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Autore: IceJuls    21/06/2014    6 recensioni
"Era in grado di fare ciò nonostante fosse il mezzo tra la luce necessaria alla sua sopravvivenza e le tenebre, l’abisso che cercava di trarlo a sè per rubargli l’esistenza. "
Una guerra era pronta a nascere, a mostrarsi.
Il sangue che si sarebbe intravisto non era solo quello di vittime innocenti.
Colpi di scena caratterizzavano la sua vita, Julia non sapeva ancora ciò che l'aspettava.
Genere: Fantasy, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2. Sconosciuti.

-Avrei dovuto stare più attenta... Mi dispiace, davvero!

Affermò dispiaciuta mentre prendeva conoscenza di quanta goffaggine era in grado di possedere nei momenti meno opportuni. Aveva acquistato quella “dote” dalla madre: Viktoria, donna sempre pronta a lottare per l'unicità della sua e delle altre famiglie.
In quell'occasione, nel quale l'acqua sembrava essere attratta dai suoi piedi, poteva sperare di ottenere il suo perdono.
Sentì il freddo abbandonarla nel momento in cui guardava il volto del giovare uomo davanti a lei. La pelle liscia e chiara con una leggera abbronzatura che gli faceva risaltare gli zigomi marcati. Il viso ovale che faceva da cornice a due meravigliosi occhi chiari. In questi si sembrava ritrarre il mare stesso: limpido e calmo.
La tempesta si faceva sempre più forte e il ragazzo sembrava a suo agio.

-Stai bene?

Domandò, inclinando la testa e guardandolo curiosa; nessuna parola uscì da quelle carnose labbra.
Abbassò lentamente lo sguardo, chiudendo con altrettanta velocità le palpebre. Ciò che vide le fece ribollire il sangue, la fece sentire stretta alla paura stessa. Il ragazzo stringeva nella mano un pugnale affilato con strane incisioni, medievali a primo impatto.
Sollevò il capo e fissò le pupille del giovane. Questo, improvvisamente, mutò la sua espressione rendendola un malvagio sorriso.

-Corri.

Pronunciò la figura scura in un flebile sussurro. Aveva gli occhi puntati su di lei, in attesa che si muovesse e scappasse via così come gli aveva ordinato. Julia, rimase immobile, incapace di muoversi. La paura la teneva bloccate le gambe, avrebbe avuto bisogno di una qualche sveglia mentale che l'avrebbe distratta e gli avrebbe permesso di svegliarsi da quel profondo sonno di terrore.
Se corri così piano ti raggiungo, Juls!”: la voce di Chloe rimbombò all'interno del suo cranio. Era strano: non era mai riuscita a sentirla, né se cercava di ricordarla né, tanto meno, se la sognava.
Scosse piano il capo mentre sentiva l'adrenalina scorrerle nelle vene. Per quanto amasse quella sensazione ora non poteva permettersi minimamente di godersela: doveva scappare, doveva lottare contro il ragazzo che aveva difronte.
Indietreggiò rapidamente senza staccare lo sguardo da lui. Attese qualche istante prima di voltarsi ed iniziare a correre. Lasciò che lo zaino cadesse a terra provocando uno strano rumore e schizzando l'acqua di una pozzanghera.
Il rumore di un tuono appena nato risuonò svariate volte nelle orecchie di Julia provocandogli un forte dolore al petto. Sentiva i battiti del suo cuore aumentare il loro ritmo e mescolarsi al rumore dell'acre quanto dolciastra pioggia.
Aumentò la velocità cercando di evitare gli svariati passanti che, probabilmente, tornavano a casa. Si guardò dietro: lo sconosciuto ragazzo sembrava più agile di quanto lei non fosse. La inseguiva tranquillamente senza nemmeno nascondere la sua lama. Tornò a scrutare ciò che aveva davanti ma inciampo su un sasso e cadde a terra.

-Merda!

Esclamò in tono acido, cercando di rialzarsi. L'uomo si stava avvicinando sempre più insieme al suo sorriso beffardo per l'accaduto.
Julia non aspetto ancora e si alzò. Prese a correre nuovamente mentre i muscoli iniziavano a farle male. Non sarebbe riuscita a correre ancora per molto, le serviva un nascondiglio sicuro. Come poterlo trovare se ormai non conosceva la città? Girò l'angolo e si fermò: dove sarebbe dovuta andare?
Sentì i passi altrui avvicinarsi velocemente mentre una risata malefica si faceva strada con esse. Julia era in trappola e il suo dannato la stava cercando, così come un ragno gioca con la sua preda prima di saziarsi di essa.
Si guardò attorno, un largo spiraglio sembrava essere presente su un vecchio muro. Si avvicinò ad esse ed, approfittando della sua minuta statura corporea, si infilò raggiungendo così in vecchio capannone. L'aria che si respirava in quest'ultimo era orrenda, sicuramente era stata usata come fienile, anni ed anni prima, e non ripulita adeguatamente.
Cercò di trattenere il respiro, nascondendosi poi dietro a delle palle di fieno rimaste. Avrebbe controllato prima ogni altro muro e, possibilmente, sarebbe riuscita a scappare senza che lui se ne accorgesse.
L'uomo non tardò: ruppe una finestra ed entrò da esse.
Ora erano solo loro due lì. Nessun altro, solo il destino davanti a loro.
Julia respirò profondamente, guardando il soffitto e sorridendo per la sorella. Era ancora viva e, probabilmente, era merito suo e della sua voce. In quel momento sentiva il timer della vita accelerare notevolmente. Questo aveva due scelte: fermarsi brutalmente cessando o rallentare e ristabilirsi.
Sollevò la testa dalla palla di fieno: l'uomo si stava osservando attorno. Il tempo di nascondersi nuovamente e questo fu dietro di lei. Sentì il suo respiro sulla sua candida pelle, rabbrividì. Si volto piano e cercò di indietreggiare.

-Non credi che ormai sia inutile?

Domandò l'uomo quasi troppo gentilmente. Lasciò l'arma a terra e la fece scivolare lontano. La guardò quasi affascinato, portando una mano vicino al suo viso. Sfiorò quest'ultimo, prima di poggiare la mano e abbozzare un sorrisetto.

-Non ho bisogno di quello per strapparti via la vita.

Affermò, sicuro di sé. Julia lo fissò, avrebbe cercato di difendersi e di riportare alla memoria gli insegnamenti che gli aveva dato il padre in giovane età.
Lo sconosciuto si avvicinò ancora, fino a raggiungere il mio orecchio e riuscire a sussurrarci qualche breve parola.

-Ultimo desiderio, bellezza?

Julia inghiottì. Se la sua vita sarebbe dovuta terminare in quel istante almeno sarebbe andata via guardando in faccia il suo assassino, imprecando affinchè la sua anima fosse dannata.

-Vai al diavolo.

Pronunciò quelle tre parole sentendosi finalmente fiera e coraggiosa. Era libera, pronta. L'uomo la guardò con un sorrisetto compiaciuto mentre il suo aspetto mutava. Gli occhi chiari diventarono scuri, i capelli si allungarono improvvisamente cambiando il loro colore. La pelle chiara e appena abbronzata diventò olivastra.
Julia rimase ferma, immobile, sorpresa più che mai. Come poteva un'apparente uomo diventare un'altra persona così rapidamente?
Una piccola goccia di sangue scivolò dalla bocca dell'ora donna. Lei non aveva visto la scena, non sapeva cosa era successo. Si sporse per guardare dietro le sue spalle ma non fu necessario. La donna fu presa e sbattuta a terra. Un uomo la stava guardando con puro disprezzo.

-È arrivata la tua fine, finalmente.

Il nuovo sconosciuto afferrò la donna dal collo, alzandola ed appoggiandola al muro. Estrasse un coltello dallo stivale in pelle che portava e lo avvicinò alla gola della nuova vittima. Rivolse uno sguardo di disprezzo mentre il suo volto non conosciuto veniva assediata da un sorriso compiaciuto. Un istante e gli occhi della donna si spensero. Il sangue scuro iniziò a scivolare lungo il corpo della fanciulla.
Julia si alzò e guardò l'uomo. Quest'ultimo gli fece segno di andarsene e lei non fece che eseguirlo.

 

20/06/2014

Caro diario,
oggi.. Oggi, dio non so nemmeno come parlarne! Sai già cosa è successo o almeno spero che tu lo possa comprendere dai miei occhi.
Sono qui perché voglio rivolgerti una sola domanda: credi che esista davvero un mondo ultraterreno insieme ad ogni sua creatura?

“I demoni stanno all'Inferno e gli angeli in Cielo. È la politica di distensione tra le due superpotenze.” (citazione dal film Costantine.)

E se così non fosse?

   
 
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