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Autore: Kim NaNa    20/06/2014    1 recensioni
Storia momentaneamente sospesa
Un regno incantato: Nymphas.
Una lotta cruenta.
Due giovani amanti.
Una figlia da proteggere.
Dei segreti da svelare.
L'incontro tra odio e magia, tra amore e vendetta.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mamoru/Marzio, Nuovo personaggio, Setsuna/Sidia, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Le guerriere leggendarie
 
La brezza del mattino soffiava  gelida contro la finestra della stanza di Usagi mentre, la fanciulla dalla chioma dorata, guardava con occhi sognanti la pietra preziosa donatagli dal giovane principe Mamoru.
Il prezioso gioiello, dal colore della notte, emetteva luccicanti bagliori che ricordavano il candore della Luna riflesso in un lago di acque cristalline.
«Che strano… mi pare di avvertire un insolito calore nel petto quando stringo tra le mani questo cristallo. Ha lo stesso colore degli occhi del principe Mamoru e attrae la mia attenzione proprio come quella calda voce che sentivo d’improvviso…»
Posò un leggero bacio su quell’anello che aveva appeso ad un catenina legata al suo collo e si lasciò sfuggire un rumoroso sospiro.
«Usagi… qualcosa ti turba?»
La direttrice Setsuna irruppe nella stanza, interrompendo il soliloquio della confusa fanciulla che, in tutta fretta, nascose il prezioso tra la stoffa amaranto del suo vestito.
Usagi scosse il capo, sorridendo.
La direttrice le si avvicinò, sedendosi sul letto accanto a lei e, con fare materno, le accarezzò una guancia.
«Usagi, Usagi! Ti conosco sin da quando eri in fasce, nulla sfugge agli occhi di colei che ti ha cresciuta come una madre… Qualcosa affligge il tuo buon cuore? Parlane con me. Insieme riusciremo a trovare il giusto rimedio per i tuoi tristi pensieri.»
Usagi guardò la donna negli occhi, grata di averla al suo fianco quando la malinconia e la tristezza la coglieva impreparata.
In quegli anni non aveva mai taciuto nulla a quella donna che aveva imparato ad amare in silenzio, ma in quel momento sentiva di non poterle rivelare di aver conosciuto il futuro re di Crystal City e di aver promesso, a quel giovane educato e affascinante, di tornare a trovarlo in quel luogo segreto che le aveva mostrato.
«Ecco, io… mi sento solo un po’ sola, Setsuna.»
Gli occhi color porpora della donna s’incupirono e un velo di incertezza balenò sul suo viso dalla scura carnagione.
«Credo sia giunto il tempo, Usagi…»
La ragazza la guardò confusa.
«Seguimi. Ti porterò nella torre Nord del White Moon.»
Usagi sgranò gli occhi stupita.
«La torre Nord? Ma… Setsuna, tu mi hai sempre proibito di entrare in quelle stanze…»
Un’espressione di rammarico si dipinse sul volto della direttrice che proseguì il suo discorso.
«Ti era proibito addentrarti in quelle stanze perché non eri pronta a conoscere il segreto della tua nascita, ma, adesso che ti ho svelato chi sei realmente, è giusto che tu conosca i leggendari superstiti del pianeta Nymphas!»
Di nuovo lo stupore aleggiò sul viso di Usagi che, in silenzio, seguì Setsuna verso la più grande delle torri dell’orfanotrofio, da sempre avvolta da un’inquietante alone di mistero.
Lungo il tragitto, un solenne silenzio accompagnava il tonfo leggero dei loro passi e Usagi, tesa e, al contempo, incuriosita, si lasciò conquistare dalla bellezza degli affreschi e dei quadri che adornavano le pareti di quel posto così misterioso.
Creature dall’aspetto angelico ed etereo, con chiome fluttuanti e occhi serafici, accompagnavano diversi animali immersi in una natura lussureggiante e rigogliosa.
Cascate d’acqua, lucciole, cavalli alati, frutti colorati e dall’aspetto invitante coloravano quell’ambiente così, all’apparenza, grigio e muto.
Camminava lentamente Usagi, rapita dalla bellezza di quei dipinti che le mostravano un posto magico ed incantato.
Giunse dinanzi ad una grande tela dipinta ad olio e subito vi scorse una figura a lei familiare.
«Signorina Setsuna! Quella donna… quella donna è identica a lei!»
Setsuna si voltò a guardare Usagi e posò i suoi occhi sulla grande tela dai colori argentei e freddi.
Otto donne dall’aspetto fiero e coraggioso vegliavano la luce di un prezioso cristallo, sorvegliato dalla costante presenza della solitaria Luna che rischiarava il buio della notte raffigurata con il candore luce.
«Quella sono io, Usagi!»
Lo sguardo altezzoso e computo, fissava immobile le donne raffigurate nella tela, i pensieri persi in un luogo lontano e sconosciuto.
Usagi rimase colpita dalla fierezza e della determinazione di quello sguardo e, per un attimo, desiderò poter conoscere i pensieri celati in quei serafici occhi che la guardavano sempre con amore e devozione.
Ripresero a percorrere il lungo corridoio finché un maestoso arco a sesto acuto, intarsiato di decorazioni floreali e sostenuto da due imponenti colonne stile corinzio, comparve dinanzi a loro, custodendo al suo interno un’imponente e baroccheggiante porta di marmo bianco, sulla quale spiccava una lucente maniglia d’oro che rischiarava dei nomi incisi sulle lastre bianche.
Usagi vi si avvicinò con cautela, rivolgendo uno sguardo di approvazione verso la direttrice, la quale abbassò il capo in segno di assenso.
Con la mano sfiorò la gelida porta marmorea, soffermandosi a guardare quelle due colonne di nomi che rapirono la sua attenzione:
Ami Mizuno
Rei Hino
Makoto Kino
Minako Aino
 
Michiru Kaioh
Haruka Tenou
Hotaru Tomoe
Setsuna Meiou
 
Le leggendarie guerriere protettrici del Cristallo e della Dea prescelta.
 
Ancora una volta Setsuna compariva in quell’ambiente così misterioso ed insolito.
Lasciò che le sue dita affusolate scorressero le singole incisioni, imprimendo sulla pelle gli intagli di quei nomi che profumavano di incanto e con estrema calma, posò gli occhi azzurro cielo in quelli porpora della direttrice.
«Cosa vuol dire tutto questo, Setsuna? Cosa si cela oltre questa porta? Chi sono le donne qui sopra elencate? Le medesime fanciulle raffigurate in quella magnifica ma inquietante tela? Chi sei tu, Setsuna Meiou?»
Le parole scivolarono via dalle labbra in un sussurro, spinte da una sempre più incalzante voglia di sapere.
«Io sono colei che ti ho detto di essere. Provengo dal pianeta Nymphas. Sono l’Elfo Setsuna Meiou, canto le mie lodi al lontano pianeta nano Plutone, veglio le porte delle galassie  e sono una delle leggendarie guerriere protettrici del leggendario Cristallo e della Dea prescelta. “
Dischiuse le mani facendo apparire un luminoso cristallo nero.
«Questo è il mio Petal Crystal e insieme ai Petal Crystal delle altre leggendarie guerriere ci permetterà di riconoscere la Dea prescelta che godrà dei benefici della potente e divina Luna. “
Usagi non poté credere ai suoi occhi.
Quel mondo fatato, che a stento aveva accettato, le stava mostrando il suo lato più mistico e ieratico, indicandole l’esistenza delle Leggendarie guerriere.
«Le leggendarie guerriere… E dove sono adesso le tue compagne?»
Setsuna non rispose. Posò la mano sulla lucente maniglia dorata e spinse la pesante porta, lasciando trapelare un luminoso raggio di luce.
Quando la porta fu completamente spalancata, Usagi sussultò.
Le fanciulle ritratte nel dipinto ero tutte dinanzi a lei, le mani giunte come in preghiera, gli occhi chiusi e i capelli fluttuanti.
Accecanti fasci di luce, di colori diversi, circondavano i loro corpi, inondando la stanza di una strana e inesplicabile aura di potere.
«Sono loro le mie compagne!»
La voce di Setsuna la distolse da quella stupefacente visione.
«Ti presento le Leggendarie guerriere, Usagi. Le uniche superstiti puro sangue del nostro amato e disgraziato pianeta Nymphas.»
Si avvicinò alla prima guerrira. Una fanciulla dalla corta, ma morbida e lucente capigliatura turchina, la quale spalancò gli occhi, dello stesso colore dei capelli, al contatto del Petal Crystal di Setsuna.
«Lei è la Ninfa Ami Mizuno. Canta le sue lodi al piccolo, ma solenne pianeta Mercurio e gestisce le diverse forme dell’acqua.»
La Ninfa Ami, dischiuse le mani nello stesso modo in cui, poc’anzi, l’aveva fatto Setsuna e mostrò il suo Petal Crystal di colore celeste.
Setsuna proseguì con la presentazione di quelle giovani e misteriose donne, senza fermarsi ad osservare l’espressione incredula di Usagi.
«Lei è la Ninfa Rei Hino. Canta le sue lodi al pianeta rosso di Marte e detiene il fuoco e l’arte mistica.» Lunghi capelli neri e occhi viola penetranti, come Ami, Rei mostrò il suo Petal Crystal che aveva il colore rosso delle rose preferite dal principe Mamoru.
«Lei è la Ninfa Makoto Kino. Le sue lodi sono dedicate al grande pianeta Giove e diletta con fiori ed elettricità.»
Verde e luminoso fu il Petal Crystal che dischiuse dalle sue mani la giovane dai capelli castani e gli occhi verdi.
«Lei è la Ninfa Minako Aino. Le sue lodi sono dedicate al pianeta Venere e giostra con gli effetti della luce.»
Usagi fu colpita dalla somiglianza che aveva con quella fanciulla dagli occhi azzurrini e la lunga chioma color oro, la quale mostrò un Petal Crystal color del sole, ma non osò proferir parola soggiogata dall’imponenza di quel momento.
«Lei è l’Elfo Michiru Kaioh. Canta le sue lodi al pianeta Nettuno e comanda le forze dei mari.»
Capelli verde mare, occhi color dell’oceano e sguardo fiero mostrò l’Elfo Michiru mentr edischiudeva il suo Petal Crystal color verde acqua.
«Ti presento l’Elfo Haruka Tenou. Canta le sue lodi al pianeta Urano e sovrasta la forza dei venti.»
Capelli corti e dorati, occhi blu color della notte e sguardo tenace. L’Elfo Haruka mostrò il suo Petal Crystal color oro, osservando Usagi con ostentata sicurezza.
«Ed infine… lei, l’Elfo Hotaru Tomoe. Le sue lodi sono dedicate al grande pianeta Saturno, la chiaroveggenza e il suo diletto, ma da lei dipendono morte e rinascita.»
Quella che, all’apparenza, sembrava una ragazzina dal fluttuante caschetto nero e gli occhi violetto, mostrò il suo Petal Crystal color lilla, fissando Usagi negli occhi.
«Noi siamo le leggendarie guerriere protettrici del Cristallo e della Dea prescelta.»
Anche Setsuna dischiuse il suo Petal Crystal e un’enorme fascio di luce irradiò la stanza.
Usagi avvertì uno strano calore nel petto.
L’anello del principe Mamoru, che aveva al collo, pareva esser diventato incandescente.
Lo sentiva bruciare sulla pelle, ma resistette all’impulso di liberarsi del gioiello per non mostrarlo alla direttrice.
«Setsuna! Chi è la fanciulla che hai portato al nostro cospetto? Perché la sua chioma splende come le nostre?»
L’Elfo Haruka avanzò verso Usagi sostenendo superbamente il suo sguardo.
«Haruka, lei è Usagi. È la figlia della Ninfa Selene e del terrestre Lucas…»
Gli occhi delle leggendarie guerriere si spalancarono.
«Mi stai dicendo che lei, è il frutto proibito nato da colei che infranse le regole del nostro pianeta? Setsuna! Come hai potuto portarla qui da noi, offendere le leggendarie guerriere, le uniche superstiti puro sangue di Nymphas! Dimmi, perché lei è qui?»
Usagi tremava. Gli antichi rancori contro la sua povera madre non erano ancora assopiti. Il ricordo del suo tradimento bruciava ancora negli animi di quelle fiere discendenti di Nymphas e Usagi temette di ricevere la peggiore delle punizioni per essere nata da quell’unione proibita.
«Fa’ silenzio, Haruka. Guarda i nostri Petal Crystal. Lampeggiano dinanzi ad Usagi… Forse è lei la chiave. Colei che ci permetterà di trovare la Dea Prescelta.»
Haruka girò intorno ad Usagi, guardandola attentamente.
«Una mezzo sangue… il frutto di un tradimento… la chiave della nostra missione… E va bene, Setsuna. Vedremo dove sarà in grado di portarci la tua chiave, ma ricorda che il frutto di un tradimento, potrebbe tradire ancora…»
Gli occhi blu dell’Elfo Haruka, incontrarono quelli determinati di Setsuna che strinse Usagi tra le braccia.
«Vi prego ragazze… Siate clementi. Ho cresciuto io Usagi sin da quando era una bambina ancora in fasce. È come se fosse figlia mia… Non vi chiedo molto, solo di esserle amiche e di volerle bene. Lei non ha nessuno oltre a noi e sapete bene cosa accadrebbe se i terrestri scoprissero della sua esistenza, soprattutto la famiglia reale… “
Il cuore di Usagi si arrestò.
La famiglia reale era contro di lei.
Il suo pensiero volò subito a Mamoru e il ricordo di quel pomeriggio trascorso con lui le fece pizzicare le iridi cerulee.
«Mamoru… io non sono colei che ti ho detto di essere. Io sono la causa della morte di tua madre…»
Nonostante l’anello continuasse ad emanare un forte calore, la ragazza posò le mani sul suo petto e desiderò poter essere una comune mortale come le altre fanciulle dell’orfanotrofio.
Canta Usagi, canta bambina mia…
Quella voce.
Quella voce era tornata a farsi sentire proprio quando credeva di essere perduta.
Usagi alzò lentamente gli occhi sulle leggendarie guerriere e quasi timidamente intonò la melodia che da sempre l’accompagnava:
 
Non devi piangere, mio dolce amore…
La Luna ti veglierà…
Fa’ che il mio canto ti resti nel cuore…
Così insieme a te crescerà.(*)
 
Le leggendarie guerriere si deliziarono al suono di quel melodioso canto e i loro Petal Crystal emisero un ancor più potente bagliore di luce.
«In lei scorre il sangue delle Ninfe e il suo diletto canto ne è la sconcertante dimostrazione.»
La voce dell’Elfo Hotaru irruppe quel improvviso mutismo che seguì la dolce melodia.
Una mano delicata si posò sulla spalla dell’insicura e confusa Usagi, costringendola ad alzare gli occhi.
Dinanzi a lei la Ninfa Rei Hino e le altre sorridevano con dolcezza.
«Benvenuta, Usagi. Da oggi saremo liete di essere tue amiche!»
Amiche.
Per anni aveva desiderato averne Usagi, aveva sempre guardato fuori dalla sua finestra i bambini giocare tra loro, desiderando tra le lacrime di poter essere al loro fianco, ma Setsuna le aveva sempre detto che lei era una bambina speciale e al suo fianco dovevano esserci solo delle amiche molto speciali.
Adesso erano lì, proprio dinanzi a lei.
Le leggendarie guerriere protettrici del Cristallo e della Dea prescelta erano le sue amiche.
 
 
Note:
(*) liberamente ispirata al canto conosciuto nel movie animato Il principe D’Egitto della DreamWorks Animation.
   
 
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