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Autore: Letsneko_chan    20/06/2014    5 recensioni
-Punto primo, è astronomia.
Punto due, la luna non è la sola ad avere una faccia nascosta.-
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Len Kagamine, Rin Kagamine | Coppie: Len/Rin
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
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-Neh, papà.-
-Dimmi Rin.-
-Perché oggi la luna non c'è? È tutto così buio...-
-Oggi è triste e non vuole mostrarsi.-
-Ma tornerà?-
-Certo che tornerà! Presto la vedrai sorridere nel cielo di nuovo.-


Len non capiva come gli fosse tornata in mente quella conversazione tra Rin e suo padre mentre lui ascoltava annoiato. Fin da piccoli erano stati diversi, opposti addirittura. Ma gli opposti, di solito, si attraggono. Rin c'era arrivata prima di lui. Lei era come la luna: aveva una doppia faccia ma a lui mostrava solo quella più normale, tanto che il sospetto del suo amore non l'aveva minimamente sfiorato! Rin... Dov'era? Correva da ore, cercando disperatamente la ragazza. Aveva girato a vuoto per tutta la città, imbattendosi persino nell'ultima persona che voleva incontrare: Rinto.

-Neh, Len-kun. Chi ha vinto?-
-Non chiamarmi in quel modo Rinto!-
-Beh, ma Lenka da stasera sarà mia, solo mia. Guai a te se la guardi ancora una volta!-
Len aveva scostato con poco garbo il braccio di Rinto che gli aveva messo intorno alle spalle.
-Lasciami stare, devo trovare Rin.-
-Ohoh vuoi pagare il pegno subito?-
-No! Io...io la amo!-
Si mise un mano sulla bocca stupendosi del tono e delle parole che aveva appena pronunciato. Rinto alzò un sopracciglio.
-Veramente?-
-Sì... Credo di sì...-
-Quand'è così... Credo sia meglio se non paghi la scommessa... Non hai pensato che è tua sorella vero?-
-Ero sicuro di vincere...-
-Idiota. Comunque, non lo dirò a nessuno a patto che tu...-
-Io cosa?-
-Diventi il mio servo per...vediamo... i prossimi tre mesi?-
-MAI!-
-Oh allora Miku avrà una bella notizia per il suo giornale di gossip.-
-MAI!-
-Allora facciamo quattro mesi?-
-NO.-
-Len metti da parte il tuo orgoglio... Vuoi o no che spifferi la tua relazione con Rin?-
-Allora sarai il mio servo per cinque mesi e non se ne parla più. E inoltre non dovrai pagare domani. Ci stai?-
Gli tese la mano e Len l'afferro titubante. Cinque mesi di pura sofferenza. Rinto era davvero crudele.


Scosse la testa, cercando di scacciare quel maledetto dialogo dalla testa senza successo e soprattutto cercava di non pensare ai mesi che l'aspettavano.
Si rese improvvisamente conto di essere arrivato al porto: Rin aveva pers- passato ore a leggere libri su pirati e battaglie in mare. Ora che ci pensava, l'aveva sempre osservata di nascosto mentre leggeva. Gli piaceva vedere le sue espressioni, come si emozionava. I libri facevano parte del suo mondo, sapeva che non avrebbe potuto farne parte. Era il suo rifugio, dove si rifugiava sempre quando era triste.
E se Rin fosse andata al porto? Da quanto ricordava era scappata in quella direzione.
Provò a chiamarla sul cellulare ma non gli rispose. Tipico: quando Rin era arrabbiata non rispondeva al cellulare. Tendendo l'orecchio, però, Len riuscì a sentire qualcosa simile alla stravagante suoneria di Rin. Stravagante, per lui. Per lei era la cosa più normale del mondo cambiare la suoneria ogni mese con la sigla dell'anime preferito del momento. Provò a richiamarla ancora qualche volta finché non ebbe la certezza che era lei.
Si guardò intorno senza curarsi degli sguardi delle persone che passavano: che ci faceva un ragazzo a girare su sé stesso al porto? Molti lo considerarono ubriaco e gli dissero di andare a casa.
La testa iniziava a girargli ma su un vecchio pontile aveva visto un fiocco bianco.
Rin.
Si diresse verso di lei, non poteva lasciarla fuggire un'altra volta! Era la seconda volta in pochi giorni che Rin era scappata.
Rin come sentì dei passi dietro di lei, trasalì. Si voltò e vide il fratello correre verso di lei. Spaventata e sollevata allo stesso tempo si alzò in piedi per andargli incontro ma il caso -o meglio il vecchio pontile- ci mise lo zampino.
Rin, infatti, ebbe la sfortuna di mettere il piede su una trave marcia: nessuno osava andare su quel pontile proprio per le vecchie travi che potevano cedere da un momento all'altro.
Fortunatamente Len era abbastanza vicino per prenderla prima che cadesse in acqua. Rin si ritrovò tra le braccia del fratello, stretta in un abbraccio che di fraterno aveva poco. Poteva sentire Len piangere. Pioveva, aveva iniziato da poco ma i due ragazzi erano già fradici.
"Perché piangi? Piangi per me? Non me lo merito, Len. Piangi per altri, ma non per me. Non merito l'affetto di nessuno, lasciami andare, lasciami vivere la mia vita, permettimi di non darti più noia. Sono solo un peso, una nullità, non so fare nulla. Lasciami!"
Non tramutò i pensieri in parole quando sentì Len stringerla ancora più forte.
-Stupida, stupida Rin! Mi hai fatto prendere un colpo! Che avevi intenzione di fare? Uccidermi?-
-Len io...-
-Tu cosa? No, non dire nulla, Lenka mi ha già detto tutto.-
-Ora mi odi vero? Sono solo una stupida...-
Senza che se ne accorgesse, le lacrime iniziarono a scendere dai suoi occhi.
-Non piangere. Qui gli stupidi sono due.-
Rin non riusciva a capire per quale assurdo motivo Len avesse detto quelle parole e quale fosse il senso delle stesse. Stava per chiederglielo, la curiosità era tanta, quando il fratello in un attimo posò le labbra sulle sue. Le braccia di Rin, finora abbandonate lungo il corpo e inerti come quelle di una bambola, si strinsero pian piano intorno al corpo del fratello mentre questo la baciava sempre più appassionatamente. Rin si lasciò sfuggire un mugolio quando l'aria le venne meno e fu costretta a separarsi dal fratello. 
Rin strinse i pugni sul cappotto di Len. Il ragazzo la guardò con tenerezza mentre le accarezzava i capelli. Smise quando la sentì mormorare: -Smettila, non sono un gatto.-
Scoppiarono a ridere.
-Torniamo a casa?-
-Sì. Però prima... Devo comprare una cosa!-
-Cosa?-
-Vedrai!- le strizzò l'occhio e Rin roteo gli occhi. Da uno stupido mangia banane come suo fratello non ci si poteva aspettare niente di buono. Infatti mentre erano sul treno che gli avrebbe riportati a casa Len fece indossare (a forza) alla sorella delle orecchie da gatto.
-Adesso posso accarezzarti quanto voglio!-
-Scemo- rispose lei, tirandogli un pugno sulla spalla. Le orecchie, però, se le tenne.
Entrarono in casa ma dei genitori non c'era traccia. Trovarono un post-it attaccato alla televisione.
"Siamo a cena con degli amici. Torneremo tardi, fate i bravi e non combinate casini."
Un sorrisetto malizioso si fece strada sul volto di Len dopo aver letto il biglietto. Avevano casa libera. Si girò verso la sorella che gli dava le spalle mentre si toglieva il cappotto fradicio. Rin arrossì quando vide in che modo il fratello la stava fissando.
-Non...non farti idee strane!- balbettò prima di salire le scale a corsa. Il braccio di Len però la bloccò prima che mettesse piede sul primo gradino. Il ragazzo la tirò dolcemente a sé poi la bacio di nuovo con passione. Rin, rossa come un pomodoro, non sapeva che fare. Era la prima volta che un ragazzo la baciava ed era conscia della propria inesperienza. Len invece... Rin aveva perso il conto di tutte le ragazze che erano cadute tra le sue braccia. Aveva paura di essere l'ennesima di questa serie destinata a non finire più. Però Len sapeva che il sentimento che lo legava a Rin era qualcosa di più di un semplice gioco. Persino il modo in cui la baciava gli pareva diverso.
"Domani... La dovrò baciare davanti a tutti... Ma come?"
I suoi pensieri furono interrotti nel momento stesso in cui sentì la sorella staccarsi da lui e prenderlo per mano. La seguì, voleva lasciarla fare, avrebbe avuto modo di divertirsi anche lui, prima o poi. Arrivati in cima alle scale si fissarono negli occhi: Rin sempre rossa in volto distolse lo sguardo quasi subito, come se avesse timore del fratello. Len non perse tempo:  la prese tra le braccia ma presto per l'agitarsi della ragazza finirono entrambi per terra.
Rin iniziò a scusarsi mentre Len rideva. Le accarezzò i capelli, lei indossava sempre le orecchie da gatto, poi le disse: -Va bene se ti coccolo un po', mio dolce gattino?-
Rin annuì con la testa poi poggiò la testa sulla spalla di Len.
-Ti amo.- sussurrò ma Len la sentì lo stesso.
-Anch'io, Rin. Domani non prendertela con Lenka... È lei che mi ha aperto gli occhi... Se non me l'avesse detto... - si morse il labbro e stette in silenzio.
-Continua.-
-A quest'ora... Continueresti a soffrire il tuo amore in silenzio mentre io tenterei di nasconderlo dietro a quello falso per qualcun'altra...-
Si abbracciarono.
-Len...-
-Mh?-
-Ho freddo...-
Il ghigno sul volto di Len non prometteva nulla di buona.

Post scriptum
Ok mi diverto a lasciare le cose a metà... No, scherzo. Se continuavo questo, il prossimo sarebbe venuto di tre righe... Anyway, prima o poi finito una delle storie in sospeso (si spera).
•Rinto che costringe Len a essere il suo servo: Beh non so come m'è venuta in mente...
•Miku e il suo giornalino di gossip: Scopiazzato pari pari da " Hi! I exist... Do you know"
•Le orecchie da gatto: Ho disegnato troppe volte i Kagamine in versione gatto .-.
Ah inizialmente Rin doveva cadere in a qua e Len la salvava ma poi mi sono ricordata che era dicembre e non agosto =.= quindi niente bagno...
Beh non ho altro da aggiungere quindi... Spero vi sia piaciuta!
Alla prossima!

L'ho scritta abbastanza velocemente onde evitare una morte lenta e dolorosa(?)

Pps
Cocco-Pan guai a te se dici ancora una volta che Len non è adatto come figo della scuola ¬_¬ ricordati che prima o poi la serva si vendicherà u.u
   
 
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