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Autore: fef_staystrong    20/06/2014    1 recensioni
Cosa è successo dopo la guerra con gli Elfi nel Mondo Emerso? E che ne è stato della famiglia reale della Terra del Sole?
Un Mondo che rimette insieme i pezzi di un puzzle devastato dalla guerra con gli Elfi, un principe e una principessa che cercano di riprendere la propria vita e la propria adolescenza, uno scontro ormai prossimo che segnerà per sempre le loro vite.
Intrighi, drammi, tradimenti, amori segreti e sanguinosi scontri. Bentornati nel Mondo Emerso! Siete pronti alla battaglia?
Genere: Fantasy, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Amina, Fea, Kalth, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Una nuova vita e un ritorno dal passato




Dopo quella notte nella radura, la vita a palazzo lentamente riprese per la ritrovata principessa Amina della Terra del Sole. Sveglia due ore dopo il sorgere del sole; cura dei capelli totalmente rovinati da uno stile di vita povero; intrugli verdognoli ottenuti da erbe il cui odore era a dir poco nauseabondo per ridare vigore e un colorito consono alla pelle disidratata per le troppe ore al sole e la scarsa igiene avuta in quegli anni; ore passate tra aghi, pizzi, tessuti pregiati e le migliori stoffe della Terra del Sole per rifarle il guardaroba, poiché le sue fattezze da gnoma avevano ormai lasciato il posto a quelle di un vero e proprio corpo umano. Inutile dire che tutto ciò faceva sentire Amina come la dodicenne di un tempo: prigioniera e sul punto di esplodere in ogni singolo istante. Sapeva che tutto ciò era opera di suo fratello, paurosamente entusiasta del suo ritorno a palazzo, ma non aveva la più pallida di quanto avrebbe resistito ancora.
Era cresciuta in quella corte, sarebbe dovuto essere facile abituarsi a quella routine, eppure le riusciva difficile credere che non potesse passare per un corridoio affollato senza sentire un coro non sincronizzato di ‘Maestà’, ‘Milady’, ‘Altezza’ o senza vedere numerosi inchini silenziosi. La prima volta che accadde si era fermata un istante sentendo fin troppo movimento dietro di sé, si era girata con sguardo confuso, le sopracciglia leggermente aggrottate e, una volta notate le persone con lo sguardo rivolto verso il basso, si era rigirata con un espressione ancora più confuso e aveva continuato per la sua strada.
No, decisamente non vi era più abituata.
Quando poi, entrando nella sua camera, si era ritrovata due ragazze vestite come donne di rango intente a rassettare le lenzuola e il resto della stanza e dopo averle viste inchinarsi davanti a lei non appena notata la sua presenza, presentandosi come le sue nuove dame da compagnia, aveva capito che non c’era veramente fine al peggio. Si chiamavano Taleysia e Daphne, ad occhio e croce sembravano avere la stessa età di Amina ed erano entrambe molto graziose ad una prima analisi: la prima aveva i capelli castano scuro, tendente al colore corvino che aveva la principessa, occhi color nocciola, sguardo furbo e una personalità frizzante; la seconda, invece, sembrava essere la più volitiva e intellettuale delle due, aveva i capelli biondi di media lunghezza, occhi penetranti color ghiaccio, circondata prennnemente da un’aura serafica molto simile a quella di Kalth. Dopo le prime settimane di sguardi scettici e di silenzi imbarazzanti in seguito ad un qualsiasi approccio da parte delle due di avvicinarsi alla principessa, Amina ne accettò la presenza più che volentieri, nonostante la mancanza di Adhara e il ricordo dell’amica persa qualche anno prima fossero sempre con lei.

Era ormai un anno che la ragazza era a palazzo e quella mattina fu avvisata da un paggio che a pranzo sarebbe stata con il Re, nonché suo fratello; la notizia non potè fare altro se non rallegrarla e aspettò quel momento per la parte restante della mattinata.
Le sue dame insistettero per prepararla e sistemarla a dovere per l’incontro, ma, nonostante lei liquidasse il tutto con un “E’ mio fratello, non ne vedo il motivo”, non ci fu verso di far cambiare idea alle due ragazze. Le fecero indossare un vestito blu senza spalline, poiché faceva davvero caldo malgrado fosse appena iniziata l’estate, e la lasciarono davanti alle alte porte decorate in oro della sala da pranzo che lei non esitò ad aprire. Come promesso, Kalth la stava aspettando e non appena la vide allargò le braccia con un sorriso abbracciando calorosamente la sorella che, per inciso, aveva visto la sera prima. Il loro rapporto era migliorato e maturato con gli anni, avvicinandoli e rendendoli quei fratelli che i loro genitori e i suoi nonni avevano sperato diventassero: scherzosi, sempre intenti a punzecchiarsi, dipendenti l’uno dall’altro. Kalth minimizzava il tutto dicendo che tutto fosse per via della ‘affinità tra gemelli’, ma non era da dimenticare che da bambini entrambi erano  stati del tutto distanti, come se fossero due mondi diversi.

Si sedettero alla lunga tavola  imbandita per loro e iniziarono a chiacchierare con le solite domande di rito. Amina era intenta a raccontare la sua solita giornata a palazzo, ma d’un tratto notò il piccolo sorriso che si era disegnato sul volto del gemello, rimasto in silenzio per tutto il tempo.

“Che ho detto?” Gli chiese, interrompendo il proprio discorso con un sorrisino divertito sul volto.

“Nulla, sei buffa quando racconti. Gesticoli, ora sei seria, ora ti immedesimi in quello che dici, fai commenti divertenti su quello che ti dicono.. assomigli davvero tanto al nonno.” Amina alzò lo sguardo verso di lui, accennando un piccolo sorriso intenerito. Le faceva sempre uno strano effetto essere paragonata ad uno di loro. Abbassò lo sguardo sul piatto davanti a sé, riprendendo a mangiare in silenzio.

“Ad ogni modo, “ Kalth si schiarì la voce. “ volevo darti una grande notizia. Ci sarà un grande ballo tra due giorni, tutti i nobili del Mondo Emerso sono invitati, sarà in maschera e tu, ovviamente, ci verrai perché è in tuo onore. “

“ In onore di CHI?” Chiese la principessa sgomenta.

Il sorriso di Kalth stavolta diventò sornione. “ Tuo, mia cara sorella. Ci vuole un festeggiamento come si deve per il tuo ritorno e sai che il popolo ha bisono di divertirsi dopo tutto ciò che ha passato. Vuoi davvero dare un dispiacere al tuo popolo? “ La guardò eloquentemente, sapendo che mai si sarebbe tirata indietro e che mai si sarebbe sottratta ad una ‘sfida’ se così la si poteva chiamare.

“ T- tu. Oh, io ti-  Mi stai prendendo in giro! E non è diverten-“ No, suo fratello era troppo serio con quel sorriso stampato sul viso per prenderla in giro. “Tu mi odi.” Constatò appoggiandosi allo schienale della sedia e suscitando la risata ilare di Kalth. “Sai che odio questo tipo di eventi.”

“Vedila come una sfida, che ne dici? Tu sopravvivi alla serata, lasci che io possa presentare la mia meravigliosa sorella al mondo e poi ti prometto che non sarai mai più obbligata a prendere parte a simili feste.” Alla ragazza sembrò un patto adeguato, tutto sommato ne valeva la pena.

“Affare fatto.” Sentenziò dopo un po’. “ Ma non esagerare con le presentazioni dopodomani o potrei davvero rovesciarti sopra la prima brocca di vino che potrebbe per caso capitarmi a tiro.”

Kalth annuì sorridente e alzò le mani in segno di resa.



Ebbene, la serata che tanto preoccupava la principessa arrivò. Aveva chiesto che anche le sue dame da compagnia potessero accedervi e ciò non fece altro che causare l’enorme entusiasmo delle due ragazze che quel mattino fecero svegliare Amina prima del solito. La ragazza sentì il sole colpirle il viso all’improvviso, le coperte abbandonarla altrettanto velocemente e la voce di Taleysia chiamarla come ogni mattina.

“ Sorgete e splendete, mia signora! Oggi è un gran giorno e abbiamo tantissimo lavoro da portare a termine!”

“ Tal, per Theenar! Abbassa la voce!” La riprese Daphne.

Dei, fate un dono a questa ragazza. Pensò Amina mentre poggiava i piedi sul freddo pavimento color crema. “ Taleysia, quante volte dovrò ripeterti che non sopporto i convenevoli, che mi chiami ‘mia signora’ mi sento vecchia e che di prima mattina non voglio sentire la parola ‘lavoro’? “ Sentenziò la ragazza passandosi una mano sul volto e alzandosi. Fu allora che notò un vestito di un rosso acceso di ottima fattura adagiato sulla cassa ai piedi del suo letto, si avvicinò ad esso e ne accarezzò i bordi delle spalline in oro con aria rapita. Era davvero bellissimo.

“ Abbiamo pensato che questo fosse il vestito che più le- ti si addicesse.” Disse Daphne avvicinandosi a lei e contemplandolo insieme a lei. “ E’ una riproduzione del vestito indossato da Nihal molto tempo fa ad un evento che ebbe luogo nella Terra dell’Acqua. Sia io che Taleysia abbiamo pensato subito che la Sheireen fosse la figura più vicina a te. E sì, abbiamo pensato che questo sia anche un bel modo di ricordare Adhara. “  Aggiunse addolcendo il tono. Il suo era un tono quasi materno, poiché entrambe sapevano della sua amica perduta, sapevano che nulla avrebbe potuto sostituirla, ma le avevano confessato un pomeriggio che avrebbero fatto di tutto per esserle amiche. “Non vogliamo che tu ti senta sola. Mai.” Le avevano detto e lei lo aveva apprezzato tantissimo.
Amina voltò il capo verso di lei rivolgendole un sorriso di pura gratitudine. Dopo questo inizio di mattinata pieno di ricordi, forse prepararsi e distrarsi era la cosa più giusta da fare.

Avevano lasciato che i suoi lunghi capelli corvini le accarezzassero le spalle con le piccole onde che erano riuscite ad ottenere grazie a metodi che, secondo Amina, –ne era più che certa- erano pura magia; le avevano sistemato la mascherina rossa e dorata come il vestito sul volto, assicurandola con due nastri color oro ben coperti dalla sua chioma; avevano dato un po’ di colore alle sue labbra, rendendole scarlatte. Quando la ragazza si ritrovò davanti allo specchio, rimase più che sorpresa.
Quella ragazza non era davvero lei.
La figura di Amina riflessa nello specchio si accostava molto a quella di una vera principessa e non a quella del maschiaccio che era sempre stata. Si sentiva a disagio, questo era vero, si sentiva come se il suo seno e i suoi fianchi fossero troppo evidenziati dal tessuto rigido del corpetto, nonostante fosse davvero magra. Era la prima volta però che si sentiva bella, bella davvero e che si sentiva donna. Sì, la prima volta in tutta la sua vita.
L’entrata nella grandissima sala da ballo fu a dir poco imbarazzante: al braccio di suo fratello si sentiva troppo osservata da tutti i presenti, camminava in maniera impacciata sulle scarpe troppo alte per lei e nonostante avesse la parte superiore del volto coperta dalla graziosa maschera non poteva fare a meno di pensare che avesse la sua solita espressione ebete sul viso. Si impose di non esprimere alcuna emozione, o almeno, di non farla trasparire dalle sue labbra, che tendeva a mordere quando era particolarmente nervosa. Dopo aver attraversato tutta la navata e esser salita sul piccolo palco che era stato costruito per trono di suo fratello e il piccolo scranno riservato a lei, Kalth le rivolse un sorriso e alzò le mani di entrambi, l’una appoggiata all’altra, verso gli ospiti.

“Siamo qui riuniti in questa meravigliosa serata estiva per celebrare la fratellanza, la famiglia e l’amore fraterno. Da un anno a questa parte, la meravigliosa dama che vedete al mio fianco, nonché mia sorella, ha fatto ritorno a palazzo riempiendo i nostri animi di infinita gioia e speranza. “ Fece una piccola pausa, facendo ricadere quelle parole sull’uditorio. “Sì, speranza miei signori. La speranza che nutriamo verso il futuro, verso una nuova famiglia, verso una vita felice. Da qui noi ricominciamo, la famiglia della Terra del Sole rimarrà unita e forte come un tempo e nulla sarà in grado di distruggerla come in passato. Festeggiate e divertitevi! Oggi è un grande giorno e voglio che ognuno di voi lo viva a pieno in quest’occasione!” Disse chinando lievemente il capo con un sorriso e provocando il fragoroso applauso della sala. Amina, nonostante la tensione, sorrise raggiante e strinse più forte la mano del fratello, prendendo poi posto accanto a lui.
Si perse a contemplare la gente ridere e scherzare, a guardare gli abbracci di amici di vecchia data che si erano appena ritrovati, dovette sforzarsi di sorridere a più sconosciuti che conoscenti, ma quello fu il male minore. Taleysia e Daphne erano sedute ai piedi del palco ed ogni tanto le rivolgevano dei sorrisi felici, facendo fare altrettanto ad Amina. Kalth, seduto al suo fianco, sembrava aver scoperto il suo Eden personale e non perdeva mai l’occasione di sporgersi ogni tanto verso di lei per indicarle qualcuno nella stanza e raccontarle qualche aneddoto divertente riguardo quella persona o per fare qualche commento.
Sembrava davvero di essere ritornati ai vecchi tempi.

La contemplazione di Amina si interruppe bruscamente quando, facendo vagare pigramente lo sguardo per la sala, notò una lucente armatura appoggiata ad una della grandi colonne decorate con rose rosse. Non fu l’armatura in sé ad attirare la sua attenzione, bensì il volto del giovane che la indossava. Capelli scuri e mossi, occhi azzurri troppo simili ai suoi, metà del volto celata dietro una maschera argentea per richiamare il colore della corazza da lui indossata. La guardava, estremamente serio. Sarebbe stata in grado di riconoscere quel volto e quegli occhi in mezzo a mille uguali ad essi.
Non poteva davvero essere lui.
Si congedò frettolosamente dal fratello, senza distogliere lo sguardo dal soggetto che aveva catturato la sua attenzione. Si alzò e, non curandosi dello sguardo confuso di Daphne e dei richiami sussurrati di Taleysia, si diresse a grandi falcate verso di lui, aumentando la velocità del passo man mano che la distanza tra loro due si accorciava. Il giovane si staccò dalla colonne e si diresse verso l’ampio balcone che si trovava dietro di lui, scendendo le scale  che si trovavano ai lati e arrivando nel grande giardino della reggia. Amina fece altrettanto, non curante del dolore ai piedi e si bloccò non appena vide il ragazzo di spalle.
Quest’ultimo si girò, la maschera in mano e un ghigno ironico sul volto, un’espressione che molte volte gli aveva visto e che altrettante volte le aveva causato un incontrollabile nervoso.

“ Allora, mia cara indomita principessa, contenta di rivedermi?” Le chiese, avvicinandosi di qualche passo con fare spavaldo per poi squadrarla dalla testa ai piedi. “ Bel vestito comunque, ti.. sta d’incanto.” Commentò.

Amina chiuse per un’attimo gli occhi, fortemente stizzita dal suo tono di voce ed emise un sospiro innervosito.
Non sta accandendo davvero. Si disse, ma quando aprì gli occhi e lo vide davanti a sé, capì che auto convincersi che lui non fosse davvero davanti a lei non avrebbe funzionato.

“ TU! “ Se il suo sguardo fosse stato in grado di incenerire, di certo avrebbe risolto il problema. “ Cosa diavolo ci fai qui? “




Angolo dell’autrice:
BUUUUUUUUUUUUUH!
Chi non muore si rivede, eh? Perdonatemi per aver lasciato marcire questa storia per così tanto tempo, ma tra scuola, problemi vari e mancanza di ispirazione non ho avuto modo di aggiornare! Già, l’ispirazione va e viene e stavolta ho colto la palla al balzo per rimettere in sesto la trama di questa fan fiction che mi ronzava in testa da un po’. Spero di riuscire a portarla avanti e di renderla ‘SPUMEGGIANTEEEEEEEEEEEEHHH’ così come lo è nella mia mente, perché credetemi lo è. *giurin giurella al lover the place*
Passiamo ai ringraziamenti! Più di 200 visualizzazioni per i primi tre capitoli, WHAT? Grazie mille!
Un super mega abbraccio va a chi, invece, si è fermato un momentino per recensire con meravigliose parole e io vi ringrazio davvero tanto tanto tanto.
Beh, che dire? Nuovi personaggi, nuovi Amina e Kalth, nuove .. cose(?) all’orizzonte. Qualcosa sta per succedere, ma non così in fretta miei prodi, non così in fretta! Ci sono alcune cose sul passato di Amina fuori da palazzo da scoprire, nuove storyline oltre a quelle dei gemelli, nuovi intrighi che, a dirla tutta, mi rendono euforica e mooolto creativa. Se qualcuno di voi guarda la serie TV della CW ‘The 100’ avrà certamente riconosciuto quel ‘indomita principessa’ dell’Innominato(?) che è un chiaro riferimento a Bellamy aka l’amore della mia vita. ç-ç
Vi prego, inoltre, di ammirare questa meravigliosa gif trovata in giro su tumblr che vi svela i volti dei miei ormai cresciuti Amina e Kalth. (http://31.media.tumblr.com/fb379db6cfdfda65268baed9b38d0cbd/tumblr_mug7kht06i1s2cinyo2_500.gif)
And that’s it! Finisco di essere logorroica e do la parola a voi! Come avete immaginato i volti di Amina e Kalth? Fatemi sapere cosa ne pensate, quali cosucce vi frullano nelle vostre meravigliose testoline dopo un finale simile e le vostre teorie future! Ci si vede la prossima settimana con il nuovo aggiornamento! Bye!
  
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