Allora, dove c’eravamo
incagliati? Lady Kogure ed Akagi Cocca stanno girellando per il globo alla
ricerca del porco in calzamaglia… giusto? Bene! Proseguiamo…
Dopo molte ore di galoppo
e dopo aver finalmente deciso di chiedere informazioni a quel pescatore
emiliano di mezza età che vedevano sempre sull’incrocio del porto, riuscirono a
tornare in Giappone saltando sopra una foglia di abete per traversare l’oceano
[…eh? Ma l’abete non ha gli aghetti? ND Mya – Eh, appunto ND Aya] e a trovare
sta benedetta foresta di Sheruwodo.
“Dunque, dunque, dunque…
Dove stendiamo il telo pietoso [ma che pietoso, scema! ND Aya] il telo per il
pic-nic?” borbottò Akagi Cocca, tirando fuori dal nulla un grosso cestino da
pic-nic ed agitandolo forte.
“Non c’è tempo, mia graziosa
amica. Dobbiamo trovare il bell’Hood!” protestò la dolce Laaady, dandole uno
scappagnotto sulla testa e venendo di conseguenza nerchiata col suddetto
cestino (Akagi Cocca è una tipa permalosa).
Fu così che, di buona
lena, le due comari si misero a perlustrare ogni centimetro cubo della
favolesca foresta. Lady Kogure piazzò il naso a terra e si mise a battere
ovunque, per poi scattare in piedi con un calabrone assassino attaccato al
naso.
Frignando come un agnello
ferito, ululò:”Ma quel disastrato mentale, prima cerca di sequestrarmi per
portarmi… bè, probabilmente qui a fare chissà quali porcate… 6///6 E basta
qualche inconveniente a farlo demordere?! Perché diavolaccio non viene a
cercarmi?”
“La senti questa musica,
Kogure?” disse Akagi Cocca, spalancando i padiglioni auricolari.
“No, non la sento e non me
ne frega nulla! Voohhoogliooo Hooodd… >_<” continuò la Lady, montando
sopra una betulla e strappandosi i capelli dalla testa, per lanciarli sullo
spiazzo sottostante. [che schifo, tutta la fatica che faccio per convincerla a
lavarseli… ND Akagi Cocca]
Tuttavia, un vociare zittì
i lamenti della nobil damigella. Due voci maschili, appartenenti a due tizi
vestiti in modo pietoso che sbucarono da un agglomerato di nocciolo. Una specie
di mocassino ambulante con un cappone morto in testa, accompagnato da un
dottore dall’aria idiota.
“Mitsui Hood!” strillò
Lady Kogure, estasiata mentre crollava dall’albero, franando in testa al
poverello.
“Ohhhhh, milady!” rantolò
Mitchi, vibrando come un tremolino a spago “Finalmente vi ho trovata, non ne
potevo più! Diavolo, siamo finiti in un posto che non so… c’era un vecchietto
con una canna da pesca, seduto sul molo! Quando gli abbiamo chiesto
informazioni ci ha guardato strano… diglielo tu, Nori! Vero, Nori? È vero!”
“Si, si…” sospirò
pazientemente il signor Nori, troppo preso dal coccodrillo attaccato al
didietro per parlare.
“Bè, allora…” bofonchiò
Hood, arrossendo come una pudica bimbetta “Vieni, ti mostro la mia umile
dimora.” e condusse la bramata in loco.
- A-en… umile come ‘na
fogna… guarda che mondezzaio… che scoasera…- pensò Lady Kogy alla vista del
lettuccio di ortiche, sistemato proprio sotto lo stendino per i panni, che in
quel momento stava facendo pioggia sul disadorno giaciglio dell’Hood.
“Ma bene ed allora, bella
signorina, sa che le dico? Forza, togliamoci questo sfizio… fiuuu, non so lei,
ma io proprio non ne potevo più…”
“EEEEKKKKKK!! °---° ma
cosa sta facendo?! Si tiri su i pantaloni, svergognato senza un minimo di
pudore! Non ho intenzione di donare il mio fiore in un posto così squallido! [W Friends! W
Monica! Sei una mita!!! ^_^ ND Aya] E
CON UNA CALZAMAGLIA PUZZOLENTE CHE MI PENZOLA SULLA TESTA!!”
“…ma come, puzzolente…”
mugolò affranto Mitchi “…e questo era proprio il mio turno di bucato, ci ho
anche messo il Perlana…”
Poi Hood sembrò ricordarsi
di una cosa. “Ma non era venuta anche lei a cercarmi?! E per fare cosa, se non
una sana e naturale tro-“
“Non dica queste cose in
presenza dei signori tassi!” inveì la damigella, indicando una famigliola di tassi
che li osservava incuriosita. Dopodiché scrollò la chiometta e decretò:”Mi sono
rotta le ghiandole genitali maschili. Che, a differenza delle cattiverie che
girano, le ho eccome! Quei bifolchi…” e s’allontanò tra le fresche frasche.
Ma come! Ma noo…. NOO!
Proprio ora che aveva attirato la candida fanciulla nel buio bosco, quella se
ne andava! E per cosa… ah, non sia mai! L’avrebbe rincorsa! Mica l’avrebbe
lasciata fuggare così, e no!
Così, cantando “Something
Else” [dei mitici Sex Pistols!! Uaaarghhhh!!!!, ma che figo!! ND A&M]
s’avvio nella boscaglia in cerca della scimmia, arrapato come un licaone
bramoso ed incazzato come una biscia per la freddezza della Kogure. [sapete,
oggi in classe abbiamo letto Moravia… ND A&M]
Dopo una rocambolesca
rincorsa alla ‘agente-segreto’, il prode eroe della silva riuscì ad acchiappare
la Lady, che lo spintonò via e decretò solenne:”In India, in India! Faremo una
soddisfacente dimostrazione dell’atto fisico dell’amore in India!” [direi che
l’ ha letto anche lei… ND Aya]
“Ah, ok!” soddisfatto,
l’eroe senza macchia e senza materia neuronale si sedette accanto alla
fanciullina, ad ammirare la luna e fare altre cose pressoché inutili, ma che
lui eseguiva col senno di poi.
Tuttavia, sempre la solita
musichina caroselliana che si fa strada tra le begonie di Madre Natura…
“Miii ma chi è che si
guarda la tivù a ste ore della sera? Guarda, se è ancora quel lupo azzurro
giuro che l’ammazzo… anzi, chiamo quello strano cane che sembra un montone, ci
pensa lui…” inveì Hood, scattando in piedi come Forrest Gump ed agitando un
pugnetto con aria bellicosa.
“Dai caro, non importa… li
ignori… piuttosto, sia qui seduto.” disse gentilmente, anzi ORDINO’, Lady
Kogure. Mitsui Hood obbedì ma, qualche istante dopo, gli cadde in testa una
specie di meteorite di vetro marrone.
“Dreher?! Da un litro?!
Cacchio, ma vi paiono i modi e le misure! ED ABBASSATE STA PORCONAUTA DI
MUSICA!!!”
Fu allora che emerse dal
groviglio cespuglioso l’onnisciente Frà Jin, gaio come un capriolo, con in mano
una chitarrina di plastica ed in testa una corona di perizoma.
“Scusaci, Hood, ma sai
com’è… si festeggia la caduta del Principe Hasegawa… finalmente ha avuto la sua
dose di punizione, quel malnato… Lucifero l’ ha certamente accolto nel suo
abbraccio prima di farlo nascere…”
“Tazi, cojon, ti che tio
gà defenduo!!” le voci che giunsero dal vivo del festin bueo.
“E vabè, fioi, n’atimo de
smarimento.” ridacchiò Frà Jin a mò di scusa, padroneggiando inoltre il
dialetto veneto. Poi aggiunse:”Tosi… ehm, cioè, voglio dire, ragazzi. Vi unite
a noi? Accogliamo festosamente tutti insieme la disfatta del tirannaccio?”
“Ora?!” strillò isterica
Lady Kogure
“Ma… Frà Jin… che cosa ci
fai qui?! Non eri in programma d’impiccagione?!” chiese invece Hood, contento
ma tuttavia sorpreso dalla vista dell’amico religioso.
“Bè, sapete com’è…”
mugugnò il signor frate “sono venuto a dare la mia benedizione… e poi
ricordate: ero fuggito da quelle due stoltarelle delle mie guardie!”
“Ma poi ti avevano
ricatturato.” puntualizzò Kogure, alla quale l’impiccagione del poor fraticello
faceva solo che piacere.
“A davvero?! Bè… allora
sono Benedetto per davvero! Ahh, che soddisfazione… iniziavo a pensare che quella laurea in Fratologia che mi avevano
dato all’Università di Paperopoli fosse… mah, come dire, tarocca… wiii, che
soddisfazione! Bè, se non volete unirvi alle danze fate pure, vi lascio soli.
Buon divertimento!” e tornò dai suoi baldi compari festaioli.
Dato che la musica non
accennava a smorzarsi, anzi, Mitsui Hood lanciò un’occhiatina implorante alla
sulady.
“Dai… andiamo? Dai… per
favore… sarò buono…”
“Ma và, va…”
“Yippieeee!!!” esultò gaio
e festanzoso il baldo eroe della brughiera, montando in groppa all’asse da
stiro di Little Nori e prendendo la scatoletta di raudi. Dopodiché ancheggiò
vivacemente, trascinandosi in mezzo alla festa, dove tutti si divertirono,
forse un po’ meno quando irruppe mezza scorta armata reale per riaccallappiarsi
Frà Jin, che tanto è divino quindi ritornerà presto. [e vi pare che lo lascio
lì a marcire? Ogni tanto lo faccio evadere… massì… ND Aya]
Bè, che dire a questo
punto? C’è da far sbizzarrire la cervella che è una gioia! Intanto bottiglie
ovunque si posasse un qualsivoglia sguardo, il che non fa granchè bene
all’ambiente, ma durante i festini budelli, si sa, non si bada a codeste
facezie del fato. Chi s’è visto s’è visto! In ogni caso il massimo che si
trovava lì erano i superalcolici, ma in ogni caso nessun genere di sostanza
stupefacente –wow- perché Little Nori, tornato nelle sue solite spoglie ma che comunque,
in passato, era stato un assistente sociale per il recupero dalla
tossicodipendenza, e sapeva bene quanto fosse, ehm dannoso [quindi semmai
decidesse di tornare sui suoi passi ce lo troviamo con noi, eh Mya? Ricordi si,
i nostri nobili propositi per il futuro… ND Aya – Ovvio che si! ND Mya].
Questa introvabilità delle
sostanze proibite aveva seccato a RukaBiss, che si era infiltrato nella festina
in preda alla catarsi più pura… aehm, forse è il caso di dedicare una parentesi
al viscido assistente di Sua Magnificenza il Principe, perché nella baraonda
generale le Autrici si sono dimenticate di menzionare la sua sorte.
Bè, abbiamo il torneo di
tiro con l’arco, no? RukaBiss, che non ha mai un cacchio da fare, era stato
mandato a mescolare per bene nella mega tinozza di orzata che era stata
appostata in zona, per poi essere offerta come refrigerio orale al pubblico.
Anche se a dire il vero non si sa bene come faccia a mescolare quello lì, dato
che stando alle descrizioni che abbiamo fornito noialtre si direbbe una specie
di mutante umanoide semi-rettiloide, con spire, braccia e quant’altro di
impensato si possa trovare in un tale incrocio. Bè, stava mescolando, no? Però
poi, come sapete, è iniziato il pandemonium generale, e quando una schiera di
guardie rinocerontine era accorsa in soccorso del loro nobile Principe, hanno
accidentalmente urtato RukaBiss, mandandolo a schiantare contro il bordo per
poi finire miseramente in mezzo all’orzata. Dopo essersi invischiato in quel
liquido melmoso, riuscì a fatica ad avvilupparsi contro il bordo della
tinozzona, cercando di svincolare fuori. Quando finalmente ci riuscì, incespicò
contro una scarpa che una delle guardie aveva perso, ruzzolando contro un
tendone ed ammazzando un paio di quelli che l’occupavano. I sopravvissuti
pertanto, incazzati come mastini, presero a manganarlo con foga estrema.
Insomma, dopo tutte queste
pattane che si è preso, RukaBiss si trovò preda di una voluminosa amnesia che
lo portò a vagolare per il regno di Nottinghawa in cerca di roba, che dopotutto
resta sempre il suo istinto primario. Ed è così che è giunto alla foresta di
Sheruwodo, nel bel mezzo della baldoria, tralaltro! Vedendo tutto questo
divertimento diffuso, prese a chiedere ai poaretti che trovava se erano per
caso riforniti di… mah, a lui andava bene tutto, dalla coca al Viakal… Bè,
chiedendo e domandando, giunse di fronte ad un losco figuro che gli sembrava di
conoscere… o solo di voce, mah… forse perché ha narrato tutta la storia, anche
se ogni tanto si è calato nella parte delle Autrici (o meglio, loro l’ hanno
spintonato via per commentare).
Si, si, è lui! …Come? Vi
siete dimenticati della sua esistenza! O magari qualche fan è rimasto
dall’inizio della storia ad attendere un suo ritorno… ^ ^’ scusa se non è
riapparso prima! Bè, stiamo parlando del porchissimo ed hardissimo nella sua
calzamaglia che lascia poco spazio alla fantasia, il cantastorie, Canta-Sendoh!
(E bè, ovvio che ora la narrazione è in mano alle Autrici… ma chi vogliamo
ingannare…)
“Hey tipo, come butta?
Bella festa, tira giusto!”
-Ma che vuole questo
tossicone?!- si chiese perplesso il cantastorie, anche se sorrideva come un
pirla com’è solito fare.
“Buonasera. Sono il
cantastorie e sono indignato per essere apparso solo ora.”
“Ah bè fratello, ti
capisco… anche io ho una parte infima…”
“Ma io sono uno dei
cocchini delle autrici!”
“Seee seeeeee…. Lo dicono
a tutti caro, e tutti ci cascano, tra le grinfie di quelle vipere
doppiogiochiste voltafaccia di balera…”
Canta-Sendoh stava per
mettersi a piangere, e proprio al momento giusto RukaBiss propose:”Dai cumpa,
vogliamo andarci a prendere una sbronza galattica? Tutti i problemi sembreranno
facezie. E se poi i va, io avrei della roba che… hmhmhmhmh sai ti tira su come
una carrucola col turbo!!” concluse il rettile mutante con occhiatine sornione
sul circondario.
“Ahm… ah no, aspetta qui!
Senti? È il pezzo clue della serata!!”
“Che? Nnnooo dai non dirmi
che ci sono i Katarra!” [saluti ai Katarra e a chi li ama! ND A&M]
“Che?! …No! C’è quel
buontempone di Little Nori che canta la canzone a tema!”
“Ah… bea merda…”
Bè, spostiamoci da questi
due casi umani, e giungiamo al nucleo del festino. Una specie di complessimo
stile musicanti di Brema stava battendo con dei mestoli sui tini per il vino, e
suonando il filo per il bucato con ancora le mutante di Mitsui Hood stese ad
asciugare, accompagnando così quel ganzo di Nori (eh si, prima di darsi alla
delinquenza nazionale era un celebre idol) che, dopo essersi degnamente
sciaràto l’ugola, prese a cantare.
Il re cannato del Giappone
(copyright
by A&M Production, 2003)
Di Hasegawa il re tra
un millennio e più ancor di parlerà
Non certo per la sua
cultura, o lucidità
Lontano è il re Fukuda contro i pula a scazzottar
E quel deficiente fa
tutti quanti smaronàr
Fenomeno d’incapacità
Nei libri di storia lui
sarà il re più cannato del Giappone!
EVVIVA IL RE CANNATO
DEL GIAPPONE!
Sul trono sta seduto là
Non sa di fare il re
Nemmeno sa di far cagar
patetico com’è
Da di cranio come un
pirla se non ha quel che vuol lui
Poi diventa mammone… e
si fuma un cannone…
Eh si, ce l’ han tutti
con lui!
Ma quando Fukuda
tornerà
I cassi sui più non
farà
Vattìnn, re cannato del
Giappone!
Ci tartassa coi suoi
fumi e ci porta tutto via
Ma un giorno lui si
accorgerà ch’è finita la maria
E fino a che con Mitchi
Hood un tizio ci sarà
Le foglie che ci ruba
scomparire si vedrà
Neanche avrà il tempo
di tentar
…che la sua fornitura
perderà!
Hase re cannato del
Giappone!
Esibizione magnifica, oh,
oh, oh, tutti che applaudono, bravo, bravo!! Biiisssss!! (no, questo no…)
Poi tutti corsero via come
se avessero i calabroni nelle calzamaglie.
Nori se ne stette un po’
lì, tenendosi sul grugno un sorrisetto soddisfatto per la sua esibizione canora
che ha fatto precipitare tutti a casa affinché potessero concentrarsi per far
galleggiare ogni parola sul succo celebrale, per ricordarsela bene e conservare
questo dolce canto nei propri cuori per tutta la vita.
“Vedi Mitchan sono queste
le soddisfazioni della vita… Mitchi? Mitchi?? Andò stai?”
Bè… Mitchi Hood durante i
canti aveva agguantato Lady Kogure, l’ ha fatta bere come un alpino e poi,
approfittando della sua sbornia… bè… -_- noi non ci prendiamo la responsabilità
di quello che fa questo demente…