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Autore: Lachiaretta    20/06/2014    7 recensioni
AVVISO AI LETTORI. La storia inizia circa un anno dopo la fine di “How I meet Josh Hutcherson. Consiglio quindi chi non l’avesse letta di vederla velocemente. (Tranquilli è molto breve).
Chiara e Josh ormai sono praticamente una coppia, ma la vita insieme non è facile. Loro credevano che il problema più grande fosse la distanza. Venezia Los Angeles non sono proprio a due passi. Ma quando questa difficoltà verrà superata scopriranno altre insidie a minare il loro amore.
Nuove amicizie, gelosie e tradimenti. Questo e molto altro.
Seguitemi.
DAL CAPITOLO 9: Dentro di me però è altro quello che vorrei dirgli. Due parole mi frullano nella testa. Due parole che però rimangono solo nella mia testa. TI AMO.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'ME & JOSH'
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18.


Mi risveglio da sola nel letto del mio amico.
Lui non c’è e quando noto la sveglia che segna le undici del mattino capisco che deve essere andato in ufficio. Chissà se avrà dormito almeno qualche ora. Mi ha lasciato un cornetto e un succo di frutta sul comodino ma anche solo la loro vista mi fa venire da vomitare.
Gli occhi mi bruciano terribilmente, probabilmente devo aver continuato a piangere per tutta la notte e sono sicura che devono essere gonfissimi. Anche i piedi mi fanno male, non è stata una bella idea camminare per tutti quegli isolati scalza. Ricordo di aver notato alcuni tagli profondi da cui il sangue usciva copiosamente. Spero solo di non aver fatto infezione.
Con molta cautela alzo le coperte e cerco di controllare la situazione. Immediatamente noto che non indosso più il mio abito ma una t-shirt grigia. Fabio deve avermelo sfilato mentre dormivo per farmi stare più comoda. Spingo lo sguardo più in basso e vedo che mi ha anche pulito e medicato i piedi applicando alcuni cerotti nei punti in cui si trovavano le ferite più grosse. Non deve aver dormito un solo minuto per prendersi cura di me.
 Mi ricopro e mi giro sul fianco sperando di riaddormentarmi mentre una parte di me spera di scoprire al risveglio che si è trattato solo del mio peggiore incubo. Purtroppo ormai non ho più sonno, ma rimango a letto immobile, senza dire né pensare a niente perché è meglio il vuoto che il dolore, incapace di chiudere gli occhi per non trovarmi di fronte l’immagine raccapricciante di Josh e Serena.
Credevo di aver terminato tutte le mie lacrime ieri sera, ma mi ricredo immediatamente appena il mio pensiero si sofferma su Josh, sentendo gli occhi inumidirsi. Stringo gli occhi più che posso per ricacciarle indietro decisa a non piangere più per lui, ma il dolore è più forte della mia determinazione e schiaccio la faccia sul cuscino che abbandonandomi ad un pianto irrefrenabile, inzuppando la federa nera.
Continuo così per ore, finché non sento rientrare Fabio che corre immediatamente da me.
“Piccola.” Mi saluta accarezzandomi delicatamente la testa. Si volta verso il comodino. “Non hai toccato cibo?” Mi domanda amareggiato. Io mi limito a scuotere la testa in risposta.  
“Hai almeno bevuto un po’ d’acqua?” Scuoto ancora la testa. Lui sospira profondamente. “Devi almeno bere Chiara però.” Mi sussurra accarezzandomi di nuovo.
“Ti sei mai alzata dal letto?” La mia risposta è sempre la stessa. Lui sgrana gli occhi shoccato. “Nemmeno per andare in bagno?” Fino a queste parole non mi ero accorta che effettivamente mi scappa la pipì. Scosto leggermente la coperta e scendo giù dal letto. Appena mi alzo in piedi però sento le gambe non reggere il mio peso e se non fosse per le forti braccia di Fabio pronte ad afferrarmi sarei sicuramente crollata al suolo.
“Cazzo. Vieni ti accompagno io.” Mi prende in braccio e mi porta di peso fino in bagno. Mi poggia sul water e girando la testa per non guardare mi abbassa le mutandine. “Chiamami quando hai finito. Non provare ad alzarti da sola.” Mi dice prima di chiudere la porta alle sue spalle.
Quando ho finito mi viene a riprendere. Sempre senza guardare mi aiuta a rivestirmi e mi riporta di peso verso il letto. Mi porta un bicchiere d’acqua e mi ordina di bere. “Devi almeno bere Chiara o mi toccherà portarti in ospedale.” Mi sforzo di bere mentre lui si spoglia e rimane solo in boxer. Si infila nel letto accanto a me e dopo avermi aiutata a poggiare il bicchiere sul comodino, mi stringe forte tra le sue braccia. “Sai che quando vorrai parlarmi io sono qui.”
Io non rispondo. Mi sento tremendamente in colpa. Da quando sono arrivata a casa sua in stato catatonico non ho aperto bocca. Deve essere tremendo per lui vedermi così senza una spiegazione.
Rimaniamo in silenzio, uno nelle braccia dell’altro, dal ritmo accelerato del suo respiro sento che nemmeno lui sta dormendo.
Quando riapro gli occhi è mattino. Lui è sveglio e mi sta fissando. “Te la senti di mangiare qualcosa?” Gli faccio no con la testa e questo lo innervosisce. “Piccola passi che non stai mangiando da non so quanto, ma se non mi parli ancora sarò costretto a chiamare uno psicologo. Dimmi qualcosa?”
Scoppio a piangere di nuovo e mi stringo al suo petto. Lo sento irrigidirsi di nuovo. “è successo qualcosa in Cina? Chiara parlami? Io non posso vederti così. Adesso chiamo Josh e gli dico di venire qui.”
No, Josh no. Non voglio che venga qui. Per la paura di trovarmelo di fronte ritrovo improvvisamente la voce per urlare “NO, NON CHIAMARLO!”
Lui si blocca e mi alza il viso per guardarmi negli occhi. “Cosa cazzo è successo.”
Gli racconto tutto.
“Fabio abbiamo litigato furiosamente in mezzo ad una strada. Non voleva che andassi con Carlo ad Hong Kong perché credeva che lui volesse provarci con me. Io gli ho risposto male e sono andata via. Ma lui aveva ragione. Carlo mi ha costretta a baciarlo.” Le braccia di Fabio che ancora mi cingono i fianchi si irrigidiscono “Si è spinto oltre?” Scuoto immediatamente la testa. “No, no. Mi ha solo baciata. Poi si è fermato.” Lui sorride leggermente anche se un lampo di rabbia sta ancora attraversando i suoi occhi “Bene. Allora non preoccuparti. Spiegalo a Josh, sono sicura che capirà e ti perdonerà. Ed io lo aiuterò a picchiare Carlo.” Il gemito che uscì dalla mia bocca lo lasciò senza parole.
“Sono andata da lui per parlargli e lui era con Serena…” inspirai profondamente prima di chiarire “…a letto.”
Lo scatto di Fabio mentre si alza in piedi mi fa sobbalzare. Lo vedo stringere i pugni talmente stretti da far sbiancare le nocche e colpire con violenza il muro più volte fino a ferirsi, mentre io immobile assisto terrorizzata a quella scena. Lo sentivo ruggire in preda alla rabbia che aumentava ad ogni pugno. Era furioso. “Non so a chi dei due metterò prima le mani addosso.” Disse prima di tirare l’ennesimo pugno sporcando di rosso la parete candida. Mi portai le mani alla bocca terrorizzata. “Anzi lo so. Carlo non è ancora tornato quindi tocca a Josh. Oh si.  Voglio proprio vedere il suo bel visino tumefatto quando avrò finito con lui. Prima lui e poi Carlo.”
Mi alzai anch’io in piedi cercando di reggermi sulle mie gambe da sola e gettandomi su di lui per evitare che continui a farsi del male. “No Fabio, lascia stare.” Lo imploro piangendo.
“Lasciare stare? Tu sei ridotta uno straccio perché quel bell’imbusto si è divertito con quella…” Si blocca rendendosi conto delle lacrime che nuovamente mi rigano le guance.
“Lascia stare ti prego.” Lo supplico di nuovo.
Lui mi circonda le spalle con le braccia e mi stringe al suo petto “Va bene Chiara. Lascerò perdere… per adesso.” Sussurra baciandomi il capo e accarezzandomi con dolcezza i capelli. Dolcemente mi riporta sul letto e ci stendiamo di nuovo. “Adesso vuoi mangiare qualcosa?” “No.” Gli rispondo prima di poggiare la testa sull’incavo del suo collo. Sbuffa irritato dalla mia risposta ma senza smettere si coccolarmi. Prima o poi mi costringerà a mangiare ma per adesso proprio non ce la faccio.
 
 
 
POV JOSH

Domenica. Ore 13:00
Oggi non ho voglia di alzarmi dal letto. Il telefono continua a squillare. Ad ogni chiamata mi limito solo a controllare il nome sullo schermo. Ma ogni volta è il mio agente, o Jennifer, o Avan. Lei non chiama. Avrebbe detto che lo avrebbe fatto, ma credo che la situazione sia cambiata.
Sento il telefono vibrare di nuovo accanto alla mia testa. Lo sollevo per controllare. Di nuovo Jennifer. Lascio cadere il cellulare sul cuscino e la ignoro.
Credo di aver chiuso appena gli occhi quando sento il citofono suonare. Mi alzo e mi fiondo all’apparecchio accanto alle porte dell’ascensore.
“Si?”
“Signorino Josh. C’è la signorina Lawrence che pretende di salire.”
Dall’altra parte sento anche la voce di Jennifer che impreca contro Alfred per salire. “Dannato portiere. Tu non hai idea di chi sia io, se ti dico che voglio salire tu devi farmi salire, senza chiedere il permesso a nessuno.”
Mi sfugge una risata immaginandomela mentre, paonazza per la rabbia, urla contro il povero Alfred. “Falla salire.”
Nel frattempo torno in camera e mi infilo un paio di pantaloni di tuta grigi e una maglietta nera con il collo a V.
Quando le porte dell’ascensore si aprono Jen si fionda all’interno del salotto urlando.
“Hai idea di quanto siamo tutti preoccupati? Avan è già su un aereo diretto qui. Il tuo agente è spaventato a morte. Che cosa ti è preso?” Mi afferra per le spalle scotendomi con forza quasi a volermi risvegliare da una sorta di trance.
“Smettila Jennifer. Sto bene, sto bene.” Cerco di tranquillizzarla.
“Beh non mi sembra proprio. Che faccia hai?” Mi scruta incuriosita sperando di leggere quello che non voglio dirgli sul mio volto. “Cosa diavolo sta succedendo?”
Mi siedo su uno degli sgabelli dell’isola e indico quello accanto a me a Jennifer per farla sedere.
“Che problema hai?” Insiste fissando i suoi occhi nei miei.
“Chiara. Ecco il problema.” Sbotto liberandomi del peso enorme che mi opprimeva il petto.
Jennifer alza un sopracciglio castano incuriosita. “Avete litigato di nuovo?”
Inspiro profondamente. “No, cioè si. A dire il vero abbiamo litigato la settimana scorsa perché io non volevo che lei andasse in Cina con Carlo. Lei si è arrabbiata. Mi ha detto che sono un bambino geloso e ha pure tirato in mezzo te dicendo che noi non facciamo altro che baciarci ma che lei non me lo impedisce.”
L’espressione di Jennifer cambia improvvisamente. Sembra irritarsi. “Che discorsi sono. È lavoro.”
“L’ho detto anch’io. Ma lei insisteva dicendo che anche il suo è lavoro e quando gli ho detto che Carlo provava qualcosa per lei si è arrabbiata ed è andata via. Poi è partita.” Jen annuì lievemente.
“Non vi siete più sentiti?”
Scuoto la testa. “No, ha provato a chiamarmi il giorno dopo ma ero ancora troppo arrabbiato e le ho detto che ci saremmo sentiti al suo ritorno e lei mi ha detto che sarebbe tornata oggi.”  Inspiro un’altra volta profondamente. “Non è tutto. Ho visto una sua collega. Mi ha detto che Chiara e Carlo hanno una relazione.” A queste parole sento la voce calarmi improvvisamente.
“Una relazione?” Il suo sguardo pieno di compassione mi fa venire da piangere.
“Si. Tutti lo sanno in quell’ufficio. A quanto pare non lo nascondono molto bene. Hai visto anche tu che lui era chiaramente interessato a lei. E quella volta che li ho trovati insieme. Mi stava prendendo in giro.”


 


Angolo Autrice

Ciaoooooo
Eccomi qui con il nuovo capitolo..
Che dire.. Siamo un po' di passaggio. Chiara si sfoga con Fabio che per il momento sembra aver tenuto sotto controllo la rabbia e Josh con Jennifer.. Però caro Josh mi sembra che tu abbia raccontato solo quello che ti ha fatto comodo..
E nella sua testolina bacata è sicuro che Serena abbia detto la verità. Dico io.. lei è quello che è, sai che odia la tua fidanzata, nemmeno la conosci, però credi ad ogni sua parola come oro colato..
Vabbè, i maschi sono tutti strani.. 
Comunque adesso attendiamo un confronto tra loro.

Al prossimo capitolo!!!

Anticipazioni: 

“LE HO PROMESSO CHE NON TI AVREI TOCCATO MA VATTENE PRIMA CHE LEI ARRIVI!”
 
 
   
 
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