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Autore: la luna nera    20/06/2014    3 recensioni
In una notte umida del 1866 un giovane appartenete all'aristocrazia inglese scompare nel nulla senza lasciare alcuna traccia. La leggenda nata intorno alla sua persona passa attraverso gli anni e giunge fino ai giorni nostri per finire in un libro sugli scaffali di Aesothèria, uno dei negozi più esoterici di Londra gestito da Garrett con la sua ragazza Daisy. Qualcuno però si intrometterà nella loro vita creando non poca confusione. E questo qualcuno viene da lontano, molto lontano. Nel tempo.
L'amore riuscirà ad andare oltre le barriere del tempo?
Genere: Mistero, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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“Alt! Ferme, di qui non si può passare.”
Un agente alto quasi due metri si mise davanti a loro sbarrando la strada.
“Che è successo?”
“Un probabile omicidio, ma non posso dire altro.”
Daisy guardò in faccia Mel, poi di nuovo l’agente. “Scusi, la vittima… è un ragazzo?”
“No, è una giovane donna che non abbiamo ancora identificato.” Fu richiamato dai colleghi. “Scusate, il dovere mi chiama.”
Le ragazze rimasero ammutolite, guardando con occhi increduli quel furgone allontanarsi, mentre da Aesothèria uscivano poliziotti con in mano oggetti ritenuti utili per far luce sull’omicidio di quella povera ragazza.
“Mel, non mi sento bene.” Daisy tremava come una foglia, la sua schiena fu percorsa da un brivido gelido che le congelò il respiro. Aveva il sospetto che Garrett avesse fatto qualche pazzia e che in qualche modo una minima parte di responsabilità per quella morte ce l’avesse anche lei.
La prese per mano portandola via da lì. Camminarono senza una meta ben precisa per quasi un’ora, finché poco prima del tramonto giunsero nei pressi dell’associazione sul paranormale presso la quale Mel svolgeva la sua attività di medium.
Entrarono nell’edificio, Daisy ancora non aveva aperto bocca.
Mel si sedette al tavolo della sala che utilizzava per le sedute spiritiche, versò dell’acqua in due bicchieri e ne porse uno all’amica.
“Potremmo tentare il contatto con gli Harringhton da qui, che ne dici?” Sicuramente Daisy non era dell’umore adatto, ma buttò giù l’idea per tentare di distoglierla da quei pensieri macabri ed inquietanti. Questa la guardò in faccia: davanti a lei scorrevano immagini di un destino che ora le stava chiedendo di scegliere la strada da percorrere. Voleva gettarsi Garrett alle spalle una volta per tutte e lanciarsi fra le braccia di Edward si o no? Oppure aveva la malsana idea di riallacciare i rapporti con il suo ex  potenziale assassino dimenticando l’altro e i misteri a lui connessi?
Uno la terrorizzava, l’altro la faceva sciogliere. Dentro al suo cuore una risposta già c’era, ma con essa anche tanti dubbi e punti interrogativi. In più ad affollarle la mente c’era anche un omicidio commesso in un luogo a lei fin troppo familiare per più di un motivo.
“Mel, quella ragazza è morta per colpa mia.”
“Che dici?”
“Lui ha scaricato su di lei tutta la rabbia e la violenza che io gli ho provocato lasciandolo, ne sono certa.”
L’amica non rispose: il ragionamento non faceva una piega. “Non dire così, non è detto che dietro quell’omicidio ci sia lui.”
Sospirò. “Spero tu abbia ragione.” Si alzò e si avvicinò alla finestra. “Edward mi manca… Sono giorni che non ho un minimo contatto con lui. L’ultima volta è stato prima di andare all’aeroporto… Il suo ritratto è bellissimo, non trovi?”
“Si.” Le sorrise. “E allora proviamo a far due chiacchiere con suo nonno, vuoi?”
Finalmente sorrise anche lei. “Si.”
 
Le finestre furono chiuse e le tende tirate per evitare qualunque interferenza dall’esterno.
Prepararono il tavolo disponendo delle pietre secondo un senso ben preciso e al centro accesero una candela.
“Ok, ci siamo. Spero solo che questo cero sia sufficiente ad arrivare dove vogliamo, l’altro è più efficace ma dobbiamo arrangiarci con quello che c’è.”
“Mel…” Negli occhi di Daisy c’era paura e nervosismo. “Grazie per tutto quello che fai per me.”
“Oh, sciocchezze! Per un’amica questo e altro.”
Il registratore era collegato al computer e  pronto per captare qualsiasi segnale dall’altra sfera, le loro mani si unirono e si concentrarono in silenzio.
Nel giro di pochi minuti Mel entrò in contatto con il suo spirito guida al quale chiese cortesemente di fare da tramite per incontrare Sua Grazia il Duca Edward Herbert Reginald William Arthur Harringhton del Somerset. Per alcuni secondi dallo spirito non vi furono cenni, la fiamma della candela si allungò verso l’alto diventando insolitamente sottile. Le mani di Mel diventarono sempre più fredde al contrario di quelli di Daisy la cui temperatura aumentava attimo dopo attimo. Nella stanza l’aria iniziava a manifestare qualcosa di anomalo, si percepivano con facilità delle correnti fredde e la fiamma di quella candela cominciò a traballare. Fu in quel momento che lo spirito del Duca rispose alla chiamata della medium. Riuscì a distinguere abbastanza bene la sua figura: era un uomo alto, di corporatura robusta, dall’aspetto austero ed elegante allo stesso tempo. Mel lo ringraziò sentitamente per aver risposto alla sua chiamata, questi le rispose con un lieve cenno della testa.
Vostra Grazia, supplichiamo la vostra nobile persona affinché possiate illuminarci.
Dallo spirito non venne alcun cenno.
Vi prego, offriteci la possibilità di comprendere il significato degli ultimi avvenimenti. Quanto avvenuto in aeroporto è forse opera di uno spirito maligno che Vostra Grazia conosce? Vostro nipote, il Duca Edward, scomparso in circostanze misteriose, è forse qui fra noi?
L’entità congiunse le mani.
Per la vostra nobile anima, signor Duca, conferite con noi. Potete rivelarci qualcosa, di grazia?
Nella mente di Mel finalmente si manifestarono delle parole sconnesse attraverso le quali lo spirito del Duca comunicò la sua risposta. Non erano molto chiare, sicuramente dovevano essere interpretate, ma con i mezzi a loro disposizione il risultato era più che eccellente.
 
La seduta terminò, Mel era stanca per l’enorme sforzo compiuto nel contattare un’energia così forte e potente come quella del Duca. Bevve un sorso d’acqua e prese un pezzo di carta sotto gli occhi impazienti di Daisy che moriva dalla voglia di sapere cosa le avesse rivelato il nonno di Edward. Aprì il file e lo configurò in modo tale che potessero entrambe ascoltare la voce. C’erano interferenze, ma qualche parola sconnessa era distinguibile.
“Ascolta…. Qui ha detto proteggere.”
“Fammelo sentire di nuovo.” Daisy concordò con Mel. “Si, hai ragione, ha detto proteggere.”
“Andiamo avanti. Mi pare di aver sentito anche altre parole mentre ero in contatto con lui…. Parole tipo pericolo, spirito maligno, …per amore ma non se sono certa.” Le annotò sul pezzo di carta ed andarono avanti. Effettivamente quei termini erano distinguibili in modo abbastanza chiaro.
La ragazza rifletté un attimo. “Del nipote ha mai detto qualcosa?”
“No, almeno per quanto sono riuscita a percepire.”
“Pare che anche lui voglia nasconderci la verità, ma se le parole che hai sentito sono esatte c’è un filo logico con quanto accaduto.” Daisy era sicura. “Edward ci ha salvate dal pericolo all’aeroporto, proteggendoci dallo spirito maligno che voleva far precipitare l’aereo e questo coincide con il fatto che sia implicato con loro.”
“Il discorso fila. E quel per amore dove lo metti?”
Sospirò. “Non lo so, mi vedo con suo nipote, mica con l’altro Edward…”
“A meno che anche lui sia innamorato di te.”
Daisy spalancò gli occhi. “Non dirlo neanche per scherzo!”
“Perché?” Mel aveva un’espressione quasi divertita.
“Ti sembra che abbia pochi crucci sentimentali?!”
“Fra tutti mi sembra il più normale. Facci un pensierino.”
Non le rispose, le lanciò solo un’occhiataccia molto esplicita. “Vai avanti con quella registrazione che è meglio.”
Sghignazzava divertita. “Ok… Ehi, ma… Si è bloccato.” In quel momento iniziò ad avvertire i sintomi tipici della manifestazione paranormale. E non di una qualunque.
Daisy comprese all’istante e il suo volto si illuminò non appena scorse la sagoma di Edward entrare nella stanza. Gli si lanciò fra le braccia lasciandosi stringere e accarezzare i capelli.
“Quanto mi sei mancato amore mio…”
“Mi sei mancata anche tu, non puoi capire quanto.”
I due si voltarono verso Mel che era rimasta seduta, i suoi occhi erano pieni di stupore: quello era uno spirito ma contemporaneamente un corpo concreto.
“Buonasera milady. Chiedo scusa per l’intromissione improvvisa.”
“…’orco boia… Allora non era una stronzata! E’ davvero in quel modo!”
I due si guardarono in faccia cominciando a ridere. “Mel, te l’avevo detto, ricordi?”
“Oh si e devo farti i miei complimenti, è proprio figo!”
Sul volto di Edward comparve rossore. “Credo quel termine stia a significare un apprezzamento da parte vostra…. Grazie, ne sono lusingato.”
“Ed è pure un vero gentiluomo!”
“Finito con le sviolinate, tesoro?”
“Si, finito!” Si ricompose. “A cosa dobbiamo la vostra visita, signor Duca?”
“Vi prego, chiamatemi semplicemente Edward.” Prese Daisy per la mano e gliela baciò. “Avete conversato con mio nonno poc’anzi. Perché lo avete richiamato dalla sua dimensione?”
“Stanno accadendo troppe cose strane in questi giorni, abbiamo bisogno di capire. Puoi dirci qualcosa tu?”
Il ragazzo si fece scuro in volto, fissò la candela accesa la cui fiamma si fece improvvisamente sottile. “Ci sono dei pericoli attorno a voi, soprattutto a te amore mio. E non vengono solo da quel ragazzo violento, ma c’è una minaccia ancora più grande nascosta nell’ombra.”
“Che cosa significa?”
“Quanto accaduto all’aeroporto era opera di uno spirito maligno che vuole colpire Daisy. Siamo riusciti a sventare tutto all’ultimo minuto.”
“Chi ha sventato tutto?” Mel era determinata a venire a capo del mistero. “C’eri anche tu lì?”
“C’erano gli spiriti dei miei familiari.”
“E l’altro Edward? C’entra anche lui con te, non puoi negarlo.”
Esitò un istante. “Lui è… uno strumento.”
“Che significa?”
“Per ora dovete accontentarvi di quanto vi ho rivelato, non posso dirvi di più.”
Daisy rimase in silenzio e nonostante l’insistenza di Mel, il ragazzo non disse più nulla.
Fece un rispettoso inchino verso di lei prima di prendere per mano Daisy, aiutarla a salire sul davanzale della finestra davanti agli occhi di una Mel sempre più incredula, la sollevò e si innalzò in aria fino a raggiungere con lei il tetto dell’edificio. Si sedettero e la serrò fra le braccia.
“Edward, dimmi la verità, che sta succedendo?”
Lui la guardò in volto con gli occhi gonfi li lacrime. “Amore mio, sei in grave pericolo. E tutto per causa mia.”
“Che vuoi dire?”
“C’è un’antica maledizione su di me che ora si sta scagliando anche su di te per il fortissimo sentimento che ci lega. Sta a me proteggerti, tu non puoi fare nulla.”
“Mi spaventi in questo modo.”
“Ascoltami bene: con l’aiuto della mia famiglia posso tenere a bada quello spirito malvagio in modo che non ti danneggi, ma tu devi nasconderti e fare in modo che non ti trovi.”
“E come faccio?”
Tirò fuori dalla tasca una scatolina e l’aprì davanti a lei: conteneva un anello stupendo formato da un diamante azzurro dai particolari riflessi circondato da brillanti. “Questo anello è tramandato da generazioni alle promesse spose dei detentori del titolo di Duca del Somerset. Come mio padre lo donò a mia madre il giorno del loro fidanzamento ufficiale, così io adesso lo dono a te. Non è solo una promessa per la vita, è anche un potentissimo amuleto la cui origine si perde nella notte dei tempi. Grazie ad esso la dinastia degli Harringhton è andata avanti nei secoli, proteggendo dalle maledizioni tutti i membri della famiglia. Portalo sempre al dito e lo spirito maligno non ti troverà.”
Così dicendo le infilò l’anello al dito della mano sinistra, la strinse forte a sé e la baciò.
“Devi farmi un’altra promessa amore mio: va’ via da Londra.” E le lacrime iniziarono a scorrergli lungo il volto.
“Cosa?” Anche lei stava per piangere.
“Garrett ha ucciso, lo spirito di quella ragazza ci ha detto tutto. Potrebbe farlo di nuovo e la sua prossima vittima potresti essere tu.” L’accarezzò dolcemente. “Vai a Copenaghen con Mel, ora non corri più alcun rischio.”
“Mi stai chiedendo di allontanarmi da te? Mi dai l’anello di tua madre e mi dici di andare via?”
“Voglio solo proteggerti. A Londra non sei al sicuro e non potrei sopportare di vederti soffrire. E’ proprio perché ti amo più della mia stessa vita che voglio che te ne vada.” La strinse più forte. “Per il momento è più sicuro stare lontani, ma quando sarà tutto finito in un modo o nell’altro vivremo insieme per sempre. E se in Danimarca dovessi trovare un bravo ragazzo io mi farò da parte, basta che tu sia felice.”
“La mia felicità è qui con te.” Lo baciò con delicata passione. Non voleva sentir parlare di altri uomini: grazie a lui aveva trovato la forza di lasciare Garrett, per lui si era lasciata coinvolgere da una storia al limite della mente umana, per amore di lui stava rischiando il tutto e per tutto.
 
 
 
Quando, due giorni dopo, vide Londra scomparire fra le nuvole, non poté fare a meno di trattenere le lacrime. Accarezzò l’anello per tentare di trovare una goccia di consolazione: si stava allontanando dalla sua città, dal suo mondo, da Swanlake Palace e dal suo unico vero amore.
E proprio per amore doveva prendersi del tempo per stare lontano da lì, dove il pericolo continuava a cercarla nascosto nell’ombra.
 
Arrivederci Londra.
Mi mancheranno i tuoi rumori, il tuo caos, i tuoi ritmi frenetici.
Non mi ero mai resa conto di quanto tu mi appartenessi e solo ora che sono costretta a fuggire, capisco quanto sia difficile allontanarmi da te.
Arrivederci ai tuoi misteri e segreti,
che tieni celati nelle tue mura e sotto le tue vie.
Arrivederci a presto.
Tornerò un giorno non molto lontano e ti scoprirò di nuovo,
mia cara Londra, scoprirò quello che mi nascondi e da cui ora devo allontanarmi.
E arrivederci anche a te amore mio, ovunque tu sia in questo momento. Aspettami, ti prego, sarò di nuovo fra le tue braccia un giorno, quando tutti i pericoli saranno dissolti nel nulla, quando potremo amarci senza nasconderci, quando tutti i dubbi saranno svelati e non ci sarà più bisogno di fuggire.
 
A presto, vecchia Inghilterra.
 
 
 
 


Ciao a tutti! : )
Questa volta l’aereo è partito sul serio alla volta di Copenaghen separando i due innamorati. Le  ragazze si lasciano alle spalle dubbi e misteri per tentare di fuggire dai pericoli che le minacciano. Che succederà ora?
Grazie a tutti voi che leggere e mi raccomando, non esitate a commentare!
Mi farebbe piacere sapere se la storia vi appassiona!
Un abbraccio
La Luna Nera

 
  
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