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Autore: Jade Tisdale    20/06/2014    2 recensioni
Una terrestre che non è riuscita a sottrarsi al destino che il Dottor Gelo aveva previsto per lei.
Un androide che si è fatta assorbire da Cell e che da quel giorno ha iniziato a sognarlo.
Una moglie che non riesce a dimostrare il proprio affetto verso il marito.
Una madre che si chiede se sua figlia potrà avere una vita serena.
Un cyborg che sta cercando di progettare un futuro da umana.
Ma C18 che cos'è davvero?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: 18, Altri, Crilin, Marron | Coppie: 18/Crilin
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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21. Jirou.

 

 

Quella sera, essendo il settimo compleanno di Goten, i Son ci invitarono a cena da loro.
Forse la gravidanza mi stava dando alla testa, ma stare un po' in compagnia mi rese stranamente felice.
Il pancione, essendo già al quinto mese, aveva iniziato a formarsi. Avevo spesso nausee e mal di testa molto frequenti e spesso mi sentivo debole.
Eppure, grazie all'allegria formatasi durante quella cena, tutti i dolori passarono in fretta ed io riuscii, ogni tanto, a sorridere.
Dopo cena, però, la mia attenzione fu rivolta, come sempre, verso mia figlia, che si era seduta di fronte al camino assieme a Trunks: Goten si era addormentato poco prima tra le braccia di Chichi, per questo non era con loro a riscaldarsi.
«Hanno più litigato i tuoi genitori?» chiese ad un tratto Marron.
Sul volto del piccolo sayan si formò un sorriso.
«Per fortuna no. Non li ho più sentiti discutere, ma non penso che avrò una sorellina. Almeno, non adesso.» Allungò le mani in direzione del fuoco. «E tu che mi dici? Avrai un fratello o una sorella?»
«Un fratello!» esclamò la piccola contenta.
«Forte! Peccato solo che ti dovrà sopportare per il resto della sua vita...»
Marron fece un dolcissimo broncio. Era troppo facile farla arrabbiare e Trunks ci riusciva alla perfezione.
«Possibile che tu debba sempre arrabbiarti così facilmente?» continuò il bambino dai capelli lilla, in preda ad una risata continua.
Mia figlia si fermò ad osservarlo e l'allegria riuscì a contagiare pure lei che, stranamente, incominciò a ridere.
Possibile che quella nuova gravidanza stesse riuscendo a renderci tutti più felici? 

 

«Mammina! Vieni, presto!»
Mi alzai di fretta dal letto. Di sfuggita, mi era parso di leggere nell'orologio del corridoio che fossero le nove di mattina, ma non ne ero sicura.
«Marron, che succede?» chiesi alla mia bambina, che era seduta nel letto.
Ecco, ci risiamo pensai. Di sicuro si tratta di un altro dei suoi incubi... Anche il mio secondo figlio ne avrà?
Sul suo volto si formò un piccolo sorriso. 
«Ho fatto un sogno sul signor Bu, ma non era cattivo, anzi!»
Mi sedetti sul suo lettino e le accarezzai i capelli biondi.
«E cosa faceva il signor Bu nel tuo sogno?» chiesi.
«Mi ha comprato tantissime caramelle e me le ha regalate tutte!» esclamò contenta. 
Tirai un sospiro di sollievo. Finalmente, potevo dire che gli incubi continui di Marron erano ufficialmente terminati. 

 

Lo stesso pomeriggio, portammo Marron a casa Brief per giocare con Trunks e Goten -Bulma, la sera prima, aveva insistito affinché la portassimo ed io potessi riposarmi un po'. Al contrario, io e Crilin, essendo dicembre, iniziammo a fare i soliti acquisti natalizi, ovvero i regali da fare ai suoi amici.
Non avevo voglia di fare shopping per me stessa. L'idea non mi era passata minimamente per la testa.
Concluse le spese, il terrestre mi portò in un bar in centro. Dopo aver ordinato due cioccolate calde, iniziammo a parlare.
«Senti, 18... Tu hai già pensato ad un nome per il bimbo?»
Presi a soffiare con delicatezza all'interno della tazza.
«No. Ma non sarò io a decidere il suo nome.»
Crilin mi guardò con aria interrogativa.
«Quando ero incinta di Marron, non abbiamo pensato insieme al nome da darle. Eppure, quando lei è nata, tu me lo hai lasciato scegliere senza esitazioni. E' tempo di restituire il favore.» dissi.
Sul volto di mio marito si formò un sorriso.
«Ecco, io... Io stavo pensando a Jirou, se per te va bene.»
Alzai le spalle, sorseggiando un po' di cioccolata.
«Sei tu che devi scegliere, non io.»
Il suo sorriso si fece ancora più luminoso di quanto già fosse.
«Ti ringrazio.»
Poggiai la tazza sul bancone e guardai Crilin negli occhi.
«Vorrei che C17 fosse qui.» sussurrai, anche se lui mi sentì benissimo. «Vorrei che potesse far parte della nostra famiglia.»
Crilin poggiò la sua mano sopra alla mia pancia ed iniziò ad accarezzarla delicatamente.
«Tu e tuo fratello sarete legati per tutta la vita. Non importa quanta distanza vi separi: sarete sempre insieme e quando tu avrai più bisogno di lui, sono certo che verrà in tuo soccorso.»
Sospirai.
«So che veglia costantemente su di me, ma io vorrei poter fare lo stesso.»
«Penso che a lui vada bene così.»
Feci un mezzo sorriso.
«Mi sa che hai ragione tu. Comunque, mi piace il nome Jirou...»
«Ne sono felice. Ma almeno lui, me lo farai allenare?» chiese.
«Vedremo. Se durante le lezioni di volo non lo farai cadere, va bene...»
Fece una piccola risata.
«A mio parere, tu sei davvero un'ottima madre. Anche se magari sei convinta del contrario, io penso che, nonostante qualche piccolo sbaglio, sei perfetta così.»
Inarcai un sopracciglio.
«Cosa speri di ottenere con tutti questi complimenti?» 
Scosse la testa.
«Assolutamente nulla. Sto solo dicendo quello che penso.»
«Allora, in questo caso...»
Mi avvicinai e gli diedi un bacio, poggiando la mia mano sotto alla sua, già a contatto col mio pancione. 


Più i giorni passavano, più le mie forze diminuivano sempre di più. Era come se quel bambino mi stesse risucchiando tutte le energie del mio corpo.
Malgrado ciò, non ne parlai con Crilin: grazie al mio bambino, tra di noi si era creata un'armonia che non c'era mai stata e volevo evitare che si spezzasse.  
Quando lui era presente, cercavo sempre di mostrarmi allegra e pimpante malgrado il dolore. Ma quel giorno, non ci riuscii: per sbaglio, mentre bevevo il caffé, feci cadere la tazza a terra e mi piegai in due dal dolore.
«C18, va tutto bene?» chiese allarmato il terrestre, sorreggendomi.
Annuii, portandomi una mano alla tempia destra. Subito dopo però, svenni e caddi tra le sue braccia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Buonasera! E' quasi mezzanotte, però mi è venuta l'ispirazione solo alle undici, per cui... xD
Proprio perché è tardi, il capitolo è molto corto e potrei aver commesso qualche errore, ma l'ho pubblicato comunque perché onestamente mi convinceva.
*e fu così che le arrivarono 37456890216 recensioni negative* hahaha
No va beh, sono seria, per una volta che un capitolo riesce a convincermi pienamente, mi auguro che valga lo stesso per voi.
Aspetto le vostre impressioni :) 

   
 
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