jeanne accennò un sorriso lugubre. «Psicoraggio!»

Gli occhi furbetti della fantasma si cerchiarono di un potere psichico. Un'onda d'urto quasi invisibile catturò la coniglietta, che prese a dimenarsi in preda al panico.

«Cosa succede?» chiesi ad Azuma, riferendomi alla collana di grandi perle della Pokémon Strido: era diventata fluorescente e attirava verso sé flussi di una forza tenebrosa. Buneary intanto s'indeboliva ribellandosi sempre con minore impeto, vincolata a mezz'aria.

«I Misdreavus, come molti altri tipo Spettro, si nutrono di paura» mi spiegò la bionda, sottovoce. «Batuffola è molto spaventata, poverina…» concluse infine, un po' in pena.

«Dai, piccola, Resistenza!»

Mentre la Pokémon di Johto proseguiva la tortura psicologica con aria dolcemente cupa, la coniglia strinse i denti e drizzò il proprio corpo dai piedi fino alle orecchie cotonate.

«Bunn!»

Lo scudo che la imprigionava si sbriciolò in una pioggerella di abbaglianti. Shin chiuse un occhio, affaticata, vacillando un po'.

«Palla Ombra» sibilò Jeanne.

La sua alleata fece un'elegante capriola aerea, dopodiché sparò la sfera che conteneva tutti i sentimenti negativi immagazzinati nelle perle.

Ryder sorrise, entrando nella foga della battaglia. «Un bello Stordipugno, vai!»

Buneary neutralizzò la sfera di mille sfumature violacee in arrivo, grazie alle orecchie che s'illuminarono e a suon di colpi elastici la rispedirono al mittente.

«Missss!» fu il sibilo sorpreso della fantasmina. Il suo stesso attacco le si rivoltò contro, togliendole le ultime energie.

«Shin non è più in grado di continuare. Vincono Ryder e Batuffola!» decretò Francesco. Si divertiva sul serio ad arbitrare al posto del professore, nella sedia accanto e del tutto disinteressato.

Azuma tirò un sospiro di sollievo e sul suo volto spuntò un sorriso, alla vista di Batuffola che saltava al collo di Ryder.

Dopo uscirono quindici e dieci: Leo versus Francy, i due migliori amici, in camera insieme e persino vicini di banco. All'inizio presero la notizia con stupore, poi sorrisero combattivi andando ai propri posti.

 



Angolo Autrice
Hiya!
È stato un po' sbrigativo questo primo d'aprile: Siena e Naomy sono scampate agli scherzi, quest'anno!
Penso che la lotta di Ryd e Jeanne mi sia venuta meglio dell'ultima, no? :) e spero che anche quelle future vengano così, anche se mi spiace non dare sempre il giusto ruolo ai Pokémon.
ringrazio di cuore chi segue e chi recensisce, come sempre <3
bye!
-H.H.-

 
   
 
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