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Autore: Defiance    21/06/2014    2 recensioni
Isobel è una ragazza speciale, con una particolare storia alle spalle e un passato poco chiaro; si troverà ad affrontare i rischi della propria Divergenza e molti altri problemi che la porteranno alla scoperta di segreti sulla sua stessa esistenza e alla costruzione di una nuova vita, completamente diversa da quella che credeva avrebbe avuto.
Rischio Spoiler.
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 7
Come Il Mare
 
 
 
 



 
 
Tick. Tick. Tick.
Apro gli occhi e resto immobile nel letto per diversi istanti.
Tick. Tick. Tick.
Il rumore continua, così mi avvicino alla finestra, sono certa che proviene da lì.
Vedo l’ombra di un oggetto piccolo urtare contro il vetro e ricadere per terra, poi apro un’anta e mi sporgo un pochino.
“Peter! Che ci fai fuori casa?” sussurro, gettando una rapida occhiata alle mie spalle per assicurarmi di non aver attirato l’attenzione dei nostri genitori.
“Vado a fare un giro. Vuoi venire?”
“Sei impazzito? Non possiamo uscire di notte!”
Immagino la reazione di mamma e papà se venissero a saperlo; ci metterebbero in punizione per tutta la vita.
“Non dobbiamo dirglielo” insiste lui, “dai solo una breve passeggiata. Voglio vedere la recinzione”
“E se gli Intrepidi ci beccano?”
“Mentiamo. Diciamo che un gruppo di Esclusi ci hanno rapiti. Dai, forza! Non fare la guastafeste”
Sbuffo rassegnata, far cambiare idea a Peter è impossibile.
Apro completamente la finestra e salto giù.
Cinque piani, neanche un graffio; atterro in piedi, sotto lo sguardo incredulo di mio fratello.
“Ma come diavolo fai?”
“Magia” lo sfotto, scrollando le spalle e ridendo di sottecchi; prenderlo in giro è divertente, anche se sono l’unica a poterselo permettere.
Sbuffa e mi incita a seguirlo, così alzo il passo per stargli dietro.
“Ho come l’impressione che stiamo per metterci nei guai. In un mare di guai. Brutti guai” commento, anche se l’idea di andare alla recinzione mi affascina e non poco.
“Non gufare. Non ci vedrà nessuno, se stiamo attenti”
Lo sguardo di Peter è acceso dall’adrenalina; lui è più imprudente di me, lo è sempre stato, quindi immagino che dovrò tenere d’occhio io la situazione.
Evitiamo almeno cinque Intrepidi, contando solo il gruppo di pattuglia che abbiamo visto all’andata.
“Vuoi scavalcare?” chiedo, io lo farei.
“Adesso chi è la pazza?” mi schernisce, carpendo tuttavia le mie intenzioni.
Si dice che fuori dalla recinzione ci sia solo una foresta e che alla fine di quest’ultima non vi sia nulla.
Balle, secondo me.
Mi mordicchio il labbro inferiore, non sono mai stata così vicina alla verità in vita mia.
“Forza, ora torniamo a casa, Is” dice Peter, ma non mi muovo di un passo.
Sto per arrendermi e tornare indietro, quando lo vedo.
“C’è qualcuno, lì!” esclamo, scrutando un ragazzino biondo al di là della barriera.
Si volta, perché mi sente e mi guarda confuso: ha gli occhi più azzurri che abbia mai visto.
Fa un cenno della mano e mi saluta, così ricambio e gli sorrido.
Ha i lineamenti di un angelo e il fisico troppo scolpito per l’età che dimostra; non sarà più grande di un anno di me.
Il suo corpo è sporco di terra e pieno di tatuaggi neri, tanto che all’inizio penso sia un Intrepido.
Gli Intrepidi possono uscire dalla recinzione? Immagino che lo scoprirò quando sarò una di loro.
Oppure, c’è un’altra comunità di fazioni dall’altra parte? E se è così, perché tenerci divisi?
“Isobel, non c’è nessuno lì!”
Peter mi strappa dai miei pensieri e mi riporta alla realtà.
“Sì, eccolo, è proprio accanto all’albero” continuo, ma il ragazzo mi sorride e mi fa un occhiolino, poi salta su un albero e sparisce.
“Andiamo a casa” ripete Peter, tirandomi per il braccio e facendomi muovere da lì.
 
È il decimo giorno che torno di nascosto alla recinzione; non l’ho detto neanche a mio fratello, perché si innervosisce quando parlo di Occhi Blu.
È così che ho deciso di chiamarlo, visto che non so qual è il suo nome.
Spero di rivederlo, ovviamente, ma finora non è mai successo; ho deciso che sarà l’ultima volta che ci provo, forse Peter ha ragione, l’ho solo immaginato.
Aspetto seduta di fronte alle grate per un paio di ore, non voglio rassegnarmi, ma ormai è evidente che il ragazzo biondo è stato solo frutto di un’allucinazione.
È proprio quando mi alzo per andar via che sento una voce profonda alle mie spalle.
“Aspetta. Tu mi puoi vedere. Lo so, me ne ricordo”
Sorrido. È qui. Non mi ero sbagliata.
I suoi occhi azzurri mi scrutano curioso, sono intensi come il mare.
“Ne parli come se fossi l’unica a poterlo fare”
“Non l’unica, ma una dei pochi, quando ho questo” spiega, mostrandomi uno strano tatuaggio.
Deve avere qualche rotella fuori posto, o magari ha bevuto.
“Come ti chiami?” chiede, sedendosi dall’altra parte della recinzione, proprio di fronte a me.
“Isobel. E tu?”
“William. Ma puoi chiamarmi Will. Perché vivi nella ‘gabbia’?”
“Non posso uscire. E poi è sempre meglio del vivere nei boschi” obietto un po’ offesa.
Cosa vuol dire ‘gabbia’?
“Ma io non vivo nei boschi. Ho una casa, in città”
“Vuoi dire che c’è un’altra città dopo il bosco? Sei un Intrepido?” indago, bramando informazioni.
“Sono coraggioso e forte, sì” conferma, sorridendo.
È davvero bello.
“E i tuoi capi-fazione ti lasciano venire qui?”
Will corruga la fronte.
“Capi-fazione? Sei una ragazzina strana”
“Non più di te” ribatto, indicando con lo sguardo le strane armi luminose che tiene appese in diversi punti dei suoi vestiti.
“Se devo combattere, queste mi servono” mi fa notare, ma non capisco per quale motivo un quattordicenne dovrebbe lottare, né contro chi.
Forse ci tengono separati perché nell’altra città c’è una guerra in corso. Ma da tanto tempo?
Per quanto ne so, la recinzione esiste da decenni.
Forse da loro il conflitto non è mai finito.
Mi rendo all’improvviso conto che il sole sta sorgendo e sbianco.
“Io... devo andare”
“Non puoi stare qui, non è vero?” domanda, lo sguardo un po’ triste.
Io annuisco, anche io vorrei restare lì a parlare, conoscerlo meglio, sapere del posto in cui vive.
“Ti rivedrò?”  c’è speranza, nella sua voce.
“Se riuscirò a tornare. È stato un piacere conoscerti, Will”
Vorrei stringergli la mano, ma non è possibile con la barriera, così mi limito a posarvi sopra le dita e lui fa altrettanto, facendo entrare in contatto la nostra pelle.
Sorrido e lo saluto, poi corro via.
Questa volta finirò in guai seri.








Angolo Dell'Autrice.


Ehilà!
So che starete pensando 'chi non muore si rivede',
ma sono di nuovo qui, con un altro capitolo della mia
storia. Finalmente aggiungerei, non aggiorno da una vita!
Vi chiedo scusa, ma quest'inverno non ho avuto molto tempo.
Cercherò di farmi perdonare, comunque.
Vi ho rivelato di chi sono gli 'occhi blu', siete contenti?
Avete già cominciato a fare delle congetture? 
Eheheh, ne saprete di più in seguito.
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, fatemelo sapere
se vi va!
Alla prossima,

Bell.
  
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